Buongiorno, notte
Buongiorno, notte | |
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Una scena del film | |
Paese di produzione | Italia |
Anno | 2003 |
Durata | 106 min |
Rapporto | 1,85:1 |
Genere | drammatico, storico |
Regia | Marco Bellocchio |
Soggetto | Marco Bellocchio, Anna Laura Braghetti, Paola Tavella |
Sceneggiatura | Marco Bellocchio |
Produttore | Marco Bellocchio, Sergio Pelone |
Casa di produzione | Filmalbatros, Rai Cinema, Sky Italia |
Distribuzione in italiano | 01 Distribution |
Fotografia | Pasquale Mari |
Montaggio | Francesca Calvelli |
Musiche | Riccardo Giagni (musiche originali), Pink Floyd, Franz Schubert, Giuseppe Verdi, Jacques Offenbach |
Scenografia | Marco Dentici |
Interpreti e personaggi | |
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Buongiorno, notte è un film del 2003, diretto da Marco Bellocchio.
La trama è ripresa liberamente dal libro del 1998 Il prigioniero della ex brigatista Anna Laura Braghetti, dove si narra del rapimento, della detenzione e dell'omicidio, da parte delle Brigate Rosse, di Aldo Moro, fatti avvenuti nel 1978.[1][2]
Trama
[modifica | modifica wikitesto]Attraverso un resoconto che mescola la narrazione del romanzo con documenti televisivi originali dell'epoca, il regista rievoca il dramma umano dello statista Aldo Moro e il dubbio che si era fatto strada in Chiara, una delle brigatiste. Il doppio livello narrativo ci presenta drammatici stralci degli "interrogatori" a cui lo statista fu sottoposto durante la sua detenzione, e proiezioni oniriche che culminano con la sua ipotetica liberazione.
Produzione
[modifica | modifica wikitesto]Il film è stato prodotto da Filmalbatros e Rai Cinema in collaborazione con Sky Italia, e distribuito nelle sale dalla 01 Distribution. È stato riconosciuto come d'interesse culturale nazionale dalla Direzione Generale per il Cinema del Ministero per i Beni e le Attività Culturali italiano, in base alla delibera ministeriale del 17 giugno 2002.
Sceneggiatura
[modifica | modifica wikitesto]Il titolo della pellicola viene dalla poesia Buongiorno, mezzanotte di Emily Dickinson,[3] nella traduzione del 2001 a opera del poeta e romanziere Nicola Gardini, che per primo ha utilizzato la forma «Buongiorno, notte».[4]
Oltre al libro di Anna Laura Braghetti, il regista ha preso ispirazione da altre fonti; ad esempio, la frase pronunciata dal capo dei brigatisti, Mariano, per motivare i suoi, cioè che l'uccisione imminente di Moro "è il più alto atto di umanità possibile in una società divisa in classi", è ripreso direttamente da un comunicato letto il 10 maggio nell'aula di tribunale alla caserma La Marmora di Torino, dai fondatori incarcerati delle BR, Renato Curcio e Alberto Franceschini: «... Ecco perché noi sosteniamo che l'atto di giustizia rivoluzionaria esercitato dalle Brigate Rosse nei confronti del criminale politico Aldo Moro, (...), è il più alto atto di umanità possibile per i proletari comunisti e rivoluzionari, in questa società divisa in classi».[5]
Cast
[modifica | modifica wikitesto]Maya Sansa è Chiara, la brigatista assalita da scrupoli di coscienza: il personaggio, seppur di fantasia, è un calco delle figure di Anna Laura Braghetti,[6] autrice del libro a cui è ispirato il film, e di Adriana Faranda,[7] quest'ultima tra i primi "dissociati" dopo il delitto Moro e che, assieme al compagno Valerio Morucci, votò contro la decisione di uccidere lo statista.
