Battaglia di Petrikowka
Battaglia di Petrikowka parte del Fronte orientale della seconda guerra mondiale | |||
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Un reparto di camicie nere impegnate in azione | |||
Data | 27 settembre-30 settembre 1941 | ||
Luogo | Fiume Dnieper e Villaggio di Petrykivka Unione Sovietica | ||
Esito | vittoria italiana | ||
Schieramenti | |||
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La battaglia di Petrikowka, o manovra di Petrikowka (in ucraino Petrykivka), ebbe luogo tra il 27 e il 30 settembre 1941 durante la campagna italiana di Russia nella seconda guerra mondiale.
Le teste di ponte
[modifica | modifica wikitesto]Il 16 settembre la 9ª Divisione fanteria "Pasubio" fu momentaneamente incorporata nella 17ª armata dell'Heeresgruppe A al comando del Feldmaresciallo Paul Ludwig Ewald von Kleist e il 18 prese posizione sull'Orelj[1]. Il 23 settembre la "Pasubio" costituì una testa di ponte a Zaritcianka oltre il fiume Dnieper al fine di consentire il passaggio sulla riva opposta delle unità corazzate tedesche[2]. Per tre giorni il caposaldo resistette alle violente controffensive sovietiche mentre poco più a nord l'80º Reggimento fanteria "Roma" costituì a sorpresa una nuova testa di ponte a Voinovka[2]. Con l'occupazione delle due teste di ponte le truppe corazzate tedesche avrebbero potuto traghettare i propri mezzi pesanti sull'altro lato del fiume e irrompere nello schieramento nemico[3].
Nel frattempo la 52ª Divisione fanteria "Torino" e la 63ª Legione CC.NN. d'Assalto "Tagliamento" si portarono a Dnipropetrovs'k mentre la 3ª Divisione celere "Principe Amedeo Duca d'Aosta" rimase a presidio lungo il Dnieper[1] e preparandosi all'attraversamento.
La manovra di Petrikowka
[modifica | modifica wikitesto]Il piano tedesco prevedeva a questo punto l'accerchiamento dei reparti russi pertanto si decise una manovra a tenaglia che avrebbe dovuto convergere sulla città di Petrikovka[4]. L'operazione fu interamente affidata al CSIR di Giovanni Messe. Da nord-est la "Pasubio"[3] e da sud-est la "Torino". La "Pasubio" fu nuovamente posta sotto il comando italiano.
Il mattino del 28 settembre 1941 la divisione "Torino" attaccò i sovietici allo scopo di estendere la testa di ponte e raggiungere Obuskvskje nonostante fosse contrastata dai campi minati e dalla tenace resistenza degli avversari[5], sfondando le linee avversarie a Kamenka tenute dalla 261ª divisione fucilieri[6].
Il giorno seguente sia alla divisione "Torino" che alla "Pasubio" fu ordinato di proseguire l'avanzata puntando su Petrikowka dove le due divisioni si sarebbero dovute ricongiungere e chiudere così la ritirata ai russi[6]. Nel frattempo la "Celere" avrebbe sbarcato due battaglioni di bersaglieri sull'altra riva del Dnieper incominciando il rastrellamento dei russi racchiusi nella sacca che si sarebbe creata[6]. I due reggimenti della Torino 81° e 82° furono affiancati dalla 63ª Legione CC.NN. d'Assalto "Tagliamento"[7] e il mattino iniziarono l'avanzata scontrandosi a più riprese con numerosi reparti russi in via di disfacimento prendendo numerosi prigionieri. Le avanguardie della "Torino" raggiunsero per prime Petrikowka incontrandosi poi con i reparti della "Pasubio" intorno alle 18.00[8]. La "Celere" dopo aver traghettato i propri reparti al di là del fiume iniziò le operazioni di rastrellamento congiungendosi con gli altri reparti a Petrikowka in serata[8]. Le azioni di rastrellamento proseguirono anche il giorno successivo[8].
Nei tre giorni in cui si svolsero le operazioni il CSIR perdette 291 uomini dei quali 87 furono i caduti, 190 i feriti e 14 i dispersi mentre catturò numerose armi e quadrupedi[9]. Circa 10.000 furono i prigionieri sovietici catturati[8].
Note
[modifica | modifica wikitesto]Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- A cura dell'ufficio storico dello Stato Maggiore dell'Esercito, "Le operazioni delle unità italiane al fronte russo (1941-1943)", Roma, 1993.
- Leonardo Malatesta, "Storia della legione Tagliamento, Dalla fondazione alla guerra di Russia", vol 1°, Pietro Macchione Editore, Varese, 2001.
- Thomas Schlemmer, Invasori, non vittime - La campagna italiana di Russia 1941-1943, Bari-Roma, Laterza, 2009, ISBN 978-88-420-7981-1.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Battaglia di Petrikowka, su centrostudilaruna.it.