Aurelio Chessa
Aurelio Chessa (Putifigari, 30 ottobre 1913 – Rapallo, 26 ottobre 1996) è stato un anarchico, giornalista e storico italiano.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Fornaio in Egitto, poi ferroviere, dall'immediato secondo dopoguerra si occupa del reperimento e dell'archiviazione del materiale inerente alla vicenda anarchica, di cui abbraccia l'ideologia. Quando muore Giovanna Caleffi, moglie di Camillo Berneri (che oltretutto allevò anche i figli di Antonio Cieri), riceve dalla figlia di Berneri, Giliana, l'enorme documentazione raccolta dalla famiglia, della quale inizia il riordino e la divulgazione una quindicina d'anni più tardi. Si sposta in continuazione per seguire le tracce lasciate dai documenti e trovarne di nuovi, risiedendo a: Pistoia, Iglesias, Genova, Canosa e Cecina. Quando muore il lavoro è portato avanti dalla figlia Fiamma.
Dal punto di vista politico Chessa contribuisce alla redazione e pubblicazione dei giornali Volontà e L'Internazionale che fan capo alle formazioni denominate Gruppi di iniziativa anarchica[1] nate dalla scissione della Federazione anarchica italiana (FAI) nel congresso del 1965, formazioni in forte contrasto con altre precedenti quali i Gruppi Anarchici di Azione Proletaria di Lorenzo Parodi (gruppo considerato una fra le matrici di Lotta Comunista). Sempre a Genova è fra i fondatori dei Gruppi Anarchici Riuniti con sede in Via degli Embriaci, strada situata in una zona dove tradizionalmente risiedono associazioni della sinistra comunista e libertaria. Le sue ricerche sul fuoriuscitismo, sull'Antifascismo sulla guerra civile spagnola, sul movimento operaio, sono cospicue. Fra queste ricordiamo: Camillo Berneri: un anarchico italiano (1897-1937), Documenti e periodici dell'Archivio Famiglia Berneri,
Futuristi e anarchici quali rapporti?, Gli eroi guerreschi come grandi criminali, Guerra di classe in Spagna, Il peccato originale, Mussolini grande attore, Mussolini normalizzatore e il delirio razzista, Novelle di Berneri, studi sulle vicende di Sante Pollastri, Leda Rafanelli, Clément Duval.
«Va infine detto che la funzionalità e la disponibilità dell'Archivio è ora stata resa possibile dalla sollecitudine con cui il Comune di Reggio Emilia ha messo a disposizione locali, personale e mezzi finanziari e dalla diligente passione con cui Fiamma Chessa, dopo la morte del padre, cura questa iniziativa. L'attenzione e la partecipazione di intellettuali, ricercatori e militanti non potranno che premiare questo atto di sensibilità, di fiducia e anche di coraggio.
Dott. Furio Biagini»
Note
[modifica | modifica wikitesto]Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Controllo di autorità | VIAF (EN) 194109741 |
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