Enrico Rampinelli
Enrico Rampinelli | |
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Nascita | San Giovanni Bianco, 4 maggio 1923 |
Morte | Tegoia, 24 giugno 1944 |
Cause della morte | caduto in combattimento |
Dati militari | |
Paese servito | Italia |
Forza armata | Regia Aeronautica |
Anni di servizio | 1943-1944 |
Grado | aviere leva di governo |
Guerre | Seconda guerra mondiale Guerra di liberazione italiana |
Decorazioni | vedi qui |
dati tratti da Testi delle motivazioni di concessione delle Medaglie d'Oro al Valor Militare[1] | |
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Enrico Rampinelli (San Giovanni Bianco, 4 maggio 1923 – Tegoia, 24 giugno 1944) è stato un militare e partigiano italiano, decorato di medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso della seconda guerra mondiale.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Nacque a San Giovanni Bianco, provincia di Bergamo, il 4 maggio 1923.[1] Nell'aprile del 1943, mentre lavorava come operaio, fu arruolato come aviere di governo nella Regia Aeronautica al fine di prestare il servizio militare di leva.[2] Dopo essere stato ammesso al corso specialisti, fu destinato al centro d'istruzione di Sesto Calende e, di qui mandato alla scuola aerea di Pisa.[2] Al momento dell'armistizio dell'8 settembre 1943 si trovava ancora nella città toscana e non esitò a darsi alla macchia per sfuggire alla cattura da parte dei tedeschi.[3]
Qualche tempo dopo riuscì ad unirsi ai partigiani ed entrò a far parte del Distaccamento "Gentili e Savoi" della Brigata Garibaldi "Spartaco Lavagnini", impegnata contro i nazifascisti nella provincia di Siena e in quella di Grosseto.[3] Sul finire del giugno del 1944, la sua formazione fu accerchiata dai tedeschi che stavano effettuando un rastrellamento nella zona di Molli e Tegoia (Sovicille).[3] Per dare ai compagni la possibilità di sganciarsi, si piazzò all'unico mitragliatore di cui il gruppo disponeva e tenne a bada i tedeschi sino a quando non finì le munizioni della sua arma.[3] Ferito, non desistette dal combattimento e si buttò contro il nemico, lanciando le poche bombe a mano che gli erano rimaste.[3] Fu abbattuto da una raffica, e per onorarne il coraggio in questo frangente fu decretata la concessione della Medaglia d'oro al valor militare alla memoria.[1]
I giardini pubblici di San Giovanni Bianco sono dedicati alla memoria di Enrico Rampinelli.[3] Un cippo lo ricorda a Sovicille in località Molli[4]
Onorificenze
[modifica | modifica wikitesto]— Decreto del Capo Provvisorio dello Stato 16 marzo 1947.[6]
Note
[modifica | modifica wikitesto]Annotazioni
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Fonti
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c Ufficio Storico dell'Aeronautica Militare 1969, p. 242.
- ^ a b Combattenti Liberazione.
- ^ a b c d e f Valle Brembana News.
- ^ Cippo a Rampinelli, su resistenzatoscana.org. URL consultato il 20 novembre 2018.
- ^ Enrico Rampinelli, su Quirinale.it. URL consultato il 20 novembre 2018.
- ^ Bollettino Ufficiale 1953, disp.3, pag.183.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Chris Dunning, Combat Units of the Regia Aeronautica. Italia Air Force 1940-1943, Oxford, Oxford University Press, 1988, ISBN 1-871187-01-X.
- I Reparti dell'Aeronautica Militare Italiana, Roma, Ufficio Storico dell'Aeronautica Militare, 1977.
- Franco Pagliano, Aviatori italiani: 1940-1945, Milano, Ugo Mursia Editore, 2004, ISBN 88-425-3237-1.
- Ufficio Storico dell'Aeronautica Militare, Testi delle motivazioni di concessione delle Medaglie d'Oro al Valor Militare, Roma, Stato Maggiore dell'Aeronautica Militare, 1969.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Enrico Rampinelli, in Donne e Uomini della Resistenza, Associazione Nazionale Partigiani d'Italia.
- Rampinelli, Enrico, su Combattenti Liberazione, http://www.combattentiliberazione.it. URL consultato il 16 febbraio 2021.
- I nuovi giardini per Rampinelli, su Valle Brembana News, http://news.valbrembanaweb.com, 16 luglio 2014. URL consultato il 16 febbraio 2021.