Eyalet di Diyarbekir: differenze tra le versioni

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L'organizzazione dell'eyalet nel XVIII secolo, derivataci dai racconti di [[Evliya Çelebi]], era la seguente: "In questa provincia vi sono diciannove sanjak e cinque [[hakumet]] (o governatorati ereditari) [...] otto [sanjak] si trovavano anche al tempo della conquista e vennero mantenuti per eredità ai Bey kurdi locali. Come molti altri sanjak sono divisi in [[ziamet]] e [[Timar]], possedimenti che sono obbligati a servire all'agricoltura.
L'organizzazione dell'eyalet nel XVIII secolo, derivataci dai racconti di [[Evliya Çelebi]], era la seguente: "In questa provincia vi sono diciannove sanjak e cinque [[hakumet]] (o governatorati ereditari) [...] otto [sanjak] si trovavano anche al tempo della conquista e vennero mantenuti per eredità ai Bey kurdi locali. Come molti altri sanjak sono divisi in [[ziamet]] e [[Timar]], possedimenti che sono obbligati a servire all'agricoltura.


Gli hakumets non hanno [[ziamet]] né [[Timar]]. I loro governatori vi esercitano piena autorità e non solo ricevono le rendite delle terre, ma anche altre tasse fra cui quelle sulla pastura, sui matrimoni, sui cavalli, sul vino e sulle ostriche. [...]
Gli hakumets non hanno [[ziamet]] né [[Timar]]. I loro governatori vi esercitano piena autorità e non solo ricevono le rendite delle terre, ma anche altre tasse fra cui quelle sui diritti di pascolo, sui matrimoni, sui cavalli, sulle vigne e sui frutteti. [...]


Gli ufficiali del [[divan]] di Diarbeker sono i [[Defterdar]] del tesoro con un [[ruz-namji]] (scrivano); un [[Defterdar]] proveniva dalle forze feudali ([[Emin]]) ed uno era un luogotenente ''[[Kethüda]]'' dei [[Defter]], mentre un altro proveniva dai [[Çavuş]]; un segretario (''[[kātib]]''), un colonnello, un tenente colonnello della milizia".<ref name="narratives">{{Cita libro|autore=Evliya Çelebi|autore2=Joseph Freiherr von Hammer-Purgstall|titolo=Narrative of Travels in Europe, Asia, and Africa in the Seventeenth Century|editore=Oriental Translation Fund|lingua=en|anno=1834|p=90|url=http://books.google.com/books?id=66hCAAAAcAAJ&pg=PA90}}</ref>
Gli ufficiali del [[divan]] di Diarbeker sono i [[Defterdar]] del tesoro con un [[ruz-namji]] (scrivano); un [[Defterdar]] proveniva dalle forze feudali ([[Emin]]) ed uno era un luogotenente ''[[Kethüda]]'' dei [[Defter]], mentre un altro proveniva dai [[Çavuş]]; un segretario (''[[kātib]]''), un colonnello, un tenente colonnello della milizia".<ref name="narratives">{{Cita libro|autore=Evliya Çelebi|autore2=Joseph Freiherr von Hammer-Purgstall|titolo=Narrative of Travels in Europe, Asia, and Africa in the Seventeenth Century|editore=Oriental Translation Fund|lingua=en|anno=1834|p=90|url=http://books.google.com/books?id=66hCAAAAcAAJ&pg=PA90}}</ref>

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Eyalet di Diyarbekir
Eyalet di Diyarbekir - Localizzazione
Eyalet di Diyarbekir - Localizzazione
L'eyalet di Diyarbekir nel 1609
Dati amministrativi
Nome completoEyalet-i Diyâr-ı Bekr
Lingue ufficialiturco ottomano
Lingue parlateturco ottomano, arabo
CapitaleAmid (attuale Diyarbakır)
Dipendente daImpero ottomano
Politica
Forma di StatoEyalet
Forma di governoEyalet elettivo dell'Impero ottomano
Capo di StatoSultani ottomani
Nascita1515
Fine1867
Territorio e popolazione
Bacino geograficoMesopotamia
Massima estensione52,660 km2 nel XIX secolo
Economia
Commerci conImpero ottomano
Religione e società
Religioni preminentiIslam
Religione di StatoIslam
Religioni minoritarieCristianesimo, Ebraismo
Evoluzione storica
Preceduto da Dinastia Safavide
Succeduto daImpero ottomano (bandiera) Eyalet del Kurdistan
Impero ottomano (bandiera) Vilayet di Diyarbekir

L'eyalet di Diyarbekir (in turco: Vilâyet-i Diyarbakır, ولايت ديار بكر) fu un eyalet dell'Impero ottomano, nell'area della Mesopotamia.

