Arcidiocesi di Reims

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Arcidiocesi di Reims
Archidioecesis Remensis
Chiesa latina
 
Stemma della diocesi Mappa della diocesi
Provincia ecclesiastica
Provincia ecclesiastica della diocesi
Diocesi suffraganee
Amiens, Beauvais, Châlons, Langres, Soissons, Troyes
 
Arcivescovo metropolitaÉric de Moulins-Beaufort
AusiliariÉtienne Vetö, I.C.N.[1]
Arcivescovi emeritiThierry Romain Camille Jordan
Presbiteri74, di cui 69 secolari e 5 regolari
7.608 battezzati per presbitero
Religiosi19 uomini, 158 donne
Diaconi36 permanenti
 
Abitanti607 606
Battezzati563 000 (92,7% del totale)
StatoFrancia
Superficie6.931 km²
Parrocchie76 (10 vicariati)
 
ErezioneIII secolo
Ritoromano
CattedraleNotre-Dame
Santi patroniSan Remigio di Reims
IndirizzoB.P. 32729, 3 rue du Cardinal-de-Lorraine, 51058 Reims CEDEX, France
Sito webcatholique-reims.fr
Dati dall'Annuario pontificio 2023 (ch · gc)
Chiesa cattolica in Francia
Il Palazzo del Tau a fianco della cattedrale è l'antica residenza degli arcivescovi di Reims, che diventava residenza reale quando i re si recavano a Reims per l'incoronazione; oggi ospita il Musée de l'Oeuvre o museo della cattedrale.
La basilica abbaziale di Saint-Remi, costruita a partire dall'XI secolo.
La chiesa Notre-Dame-de-Bon-Secours a Neuvizy che, a causa dei frequenti pellegrinaggi, è soprannominata la Lourdes delle Ardenne.
Portale della cattedrale di Reims.

L'arcidiocesi di Reims (in latino: Archidioecesis Remensis) è una sede metropolitana della Chiesa cattolica in Francia. Nel 2022 contava 563 000 battezzati su 607 606 abitanti. È retta dall'arcivescovo Éric de Moulins-Beaufort.

L'arcidiocesi comprende il dipartimento delle Ardenne, e l'arrondissement di Reims nel dipartimento della Marna.

Sede arcivescovile è la città di Reims, dove si trova la cattedrale di Notre-Dame. Nel territorio diocesano sorgono anche tre basiliche minori: Saint-Remi e Santa Clotilde a Reims, e Notre-Dame de Mézières a Charleville-Mézières.

Il territorio si estende su 6931 km² ed è suddiviso in 76 parrocchie, a loro volta raggruppate in 4 grandi zone e 13 settori pastorali:

  • zona di Reims: Reims Centro, Reims Nord, Reims Est, e Reims Ovest;
  • zona rurale della Champagne: Montagne-Val d'Or, Tardenois-Vesle, La Suippe e Rethélois-Porcien-Retourne;
  • zona industriale delle Ardenne: Charleville-Mézières e Valle della Mosa;
  • zona rurale delle Ardenne: Thiérache, Vouzinois e Sedan-Yvois.

Provincia ecclesiastica

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La provincia ecclesiastica di Reims comprende 6 suffraganee:

Istituti religiosi

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Istituti religiosi maschili

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Istituti religiosi femminili

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Durocortorum era il capoluogo e il principale centro del popolo celtico dei Remi. Nel IV secolo, la civitas Remorum era la capitale della provincia romana della Gallia Belgica seconda, come attestato dalla Notitia Galliarum dell'inizio del V secolo.[2]

La tradizione attribuisce l'evangelizzazione del territorio dei Remi nella seconda metà del III secolo ai santi Sisto e Sinnicio, considerati fondatori e primi vescovi di Reims. Il primo vescovo storicamente documentato è Imbetausio, che prese parte al concilio di Arles del 314.

Con l'affermarsi dell'organizzazione ecclesiastica, Durocortorum divenne sede metropolitana della provincia ecclesiastica, modellata su quella civile, che comprendeva le diocesi suffraganee di Soissons, Châlons, Vermand (sede poi trasferita a Noyon), Arras, Cambrai, Tournai, Senlis, Beauvais, Amiens e Thérouanne.

Celebre fra i primi vescovi fu san Remigio, vissuto tra i V ed il VI secolo, che riorganizzò la sua arcidiocesi e l'intera provincia ecclesiastica, e che cedette una porzione del territorio di Reims a vantaggio dell'erezione della diocesi di Laon, che divenne sua nuova sede suffraganea.

Storico privilegio degli arcivescovi di Reims fu quello di consacrare i re di Francia con l'olio della Santa Ampolla. Nell'attuale cattedrale furono consacrati venticinque re, da Luigi VIII a Carlo X. La prassi, iniziata nel X secolo, sarà confermata nel 999 da una bolla Apostolici culminis[3] di papa Silvestro II, che era stato arcivescovo di Reims.

