Bruno Bettinelli

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Bruno Bettinelli

Bruno Bettinelli (Milano, 4 giugno 1913Milano, 8 novembre 2004) è stato un compositore e didatta italiano.

Ha compiuto gli studi al conservatorio G. Verdi di Milano sotto la guida di Giulio Cesare Paribeni e Renzo Rinaldo Bossi.

Divenuto docente titolare di composizione presso lo stesso Istituto,[1] ha formato molti tra i massimi musicisti italiani del secondo Novecento quali Claudio Abbado, Danilo Lorenzini, Bruno Canino, Aldo Ceccato, Riccardo Chailly, Azio Corghi, Armando Gentilucci, Riccardo Muti, Angelo Paccagnini, Maurizio Pollini, Donato Renzetti, Uto Ughi, Giuseppe Garbarino, Umberto Benedetti Michelangeli,[2] Massimo Anfossi[3] e molti altri, non solo nell'ambito della musica colta. Sua allieva era anche la nota cantautrice italiana Gianna Nannini.[4]

Tra i suoi allievi, Carlo Alessandro Landini, Caterina Calderoni e Barbara Rettagliati[5] hanno insegnato composizione al Conservatorio "G. Nicolini" di Piacenza, dove hanno proseguito la scuola del maestro.

È stato più volte vincitore di concorsi internazionali di composizione, ricevendo tra gli altri negli anni quaranta il premio dell'Accademia di Santa Cecilia di Roma; ha inoltre svolto attività musicologiche nonché di critica musicale.

Le sue composizioni vengono correntemente eseguite in stagioni musicali nel mondo intero; spesso i suoi brani vengono utilizzati come pezzi d'obbligo in concorsi di esecuzione musicale (in special modo la sua produzione corale ed i brani per strumento solista). Le sue musiche sono edite principalmente da Ricordi, Suvini Zerboni e Sonzogno.

È stato eletto Accademico di Santa Cecilia (Roma), nonché membro dell'Accademia nazionale Luigi Cherubini di Firenze.

Bruno Bettinelli è morto a Milano nel 2004, all'età di 91 anni.

Per ricordare la figura di Bruno Bettinelli, negli anni 2006, 2007 e 2008 a Milano le Edizioni Musicali Europee (EME) in collaborazione con le riviste "La Cartellina" e "Chorus" hanno istituito un concorso nazionale di composizione ed elaborazione corale dedicato al suo nome.

Autore di musica sinfonica, teatrale, corale e da camera, la sua produzione giovanile parte da una sorta di neoclassicismo molto contrappuntistico in cui si possono notare le influenze di Stravinskij, Hindemith e Bartók, senza dimenticare gli italiani Casella, Malipiero e Petrassi. In questo contesto, non stupisce l'utilizzo di frammenti gregoriani (Fantasia e fuga per archi, del 1944), né l'utilizzo di forme arcaiche (fughe, invenzioni, ricercari, eccetera).

In seguito la sua musica si è costantemente evoluta inglobando nuovi elementi: l'atonalità, la dodecafonia (che però Bettinelli usò in modo molto personale e mai ortodosso), l'aleatorietà controllata (ovvero limitata in genere al solo fattore ritmico, all'interno di contesti generali assolutamente controllati) nonché le nuove tecniche strumentali (multifonici, armonici, ed altri simili effetti strumentali) per sfociare così in un linguaggio cromatico libero e personale, sempre denso di raffinatezze timbriche e di gesti efficacemente eloquenti, dotato di strutture formali di notevole rigore espressivo.

Di fondamentale importanza è stato, nell'ambito della musica corale, anche il suo ruolo di elaboratore e armonizzatore di canti popolari provenienti dalla tradizione orale.

Musica strumentale (cameristica e solistica)

[modifica | modifica wikitesto]

Musica corale polifonica

[modifica | modifica wikitesto]

Elaborazioni corali

[modifica | modifica wikitesto]
  • Belina come te elaborazione per coro a quattro voci miste (2001)
  • E la bela de oflaga elaborazione per coro a quattro voci maschili (1985)
  • Dormi o bel bambin elaborazione per coro a quattro voci maschili (1985)
  • La moretina elaborazione per coro a quattro voci maschili
  • Alzando gli occhi al cielo elaborazione per coro a quattro voci maschili (1998)
  • L'erba rosa elaborazione per coro a quattro voci maschili (1996)
  • La cartolina elaborazione per coro a quattro voci maschili (1995)
  • Varda i mori che bate le ore elaborazione per coro a quattro voci maschili (1996)
  • Se la te domanda elaborazione per coro a quattro voci maschili (1996)
  • Tre canti popolari lombardi per coro misto: - Pover usellin- Ninna nanna del Bambin Gesù- Ciapa cinque

Musica orchestrale

[modifica | modifica wikitesto]

Opere teatrali

[modifica | modifica wikitesto]
  1. ^ Bettinelli tenne la cattedra di composizione presso il Conservatorio di Milano dal 1957 al 1979: v. L'affetto e la stima che il maestro Bruno Bettinelli (1913-2004) ha lasciato, 26 January 2015, Il Giornale.
  2. ^ Silvia Bianchera, Fondo Bruno Bettinelli, su nomusassociazione.org, NoMus, 11 gennaio 2015. URL consultato il 30 luglio 2021.
  3. ^ Massimo Anfossi, su massimoanfossi.net.
  4. ^ e il pianista Roberto Cacciapaglia. Un grande concerto per ricordare Bruno Bettinelli, 6 maggio 2016, Corriere Adriatico
  5. ^ Bruno Bettinelli, La composizione musicale, Rugginenti Editore, Milano (1996). ISBN 88-7665-092-X.
  • Elisabetta Gabellich, Linguaggio musicale di Bruno Bettinelli, con un'introduzione di Gianandrea Gavazzeni, Guido Miano Editore, Milano (1989). ISBN 978-600-02-2851-4
  • Bruno Bettinelli, La composizione musicale, Rugginenti Editore, Milano (1996). ISBN 88-7665-092-X
  • Armando Gentilucci, Guida all'ascolto della musica contemporanea, Milano, Feltrinelli, 1992, ISBN 88-07-80595-2
  • Giulio Mercati, Bruno Bettinelli. Il cammino di un musicista, Rugginenti Editore, Milano (1998). ISBN 88-7665-138-1
  • Pier Damiano Peretti, "Frammenti d'infinito. La musica per organo di Bruno Bettinelli". Arte Organaria e Organistica 13, Bergamo (2006), Nr. 61, pp. 42-47
  • Intervista in forma di autobiografia a Bruno Bettinelli di Emanuele Pappalardo, Rai radio3 nel programma Antologia di radio 3, a cura di Mirella Fulvi (1991). Emanuele Pappalardo, Intervista a Bruno Bettinelli, su archive.org, 1991. URL consultato il 20 giugno 2024

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
Controllo di autoritàVIAF (EN74119514 · ISNI (EN0000 0000 8154 5184 · SBN CFIV005338 · BAV 495/174340 · Europeana agent/base/18831 · LCCN (ENn82111786 · GND (DE119351021 · BNE (ESXX5584140 (data) · BNF (FRcb13891480n (data) · J9U (ENHE987007423813005171