Il compito di interpretare l'ex presidente del Consiglio italiano e della Democrazia Cristiana spetta invece a Roberto Herlitzka. Gli altri terroristi, personaggi ispirati a Mario Moretti, Germano Maccari, Prospero Gallinari e altri, sono impersonati da Luigi Lo Cascio, Pier Giorgio Bellocchio e Giovanni Calcagno, rispettivamente Mariano, Ernesto e Primo.[8] Paolo Briguglia è un collega di Chiara, infine Giulio Bosetti presta il volto a papa Paolo VI, amico personale di Moro.
Colonna sonora
[modifica | modifica wikitesto]Le musiche originali del film sono state composte da Riccardo Giagni. La colonna sonora del film comprende anche composizioni di Franz Schubert, Giuseppe Verdi e Jacques Offenbach, oltre a due delle più note canzoni dei Pink Floyd, The Great Gig in the Sky e Shine On You Crazy Diamond – ad esempio mentre Chiara vede in televisione le immagini dei partigiani fucilati dai nazisti, mentre legge le Lettere di condannati a morte della Resistenza italiana (8 settembre 1943 - 25 aprile 1945) –, quest'ultima utilizzata anche nel trailer; la canzone che gli ex partigiani cantano è, invece, Fischia il vento.
Accoglienza
[modifica | modifica wikitesto]Incassi
[modifica | modifica wikitesto]Uscita nelle sale in contemporanea con la sua presentazione alla 60ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia nel settembre 2003, la pellicola è diventata il maggiore successo di Marco Bellocchio al cinema, con circa 4 000 000 di euro di incassi Cinetel.
Critica
[modifica | modifica wikitesto]Selezionato in concorso alla 60ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia, il film ha ottenuto un rilevante successo di critica, venendo apprezzato sia dai parenti di Aldo Moro[9] sia da alcuni ex brigatisti, come Gallinari e Morucci, con quest'ultimo che si è espresso in merito: «I suoi amici negavano autenticità alle sue lettere mentre alcuni di noi, nel leggerle, ci trovavamo ad associarle a quelle dei condannati a morte della Resistenza. Questo il film lo sottolinea, ed è proprio vero. Fu una cosa sconvolgente».[10][11]
Nonostante fosse il favorito per la vittoria del Leone d'oro, il film ricevette solo un premio "per un contributo artistico individuale di particolare rilievo",[12] suscitando per questo molte polemiche tra gli addetti ai lavori; lo stesso regista Marco Bellocchio, deluso, abbandonò la manifestazione, delegando all'attore Luigi Lo Cascio il compito di ritirare il premio ottenuto.[13][14]
Riconoscimenti
[modifica | modifica wikitesto]- 2004 - David di Donatello
- Miglior attore non protagonista a Roberto Herlitzka
- Candidatura Miglior film
- Candidatura Miglior regista a Marco Bellocchio
- Candidatura Migliore sceneggiatura a Marco Bellocchio
- Candidatura Migliore attrice protagonista a Maya Sansa
- Candidatura Migliore montaggio a Francesca Calvelli
- Candidatura Migliore sonoro a Gaetano Carito
- 2004 - Nastro d'argento
- Migliore attore protagonista a Roberto Herlitzka (ex aequo con Alessio Boni, Fabrizio Gifuni, Luigi Lo Cascio e Andrea Tidona per La meglio gioventù)
- Candidatura Regista del miglior film a Marco Bellocchio
- Candidatura Migliore sceneggiatura a Marco Bellocchio
- Candidatura Migliore attrice protagonista a Maya Sansa
- Candidatura Migliore fotografia a Pasquale Mari
- Candidatura Migliore scenografia a Marco Dentici
- Candidatura Miglior montaggio a Francesca Calvelli
- Candidatura Migliore sonoro in presa diretta a Gaetano Carito
- 2004 - Globo d'oro
- Migliore attrice a Maya Sansa
- Candidatura Miglior film a Marco Bellocchio
