Calendario romano generale

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Uno scorcio del calendario romano generale del 1960 dal Breviarium Romanum

Il calendario romano generale è il calendario liturgico ufficiale usato, nell'ambito della Chiesa latina della Chiesa cattolica, per disciplinare le ricorrenze e le celebrazioni dell'anno liturgico del rito romano ovunque tale rito sia diffuso. Si danno anche calendari particolari, basati su di esso, destinati a chiese particolari e a famiglie religiose.[1]

Siccome il rito romano è il più diffuso rito cristiano a livello planetario, ne consegue che il calendario romano generale, con i suoi adattamenti nelle forma di calendari particolari, sia il calendario liturgico cristiano più diffuso.

Come per gli altri calendari liturgici, anche il calendario romano disciplina le due calendarizzazioni che si sovrappongono in ogni anno liturgico, ossia il temporale e il santorale.

Organizzazione del temporale e del santorale

[modifica | modifica wikitesto]

Può succedere che il temporale e il santorale indichino per un giorno di un determinato anno due o più celebrazioni. Mentre nulla proibisce che alla stessa data siano assegnate permanentemente distinte celebrazioni del rango di memoria facoltativa, ciò non è possibile per celebrazioni di rango superiore. Per tali celebrazioni, quella di rango inferiore secondo l'ordine di precedenza della Tabella dei giorni liturgici cede il posto all'altra e viene o omessa o (soltanto nel caso di una solennità) trasferita ad altro giorno.[2]

Una solennità che cade in una domenica dell'Avvento, della Quaresima o del Tempo pasquale viene trasferita al lunedì successivo, eccetto quando cade nella domenica delle palme o nella domenica di Pasqua. Le solennità di san Giuseppe e dell'Annunciazione, come pure le solennità a livello locale, se cadono nella settimana santa o nell'ottava di Pasqua, vengono trasferite al primo giorno libero successivo alla II domenica di Pasqua.[3]

Le domeniche del tempo ordinario e del periodo natalizio cedono solo alle solennità e alle feste del Signore, mentre quelle di Avvento, di Quaresima e di Pasqua hanno la precedenza su tutte le solennità e tutte le feste. In linea di principio è esclusa l'assegnazione di una domenica come data perpetua di un'altra celebrazione, con eccezione delle feste della Santa Famiglia e del battesimo del Signore, e delle solennità di Cristo Re e della Santissima Trinità. Inoltre, dove non sono feste di precetto, sono assegnate a delle domeniche l'Epifania, l'Ascensione di Gesù e il Corpus Domini.[4]

Non si danno conflittuali coincidenze di data fra il temporale generale e un temporale particolare né fra il santorale generale e uno particolare, perché i calendari particolari sono creati in armonia con quello generale.[5]

Attuale calendario romano generale

[modifica | modifica wikitesto]

L'attuale calendario romano generale, riportato di seguito, corrisponde a quello che si trova nelle pagine 105-116 della terza edizione del Missale Romanum (del 2002), con l'aggiunta delle modifiche successive, e cioè:

  • l'iscrizione della memoria obbligatoria di Maria Madre della Chiesa (lunedì dopo Pentecoste);[6]
  • l'iscrizione delle memorie facoltative di:
    • Beata Vergine Maria di Loreto (10 dicembre),[7]
    • San Giovanni XXIII (11 ottobre),[8]
    • San Giovanni Paolo II (22 ottobre),[8]
    • San Paolo VI (29 maggio),[9]
    • Santa Faustina Kowalska (5 ottobre),[10]
    • San Gregorio di Narek (27 febbraio),[11]
    • San Giovanni d'Avila (10 maggio),[11]
    • Santa Ildegarda di Bingen (17 settembre);[11]
  • l'elevazione al grado di festa della celebrazione liturgica di Santa Maria Maddalena (22 luglio);[12]
  • la modifica del titolo della memoria di Santa Marta (29 luglio) con l'aggiunta di Maria e Lazzaro di Betania;[13]
  • il conferimento del titolo di dottore della Chiesa a Sant'Ireneo di Lione (28 giugno).[14]

In tutti i sabati del tempo ordinario si può celebrare la memoria facoltativa di Santa Maria in sabato, a meno che non coincida con giorni di maggiore importanza.

Dove non è indicato il rango della celebrazione, si tratta di memorie facoltative.

