Cultura di Maadi
La cultura di Maadi fu una cultura del neolitico egizio evolutasi nei primi due terzi del IV millennio a.C.[1]. Il termine "Maadi" viene utilizzato anche per fare riferimento all'omonimo sito archeologico.
Caratteristiche
[modifica | modifica wikitesto]La cultura di Maadi prende il nome dal sito archeologico omonimo posto a sud-est de Il Cairo, nel Basso Egitto.
Le campagne di scavo archeologico hanno riportato alla luce un vasto insediamento e due grandi necropoli annesse. All'interno dell'abitato sono stati rinvenuti in grande quantità degli utensili in rame, testimonianze rare durante il neolitico, come aghi, lame e asce. Gli oggetti in rame lasciano intuire scambi commerciali con la Palestina meridionale, la Mesopotamia e l'Alto Egitto. Il commercio con la Mesopotamia è testimoniato dal ritrovamento di alcuni cunei in argilla, che sono simili a quelli utilizzati nello stesso periodo a Uruk per decorare i santuari[2]. Gli scambi commerciali con l'Alto Egitto, invece, sono largamente testimoniati dai ritrovamenti di ceramiche e tavolette di scisto.
La cultura di Maadi è riscontrabile anche al di fuori del sito omonimo, infatti ne sono state ritrovate tracce anche a Buto.
Sepolture e corredi
[modifica | modifica wikitesto]Le sepolture di questa cultura erano semplici fosse ovali, scavate nel terreno a poca profondità, chiuse da una copertura di canne e papiro. Il defunto veniva adagiato, in posa rannicchiata, sul fianco destro e con le mani davanti al volto. Il corredo funebre deposto accanto alla salma era costituito da vasi in ceramica (detti vasi a botte, per la loro forma) provvisti di un piede conico e un leggero curvamento verso l'esterno del bordo superiore, conchiglie, spille e pettini.
Note
[modifica | modifica wikitesto]Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Stephan Seidlmayer, Il cammino egizio verso la civiltà, tratto dall'edizione italiana Egitto, terra dei faraoni, Könemann Verlagsgesellschaft mbH, Milano, 1999 - ISBN 3-8290-2561-0