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Brandolini

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Brandolini
Impavidum Ferient
Di rosso, a tre bande d'argento caricate di nove scorpioni di nero, 3, 3, 3; al capo del secondo caricato di tre trecce di rosso ordinate in fascia[1]
StatoRepubblica di Venezia (bandiera) Repubblica di Venezia
Regno d'Italia
Titoli
  • Patrizio veneto
  • Conte di Valmareno
  • Signore di Solighetto
  • Signore di Bagnacavallo

I Brandolini (o, alla veneta, Brandolin, anticamente de Brandoli) era una nobile famiglia di antiche origini forlivesi. A Forlì i Brandolini ottennero il titoli di patrizi, mentre a Bagnacavallo (nel ravennate) raggiunsero la signoria; un ramo, a partire da Brandolino Conte Brandolini, si distinse in Veneto come feudatari della Valmareno sotto la Serenissima.

Il capostipite sarebbe stato Brando I (VI secolo), figura probabilmente leggendaria.

I Brandolini, cittadini forlivesi, si distinsero sin dall'XI secolo come uomini d'arme e capitani di ventura. Si ricordano Tiberto I, generale di Ottone III, Tiberto II, crociato[2], Sigismondo, anch'egli crociato[3], Avardo II, primo conte di Bagnacavallo, Tiberto IV, Broglia I († 1400), Guido V (1350-1383), Brandolino III, il nipote Brandolino IV († 1456), Brandolino V, Tiberto IX († 1493), Giovanni II, Brandolino VI, Lionello II, Sigismondo II per citarne solo alcuni. Il ramo veneto continuò a mantenere una propria compagnia sino al Settecento.

Altri esponenti appartennero invece al ceto ecclesiastico.

Brandolino IV, tra i più noti condottieri di ventura dell'epoca, combatté al servizio della Repubblica di Venezia. Per le vittorie conseguite, la Serenissima volle offrirgli nel 1436 la signoria di Valmareno, con sede nel "Castello di Costa" di Cison, da condividere con il compagno d'armi Gattamelata. Quest'ultimo, in seguito, rinunciò ai diritti feudali, lasciando i domini al solo Brandolino e ai suoi discendenti.

Ramo romagnolo

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Il figlio di questi, Tiberto VIII, essendo passato agli Sforza di Milano, fu diseredato dal padre e il titolo di conte di Valmareno passò al fratello Cecco II. A Tiberto, comunque, rimasero i beni romagnoli e il feudo di Castellarquato, avuto dagli Sforza. Questo ramo si estinse nel 1782 con la morte di Broglia IV che designò suoi eredi i Dall'Aste, famiglia nobiliare forlivese imparentata coi Brandolini, da allora indicata come famiglia Dall'Aste Brandolini.

Discendente da Cecco II, il ramo veneto nel 1686 ottenne il patriziato veneto in quanto Guido VIII, non potendo né lui, infermo, né i figli, troppo giovani, partecipare alla guerra di Morea contro i Turchi, inviò all'esercito una lauta somma di denaro. Nel 1750 essi aggiunsero, per ragioni testamentarie, anche il cognome Rota[4].

Nel 1914 i discendenti del senatore Annibale Brandolin e di Leopolda D'Adda, unica erede del padre Carlo D'Adda, ebbero l'autorizzazione a cambiare il proprio cognome in Brandolini D'Adda. Di questo periodo sono il vescovo Sigismondo e i politici Annibale, Girolamo e Brandolino.

Tra i Brandolini recenti, da ricordare Brando (1918-2005), marito di Cristiana Agnelli, sorella dei più noti Gianni e Umberto, e la nipote Bianca (1987), cugina di terzo grado di Lapo Elkann, a cui è stata legata sentimentalmente.

I Brandolini di Valmareno risiedettero per secoli nel castello di Cison sino agli anni cinquanta del Novecento, quando fu venduta ai padri salesiani. Nel 1997 Massimo Colomban acquisì la struttura, recuperandola e trasformandola in un albergo di lusso.

Ramo fiorentino

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Già nel Mille si formò un ramo fiorentino, estintosi nel 1732 con Maria Girolama.

Durante la prima crociata, Sigismondo Brandolini da Forlì sconfisse in un celebre duello un "Arabo": a ricordo del glorioso fatto d'arme, decise di "rapirgli l'impresa degli scorpioni"[5], animali che infatti compariranno poi nello stemma di famiglia. I colori bianco e rosso dello sfondo, inoltre, richiamerebbero sia i colori dei simboli crociati sia quelli delle città di origine, Forlì e Bagnacavallo.

Genealogia (parziale)

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Guido Brandolini
13??ca.-1396
Brandolino Conte
1375ca.-1456
Tiberto VIII
1414-1462
(da Giovanna di Tela)
Cecco
1434-1466
(da Filippa Alidosi)
Ettore
1452
(iillegittimo)
Leonello
1493
Sigismondo
1425ca.-1493
Ettore
1455-1509
Guido
1452-1503
Gianconte
1460ca.-dopo il 1514
Tiberto IX
1470-1531
Cecco
1480ca.-1527
Antonio Maria
1476-1522
Guido
1500ca.-1572
Brandolino V (VII)
1520ca.-1601
Francesco Maria
1553-1605
Marcantonio Brandolini
1616
Guido
1580ca.-1640
Annibale
1610ca.-1649
Brandolino VI
1611ca.-1652
Guido VIII
1645ca.-1693
Brandolino VII
1687-1765
Maria Rota
Gerolamo
1717-?
Broglia IV Brandolini
1782
Brandolino Brandolini Rota
1758ca.-1797
Gerolamo
1787ca.-1872
Sigismondo
1823-1908
Annibale
1829-1901
Leopolda D'Adda
1847-1922
Girolamo IV
1870-1935
Margherita
1873-1952
Mario Casanuova Jerserinch
Brandolino
1877-1916
Carlo
1887-1942
Annibale
1899-1961
Brandolino
1918-2005
Maria Concetta
1900-1985
Tiberto
1919
Giovanni Maria
1901-1989
Guido
1921-1966
Vendramina
1902-1991
Maria delle Grazie
1923-2018[6]
  1. ^ Piero Guelfi Camaiani, Dizionario araldico, Milano, Hoepli, 1940, p. 480.
  2. ^ Viene citato nel rogito di un notaio, Guido da Imola, databile all'anno 1101, il cui incipit recita "Armigeri forlivienses ad bellum sacrum".
  3. ^ P. Bonoli, Storia di Forlì, Vol. I, Atesa Editrice Bologna 1981, p. 137-138.
  4. ^ Scheda di villa Rota, Brandolini D'Adda, Casanova, Zanussi[collegamento interrotto] dal sito dell'IRVV.
  5. ^ P. Bonoli, Storia di Forlì, Vol. I, Atesa Editrice, Bologna 1981, p. 138.
  6. ^ Copia archiviata, su qdpnews.it. URL consultato il 16 gennaio 2018 (archiviato dall'url originale il 17 gennaio 2018).
  • Circolo Vittoriese di Ricerche Storiche: 1396-1996, I Brandolini. Da Capitani di Ventura a Nobili Feudatari - 600º anniversario della norte di Brandolino Brandolini conte di Zumelle. - atti del Convegno 20 aprile 1996, editi da De Bastiani Editore, Vittorio Veneto, 1996.

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