Nel 1023 il vescovo Ebles acquisì la contea di Reims, che fra il 1060 e il 1170 fu elevata al rango di ducato, con il titolo di pari di Francia.

Nel 1089, con la bolla Potestatem ligandi di papa Urbano II[4], agli arcivescovi di Reims fu concesso il titolo di primate della Gallia Belgica. Sono inoltre legati nati della Santa Sede. Fra i privilegi civili ebbero il diritto di battere moneta e di mantenere guardie armate. Alla loro elezione si recavano in visita nelle diocesi suffraganee, dove all'arrivo del metropolita, dichiarato giorno festivo, i notabili civili ed ecclesiastici si recavano a riverirlo, i detenuti erano liberati e gli esiliati riammessi.

Il 12 maggio 1559 Cambrai fu elevata ad arcidiocesi metropolitana, sottraendosi alla giurisdizione metropolitica di Reims insieme con le diocesi di Arras e di Tournai. Nella stessa data la diocesi di Thérouanne fu soppressa e il suo territorio diviso fra tre nuove diocesi: Boulogne, suffraganea di Reims; Saint-Omer e Ypres.

Nel 1564 il cardinale Carlo di Lorena fondò il seminario arcivescovile; è il primo seminario fondato in Francia, appena un anno dopo la decisione del concilio di Trento, che stabiliva con il decreto Cum adulescentium aetas del 15 luglio 1563, la creazione di scuole apposite di teologia per la formazione del clero.[5]

Nel 1677 l'arcivescovo Charles-Maurice Le Tellier diede alle stampe un Rituale per l'arcidiocesi, che sebbene fosse a grandi linee conforme al Rituale romano del 1614, includeva delle spiegazioni dei riti in francese.[6]

In seguito al concordato con la bolla Qui Christi Domini di papa Pio VII del 29 novembre 1801 l'arcidiocesi fu soppressa e il suo territorio fu spartito tra le diocesi di Meaux (dipartimento della Marna) e di Metz (dipartimento delle Ardenne). L'arcivescovo Alexandre-Angélique de Talleyrand-Périgord non diede subito le dimissioni, come impostogli dal papa, ma solo nel 1816, malgrado l'arcidiocesi non ci fosse più.

Un nuovo concordato, stipulato nel giugno 1817, prevedeva il ristabilimento della diocesi. Per questo fu nominato, il 1º ottobre 1817, come nuovo arcivescovo di Reims Jean-Charles de Coucy. Ma questo concordato non entrò mai in vigore, in quanto non ratificato dal Parlamento di Parigi; per cui anche la nomina del Coucy rimase senza effetto.

Il 6 ottobre 1822 l'arcidiocesi fu effettivamente ristabilita in virtù della bolla Paternae charitatis del medesimo papa Pio VII, ed ebbe come suffraganee le diocesi di Amiens, Soissons, Châlons e Beauvais. Solo dopo questa data l'arcivescovo Jean-Charles de Coucy poté prendere possesso della sua sede.

L'8 dicembre 2002, con la riorganizzazione delle province ecclesiastiche francesi, entrarono nella provincia ecclesiastica di Reims le diocesi di Langres e di Troyes.[7]

Cronotassi dei vescovi

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Un antico catalogo episcopale di Reims è stato utilizzato da Flodoardo (894-966) per la stesura della sua Historia Remensis ecclesiae,[8] ed era già conosciuto all'epoca dell'arcivescovo Incmaro († 882). Tuttavia nessuno degli antichi cataloghi giunti fino ai nostri tempi è anteriore all'XI secolo; di questi sono noti almeno sei esemplari diversi, che arrivano fino a Henri de Dreux († 1240).

Nella seguente cronotassi, si omettono i periodi di sede vacante non superiori ai 2 anni o non storicamente accertati.

L'arcidiocesi nel 2022 su una popolazione di 607 606 persone contava 563 000 battezzati, corrispondenti al 92,7% del totale.

