Audrey Azoulay
Audrey Azoulay | |
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Direttore generale dell'UNESCO | |
In carica | |
Inizio mandato | 15 novembre 2017 |
Predecessore | Irina Bokova |
Ministro della Cultura della Francia | |
Durata mandato | 11 febbraio 2016 – 10 maggio 2017 |
Presidente | François Hollande |
Capo del governo | Bernard Cazeneuve |
Predecessore | Fleur Pellerin |
Successore | Françoise Nyssen |
Dati generali | |
Partito politico | Indipendente |
Università | Università Paris IX - Dauphine Università di Lancaster Sciences Po École nationale d'administration |
Firma |
Audrey Azoulay (La Celle-Saint-Cloud, 4 agosto 1972) è una politica e funzionario francese di origine marocchina, già ministro della cultura, nominata direttore generale dell'UNESCO dal 15 novembre 2017[1][2].
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Azoulay è nata a Parigi da famiglia ebraica marocchina originaria di Essaouira, figlia di André Azoulay, importante politico marocchino.[3] È figlia di André Azoulay, consigliere del re Mohammed VI del Marocco,[4][5] e ha dichiarato di essere "cresciuta in un ambiente molto di sinistra", "politicizzato sul conflitto israelo-palestinese". Azoulay ha conseguito un master in scienze di gestione presso l'Università Paris IX - Dauphine nel 1994 e un master in Business Administration presso l'Università di Lancaster.[6][7][8] Ha anche studiato presso Sciences Po e l'École nationale d'administration (ENA).
Nel 2006 Azoulay è entrata al Centre national du cinéma et de l'image animée (CNC), ricoprendo via via le posizioni di vicedirettrice per gli Affari Multimediali, direttrice finanziaria e legale e vicedirettrice generale. [9][10] Azoulay è nominata ministro della Cultura nel governo Valls II l'11 febbraio 2016, sostituendo Fleur Pellerin. Durante il suo mandato, ha aumentato il budget del ministero del 6,6% per un totale di 2,9 miliardi di euro nel 2017 - la più grande somma di denaro pubblica promessa per le arti nella storia del paese.[11] Sotto la sua guida, il Ministero ha prestato assistenza a un premio d'arte contemporanea femminile lanciato da AWARE (Archives of Women Artists, Research and Exhibitions).[12]
A livello internazionale, Azoulay ha svolto un ruolo chiave nelle iniziative congiunte della Francia, dell'UNESCO e degli Emirati Arabi Uniti per la salvaguardia del patrimonio culturale nelle zone di guerra, annunciato nel dicembre 2016, e ha firmato la dichiarazione di Firenze che condanna la distruzione di siti culturali al primo vertice della cultura del G7 nel marzo 2017.[13] Il 24 marzo 2017 ha presentato al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite la proposta di risoluzione 2347 sulla protezione del patrimonio culturale nei conflitti armati. Questa risoluzione, presentata dalla Francia, dall'Italia e dall'UNESCO, è stata approvata all'unanimità.[14][15]
Nel 2017 Azoulay si è candidata alla successione a Irina Bokova come direttrice generale dell'UNESCO e, vincendo il voto finale contro il qatariota Hamad bin Abdulaziz al-Kawari, viene eletta e inizia il mandato il 15 novembre 2017.[16]
Onorificenze
[modifica | modifica wikitesto]Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Audrey Azoulay, su gouvernement.fr. URL consultato il 16 ottobre 2017 (archiviato dall'url originale il 7 maggio 2017).
- ^ UN Says Attacks on Heritage Sites Could Be War Crimes, su voanews.com, voanews, 24 marzo 2017.
- ^ (FR) Audrey Azoulay : "A l'ENA, j'ai découvert l'antisémitisme vieille France", su lejdd.fr, Le Journal du Dimanche, 14 febbraio 2016.
- ^ (FR) Claire Digiacomi, Audrey Azoulay, ministre de la Culture et "amie des artistes", in The Huffington Port, 1º febbraio 2016.
- ^ (FR) Leïla Slimani reçoit les insignes d'Officier de l'ordre des Arts et des Lettres à Paris, su huffpostmaghreb.com, Huffington Post, 23 marzo 2017.
- ^ (FR) Sophie Rahal, Audrey Azoulay, nouvelle ministre de la Culture, jusqu'ici, une femme de l'ombre, su telerama.fr, felerama, 11 febbraio 2016.
- ^ (FR) Claire Bommelaer, Audrey Azoulay à la Culture, une ascension fulgurante, su lefigaro.fr, Le Figaro, 11 febbraio 2016.
- ^ Camille Cornu, Audrey Azoulay, nouvelle ministre de la Culture, su actualitte.com, Actualitte, 11 febbraio 2016.
- ^ (FR) Audrey Azoulay nommée Directrice générale déléguée du CNC, su cnc.fr, CNC.
- ^ (FR) Audrey Azoulay, la surprise de François Hollande Rue de Valois, su lemonde.fr, Le Monde.
- ^ Victoria Stapley-Brown and Hannah McGivern (October 5, 2016), France to increase funding for museums and acquisitions in 2017 budget The Art Newspaper.
- ^ Anna Sansom (February 16, 2017), First French art prize for female artists awarded The Art Newspaper.
- ^ Emily Sharpe (May 26, 2017), Who will win race to run UNESCO? The Art Newspaper.
- ^ Security Council Condemns Destruction, Smuggling of Cultural Heritage by Terrorist Groups, Unanimously Adopting Resolution 2347 (2017), su un.org, United Nations, 24 marzo 2017.
- ^ Audrey Azoulay, Minister for Culture and Communication of France - Europa Newswire), su europanewswire.com, Europa Newswire, 25 marzo 2017.
- ^ John Irish, UNESCO selects France's Azoulay as new chief, su uk.reuters.com, 13 ottobre 2017. URL consultato il 13 ottobre 2017.
- ^ (FR) Articolo 2 del decreto numero 57-549 del 2 maggio 1957 che istituisce l'Ordine delle arti e delle lettere, in Légifrance, 7 gennaio 2012. URL consultato il 12 febbraio 2015.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Audrey Azoulay
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Audrey Azoulay's website as Candidate for Director-General for UNESCO Archiviato il 27 agosto 2017 in Internet Archive.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 214369804 · ISNI (EN) 0000 0003 5923 4365 · GND (DE) 1177470640 · J9U (EN, HE) 987009605488905171 |
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