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Emanuelle nera (film)

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Emanuelle nera
Laura Gemser e Karin Schubert in una scena del film
Titolo originaleEmanuelle nera
Paese di produzioneItalia
Anno1975
Durata91 min (versione italiana)
96 min (versione hard)
Rapporto1:85.1
Genereerotico
RegiaAlbert Thomas
SoggettoAdalberto Albertini, Ambrogio Molteni
SceneggiaturaAdalberto Albertini, Ambrogio Molteni
ProduttoreMario Mariani
Casa di produzioneEmaus Films S.A.,
Flaminia Produzioni Cinematografiche,
San Nicola Produzione Cinematografica
FotografiaCarlo Carlini
MontaggioVincenzo Tomassi
MusicheNico Fidenco
ScenografiaAlberto Boccianti
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani

Emanuelle nera è un film del 1975, diretto da Albert Thomas (pseudonimo di Adalberto Albertini). Ispirato alla Emmanuelle francese, questo è il primo film della serie Emanuelle nera.

Lanciò definitivamente l'attrice indonesiana Laura Gemser, alla sua seconda pellicola italiana dopo Amore libero - Free Love, diretto da Pier Ludovico Pavoni nel 1974. L'attrice fu accreditata nei titoli di testa del film e sui flani pubblicitari con il nome Emanuelle. Sul set del film la Gemser conobbe Gabriele Tinti, che divenne in seguito suo marito. Uscì in Italia in versione softcore, ma per le versioni estere furono aggiunte sequenze hard, non girate dalla Gemser ma da una sua controfigura. La versione con inserti hardcore verrà distribuita in Italia in DVD solo negli anni 2000.

Mae Jordan, detta Emanuelle, è una fotoreporter americana di colore che arriva a Nairobi per un reportage, ospite d'una coppia di ricchi bianchi, Gianni e Ann Danieli.
Presto la protagonista s'invaghisce di Gianni e decide di rimanere a Nairobi, partecipando a feste e safari, non disdegnando nemmeno un rapporto lesbico con Ann. In un primo tempo felice, Emanuelle inizia a sentirsi oppressa e, per non privarsi della libertà, decide di lasciare l'Africa, affermando che solo il suo lavoro la fa sentire libera.

Il film fu girato interamente a Nairobi, mentre gli interni furono girati a Roma, agli studi De Paolis.

Il successo di pubblico fu enorme, tanto da incassare poco più di 804 milioni di lire in 862 giorni di programmazione.[1]

Il film fu molto apprezzato dal New York Times, che scrisse: «Girato con vera maestria, anche le scene più erotiche assumono un notevole valore artistico».[1]

In Italia invece le critiche furono meno favorevoli. Il Giorno scrisse: «Girato in una lussuosa carta patinata (alla Playboy), il filmettino rivela tutto, ma proprio tutto, della mulatta (sic) Emanuelle. Il regista ha il solo merito di tentare qualche inquadratura "d'arte"».[2]

La rivista Nocturno scrive: «Emanuelle è un film che si rivede volentieri, con una punta di nostalgia per quegli anni in cui ci si era illusi che la rivoluzione sessuale fosse a portata di mano. Le cose, invece, sono andate diversamente».[3]

Relazioni con altre pellicole

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Titoli esteri

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Il film uscì negli Stati Uniti e nel Regno Unito come Black Emanuelle e in Spagna come Emanuelle negra.

  1. ^ a b Marco Giusti, Scheda su Emanuelle presente in Stracult. Dizionario dei film italiani, Roma, Frassinelli, 2004, ISBN 88-7684-813-4.
  2. ^ Emanuelle nera scheda disponibile qui; ultimo accesso il 24 ottobre 2007.
  3. ^ Autori vari, Dossier Nocturno n.35. Al tropico del sesso, Milano, Nocturno Cinema, novembre 2005.

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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