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Cloruro stannico

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Cloruro stannico
Cloruro stannico pentaidrato
Cloruro stannico pentaidrato
Caratteristiche generali
Formula bruta o molecolareSnCl4
Massa molecolare (u)260,50 g/mol
Aspettosolido incolore o bianco
Numero CAS7646-78-8
Numero EINECS231-588-9
PubChem24287 e 159610
SMILES
Cl[Sn](Cl)(Cl)Cl
Proprietà chimico-fisiche
Densità (g/cm3, in c.s.)2,23 (20 °C)
Solubilità in acqua(20 °C) solubile (decomposizione)
Temperatura di fusione−33 °C (240 K)
Temperatura di ebollizione114 °C (387 K)
Indicazioni di sicurezza
Simboli di rischio chimico
corrosivo
pericolo
Frasi H290 - 314 - 335 - 412
Consigli P280 - 273 - 301+330+331 - 304+340 - 305+351+338 - 309+310 [1]

Il cloruro stannico o cloruro di stagno(IV) o tetracloruro di stagno, è il sale di stagno(IV) dell'acido cloridrico di formula chimica SnCl4. A temperatura ambiente si presenta come un liquido incolore dall'odore pungente. Il sale pentaidrato è un solido bianco cristallino deliquescente, stabile tra i 19 e i 56 °C, molto solubile sia in acqua che in alcool, viene spesso usato al posto del prodotto anidro perché meno reattivo.

È solubile in molti solventi organici. Il tetracloruro di stagno è un perfetto isolante elettrico, ma tracce d'acqua lo rendono conduttivo. È un composto corrosivo, pericoloso per l'ambiente.

Materia prima per la produzione dei composti organici dello stagno. Fabbricazione della fucsina, di coloranti, pigmenti (lacche) e delle carte sensibili. Lavorazione della seta, in passato molto usato soprattutto come mordente per la colorazione. Trattamento della lana (conferisce brillantezza ai colori). Stabilizzante di profumi e saponi per toilette.

Molto usato come trattamento superficiale del vetro per migliorarne le resistenze meccaniche: il vetro appena formato viene passato in una stufa dove risiedono vapori di cloruro stannico; questi a contatto con il vetro si trasformano in ossido di stagno impartendo resistenza all'abrasione e alla rottura e permettendo così la riduzione dello spessore del vetro stesso.

Viene preparato per azione del cloro sul metallo, un tempo era chiamato liquido fumante di Libavius. Durante questo processo si forma anche cloruro stannoso da cui il tetracloruro di stagno viene separato per distillazione.

Avidissimo di acqua, al contatto con l'umidità dell'aria emana un fumo biancastro di acido cloridrico trasformandosi in ossido di stagno finissimo e tetracloruro di stagno pentaidrato solido.

  1. ^ scheda del tetracloruro di stagno su IFA-GESTIS

Voci correlate

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