- Candidatura Miglior regista a Marco Bellocchio
- Candidatura Migliore sceneggiatura a Marco Bellocchio
- 2004 - Ciak d'oro
- 2003 - European Film Awards
- Premio FIPRESCI a Marco Bellocchio
- 2003 - Mostra internazionale d'arte cinematografica
- Premio per un contributo individuale di particolare rilievo per la sceneggiatura a Marco Bellocchio
- Premio CinemAvvenire - Miglior film a Marco Bellocchio
- Piccolo Leone d'oro a Marco Bellocchio
- Premio Pasinetti - Miglior attore a Roberto Herlitzka
- Premio Pasinetti - Miglior attrice a Maya Sansa
- Candidatura Leone d'oro a Marco Bellocchio
- 2004 - Italian Online Movie Awards
- Miglior film italiano (ex aequo con Non ti muovere)
Midquel
[modifica | modifica wikitesto]Nel 2022 Bellocchio gira Esterno notte, opera basata sugli stessi fatti della pellicola del 2003, dapprima distribuito al cinema sotto forma di due lungometraggi e poi trasmesso come miniserie televisiva.[16] Tale midquel si concentra sui risvolti politici e sulle reazioni delle istituzioni e dei conoscenti di Moro, interpretato questa volta da Fabrizio Gifuni.[16]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Wanda Marra, Il sequestro Moro: scavo psicologico e risvolti “affettivi”, su railibro.rai.it. URL consultato il 25 dicembre 2010 (archiviato dall'url originale l'11 gennaio 2008).
- ^ Nuovi successi per "Buongiorno, notte" il film di Marco Bellocchio, su feltrinellieditore.it. URL consultato il 4 marzo 2021 (archiviato dall'url originale il 1º agosto 2012).
- ^ Bellocchio torna a leggere "gli anni di piombo", su cinema-tv.corriere.it. URL consultato il 25 dicembre 2010.
- ^ Emily Dickinson – Tutte le poesie, su emilydickinson.it. URL consultato il 25 dicembre 2010.
- ^ Citato in: Maria Adelaide Aglietta, Diario di una giurata popolare al processo delle Brigate Rosse, prefazione di Leonardo Sciascia (Milano Libri Edizioni, 1979), pp. 110-111
- ^ Ruth Glynn, Women, Terrorism, and Trauma in Italian Culture, 2013, p. 148
- ^ L'Aldo Moro di Bellocchio è una lezione di sguardi
- ^ Buongiorno, notte: Marco Bellocchio
- ^ Alessandra Retico, Bellocchio: "Non è un film storico, ho raccontato Moro e i terroristi", su repubblica.it, 4 settembre 2003. URL consultato il 25 dicembre 2010.
- ^ Valerio Morucci turbato, dieci minuti senza parole
- ^ Moretti e Gallinari su "Buongiorno, notte"
- ^ Scheda film, su cinematografo.it.
- ^ Alessandra Retico, Venezia, al russo il Leone d'oro, Bellocchio deluso resta a Roma, su repubblica.it, 6 settembre 2003. URL consultato il 25 dicembre 2010.
- ^ Polemiche anche sul palco per il «no» a Bellocchio, su unita.it, 6 settembre 2003. URL consultato il 25 dicembre 2010 (archiviato dall'url originale il 4 dicembre 2014).
- ^ a b Ciak d'oro 2004, su news.cinecitta.com. URL consultato il 09/06/04.
- ^ a b "Esterno notte", la serie di Marco Bellocchio, su raicultura.it, ottobre 2022.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Buongiorno, notte, su IMDb, IMDb.com.
- (EN) Buongiorno, notte, su AllMovie, All Media Network.
- (EN) Buongiorno, notte, su Rotten Tomatoes, Fandango Media, LLC.
- (EN, ES) Buongiorno, notte, su FilmAffinity.
- (EN) Buongiorno, notte, su Metacritic, Red Ventures.
- (EN) Buongiorno, notte, su Box Office Mojo, IMDb.com.
- (EN) Buongiorno, notte, su TV.com, Red Ventures (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2012).
- (EN) Buongiorno, notte, su BFI Film & TV Database, British Film Institute (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2018).