Emirato di Transgiordania
Regno di Transgiordania | |
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Dati amministrativi | |
Nome completo | Regno di Transgiordania |
Lingue ufficiali | arabo |
Lingue parlate | arabo, inglese |
Capitale | Amman |
Dipendente da | Impero britannico |
Politica | |
Forma di Stato | Mandato della Società delle Nazioni |
Forma di governo | Emirato |
Nascita | 1921 con ʿAbd Allāh |
Fine | 1946 con ʿAbd Allāh |
Causa | Indipendenza dal Regno Unito |
Territorio e popolazione | |
Territorio originale | Transgiordania |
Religione e società | |
Religioni preminenti | Islam |
Palestina e Transgiordania nel 1923 | |
Evoluzione storica | |
Preceduto da | Impero ottomano |
Succeduto da | Giordania |
Ora parte di | Giordania |
Col nome Transgiordania ("la parte al di là del Giordano"[1]), in inglese chiamata anche East Bank ("la sponda orientale") o Palestina orientale (denominazione che indica solo le zone più a ridosso del fiume e non l'intera regione, ovvero quelle che fecero parte del Regno di Giuda e Israele in epoca biblica), si indicano le regioni a levante del fiume Giordano, nella biblica terra di Moab e oggi in Giordania, che si esauriscono a sud col golfo di Aqaba e le propaggini sinaitiche, mentre a ponente confinano con le regioni palestinesi (Cisgiordania e l'attuale Stato di Israele).
Storia
Tali territori, già sottoposti al dominio ottomano, furono assegnati al termine del primo conflitto mondiale dalla Società delle Nazioni alla Gran Bretagna sotto forma di mandato internazionale insieme a quello della Palestina e a quello dell'Iraq.
Divenne protettorato britannico nel mese di aprile 1921. Winston Churchill, all'epoca ministro alle colonie britannico, l'affidò all'emiro ʿAbd Allāh, il figlio di al-Husayn ibn ʿAlī, che aveva proclamato contro i turchi la cosiddetta "rivolta araba" già nel corso della Prima guerra mondiale.
La Transgiordania rimase sotto l'amministrazione britannica fino al primo trattato transgiordano, concluso nel 1928. La regione divenne nominalmente indipendente, anche se i britannici avrebbero ancora mantenuto una presenza militare e il controllo degli affari esteri e un certo controllo finanziario sul regno. Questo spinse l'emiro a cercare una conferenza nazionale (25 luglio 1928), la prima nel suo genere, per esaminare gli articoli del trattato e adottare un piano di azione politica. Il nuovo re avrebbe però dovuto rendere conto delle proprie decisioni a un commissario britannico.
L'emirato di Transgiordania raggiunse la piena indipendenza il 17 giugno 1946, in conformità con il trattato di Londra.
Nel 1949, dopo l'occupazione l'anno prima della Cisgiordania, il nome ufficiale del paese divenne Regno di Giordania (Regno Hascemita di Giordania) allorché la Legione araba di Glubb Pascià riuscì a porre sotto il proprio controllo le regioni palestinesi cisgiordaniche (in inglese West Bank) e la parte orientale di Gerusalemme al termine della guerra del 1948, scoppiata a seguito della dichiarazione di nascita dello Stato di Israele da parte delle autorità sioniste ebraiche in Palestina.
Lo Stato giordano, dopo la sconfitta nella guerra dei sei giorni e la conseguente annessione de facto israeliana di Cisgiordania, Striscia di Gaza (fino al 2005)[2] e Gerusalemme est, si estende pressappoco sul solo territorio transgiordano.
Note
Voci correlate
Collegamenti esterni
- Transgiordania, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Transgiordania, in Dizionario di storia, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2010.