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Barsanufio di Optina

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San Barsanufio di Optina
 

Schemamonaco di Optina

 
NascitaSamara, 5 luglio 1845
MorteKolomna, 1º aprile 1913 (67 anni)
Venerato daChiesa ortodossa
Canonizzazione7 agosto 2000
Ricorrenza1º aprile[1]

Barsanufio (in russo Варсонофий, Varsanofij, nato Павел Иванович Плиханков, Pavel Ivanovič Plichankov) (Samara, 5 luglio 1845[1][2]Kolomna, 1º aprile 1913[1]) è stato un religioso russo. È venerato come santo dalla Chiesa ortodossa, che lo commemora il giorno della sua morte[1].

Pavel nacque a Samara da Ivan e Natalia Pihankov: Natalia morì durante il parto e il padre si risposò poco dopo, così che suo figlio avesse una madre; sebbene fosse molto severa, tra Pavel e la sua matrigna c'era un buon rapporto[1][2].

In quanto discendente dei Cosacchi di Orenburg, venne arruolato nel corpo cadetti di Polack, e seguì i suoi studi presso una scuola militare ad Orenburg prima e a San Pietroburgo poi[1]; servì nei quartier generale del distretto militare di Kazan', raggiungendo il grado di colonnello[1]. Un giorno del 1889 in cui era gravemente ammalato di polmonite, dopo essersi fatto leggere alcuni brani del Vangelo, perse conoscenza ed ebbe una visione in cui il paradiso si apriva e tutta la sua vita gli veniva mostrata: pervaso dal rimorso, una voce gli disse di andare al monastero di Optina[1]. Ripresosi dalla malattia, si recò al monastero il 10 agosto, dove incontrò l'anziano, Ambrogio[1]. In un altro incontro con Ambrogio due anni dopo, Pavel decise che entro tre mesi sarebbe entrato a Optina come monaco: la sua scelta incontrò il contrasto, quando non la derisione, dei suoi conoscenti - per farlo rinunciare, arrivarono ad offrirgli una promozione a generale e a cercare di organizzare un matrimonio. L'unica persona ad approvare le sue intenzioni fu la sua matrigna[1].

Vita religiosa

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Barsanufio (terzo da sinistra), dipinto nell'ingresso meridionale del monastero di Optina

Pavel raggiunse Optina all'esatto scadere dei tre mesi, e trovò che Ambrogio era morto da poco[1]. Il suo successore, Anatolij, assegnò a Pavel il compito di assistente dello ieromonaco Nektarij[1]. Iniziò ufficialmente il noviziato il 10 febbraio 1892 e fu ordinato rassoforo l'anno seguente[1][2]. Essendosi gravemente ammalato nel dicembre del 1900, gli venne concessa la tonsura in segreto: Pavel delegò la scelta del nome religioso ai suoi confratelli (a lui non importava quale fosse), ed essi scelsero Barsanufio, in onore di san Barsanufio di Tver' e Kazan'[1]. La tonsura venne rivelata, con conseguente conferimento della mantija, solo nel 1902[1]. In quello stesso anno venne ordinato ierodiacono, e il successivo ieromonaco[1][2].

Durante la guerra russo-giapponese servì come cappellano militare nell'est del paese[1][2]. Venne successivamente nominato superiore dello skita, sostituendo fratello Iosif[1]. Viene riportato che Barsanufio avesse il potere di guarire ferite sia fisiche che spirituali, e possedesse il dono dalla chiaroveggenza[1].

Nel 1908 la sua salute si fece più fragile, e si ammalava frequentemente[1]. Nell'aprile di quell'anno ricevette la Grande Schema[1].

Dopo il 1910 le sue condizioni migliorarono; al monastero giunsero monaci proveniente da ambienti più "rilassati", i quali, non comprendendo le ragioni dell'ascetismo di Optima né la struttura gerarchica basata sull'anzianità, cominciarono a protestare[1]. Barsanufio venne così allontanato da Optina e inviato come egumeno al monastero di Golutvin (Kolomna), che risollevò da una situazione di declino fisico, economico e spirituale[1]. All'inizio del 1913, Barsanufio si ammalò nuovamente e fece richiesta al metropolita di Mosca Macario II di poter tornare a morire ad Optina, tuttavia si spense il 1º aprile mentre era ancora a Golutvin[1][2]. Il funerale venne celebrato il 6 aprile, e la sua salma venne portata con il treno fino ad Optina, dove venne sepolto[1].

Il 13 giugno 1996 il patriarcato di Mosca autorizzò la venerazione locale degli Anziani di Optina, che vennero confermati come santi il 7 agosto 2000[1].

Le reliquie di Barsanufio, insieme con quelle di altri anziani, sono custodite nella Cattedrale dell'icona della Madre di Dio di Vladimir[1].

  1. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y z aa (EN) Venerable Barsanuphius of Optina, su Orthodox Church in America. URL consultato il 2 ottobre 2013.
  2. ^ a b c d e f (EN) St. Barsanuphius of Optina, su Russian Orthodox Cathedral of St.John the Baptist. URL consultato il 2 ottobre 2013 (archiviato dall'url originale il 5 ottobre 2013).

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