Amedeo VIII di Savoia: differenze tra le versioni
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Amedeo VIII di Savoia | |
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Duca di Savoia | |
In carica | 20 febbraio 1416 – 6 gennaio 1440 |
Predecessore | Se stesso come Conte di Savoia |
Successore | Ludovico |
Conte di Savoia | |
In carica | 1º novembre 1391 – 20 febbraio 1416 |
Predecessore | Amedeo VII |
Successore | Se stesso come Duca di Savoia |
Altri titoli | Conte d'Aosta Conte di Ginevra Conte di Moriana Principe di Piemonte |
Nascita | Chambéry, 4 settembre 1383 |
Morte | Castello di Ripaglia, 7 gennaio 1451 (67 anni) |
Sepoltura | Cappella della Sacra Sindone |
Casa reale | Casa Savoia |
Padre | Amedeo VII di Savoia |
Madre | Bona di Berry |
Consorte | Maria di Borgogna |
Figli | Margherita Antonio Antonio Maria Amedeo Ludovico Bona Filippo Margherita |
Religione | Cattolicesimo |
Antipapa Felice V | |
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Ritratto dell'antipapa Felice V nell'atto di ricevere la tiara al Castello di Ripaglia di Pietro Francesco Rayneri, XIX secolo | |
Antipapa della Chiesa cattolica | |
Elezione | 5 novembre 1439 |
Insediamento | 24 luglio 1440 |
Fine pontificato | 7 aprile 1449 |
Cardinali creati | Concistori dell'antipapa Felice V |
Sede | Basilea |
Opposto a | papa Eugenio IV, papa Niccolò V |
Sostenuto da | ecclesiastici scismatici al Concilio di Basilea |
Scomunicato da | papa Eugenio IV |
Nome | Amedeo VIII di Savoia |
Nascita | Chambéry, 4 settembre 1383 |
Ordinazione diaconale | 24 giugno 1440 |
Ordinazione sacerdotale | 24 giugno 1440 |
Consacrazione a vescovo | 24 luglio 1440 dal cardinale Louis Aleman |
Morte | Castello di Ripaglia, 7 gennaio 1451 (67 anni) |
Sepoltura | Cappella della Sacra Sindone |
Amedeo di Savoia cardinale di Santa Romana Chiesa | |
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Amedeo VIII di Savoia in un ritratto del XVIII secolo, Reggia di Venaria Reale | |
Incarichi ricoperti |
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Nato | 4 settembre 1383 a Chambéry |
Ordinato diacono | 24 giugno 1440 |
Ordinato presbitero | 24 giugno 1440 |
Consacrato vescovo | 24 luglio 1440 dal cardinale Louis Aleman |
Creato cardinale | 23 aprile 1449 da Papa Niccolò V |
Deceduto | 7 gennaio 1451 (67 anni) al Castello di Ripaglia |
Amedeo VIII di Savoia, detto il Pacifico (Chambéry, 4 settembre 1383 – Ripaille, 7 gennaio 1451), fu dapprima Conte di Savoia e poi il primo ad assumere il titolo di Duca di Savoia; fu anche Principe di Piemonte e di Acaia, Conte d'Aosta, Ginevra, Moriana e Nizza, fino al 6 gennaio 1440. Dal 24 luglio 1440 al 7 aprile 1449 fu l'ultimo antipapa, con il nome di Felice V. Si sottomise poi volontariamente in nome dell'unità dei cristiani a Papa Niccolò V, che gli concederà il titolo cardinalizio.