anno popolazione presbiteri diaconi religiosi parrocchie
battezzati totale % numero secolari regolari battezzati per presbitero uomini donne
1950 322 107 429 477 75,0 490 460 30 657 112 725 614
1970 537 598 550 198 97,7 490 409 81 1 097 143 693 208
1980 575 000 594 000 96,8 373 316 57 1 541 112 544 710
1990 581 000 594 000 97,8 251 224 27 2 314 2 63 402 709
1999 582 000 595 922 97,7 209 189 20 2 784 15 70 306 76
2000 594 000 608 359 97,6 182 168 14 3 263 20 58 306 76
2001 565 022 597 522 94,6 175 164 11 3 228 20 49 314 76
2002 565 022 601 578 93,9 170 158 12 3 323 22 54 317 76
2003 565 022 601 578 93,9 162 151 11 3 487 22 49 260 76
2004 561 212 597 522 93,9 155 147 8 3 620 22 45 270 76
2010 565 000 613 000 92,2 131 121 10 4 312 29 33 191 76
2014 576 000 624 000 92,3 121 110 11 4 760 34 33 200 76
2017 564 500 607 579 92,9 102 93 9 5 534 33 33 179 76
2020 563 500 608 000 92,7 87 84 3 6 477 34 17 160 76
2022 563 000 607 606 92,7 74 69 5 7 608 36 19 158 76
  1. ^ Vescovo titolare di Thérouanne.
  2. ^ Monumenta Germaniae Historica, Chronica minora Archiviato il 16 ottobre 2013 in Internet Archive., I, p. 556.
  3. ^ Il testo della bolla è riportato da Gallia christiana, vol. X, Instrumenta, coll. 20-21.
  4. ^ Testo della bolla in Gallia christiana X, Instrumenta, coll. 29-30.
  5. ^ clergedereims.free.fr.
  6. ^ Claude Barthe, Storia del Messale tridentino, 2ª edizione, Chieti, Solfanelli, 2021, p. 119
  7. ^ Congregazione per i vescovi, Décret portant sur la nouvelle organisation des provinces ecclésiastiques en France, Ius Ecclesiae, vol. 15, nº 3, 2003, pp. 860-865.
  8. ^ Traduzione in francese in: M. Guizot, Histoire de l'Eglise de Reims, Collection des Mémoires relatifs à l'histoire de France, Paris, 1824.
  9. ^ Questo vescovo è ignoto a Flodoardo e a tutti gli antichi cataloghi episcopali, e per questo motivo escluso da Louis Duchesne. Negli atti dello pseudo concilio di Colonia del 346 si trova un Discolius Remorum, e in base a questo documento Gallia christiana e tutti gli autori che ne dipendono lo inseriscono nelle rispettive cronotassi. Duchesne si chiede se il falsario che ha redatto il documento del 346 non abbia mal interpretato la lista autentica di vescovi di cui si è servito (cfr. op. cit., p. 81, nota 2).
  10. ^ Visse all'epoca di una invasione di barbari, di cui restò vittima; Flodoardo parla dei Vandali (all'inizio del V secolo), ma altri autori legano la sua morte all'invasione degli Unni di Attila (metà del V secolo). Poiché non si tratta di autori contemporanei, ma di scrittori che vissero secoli dopo san Nicasio, è difficile stabilire una chiara cronologia.
  11. ^ Duchesne non esclude che i nomi di Baruc e Baruzio, menzionati dai cataloghi, possano in realtà appartenere ad un solo e medesimo vescovo.
  12. ^ Il suo testamento, nel quale si parla anche del suo predecessore Barnaba, è contenuto della Historia di Flodoardo.
  13. ^ Secondo la tradizione, supportata da Gregorio di Tours, governò la Chiesa di Reims per oltre 70 anni; tradizionalmente gli vengono assegnate come date estreme il 459 e il 533.
  14. ^ Nel 717 Rigoberto fu deposto da Carlo Martello, che impose come amministratore sulla sede di Reims Milone, arcivescovo di Treviri; i due tuttavia sembra che abbiamo convissuto pacificamente nella stessa sede. Non si conosce con esattezza l'anno della morte di Rigoberto (Gams indica il 732 o 733). Duchesne, Fastes episcopaux, III, pp. 85-86.
  15. ^ Governò a Reims secondo gli antichi cataloghi, mentre era ancora amministratore Milone di Treviri. Lo stesso Flodoardo dice che, al suo tempo, alcuni lo consideravano come corepiscopo.
  16. ^ Riuscì ad occupare nuovamente la sede di Reims per qualche mese tra agosto 840 e l'inizio dell'841.
  17. ^ Durante la vacanza, la sede fu amministrata dagli abati di Saint-Remi.
  18. ^ Consacrato il 3 maggio successivo.
  19. ^ Durante la vacanza, Rodolfo di Francia pose come reggente della diocesi Ugo di Vermandois, che aveva appena cinque anni.
  20. ^ Fu scomunicato nel 948.
  21. ^ Eletto papa con il nome di Silvestro II il 9 aprile 999.
  22. ^ Secondo Auguste Dumas (op. cit., p. 36), dopo essere stato restaurato sulla sede di Reims, Arnolfo visse ancora 28 anni e morì il 5 marzo 1027.
  23. ^ Candidato del re che annullò l'elezione di Raoul le Verd a favore di Gervais, il quale fu condannato dal concilio di Troyes il 23 maggio 1107
  24. ^ Così Eubel; oppure dimesso prima del 28 marzo 1509.
  25. ^ Nominato dal re francese il 24 giugno 1657, fu confermato dalla Santa Sede solo 10 anni più tardi.
  26. ^ Non diede le dimissioni nel 1801, come impostogli dalla Qui Christi Domini di papa Pio VII, che sopprimeva l'arcidiocesi; il 1º ottobre 1817 fu nominato arcivescovo di Parigi.

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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