Al-Buhturi
Abu Abd 'Ubada al-Walid ibn 'Ubayd al-Buhturi (Manbij, 821 – 897) è stato un poeta arabo.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]al-Buhturi (arabo | ﺍﻟﺑﺤﺘﺮى | al-Buḥturī) ha iniziato la sua attività letteraria componendo poesie in lode della sua tribù, quella dei Buhtur. Divenuto amico del poeta Abu Tammam, lo seguì a Baghdad dove divenne anch'egli panegirista del governatore dell'Iraq[1]. Nel 848 sembra che riuscisse a entrare alla corte del califfo al-Mutawakkil affermandosi come poeta. In questi anni compose numerosi panegirici del Califfo e di personaggi illustri e, soprattutto, la Hamasa dedicata al suo protettore, il visir al-Fath ibn Khaqan. A seguito dell'assassinio di al-Mutawakkil e di al-Fath (861) tornò a Manbij, il suo paese di origine. Negli anni seguenti, tornato a Baghdad, dedicò numerosi componimenti ai califfi Abbasidi che si sono succeduti (al-Muntasir, al-Musta'in, al-Mu'tazz, al-Mu'tamid, al-Muʿtaḍid). È morto nel 897 nel villaggio natìo dove era tornato.[2]
Poetica
[modifica | modifica wikitesto]Poeta considerato dalla critica araba un neo-classico, ha dedicato gran parte dei suoi versi alla descrizione e al panegirico attraverso l'uso di un linguaggio semplice all'interno di qaside tradizionali in cui sviluppa sia il tema amoroso (nasib) che quello descrittivo (wasf) e, soprattutto, quello elogiativo (madih). Di tendenze shi'ite cercò sempre di nasconderle al fine di continuare a godere i favori della corte abbaside. Di al-Buhturi abbiamo, oltre la Hamasa, una raccolta di brevi componimenti di vari poeti, il suo Diwan[3].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Achtar, S., L'enfance et la jeunesse du poète Buhturi (206-226/821-840), Arabica 1 (1954) pp.166-186
- ^ Esat Ayyildiz, el-Buhturî’nin Methiyeleri, in Bingöl Üniversitesi İlahiyat Fakültesi Dergisi, 21 dicembre 2021, DOI:10.34085/buifd.1011660. URL consultato il 7 gennaio 2022.
- ^ Serrano, R. A., al-Buhturi's poetics of Persian abodes, Journal of Arabic Literature 28,1, 1997 pp.68-87.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Encyclopédie de l'Islam, J.B. Brill Leyde, 1960 II ed., al lemma omonimo (Ch. Pellat) I, pp. 1328b-1330a.
- The Cambridge History of Arabic Literature - 'Abbasid belles-lettres, Cambridge university Press Cambridge, 1990, ISBN 0521240166.
- Esat Ayyıldız, “el-Buhturî’nin Methiyeleri”, Bingöl Üniversitesi İlahiyat Fakültesi Dergisi 18 (2021), 136-153. https://doi.org/10.34085/buifd.1011660
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) al-Buḥturī, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 90048040 · ISNI (EN) 0000 0001 0788 2913 · BAV 495/36219 · CERL cnp00401466 · LCCN (EN) n84008721 · GND (DE) 118857770 · BNF (FR) cb145905522 (data) · J9U (EN, HE) 987007276226905171 |
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