Abu Mihjan

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Abū Miḥjan (in arabo ﺍﺑﻮ ﻣﺤﺠﻦ?; Ta'if, ... – Nāsiʿ, 638) è stato un poeta arabo.

Abū Miḥjan ʿAbd Allāh b. Ḥabīb fu un poeta appartenente alla tribù araba dei B. Thaqīf di Ṭāʾif, e annoverato tra i mukhaḍramūn, i letterati cioè che vissero a cavallo tra l'epoca preislamica (jāhiliyya) e quella islamica.

Cugino di Abū ʿUbayd b. Masʿūd al-Thaqafī (che da musulmano contribuì alla conquista della Mesopotamia, oggi Iraq), Abū Miḥjan difese la sua città, posta inutilmente sotto assedio dai musulmani dopo la caduta di Mecca (630), e in quell'occasione ferì a morte con una freccia ʿAbd Allāh, uno dei figli di Abū Bakr, futuro primo califfo dopo la morte di Maometto, del quale ultimo fu dunque Compagno.

Convertitosi l'anno seguente, non è certo che abbia preso parte alla battaglia di Ullays (633), mentre partecipò alla vittoriosa battaglia di al-Qādisiyya (635), in cui i musulmani sconfissero per la prima volta un'armata regolare bizantina.

Seguitò a vivere secondo gli antichi schemi preislamici e a non osservare alcuni precisi divieti imposti dalla religione che aveva abbracciato, come quello di non bere vino o altre bevande alcoliche, come il nabīdh.

Per questo fu punito nel 637 dal secondo califfo "ortodosso", ʿUmar b. al-Khaṭṭāb che lo esiliò a Nāsiʿ, dove poco dopo morì.

Poco è sopravvissuto del suo Dīwān. Fra i brani più noti figurano i seguenti versi bacchici, notissimi tra i cultori di ogni tempo della poesia araba:

«Quando morrò, seppellitemi a pie' d'una vite, le cui radici irrighino le ossa mie nella terra
Non mi seppellite nel deserto, ché io temo dopo morto di non poterlo gustare più.
Il vino color del croco bagnerà la mia tomba, e sarò io suo prigioniero dopo averlo a lungo trincato»

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