Biblioteca Oliveriana
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Biblioteca Oliveriana | |
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Ubicazione | |
Stato | Italia |
Regione | Marche |
Città | Pesaro |
Indirizzo | Palazzo Almerici |
Caratteristiche | |
Tipo | Pubblica |
ISIL | IT-PU0061 |
Numero opere | 803 disegni, più di 2.000 manoscritti medievali, 354.000 volumi a stampa |
Apertura | 1756 |
Sito web | |
La Biblioteca Oliveriana è una biblioteca storica italiana che si trova a Pesaro.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]La Biblioteca è nata nel 1756 con la donazione del nobile erudito Annibale degli Abati Olivieri, privo di eredi, della sua preziosa biblioteca alla città natale. Per testamento lo stesso Oliveri lasciò alla Città un ulteriore fondo[1].
Nei secoli successivi la Biblioteca si è arricchita di numerosi altri lasciti, che ne fanno una delle principali biblioteche marchigiane[1].
La prima sede fu il palazzo stesso dell'Olivieri, dove la Biblioteca fu aperta al pubblico nel 1793[1].
Fra il 1885 e il 1892 la Biblioteca fu trasferita nell'attuale sede di Palazzo Almerici, un palazzo nobiliare costruito in più fasi nel corso del Seicento[1].
Patrimonio
[modifica | modifica wikitesto]- un archivio di più di 2.000 documenti su pergamena risalenti al periodo fra il 1204 e il 1796. Si tratta di atti emanati dai signori che governarono la città di Pesaro (Malatesta, Sforza, Della Rovere, amministrazione pontificia), di atti notarili e di bolle e brevi pontifici[2]. La più importante di queste pergamene è probabilmente il cosiddetto "Mappamondo di Pesaro", un planisfero databile fra il 1508 e il 1510, redatto sulla base dei precedenti mappamondi, ma anche sulla base degli schizzi, oggi perduti, dei navigatori Giovanni Caboto, Gaspar e Miguel Corte-Real, João Fernandes Lavrador[1].
- 803 disegni, fra cui uno di Raffaello[2].
- più di 2.000 manoscritti medievali, fra cui gli Statuti della città di Pesaro di inizio Quattrocento, e quelli del Collegio dei Mercanti del 1451[2].
- 354.000 volumi a stampa[2], fra cui circa 400 incunaboli[2] e alcune migliaia di cinquecentine. Di queste hanno particolare rilievo quelle dei tipografi locali e soprattutto quelle del tipografo ebreo Girolamo Soncino[2]. Per quanto riguarda i libri moderni l'Oliveriana è la biblioteca con il diritto a ricevere il deposito legale dei libri editi nella provincia di Pesaro e Urbino[2].
- l'emeroteca custodisce più di un migliaio di periodici dal Settecento a oggi, fra cui i giornali politici, di vario orientamento, editi nella provincia all'inizio del Novecento[2].
- l'Archivio Storico del Comune di Pesaro dalla metà del Quattrocento a oggi[2].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e Antonio Brancati, La Biblioteca Oliveriana di Pesaro, Grafis (PDF), su oliveriana.pu.it. URL consultato il 7 novembre 2017 (archiviato dall'url originale il 7 novembre 2017).
- ^ a b c d e f g h i Ente Olivieri - Biblioteca e Musei - Pesaro, su Ente Olivieri. URL consultato il 25 lug 2024.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Biblioteca Oliveriana
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito ufficiale, su oliveriana.pu.it.
- Biblioteca Oliveriana, su Anagrafe delle biblioteche italiane, Istituto centrale per il catalogo unico.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 140513155 · ISNI (EN) 0000 0001 2292 6726 · LCCN (EN) n86016358 · GND (DE) 2102161-2 · BNF (FR) cb12264834h (data) · J9U (EN, HE) 987007258742305171 |
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