Biografia
Infanzia
Amedeo, secondo lo storico francese, Samuel Guichenon, nel suo Histoire généalogique de la royale maison de Savoie, era l'unico figlio maschio di Amedeo VII, detto il Conte Rosso, Conte di Savoia, d'Aosta e di Moriana, e della moglie, Bona di Berry[1], che, sia secondo i Documens historiques et généalogiques sur les familles et les hommes remarquables du Rouergue, che secondo Pierre de Guibours, detto Père Anselme de Sainte-Marie o più brevemente Père Anselme, era la figlia terzogenita del duca di Berry e d'Alvernia e conte di Poitiers e Montpensier, Giovanni di Francia[2] (1340 † 1416) e della prima moglie Giovanna d'Armagnac[3] (24 giugno 1346-1387), che, sempre secondo i Documens historiques et généalogiques sur les familles et les hommes remarquables du Rouergue, che secondo Père Anselme, era la figlia terzogenita del Conte di Rodez, conte d'Armagnac e di Fezensac e visconte di Lomagne e d'Auvillar, Giovanni I (1306 -† 1373) e della contessa di Charolais, Beatrice di Clermont[4][5] (gennaio 1311 - Rodez 25 agosto 1364), principessa di sangue reale, figlia primogenita del conte di Charolais e signore di Saint-Just, Giovanni[6][7] (figlio di Roberto di Francia, figlio del re di Francia, Luigi IX il Santo[8]) e della sua seconda moglie[7], Giovanna di Dargies, signora di Dargies e di Catheux.[6] Amedeo VII di Savoia, detto il Conte Rosso, sempre secondo Samuel Guichenon, era il figlio maschio primogenito di Amedeo VI, detto il Conte Verde, Conte di Savoia, d'Aosta e di Moriana, e della moglie, Bona di Borbone[9], che sempre secondo la Samuel Guichenon era figlia del secondo duca di Borbone, Pietro I di Borbone e di sua moglie, la principessa francese Isabella di Valois[10], che, secondo la Chronique parisienne anonyme du XIVe siècle era figlia del conte di Valois, Conte di Angiò e del Maine, conte d'Alençon e conte di Chartres, Carlo di Valois e di Mahaut di Châtillon[11] ed era sorella del futuro re di Francia (Bona era la nipote) di Filippo di Valois.[12]
Ascesa
Amedeo rimase orfano di padre all'età di circa otto anni; suo padre, Amedeo VII, detto il Conte Rosso, morì il 1º novembre 1391, a Ripaglia, lasciando il proprio erede minorenne, Amedeo (Amedeum eius filium), sotto la reggenza della madre e nonna di Amedeo, Bona di Borbone (Dominæ Bonæ de Borbonio comitissæ Sabaudiæ eius carissima genetricis), con Louis III de Cossonay, (?-1394) signore di Cossonay (cum consilio viri nobilis et potentis domini Ludovici domini de Cossonay), destinando anche un lascito a Bona (Bonam de Sabaudia eius filiam) come viene riportato nel suo testamento[13]; nel testamento di Amedeo viene ricordata anche la moglie Bona (Domina Bona de Biturio eius consorte).[13] Dopo la morte di Amedeo VII la corte dei feudatari si divise in due partiti: uno che appoggiava la nonna di Amedeo VIII, Bona di Borbone, con corte a Chambéry ed un altro che invece si era schierato in favore della madre del nuovo conte, Bona di Berry, con corte a Montmélian; la guerra civile fu evitata anche per l'intervento del re di Francia, Carlo VI, e si concluse con la conferma della reggenza a Bona di Borbone.[14]
Dopo che sua madre, Bona di Berry, era stata esclusa dalla tutela dei figli e dalla reggenza, aveva lasciato la Savoia[15] ed era ritornata in Francia, il 2 dicembre 1393, nel castello di Mehun-sur-Yèvre, venne redatto il contratto matrimoniale che doveva legare Bona a Bernardo VII d'Armagnac[3], e, nel 1394, Bona sposò, in seconde nozze, il Conte di Rodez, conte d'Armagnac e di Fezensac oltre che Visconte di Lomagne e Auvillars, Bernardo VII[2], che, sia secondo i Documens historiques et généalogiques sur les familles et les hommes remarquables du Rouergue, che secondo Père Anselme, era il figlio maschio primogenito del Conte di Rodez, conte d'Armagnac e di Fezensac, conte di Charolais e visconte di Lomagne e d'Auvillar, Giovanni II (1333 -† 1384) e di Giovanna di Périgord[16][17] (1345 circa-dopo il 7 maggio 1366), figlia di Ruggero Bernardo, Conte di Périgord[16] e della moglie, Eleonora di Vendôme.[17]
