Ansa (regina)

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Ansa
Regina dei Longobardi
Regina consorte d'Italia
In carica756 –
774
PredecessoreTassia
SuccessoreIldegarda (già regina dei Franchi)
NascitaBrescia
MorteLiegi?, post 774
PadreVerissimo
Consorte diDesiderio
FigliAdelchi
Anselperga
Adelperga
Liutperga
Desiderata
Religionecattolica

Ansa (Brescia, ... – Liegi?, post 774) fu regina dei Longobardi e Regina consorte d'Italia nell'VIII secolo, quale moglie di Desiderio (756-774).

Chiesa di San Salvatore a Brescia, interno

Ansa apparteneva a una famiglia dell'aristocrazia bresciana ed era figlia di un nobile di nome Verissimo. Il nome latino non implica un'origine romano-italica, in quanto Romani e Longobardi, nell'VIII secolo, tendevano ormai a portare indifferentemente nomi germanici o latini. Sposò Desiderio probabilmente all'epoca di Liutprando e, nel 753, promosse la fondazione di un monastero, inizialmente intitolato ai santi Michele e Pietro.[1] Desiderio, intanto, era divenuto un personaggio autorevole e la coppia si trasferì prima a Pavia, presso la corte reale, quindi in Toscana, quando Desiderio divenne duca di Tuscia. Alla morte del re Astolfo, Desiderio riuscì a impadronirsi del trono. Ansa, divenuta regina, collaborò attivamente con il marito, soprattutto in campo religioso. A Brescia, ampliò il monastero precedentemente fondato, che divenne il monastero di San Salvatore, lo dotò di un'eccezionale ricchezza e ne fece badessa la figlia Anselperga. Alla giurisdizione di San Salvatore fu sottomessa un'intera rete di complessi monastici tra Lombardia, Emilia e Toscana, come il monastero di San Felice a Pavia[2], creando una federazione direttamente controllata dal sovrano.[3] Nel 768 donò al monastero di Santa Cristina, situato presso il palazzo Reale di Corteolona, Menaggio e altri beni nel territorio di Como[4]. Ansa, descritta come bellissima nell'epitaffio dettato da Paolo Diacono, fu attiva certamente anche in campo politico[5] e presumibilmente contribuì alla politica matrimoniale che imparentò la monarchia longobarda con importanti potenze europee.

Quando i Franchi invasero il regno longobardo nel 773, Ansa si rinserrò nella capitale Pavia con il marito[6], che si arrese al re franco solo nel giugno del 774. Dopo la caduta del regno longobardo, Ansa fu rinchiusa, come Desiderio, in un monastero dell'Impero carolingio[7], a Liegi o forse a Corbie[8]. Una tradizione locale vuole però che sia stata sepolta nel monastero da lei fondato, per cui è possibile che, dopo la morte del marito, Ansa, ormai anziana, abbia ricevuto il permesso di ritirarsi a Brescia.[9]

Ansa diede a Desiderio almeno cinque figli: un maschio e quattro femmine

  1. ^ G. Bognetti, La Brescia dei Goti e dei Longobardi, in Storia di Brescia, I, Brescia 1963, p. 435,
  2. ^ monastero di San Felice sec. VIII - 1785, su lombardiabeniculturali.it.
  3. ^ Jarnut, p. 120.
  4. ^ Castello di Santa Cristina e Bissone Santa Cristina e Bissone (PV), su lombardiabeniculturali.it.
  5. ^ C. Helbling, Ansa, in Dizionario Biografico degli Italiani, vol. £, Roma 1961, p. 361.
  6. ^ DESIDERIO, re dei Longobardi, su treccani.it.
  7. ^ Jarnut, p. 126; Sergio Rovagnati, I Longobardi, p. 92.
  8. ^ ANSA, regina dei Longobardi, su treccani.it.
  9. ^ A. Magnani, Le regine longobarde a Pavia, p. 91,"Studi sull'Oriente cristiano", 16/2012.

Voci correlate

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
Controllo di autoritàVIAF (EN3144149198291374940004 · GND (DE1129118754