Domenica dopo l'Epifania:[16] Battesimo del Signore - Festa

Lunedì dopo Pentecoste: Maria Madre della Chiesa - Memoria[17]
Prima domenica dopo Pentecoste: Santissima Trinità - Solennità
Domenica dopo la Santissima Trinità:[18] Santissimo Corpo e Sangue di Cristo - Solennità

Venerdì dopo la seconda domenica dopo Pentecoste: Sacratissimo Cuore di Gesù – Solennità
Sabato dopo la seconda domenica dopo Pentecoste: Cuore Immacolato di Maria – Memoria[19]

Ultima domenica del Tempo Ordinario: Nostro Signore Gesù Cristo Re dell'universo - Solennità

Domenica fra l'Ottava di Natale oppure, se non c'è nessuna domenica, il 30 dicembre: Santa Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe - Festa

Calendari particolari di rito romano

[modifica | modifica wikitesto]

Secondo le Norme Generali per l'ordinamento dell'Anno Liturgico e del Calendario, nel calendario generale è iscritto tutto il ciclo delle celebrazioni sia relative al mistero della salvezza nel Proprio del tempo (il Temporale), sia di quei santi proposti per essere celebrati dappertutto a motivo del loro significato universale, sia di altri che dimostrano l'universalità e la continuità della santità nel popolo di Dio.[20]

Il calendario romano generale si distingue dai calendari particolari che contengono, inserite organicamente in quello generale, le celebrazioni in rito romano proprie delle singole Chiese o famiglie religiose.[21]

"Per quanto sia opportuno che ciascuna diocesi abbia il suo calendario e il suo Proprio degli Uffici e delle Messe, nulla vieta che vi siano calendari Propri comuni a un'intera provincia o regione, o anche a una nazione o a un territorio più vasto, preparati in collaborazione tra tutti coloro cui tali calendari e Propri sono destinati."[22]

Nei calendari particolari si aggiungono:[23]

  • Le solennità
    • Del patrono principale di una località, di una città o di uno stato
    • Della dedicazione e dell'anniversario della dedicazione della chiesa propria
    • Del titolo della propria chiesa
    • O del titolo o del fondatore o del patrono principale di un ordine o di una congregazione
  • Le feste
    • Del patrono principale di una diocesi
    • Dell'anniversario della dedicazione di una cattedrale
    • Del patrono principale di una regione o provincia, di una nazione o di un territorio più esteso
    • Del titolo, del fondatore o del patrono di un ordine o di una congregazione, non celebrato come solennità

Calendari particolari in lingua italiana

[modifica | modifica wikitesto]

In Italia, senza contare le numerose variazioni delle singole diocesi e località, sono otto le differenze fra il calendario romano generale e quello particolare della Nazione intera. Di queste, cinque valgono non solo per l'Italia ma anche per tutta l'Europa, in quanto feste dei santi patroni dell'intero continente:

Sono tre le differenze che riguardano specificamente tutta l'Italia:

Rispetto al calendario romano generale, le variazioni del calendario particolare italiano sono meno numerose di quelle di altri calendari nazionali.[26] D'altra parte, i santi italiani (tra cui quelli romani), che sono già inclusi nel calendario romano generale, sono molto più numerosi di quelli di altre nazioni.[27]

Oltre alle feste dei patroni d'Europa, già citate qui sopra, si aggiunge la celebrazione del patrono della Svizzera:

