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Andrea Adriatico

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Andrea Adriatico (L'Aquila, 20 aprile 1966) è un regista teatrale e regista cinematografico italiano. Vive e lavora dividendosi tra Bologna e Roma.

Laureato in Scienze dell'Architettura e in Progettazione Urbana alla Università di Roma Tre e al Dams di Bologna, è diplomato all'Accademia Antoniana d'Arte Drammatica di Bologna nel 1988[1]. Giornalista professionista dal 1992, consegue una specializzazione in videogiornalismo con Milena Gabanelli in un progetto del Fse. Ha insegnato cinema e videoarte presso l'Accademia di Belle Arti dell'Aquila, il Dams di Bologna e l'Accademia di Belle Arti di Roma e l'Accademia di Belle Arti di Urbino.

Come attore debutta nel gennaio 1989 nella performance Piccola Orgia, ispirata a Orgia di Pier Paolo Pasolini, con la regia di Mauro Bertocchi, al centro La Morara di Bologna. È questa l'unica apparizione come attore[2]. Nel maggio 1989 dà vita a Bologna al festival Loro del Reno, che avrà una seconda edizione nel 1990, e poi sarà ripreso dal 2006 al 2009 da Teatri di vita[3].

Nel 1989 costituisce con l'attrice tedesca Iris Faigle la compagnia teatrale :riflessi (che va letto "due punti riflessi"), il cui nome è ispirato al primo romanzo di Aldo Palazzeschi[4]. Nel biennio 1991/92 la compagnia viene invitata in residenza creativa al Santarcangelo dei Teatri - Festival dal direttore Antonio Attisani[5]. L'autore più significativo di questo periodo, che rimarrà in seguito un punto di riferimento costante, è Bernard-Marie Koltès, di cui Adriatico è il regista italiano più assiduo, Di Koltès mette in scena diversi testi, alcuni dei quali mai rappresentati in Italia: La notte poco prima della foresta (prima volta in Italia, con il titolo L'ultima notte, 1991), Fuga a cavallo lontano nella città (romanzo, con il titolo Fuga, 1992), brevi racconti (con il titolo Là, dove ci si vede da lontano, 1994), Il ritorno al deserto (2007), Quai Ouest (prima volta in Italia, 2013), Le amarezze (prima volta in Italia, 2023); inoltre diversi testi di Koltès sono inseriti in altri spettacoli (come Lotta d'angeli, 1998) o come esergo del film Il vento, di sera (2004).

Nel gennaio 1993 Adriatico fonda a Bologna un nuovo spazio aperto alla scena contemporanea del teatro, della danza e della musica: Teatri di vita[6]. Successivamente porta in scena una "trilogia della clonazione", il cui primo spettacolo Ferita. Sguardo su una gente dedicato ad Adolf Hitler è anche l'ultimo che vede in scena Iris Faigle. Mentre nel 1997 Teatri di Vita apre lo sguardo alla scena internazionale, nel 1998 Adriatico crea l'ultimo spettacolo con la sigla: riflessi (dopo di allora la produzione si chiamerà Teatri di vita): Lotta d'angeli, con la drammaturgia di Milena Magnani, in coproduzione con il teatro francese La Fonderie di Le Mans e il centro tedesco Podewil di Berlino, con cui affronta per la prima volta un tour internazionale[7]. L'anno successivo, mentre Teatri di vita trasloca in una sede più ampia diventando uno dei maggiori teatri di Bologna, Adriatico porta in scena Madame de Sade di Yukio Mishima. In questa occasione affronta per la prima volta il linguaggio cinematografico. Infatti, nel 2000 realizza (insieme con Anna Rispoli) il suo primo cortometraggio Anarchie, tratto da una scena di Madame de Sade. Il cortometraggio, un complesso piano sequenza di 11 minuti, partecipa a numerosi festival italiani[8].

Nel 2002 il terzo cortometraggio Pugni è presentato alla Mostra del Cinema di Venezia, e in seguito in numerosi altri festival italiani e stranieri, dove si aggiudica diversi premi. Segue il primo lungometraggio Il vento, di sera, prodotto da Teatri di vita, sceneggiato con Stefano Casi, e interpretato da Corso Salani e Francesca Mazza, con la partecipazione tra gli altri di Alessandro Fullin, Ivano Marescotti e Giovanni Lindo Ferretti. Il film debutta in prima mondiale nel 2004 al 54º Festival del Cinema di Berlino, riscuotendo grande attenzione, tra l'altro con una lunga recensione su Variety che definisce questo film "segno potente di un cinema italiano rinvigorito"[9]. Nel 2007 esce il secondo lungometraggio All'amore assente, sceneggiato con Stefano Casi e Marco Mancassola, con la partecipazione di Massimo Poggio, Francesca D’Aloja, Milena Vukotic e Tonino Valerii, presentato al London International Film Festival, premio speciale della giuria al festival Annecy Cinéma Italien.

Nel 2009 affronta l'opera di Samuel Beckett in una tetralogia dal titolo Non io nei giorni felici[10].

