Dominique Biancolelli
Domenico Giuseppe Biancolelli, detto Dominique (Bologna, 30 agosto 1636 – Parigi, 2 agosto 1688), è stato un attore teatrale italiano che recitava come Arlecchino.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Nato a Bologna da Francesco Biancolelli e da Isabella Franchini, in arte Colombina, fu iniziato al ruolo di secondo Zanni dal padrino Carlo Cantù (in arte Buffetto). Recitò dal 1662 con la troupe della Comédie-Italienne a Parigi, installata nel teatro del Palais-Royal e poi all'Hôtel de Bourgogne. Fu l'Arlecchino più famoso di questa compagnia, ammirato per i suoi lazzi che erano spesso acrobatici. Nel 1663, sposò Orsola Cortesi. Domenico Giuseppe Biancolelli, insieme a sua moglie, fu naturalizzato francese nel 1680. Diventato capocomico, francesizzò la Comédie-Italienne. Fino alla sua morte, avvenuta nel 1688, resterà il comico favorito di Luigi XIV. Il ruolo di Arlecchino passò a Evaristo Gherardi.
Dell'opera di Biancolelli ci sono rimasti uno zibaldone che contiene ben 79 canovacci delle sue commedie, anche se in realtà ne compose in tutto 163.
Al Museo teatrale alla Scala, «uno fra i più ricchi e importanti del genere», tra le opere che fanno parte delle sue cospicue raccolte troviamo il Ritratto dell'attor comico Giuseppe Biancolelli detto Dominique.[1]
Anche i suoi figli Caterina Biancolelli, Francesca Maria Apolline Biancolelli e Pierre François Biancolelli si distinsero come attori. Quest'ultimo in particolare ha rinnovato il personaggio di Arlecchino, così ha scritto Gianni Celati[2] parlando della «riforma di Pierre-François Biancolelli, figlio di Domenico, detto Dominique» e citando Emile Picot a proposito di Arlecchino, moralmente trasformato: «dal goloso e sciocco che era ne ha fatto un padrone furbo, impudente e cinico (...)».[3]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Touring Club Italiano, Lombardia Occidentale, in Attraverso l'Italia, Primo volume, Milano, 1961, p. 104.
- ^ Gianni Celati, Finzioni occidentali.Fabulazione, comicità e scrittura, Torino, Giulio Einaudi Editore, 1975, p. 7.
- ^ Emile Picot, Pierre Gringore et les comédiens italiens sous François Ier, Paris, D. Morgand & C. Fatout.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Delia Gambelli, "Quasi un recamo di concertate pezzette": le composizioni sul comico dell'Arlecchino Biancolelli, in Biblioteca Teatrale, I, 1971, pp. 47-95.
- Arlecchino a Parigi: dall'inferno alla corte del Re Sole, Roma, Bulzoni, 1993.
- Thomas Heck, Book Review: Arlecchino a Parigi: Lo Scenario di Domenico Biancolelli in Theatre Journal, Volume 50, 4 dicembre 1998, pp. 545-546.
- Sergio Monaldini, Arlecchino figlio di Pulcinella e Colombina. Note sulla famiglia Biancolelli, tra Bologna e Parigi in L'Archiginnasio, XCI, 1996, pp. 83-161.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikiquote contiene citazioni di o su Domenico Biancolelli
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Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Biancolèlli, Domenico Giuseppe, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Ada Zapperi, BIANCOLELLI, Giuseppe Domenico, detto Dominique, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 10, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1968.
- (FR) Dominique Biancolelli, su CÉSAR - Calendrier Électronique des Spectacles sous l'Ancien régime et sous la Révolution, Huma-Num.
- Opere di Dominique Biancolelli, su MLOL, Horizons Unlimited.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 64811364 · ISNI (EN) 0000 0000 8055 4169 · CERL cnp00548803 · GND (DE) 119160153 · BNF (FR) cb13542134b (data) |
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