Claudio Cintoli
Claudio Cintoli (Imola, 15 dicembre 1935 – Roma, 28 marzo 1978) è stato un artista, pittore e scenografo italiano. Nella sua vita ha poi svolto le attività di regista di cinema sperimentale, videoartista, performer e critico d'arte.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Infanzia e studi
[modifica | modifica wikitesto]Claudio Cintoli nasce ad Imola il 15 dicembre del 1935. La famiglia si trasferì presto a Recanati, dove Cintoli passò l'infanzia. È qui che, grazie allo zio Biagio Biagetti restauratore e direttore dei Musei Vaticani, scopre la passione per le arti[1]. Nel 1955 si iscrisse alla Facoltà di Architettura della Sapienza di Roma, che ben presto abbandonò per intraprendere gli studi da artista alla Accademia di belle arti di Roma[2]. Nonostante il suo trasferimento, Cintoli mantenne sempre un rapporto privilegiato con Recanati, tanto che Vittorio Rubiu lo definì “marchigiano, anche se è nato a Imola”[1].
1958: Prime mostre e viaggi in Europa
[modifica | modifica wikitesto]È del 1958 la sua prima personale al Palazzo comunale di Recanati e nello stesso anno, Eugenio Battisti, presenterà una sua personale a Roma, presso la Galleria La Medusa. Negli anni a seguire furono numerosi i viaggi in Europa, e in particolare in Germania ed Inghilterra, e nel 1963 realizzò i suoi primi film d'animazione, oggi andati perduti.
1965-1968: Il trasferimento a New York
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1965 si trasferisce a New York, dove instaura una proficua collaborazione con la Lindberg Productions, con la quale realizzò numerosi film d'animazione.
Tornato a Roma nel 1968, Cintoli presenta le sue prime performance alla Galleria L'Attico di Fabio Sargentini. Vengono così realizzate Annodare, Chiodo fisso, Rimbalzare, Puntelliti e Colare colore[2]. Claudio Cintoli nel 1965 crea in collaborazione con lo studio di architettura 3C+t Capolei Cavalli, la scenografia "Il giardino di Ursula" del palco del Piper Club di Roma[3], il locale tempio della musica Beat.
Nel 1973 nasce il suo alter ego Marcanciel Stuprò con cui firmerà in futuro molte sue opere[2].
Filmografia
[modifica | modifica wikitesto]- 1964 - Più (35 mm, Col. 10' - Corona Cinematografica)
- 1965 - Mezzo sogno e mezzo (35 mm, Col. 10' - Corona Cinematografica)
- 1969 - Primavera nascosta (35 mm, Col. 10' - Corona Cinematografica)
- 1975 - Esercitazione autobus "Autolinee del Pendolo " (16mm B&W 6')
- 1969 - Chiodo fisso (Video, B&W. 6' - Distrutto)
- 1972 - Crisalide (16 mm, B&W. 20')
- 1977 - Il filo di Arianna (Video - Centro videoarte di Ferrara, Palazzo dei Diamanti, Ferrara)
Mostre principali
[modifica | modifica wikitesto]- 1958 - Claudio Cintoli - Palazzo Comunale di Recanati
- 1965 - L'Art du XX Siecle - Charleroi (Belgio)
- 1968 - Claudio Cintoli - Galleria Due Mondi, Roma
- 1969 - Puntelliti - Arestudio, Macerata
- 1972 - Mappa '72 - Palazzo Taverna, Roma
- 1972 - Crisalide di Claudio Cintoli (Crisalide '73) - Galleria Il Segno, Roma
- 1975 - Aceldama. Campo di sangue - Galleria Schema, Firenze
- 1976 - Uovo nuovo - Galleria Multipla, Milano
- 1977 - Arte in Italia 1960-1970 - Galleria civica d'arte moderna e contemporanea, Torino
- 1977 - Pornoironiche - Galleria International Arts, Roma
- 1988 - Claudio cintoli opere 1958-1978 - Sala Antonio da Sangallo, Loreto
- 1990 - Roma Anni '60 Al di là della Pittura -Palazzo delle Esposizioni, Roma
- 1993 - Claudio Cintoli - Palazzo Comunale di Recanati a cura di Vittorio Sgarbi.