Nel 2010 esce il film Più o meno - Il sesso confuso: racconti di mondi nell'era AIDS realizzato in collaborazione con Giulio Maria Corbelli[11]. Il lungometraggio è un film documentario nel quale vengono raccontate dai diretti protagonisti le proprie storie personali legate all'AIDS. Il documentario successivo, Torri, checche e tortellini, è dedicato alla nascita del Cassero, il primo centro lgbt italiano ospitato in uno spazio pubblico, a Bologna.

Nel 2016 è ideatore e regista dell'evento teatrale Bologna, 900 e duemila per le celebrazioni dei 900 anni del Comune di Bologna, su testi di tre scrittrici (Milena Magnani, Grazia Verasani e Simona Vinci) e allestito in tre spazi monumentali del centro storico[12]. I testi delle tre scrittrici e alcuni articoli sull'evento saranno successivamente pubblicati in volume[13]. Nel 2018 inizia le riprese del film Gli anni amari sulla vita di Mario Mieli, con Nicola Di Benedetto, Sandra Ceccarelli e Antonio Catania, e con la sceneggiatura di Stefano Casi e Grazia Verasani, che viene presentato in anteprima nella serata di pre-apertura della Festa del Cinema di Roma. Le riprese sono accompagnate dalle polemiche per la personalità di Mieli che arrivano a coinvolgere il Sottosegretario del Ministero per i Beni e le Attività Culturali[14]. Nel 2023 presenta alla Festa del Cinema di Roma il documentario La solitudine è questa, che coinvolge sette scrittori per raccontare sette opere di Pier Vittorio Tondelli: Jonathan Bazzi, Angela Bubba, Viola Di Grado, Paolo Di Paolo, Claudia Durastanti, Alessio Forgione, Alcide Pierantozzi.

Nel 2020 ha ricevuto il "Basilicata Cinema Movie Award" per il suo impegno sui diritti civili[15]. Nel 2023 ha ricevuto la "Targa Volponi", dedicata a Paolo Volponi e assegnata dalla "Casa dei Pensieri" di Bologna a personalità della cultura nazionale[16].

Autore e Regista

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  1. ^ Stefano Casi, Andrea Adriatico: riflessi teatri di vita, Zona, Rapallo, 2001, pag. 33.
  2. ^ Casi, cit., pag. 33.
  3. ^ Casicritici, su casicritici.wordpress.com. URL consultato il 15 aprile 2016.
  4. ^ Casi, cit., pag. 55.
  5. ^ Fuga, in Santarcangelo dei Teatri d'Europa, gennaio 1992.
  6. ^ Serena Bersani, E nel loft spuntò la vita, in L'Unità (Emilia Romagna), 10 gennaio 1993.
  7. ^ C.T., Combat d'anges, in Ouest France, 25-26 aprile 1998.
  8. ^ Cinemare: festival e premi - Anarchie (archiviato dall'url originale il 6 marzo 2016).
  9. ^ Robert Koehler, The Wind, in the Evening, "Variety", 13 aprile 2004.
  10. ^ Stefano Casi, Non io nei giorni felici. Beckett, Adriatico e il teatro del desiderio, Corazzano, Titivillus, 2010.
  11. ^ http://www.piuomeno.eu - Sito ufficiale
  12. ^ Massimo Marino, Voci di Bologna. Verasani, Vinci, Magnani, in Corriere di Bologna, 12 maggio 2016.
  13. ^ Stefano Casi (a cura di), Bologna 900 e duemila. Teatri di Vita nella città, Pendragonª ed., 2023.
  14. ^ Mibact in allerta per il film “Gli anni amari” su Mario Mieli. Borgonzoni: «Se ci fosse incitamento alla pedofilia, revocheremo i fondi», su gaynews.it.
  15. ^ Settimana nazionale contro le discriminazioni, stasera l'atteso docufilm di Andrea Adriatico, in La Nuova (Potenza), 20 ottobre 2020, p. 14.
  16. ^ Torna la Casa dei Pensieri (notizia Ansa), su ansa.it, 21 agosto 2023.
  • Stefano Casi, Andrea Adriatico: riflessi teatri di vita (Editrice Zona, Collana Pedane mobili, Rapallo, Genova, 2001)
  • Andrea Adriatico, Derek Jarman, in Diva Mon Amour. Racconti, a cura di Gaspare Baglio, ed. Azimut (2010)
  • Non io nei giorni felici. Beckett, Adriatico e il teatro del desiderio, a cura di Stefano Casi (Edizioni Titivillus, Corazzano, Pisa, 2010)
  • Bologna 900 e duemila. Teatri di Vita nella città, a cura di Stefano Casi (Edizioni Pendragon, Bologna, 2023)

Collegamenti esterni

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Controllo di autoritàVIAF (EN67276607 · ISNI (EN0000 0000 1261 4545 · LCCN (ENn2001153601 · GND (DE119467402 · BNF (FRcb16239230m (data)