  1. ^ Norme Generali per l'ordinamento dell'Anno Liturgico e del Calendario, 48.
  2. ^ Norme Generali per l'ordinamento dell'Anno Liturgico e del Calendario, 59–60.
  3. ^ Norme Generali per l'ordinamento dell'Anno Liturgico e del Calendario, 5 e 60; per la solennità di san Giuseppe ci sono norme particolari per i luoghi dove essa è di precetto: id., n. 56.
  4. ^ Norme Generali per l'ordinamento dell'Anno Liturgico e del Calendario, 5–7.
  5. ^ "Calendaria vero particularia celebrationes magis proprias continent congruenti ratione cum cyclo generali organice compositas" (Norme Generali per l'ordinamento dell'Anno Liturgico e del Calendario, 49).
  6. ^ Decreto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti sulla celebrazione della beata Vergine Maria Madre della Chiesa nel Calendario Romano Generale, su vatican.va. URL consultato il 3 marzo 2018.
  7. ^ Decreto della Congregazione del Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti sull’iscrizione della celebrazione della Beata Maria Vergine di Loreto nel Calendario Romano Generale, su vatican.va. URL consultato il 31 ottobre 2019.
  8. ^ a b Decreto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti di iscrizione nel Calendario Romano Generale dei Santi Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II (29 maggio 2014), su vatican.va. URL consultato il 10 dicembre 2016.
  9. ^ Decreto della Congregazione del Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti sull’iscrizione della celebrazione di San Paolo VI, Papa, nel calendario Romano Generale, su vatican.va. URL consultato il 31 ottobre 2019.
  10. ^ Decreto della Congregazione del Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti sull’iscrizione della celebrazione di santa Faustina Kowalska, vergine, nel Calendario Romano Generale, su vatican.va. URL consultato il 18 maggio 2020.
  11. ^ a b c Decreto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti sull’iscrizione delle celebrazioni di san Gregorio di Narek, abate e dottore della Chiesa, san Giovanni De Avila, presbitero e dottore della Chiesa e santa Ildegarda di Bingen, vergine e dottore della Chiesa, nel Calendario Romano Generale, su vatican.va. URL consultato il 2 febbraio 2021.
  12. ^ Decreto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti: la celebrazione di Santa Maria Maddalena elevata al grado di festa nel Calendario Romano Generale, 03.06.2016 (PDF), su vatican.va. URL consultato il 10 dicembre 2016.
  13. ^ Decreto della Congregazione per il Culto Divino sulla celebrazione dei Santi Marta, Maria e Lazzaro, nel Calendario Romano Generale, su press.vatican.va. URL consultato il 2 febbraio 2021.
  14. ^ Decreto del Santo Padre per il conferimento del titolo di Dottore della Chiesa a Sant'Ireneo di Lione, su press.vatican.va, Bollettino della Sala Stampa della Santa Sede, 21 gennaio 2022. URL consultato il 21 gennaio 2022.
  15. ^ Dove non è festa di precetto si celebra la domenica dopo il 1º gennaio.
  16. ^ Nei luoghi dove l'Epifania non è di precetto e questa cade la domenica 7 o 8 gennaio, il Battesimo del Signore viene trasferito al lunedì seguente 8 o 9 gennaio.
  17. ^ Negli anni in cui questa memoria coincide con un'altra memoria obbligatoria, bisogna celebrare a scelta una delle due, ma non si può celebrare la liturgia feriale.
  18. ^ Trasferita, dove non è festa di precetto, alla domenica successiva.
  19. ^ Inizialmente memoria facoltativa, la celebrazione è stata resa obbligatoria il 1º gennaio 1996 da papa Giovanni Paolo II: Memoria obbligatoria della celebrazione del Cuore Immacolato della Beata Maria Vergine, su polopbe.it. URL consultato il 10 giugno 2016 (archiviato dall'url originale il 4 agosto 2016). Negli anni in cui questa memoria coincide con un'altra memoria obbligatoria, come è accaduto nel 2014 (28 giugno, S. Ireneo) e nel 2015 (13 giugno, S. Antonio da Padova), bisogna celebrare a scelta una delle due, ma non si può celebrare la liturgia feriale.
  20. ^ "In calendario generali universus cyclus celebrationum inscribitur, tum mysterii salutis in Proprio de tempore, tum eorum Sanctorum qui momentum universale prae se ferunt, et ideo obligatorie ab omnibus celebrantur, tum aliorum qui universalitatem et continuitatem sanctitatis in populo Dei demonstrant" (Norme Generali per l'ordinamento dell'Anno Liturgico e del Calendario Archiviato il 20 dicembre 2016 in Internet Archive., 49).
  21. ^ "Calendaria vero particularia celebrationes magis proprias continent congruenti ratione cum cyclo generali organice compositas. Singulae enim Ecclesiae vel familiae religiosae Sanctos, qui ipsis sunt peculiari ratione propria, peculiari honore prosequantur oportet" (Norme Generali per l'ordinamento dell'Anno Liturgico e del Calendario Archiviato il 20 dicembre 2016 in Internet Archive., 49).
  22. ^ Norme Generali, 51
  23. ^ Tabula dierum liturgicorum secundum ordinem praecedentiae disposita, 4 e 8, su binetti.ru. URL consultato il 12 dicembre 2016 (archiviato dall'url originale il 20 dicembre 2016).
  24. ^ Messale Romano, Terza edizione, 2020, p. 556.
  25. ^ Messale Romano, Terza edizione, 2020, p. 680.
  26. ^ Cfr., per esempio, in [1] Archiviato il 20 dicembre 2016 in Internet Archive. quello irlandese.
  27. ^ Cfr. Enzo Lodi, Les saints du calendrier romain : avec les propres nationaux d'Afrique du Nord, de Belgique, Canada, France, Luxembourg, Suisse : prier avec les saints dans la liturgie (Mediaspaul 1995 ISBN 978-2-71220537-9), p. 25, versione francese di Enzo Lodi, I santi del calendario romano: pregare con i santi nella liturgia Edizioni Paoline 1990, ISBN 978-88-2151881-2
  28. ^ Celebrazione dell’anno del Signore per la Chiesa che è a Lugano e a Coira: Calendario Liturgico 2015/2016, Rito romano Archiviato il 20 dicembre 2016 in Internet Archive., pag. 114.

Voci correlate

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
  Portale Cattolicesimo: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di Cattolicesimo