Angelo Crippa

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Angelo Crippa (Varallo Sesia, 19 giugno 1882Genova, 20 giugno 1970) è stato un architetto, disegnatore e progettista italiano.

Figlio di Adelchi Crippa, professore garibaldino, e di Adele Giannelli Castiglione della nobile famiglia marchionale genovese, fratello di Giunio Bruto Crippa, notissimo professore di chimica, fu inizialmente un architto seguace dello stile eclettico, che in seguito si sviluppò in modo più ornamentale, assumendo alcuni motivi e caratteri dello stile Liberty.

Massone, membro del Grande Oriente d'Italia, in una lettera di Giovanni Lentini il Giovane al Gran Maestro Ettore Ferrari del 13 febbraio 1913 fu proposto come membro di un'associazione chiamata "Famiglia artistica", costituita da fratelli artisti[1].

In seguito, aderì alla corrente modernista e razionalista, dedicandosi alla progettazione di edifici di carattere pubblico, tra cui spicca il complesso dell'ospedale pediatrico Giannina Gaslini, a partire dal 1925[2].

In varie parti d'Italia realizzò alcuni edifici razionalisti tra cui Palazzo della Sanità a Verona; progettò anche gli ospedali civili di Pescara, di Riccione, di Rimini e di Borgosesia, il palazzo delle assicurazioni a Biella.[3]

Ad Angelo Crippa si devono varie costruzioni in stile eclettico, tra cui la Villa Podrecca (1911) in Roma, palazzo Maggioli (1913) in Alessandria e un palazzo per abitazioni in via Montevideo (1915) in Genova. Dopo la pausa del periodo bellico realizzò palazzo Pennè[4] (1924) in via Ausonia a Genova, Villa la Rocca[5] (1924) in Novara e il palazzo Boero[6] (1926) in Via Macaggi a Genova. Progettò e diresse i lavori, tra l'altro, del, già citato, Istituto Giannina Gaslini di Genova (1938), il primo e più importante ospedale pediatrico in Italia.[7]

Inoltre ideò numerosi progetti non realizzati, tra i quali il piano di risanamento del nuovo Corso Duomo e del parco del Lambro (1911) a Milano nel quale erano previsti edifici monumentali in stile liberty tra cui il nuovo municipio, palazzi porticati e grandi piazze circolari.

A Napoli, nel 1928, presentò il progetto per una grandiosa sistemazione turistica della zona litoranea di Pozzuoli e del lago di Lucrino, poi non realizzato[8].

A capo del gruppo A.N.U.A.[9] lavorò anche in campo navale per gli allestimenti interni di grandi transatlantici, tra cui l'Andrea Doria,[10] il Giulio Cesare[11] e l'Augustus.[12]

  1. ^ Elisabetta Cicciola, Ettore Ferrari Gran Maestro e artista fra Risorgimento e Antifascismo. Un viaggio nelle carte del Grande Oriente d'Italia, Mimesis, Milano, 2021, p. 107, 6.29 e p. 298.
  2. ^ Scheda del Sistema Archivistico Nazionale (SAN)
  3. ^ Almanacco biellese, p. 110. URL consultato il 12 maggio 2023.
  4. ^ Paolo Cevini, Genova anni '30: da Labò a Daneri, Sagep, 1989, pp. 80, 85, ISBN 978-88-7058-323-6. URL consultato il 12 maggio 2023.
  5. ^ (EN) casa Francioni - La Rocca ora Cattaneo Novara, 1961/00/00 - 1961/00/00, su catalogo.beniculturali.it. URL consultato il 10 maggio 2023.
  6. ^ Miss Fletcher, Angelo Crippa, su Dear Miss Fletcher. URL consultato il 10 maggio 2023.
  7. ^ Dettaglio Produttore di archivi - Sistema Archivistico Nazionale, su san.beniculturali.it. URL consultato il 10 maggio 2023.
  8. ^ Angelo Crippa, Progetto del nuovo lido di Napoli alla spiaggia di Lucrino, "Rassegna di architettura", VIII/4, 15 aprile 1930
  9. ^ Arredamenti Navali Unione Artisti pag. 733 (nota 21)
  10. ^ Maurizio Eliseo, Andrea Doria: cento uno viaggi, HOEPLI EDITORE, 2006, p. 127, ISBN 978-88-203-3502-1. URL consultato il 10 maggio 2023.
  11. ^ AA VV, La lezione gentile: Scritti di storia dell'arte per Anna Maria Segagni Malacart, Franco Angeli Edizioni, 29 agosto 2017, p. 735, ISBN 978-88-917-5781-4. URL consultato il 10 maggio 2023.
  12. ^ Elisa Coppola e Silvia Barisione, Six wonderful days: un invito al viaggio sulle grandi navi italiane, Tormena, 2002, p. 2000, ISBN 978-88-8480-063-3. URL consultato l'11 maggio 2023.
  • E. Fuselli, Angelo Crippa Architetto, Genova, Grafica D. B., 1974.
  • Istituto G.Gaslini, in Case d'oggi edilizia e arredamento, La casa, 1939, pp. 22-24 e 61.