- 2007- Testimoni di un sogno - Palazzo Mordini, Castelfidardo
- 2009 - Claudio Cintoli e L'Arte Povera Galleria Palestro, Ferrara
- 2010 - Claudio Cintoli. Incontri onirici - Centro arti visive Pescheria, Pesaro
- 2012 - Claudio Cintoli. L'immagine è un bisogno di confine - Museo di arte contemporanea (Roma), Roma [4]
- 2013 - Anni '70 Arte a Roma - Palazzo delle Esposizioni, Roma
- 2014- Scenario di terra- Museo Mart di Rovereto (Trento)
- 2015 - Claudio Cintoli - Artea gallery, Milano
- 2016 - Claudio Cintoli - Idill'io arte contemporanea, Recanati
- 2016 - Rome Pop Art in Italy - Pi.gallery,Ferrara
- 2017 - Claudio Cintoli .Arena Studio D'Arte ,Verona
- 2018 - Claudio Cintoli-Pino Pascali Dialoghi 3. Fondazione Pino Pascali , Polignano a Mare (Bari)
- 2018 - Claudio Cintoli : Gli anni di docenza a Latina 1969-1977:Spazio Comel, Latina a cura di S. Battiato.
- 2020 - Claudio Cintoli: Immaginazione senza limiti . Palazzo Bisaccioni ,Jesi Fondazione Cassa Risparmio di Jesi (AN)
- 2021 - Claudio Cintoli:Nel segno di Claudio Cintoli. Galleria D'Arte Puccini Ancona
- 2023 - Claudio Cintoli,Dennis Oppenheim.Robert Rauschenberg : Dal Concettuale all'Arte Pop e Land Art . A cura di Archivio Pi.gallery di Giuseppe Falivene Centro Arte Il Mercato Argenta (Ferrara).
- 2024 - Claudio Cintoli. Il confine del doppio, Galleria Zanzara Arte nell'ambito di Video Setting 2 - Ferrara
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b La galleria d’arte “IDILL’IO arte contemporanea” propone un omaggio a Claudio Cintoli da Ilcittadinodirecanati
- ^ a b c A cura di Bruno Di Marino, Marco Meneguzzo, Andrea La Porta, Lo sguardo espanso. Cinema d'artista italiano 1912-2012, Silvana Editoriale, 2012
- ^ Corrado Rizza, Piper Generation. Beat, shake & pop art nella Roma anni ’60, Lampi di Stampa, 2007, pp. 32-33, ISBN 978-88-488-0582-7.
- ^ sito ufficiale del Macro Archiviato il 21 novembre 2016 in Internet Archive.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Armando Ginesi (a cura di), Le Marche e il XX Secolo. Atlante degli artisti, Milano, Federico Motta Editore/Banca delle Marche, 2006.
- Corrado Rizza - Piper Generation. Beat, shake & pop art nella Roma anni '60- Lampi di Stampa, 2007, ISBN 978-88-488-0582-7
- A cura di Bruno Di Marino, Marco Meneguzzo, Andrea La Porta, Lo sguardo espanso. Cinema d'artista italiano 1912-2012, Silvana Editoriale, 2012
- Valerio Mattioli: Roma 60. Viaggio alle radici dell'underground italiano. Parte prima, Blow up #187 pg. 73, dicembre 2013, Editore: Tuttle Edizioni
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito dedicato a Claudio Cintoli, su claudiocintoli.it. URL consultato il 22 febbraio 2019 (archiviato dall'url originale il 20 luglio 2013).
Controllo di autorità | VIAF (EN) 10643626 · ISNI (EN) 0000 0003 6842 3942 · SBN URBV066967 · ULAN (EN) 500109028 · LCCN (EN) n2013013803 · GND (DE) 118871234 · BNF (FR) cb14882464k (data) |
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