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Bartholomeus van Bassen

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Bartholomeus van Bassen (Anversa, 1590L'Aia, 28 novembre 1652) è stato un architetto, pittore e disegnatore olandese appartenente alla Scuola dell'Olanda Settentrionale[1]. Fu uno dei più importanti pittori di architetture del XVII secolo[2]..

La tomba di Guglielmo il Taciturno in una cattedrale immaginaria (1620)
Interno rinascimentale con convitati (1618-1620)

Si conosce poco del primo periodo della vita di quest'artista, in particolare non è noto dove svolse il suo apprendistato[2].

Dal 1613 al 1622 operò a Delft, dove entrò a far parte della Corporazione di San Luca il 21 ottobre 1613[1].

Trasferitosi all'Aia nel 1622, divenne membro della Corporazione di San Luca di quella città[1], decano nel 1627 e presidente nel 1636[3].

Il 25 gennaio 1624 si sposò con Aeltje Pietersdr. van Gilst[3].

Come architetto, si occupò della costruzione della Huis Honselarsdijk[1] e del palazzo Ter Nieuburch su commissione di Federico Enrico d'Orange dal 1629 al 1634[2]. Negli anni 1630-1631 lavorò alla ristrutturazione del monastero di Sant'Agnese a Rhenen, che Federico V del Palatinato volle trasformare nella sua residenza[2]. Nel 1638 fu nominato architetto della città[1]. Seguì, inoltre, il restauro del municipio, e, a partire dal 1649, la costruzione della Nieuwe Kerk (Briels)[1].

Nel 1651 suo figlio Aernout, avvocato presso la Corte d'Olanda, sposò la figlia Adriana del pittore Cornelis van Poelenburch[2][3]. Il 13 aprile 1652 morì sua moglie[3].

Continuò ad operare all'Aia fino alla morte avvenuta nel 1652[1], pochi mesi dopo quella della moglie. Fu sepolto il 28 novembre nella Groote Kerk all'Aia[3].

Oltre all'architettura, si dedicò anche alla pittura, in particolare eseguì ritratti e rappresentazioni di genere aventi come soggetto costruzioni architettoniche[1][4], realizzate con uno stile molto dettagliato ed attento ai particolari, alla stregua dei pittori fiamminghi Hans Vredeman de Vries, Hendrik van Steenwijck I e Pieter Neefs I, ma con un utilizzo di effetti di luce che rendono più realistici gli interni di van Bassen. Rappresentò sia chiese e cattedrali[5], che palazzi sontuosi, riccamente decorati e popolati da allegri convitati, con un intento a volte moralistico nella contrapposizione tra i comportamenti dei vari ospiti[6]. Eseguì anche opere di piccole dimensioni con uno stile simile a quello di Cornelis van Poelenburch[4].

Lavorò in collaborazione con altri artisti, come Frans Francken II[7], Anthonie Palamedes, Jan Martszen il Giovane ed Esaias van de Velde, che dipingevano le figure nelle sue architetture[1].

Alla sua scuola si formarono vari allievi, fra cui Gerard Houckgeest e Jan van der Vucht[1].

Interno della chiesa di santa Cuna a Rhenen

A un seguace del van Bassen è attribuito il dipinto Interno di chiesa, conservato alla National Gallery di Londra[11].

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