Apofillite
Apofillite | |
---|---|
Classificazione Strunz | 9.EA.15 |
Formula chimica | KCa4Si8O20(F,OH)·8H2O |
Proprietà cristallografiche | |
Gruppo cristallino | Dimetrico |
Sistema cristallino | Tetragonale |
Gruppo puntuale | 4/m 2/m 2/m |
Gruppo spaziale | P 4/mnc |
Proprietà fisiche | |
Densità | 2,33-2,37[1][2] g/cm³ |
Durezza (Mohs) | 4,5-5[1][2] |
Sfaldatura | Perfetta secondo la base[1] |
Frattura | Irregolare[1] |
Colore | incolore, bianco[1][2], rosa[1], verde[1], giallo[1], violetto[1] |
Lucentezza | Vitrea o Madreperlacea[1][2] |
Opacità | Da trasparente a traslucida[1] |
Striscio | bianco[1][2] |
Diffusione | Abbastanza raro[3] |
Si invita a seguire lo schema di Modello di voce – Minerale |
L’apofillite è un minerale; un silicato, Fillosilicato. Non è una zeolite, tettosilicato, anche se spesso, nelle collezioni, viene associata a esse, perché si ritrova nello stesso ambiente di formazione.
Origine del nome
[modifica | modifica wikitesto]Il nome apofillite deriva dal greco apo (lontano) e phyllon (foglia), perché, quando viene scaldata sulla fiamma, si sfalda in fiocchi simili a foglie. Nelle calde acque termali di Uxahver nel nord dell’Islanda, l'apofillite disciolta forma grandi cristallizzazioni che somigliano a una foresta pietrificata. L’apofillite di questa località fu chiamata Oxahverite, nome ormai desueto.[4]
Abito cristallino
[modifica | modifica wikitesto]Tetragonale pseudocubica. Si presenta con cristalli ben formati, in combinazione del prisma tetragonale [110], bipiramide [011], pinacoide [001], con alcuni cristalli con abito pseudo-cubico, ma anche massiva con cristalli uniformi molto piccoli, non distinguibili tra loro. In genere, forma cristalli cubo-ottaedrici o bipiramidali, con gli angoli tronchi e facce che terminano in piramidi. I cristalli sono lunghi 1-2 cm; in India si trovano cristalli molto più grandi. L’apofillite forma anche cristalli tabulari. Ha una lucentezza vitrea trasparente ma può essere anche colorata di bianco, verde, giallo o rosa. Potrebbe essere confusa col quarzo ma questo ha tipici cristalli esagonali ed è più duro.[5] L’apofillite è un fillosilicato formato da strati costituiti da una combinazione di anelli a 4/8 tedraedri di SiO4. A secondo della presenza di Fluoro, F, o di idrossile, OH, si formano le varietà: fluoroapofillite e idrossiapofillite.[6]
Proprietà chimico-fisiche
[modifica | modifica wikitesto]I cristalli sono duri, leggeri, perfettamente sfaldabili, secondo la base. Fonde facilmente, colorando la fiamma di violetto per la presenza di potassio K, e formando un vetro chiaro. Viene attaccata dall’acido cloridrico, HCl, lasciando una silice gelatinosa.[7]
Origine e giacitura
[modifica | modifica wikitesto]L'apofillite è un minerale di origine idrotermale e come tale occupa soprattutto cavità di rocce basaltiche e tufacee in associazione a mesolite, stilbite, scolecite, prehnite, calcite, analcime, heulandite e quarzo. Si rinviene anche in druse nei filoni minerari e nelle fessure alpine.[8]
Forma in cui si presenta in natura
[modifica | modifica wikitesto]L'apofillite si presenta in cristalli cuboottaedrici a forma di bipiramidi o lamellari, incolori, bianchi o debolmente colorati di rosa, verde, giallo. L’apofillite verde è molto apprezzata dai collezionisti.
Luoghi di ritrovamento
[modifica | modifica wikitesto]Esemplari molto belli provengono dall'Islanda[9] e splendidi da Poona, Nashik e altri distretti dell'India.[10] È stata trovata nella regione della Nova Scozia in Canada, nei giacimenti di rame del Lago Superiore (U.S.A.), nelle isole Färöer, in Groenlandia, e in Rio Grande do Sul in Brasile. In Italia, è stata segnalata nelle miniere di Traversella (TO), nei basalti antichi a San Pietro di Montecchio Maggiore (VI) e all’Alpe di Siusi (BZ).[11]
Usi
[modifica | modifica wikitesto]Minerale d’interesse scientifico e collezionistico.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e f g h i j k l Scheda tecnica del minerale su webmineral.com
- ^ a b c d e Scheda tecnica del minerale su mindat.org
- ^ A. Mottana, R. Crespi, G. Liborio, "Minerali e rocce", Mondadori Editore, 1977"
- ^ ”K. Saemundsson, E. Gunnlaugsson, Icelandic Rocks and Minerals, Mál og Menning, 2010”
- ^ ”R. Hochleitner, Guida ai Minerali, Ricca editore, Roma, 2017”
- ^ ” Ole Johnsen, Guida ai Minerali del Mondo, Zanichelli, Bologna, 2011”
- ^ ”A. Mottana, R. Crespi, G. Liborio, Minerali e rocce, Mondadori, Milano, 2009”
- ^ ”R. Hochleitner, Guida ai Minerali, Ricca Editore, Roma, 2017”
- ^ ”K. Saemundsson, E. Gunnlaugsson, Icelandic Rocks and Minerals, Mál og Menning, 2010,
- ^ ”Berthold Ottens, Indian Zeolites, The Mineralogical Record, January-february, 2003, vol. 34, n.1, Tucson,”
- ^ ”A. Mottana, R.Crespi, G. Liborio, Minerali e Rocce, Mondadori, Milano, 2009”
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Apofillite