Nel 1846 fu succeduto dall'eyalet del Kurdistan.[1]

Governo

L'organizzazione dell'eyalet nel XVIII secolo, derivataci dai racconti di Evliya Çelebi, era la seguente: "In questa provincia vi sono diciannove sanjak e cinque hakumet (o governatorati ereditari) [...] otto [sanjak] si trovavano anche al tempo della conquista e vennero mantenuti per eredità ai Bey kurdi locali. Come molti altri sanjak sono divisi in ziamet e Timar, possedimenti che sono obbligati a servire all'agricoltura.

Gli hakumets non hanno ziametTimar. I loro governatori vi esercitano piena autorità e non solo ricevono le rendite delle terre, ma anche altre tasse fra cui quelle sui diritti di pascolo, sui matrimoni, sui cavalli, sulle vigne e sui frutteti. [...]

Gli ufficiali del divan di Diarbeker sono i Defterdar del tesoro con un ruz-namji (scrivano); un Defterdar proveniva dalle forze feudali (Emin) ed uno era un luogotenente Kethüda dei Defter, mentre un altro proveniva dai Çavuş; un segretario (kātib), un colonnello, un tenente colonnello della milizia".[2]

Geografia antropica

Suddivisioni amministrative

Sanjak tra il 1515 ed il 1526[3]
  1. sanjak di Amid
  2. sanjak di Mardin
  3. sanjak di Sincar
  4. sanjak di Birecik
  5. sanjak di Ruha
  6. sanjak di Siverek
  7. sanjak di Çermik
  8. sanjak di Ergani
  9. sanjak di Harput
  10. sanjak di Arabgir
  11. sanjak di Kiğı
  12. sanjak di Çemişkeze
Sanjak tra il 1526 ed il 1560[3]
  1. sanjak di Amid
  2. sanjak di Mardin
  3. sanjak di Sincar
  4. sanjak di Ruha
  5. sanjak di Siverek
  6. sanjak di Çermik
  7. sanjak di Ergani
  8. sanjak di Harput
  9. sanjak di Arabgir
  10. sanjak di Kiğı
  11. sanjak di Çemişkezek
  12. sanjak di Musul
  13. sanjak di Hit
  14. sanjak di Deyr
  15. sanjak di Rahbe
  16. sanjak di Ane Sancağı
Sanjak dopo il 1560[3]
  1. sanjak di Amid
  2. sanjak di Sincar
  3. sanjak di Ruha
  4. sanjak di Siverek
  5. sanjak di Çermik
  6. sanjak di Ergani
  7. sanjak di Harput
  8. sanjak di Arabgir
  9. sanjak di Kiğı
  10. sanjak di Çemişkezek
  11. sanjak di Musul
  12. sanjak di Hit
  13. sanjak di Deyr
  14. sanjak di Rahbe
  15. sanjak di Ane Sancağı

Note

  1. ^ Aydın, Suavi; Verheij, Jelle (2012). Jorngerden, Joost; Verheij, Jelle (eds.). Social Relations in Ottoman Diyarbekir, 1870-1915. Brill. p. 18. ISBN 9789004225183.
  2. ^ (EN) Evliya Çelebi e Joseph Freiherr von Hammer-Purgstall, Narrative of Travels in Europe, Asia, and Africa in the Seventeenth Century, Oriental Translation Fund, 1834, p. 90.
  3. ^ a b c Yılmaz Öztuna "Başlangıcından zamanımıza kadar Büyük Türkiye tarihi" cilt 13, sf. 279, Ötüken Yayınevi (1977).
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