Bassel Khartabil
Bassel Khartabil (in arabo باسل خرطبيل?, noto anche come Bassel Safadi, in arabo باسل صفدي?,; Damasco, 22 maggio 1981 – Damasco, 3 ottobre 2015 circa[1]) è stato un informatico e attivista siriano di origini arabo-palestinesi, noto come sviluppatore di software open source. Dal 15 marzo 2012, primo anniversario della guerra civile siriana, è stato incarcerato a Damasco dal governo siriano[2], e sarebbe morto nel 2015, durante la detenzione, ma la notizia è stata diffusa soltanto nel 2017[1].
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Nato e cresciuto in Siria, Bassel Khartabil si è specializzato nello sviluppo di software open source. È stato chief technology officer (CTO) e cofondatore della società di ricerca collaborativa Aiki Lab[3] ed è stato CTO di Al-Aous[4], un istituto di ricerca ed editoria nel campo della arti e dell'archeologia in Siria. Ha lavorato come primo progettista e affiliato di Creative Commons Siria[5], contribuendo a Mozilla Firefox, Wikipedia, Open Clip Art Library, Fabricatorz e Sharism[6].
Tra i suoi lavori vi è la ricostruzione realistica con immagini 3D dell'antica città di Palmira, la visualizzazione in tempo reale, e lo sviluppo, con Fabricatorz, della piattaforma di programmazione Aiki Framework. Dal suo lavoro su Palmira è stato sviluppato #newpalmyra, un progetto di rendering tridimensionale delle colonne della città distrutta[7][8].
Fonti vicine agli attivisti hanno rivelato che Khartabil fu arrestato il 15 marzo 2012, nel corso di una retata nel distretto Mezzeh di Damasco, proprio nel giorno in cui ricorreva il primo anniversario della rivolta siriana, durante il quale manifestanti pro e contro il governo manifestavano nella capitale e in altri luoghi del paese[9]. Quando, nel mese di luglio 2012, la notizia della sua detenzione iniziò a diffondersi, fu lanciata una campagna globale dal nome #FREEBASSEL per chiederne l'immediata liberazione[10][11]. Secondo gli organizzatori della campagna, l'uomo sarebbe stato recluso nella capitale, nel braccio di sicurezza del quartiere Kfar Sousa.
La detenzione, tra le altre cose, impedì l'imminente matrimonio con l'avvocatessa siriana Noura Ghazi, la cui celebrazione era prevista per il mese di aprile 2012.
Khartabil è stato inserito al 19º posto della lista dei Top Global Thinkers per l'anno 2012 (insieme a Rima Dali, volontaria della Mezzaluna Rossa araba, e davanti al presidente della Banca centrale europea Mario Draghi), stilata dalla rivista Foreign Policy, per la sua "ostinazione, contro ogni evidenza, per una rivoluzione siriana con mezzi pacifici"[12].
Dopo l'arresto nel 2012, era dato per disperso dal 2015, quando era avvenuto il suo trasferimento dalla prigione di Adra a un luogo di detenzione sconosciuto. Secondo l'annuncio divulgato nel 2017 dalla fidanzata Noura Ghazi, Bassel Khartabil sarebbe stato sottoposto a torture da parte dei servizi segreti e poi giustiziato pochi giorni dopo il trasferimento[1].
Il Rapporto 2017 - 2018 di Amnesty International che analizza "La situazione dei diritti umani nel mondo" dedica ai diritti umani violati dalla Repubblica Araba di Siria le pagine da 589 a 594. A pagina 594 del paragrafo Esecuzioni Extragiudiziali, denuncia:
«Ad agosto, la famiglia del programmatore informatico Bassel Khartabil ha appreso che il loro congiunto era stato ucciso nel 2015, dopo essere stato "processato" e "condannato a morte" dal tribunale militare da campo di al-Qaboun. Bassel Khartabil era stato arrestato il 15 marzo 2012 dal servizio d'intelligence militare siriano ed era stato trattenuto incommunicado per otto mesi, per poi essere spostato a dicembre 2012 nel penitenziario di Adra a Damasco, dove era rimasto fino al 3 ottobre 2015, quando era stato trasferito in una località imprecisata prima della sua esecuzione»
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c Paolo Gallori, Siria, "Safadi è stato giustiziato". Da un Paese senza libertà contribuì alla libertà di Internet, in la Repubblica, 2 agosto 2017. URL consultato il 4 agosto 2017.
- ^ #FREEBASSEL: a campaign to free Bassel Khartabil from Syrian jail, in Al Bawaba, 4 luglio 2012. URL consultato il 5 luglio 2012 (archiviato dall'url originale il 2 gennaio 2014).
- ^ Aiki Lab, su hackerspaces.org. URL consultato il 16 gennaio 2013 (archiviato dall'url originale l'8 aprile 2014).
- ^ Al-Aous, su al-aous.com. URL consultato il 16 gennaio 2013 (archiviato dall'url originale il 17 novembre 2015).
- ^ CC Syria
- ^ CAMPAIGN LAUNCHED TO BRING HOME LOVED AND CELEBRATED INTERNET VOLUNTEER DETAINED IN SYRIA, su freebassel.org. URL consultato il 5 luglio 2012.
- ^ Creative Commons, Statement on the death of CC friend and colleague Bassel Khartabil (Comunicato in morte di Safadi), di Ryan Merkley, 1º agosto 2017
- ^ Il sito di Newpalmyra
- ^ As revolt against Assad enters 2nd year, 'up to 500,000' Syrians may flee crackdown, in Al Arabiya, 15 marzo 2012. URL consultato il 5 luglio 2012 (archiviato dall'url originale il 31 luglio 2012).
- ^ Activists launch #FREEBASSEL campaign to bring about release of Syrian web entrepreneur, well-known in technology communities, in Al Jazeera, 4 luglio 2012. URL consultato il 5 luglio 2012 (archiviato dall'url originale il 4 luglio 2012).
- ^ Eva Galperin, Open Source Developer Bassel Khartabil Detained in Syria, su eff.org, Electronic Frontier Foundation. URL consultato il 5 luglio 2012.
- ^ (EN) The FP Top 100 Global Thinkers: 19 RIMA DALI, BASSEL KHARTABIL, in Foreign Policy, 26 novembre 2012. URL consultato il 26 novembre 2012 (archiviato dall'url originale il 2 dicembre 2012).
- ^ Rapporto 2017-2018 di Amnesty International - La situazione dei diritti umani nel mondo, Formigine, Infinito edizioni, 2018, pag. 594, ISBN 978-88-68612-58-0.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Bassel Khartabil
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- #FREEBASSEL, su freebassel.org.
- (AR) Intervista a Bassel sul ruolo di Creative Commons nel mondo arabo
- (EN) Document - Syria: Further information: Detainee faces secret military trial in Syria: Bassel Khartabil, Amnesty International, 18 dicembre 2012
- Francesca Caferri, Siria, il web si mobilita: "Liberate Khartabil, la sua unica colpa è essere per Internet libero", la Repubblica, 19 dicembre 2012;
- Marta Serafini, Siria, cyber attivista ucciso - La moglie: «Giustiziato due anni fa in carcere», Corriere della Sera, 6 agosto 2017;
Controllo di autorità | VIAF (EN) 20150686633212542279 |
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