Pur senza prove fondate, era corsa subito voce che suo padre fosse stato avvelenato dal medico, Jean de Granville[18], e dal farmacista, Pierre de Lupinis, che fu messo a morte nel 1392[19], mentre Grandville, messo sotto tortura, lasciò trapelare che Bona di Borbone non era del tutto ignara del crimine (Lupinis, nel 1395, venne riabilitato, mentre Grandson venne dichiarato innocente l'anno dopo).[20] I duchi di Berry e Borgogna accusarono anche diversi membri del Consiglio del conte di essere complici dell'omicidio e sua nonna, Bona venne sollevata dalla reggenza e dalla tutela di suo nipote, il nuovo conte Amedeo VIII e la sua influenza a corte cessò, il 15 maggio 1395.[21]
L'infanzia tormentata di Amedeo VIII venne caratterizzata anche da una grave forma di strabismo e di balbuzie, rivelando presto un carattere introverso e schivo; dopo l'allontanamento della nonna Bona di Borbone, alla quale era molto affezionato, Amedeo si ritrovò circondato dai nobili della corte piemontese; quindi presero il sopravvento gli aderenti al partito borgognone di Filippo II l'Ardito, il quale impose il matrimonio dell'adolescente con la figlia Maria. Dichiarato maggiorenne e quindi adatto a governare, in occasione del matrimonio, Amedeo VIII iniziò ad occuparsi delle faccende dello stato soltanto dopo il 1400.
Matrimonio
Nel mese di maggio del 1401, ad Arras, Amedeo VIII aveva sposato Maria di Borgogna (1380 – 1422), figlia del duca di Turenna, duca di Borgogna conte consorte di Borgogna (Franca Contea), Artois e Fiandre, Filippo l'Ardito, duca di Borgogna e della contessa di Fiandra, di Nevers, di Rethel, di Borgogna e d'Artois ed erede del Ducato di Brabante e del Ducato di Limburgo, Margherita III di Fiandra[22]; il contratto di matrimonio tra Amedeo figlio (Amey fils) del conte di Savoia e duca di Chablais, Amedeo VII, detto il conte Rosso (Amey Comte de Savoye Duc de Chablais) e Maria figlia (Marie fille) di Filippo l'Ardito, figlio del re di Francia e duca di Borgogna (Philippe fils du Roi de France Duc de Bourgoigne) era stato stipulato l'11 novembre 1386.[23]
Politica di Amedeo VIII
In politica Amedeo dimostrò presto una grande prudenza e flemma che gli valsero il soprannome di Pacifico. Dopo aver sostenuto i cugini d'Acaja-Piemonte contro i marchesi del Monferrato, egli ottenne la titolarità della città di Domodossola, ove gli abitanti scontenti del regime visconteo si erano ribellati apertamente.
Nel 1401, uno dei primi atti di Amedeo VIII fu l'acquisto della contea di Ginevra[24] da Oddone di Thoire e Villars, il nuovo conte, che l'aveva ereditata, l'anno prima dal nipote Umberto, che l'aveva ereditata dallo zio materno, il cardinale Roberto di Ginevra, antipapa con il nome di Clemente VII. Gli eredi dei conti di Ginevra contestarono questa vendita con un processo legale che continuò sino al 1422, anno in cui l'imperatore Sigismondo, che l'aveva avocata all'impero nel 1411[24], l'infeudò ufficialmente ad Amedeo VIII, con una lettera datata 25 aprile.[25]
Amedeo VIII fu favorevole all'Università di Torino, fondata dal cugino, Ludovico di Savoia-Acaia, che ebbe l'approvazione di papa Benedetto XIII[26], che, nel 1411, ricevette l'approvazione (la patente imperiale) dall'imperatore Sigismondo di Lussemburgo[27] e, anche il papa Giovanni XXIII, nel 1413 diede il suo benestare, come da lettera n° III della Storia dei principi di Savoia del ramo d'Acaia, signori del Piemonte, Volume 2.[28]
I suoi rapporti col regno di Francia furono buoni, prendendo parte attiva agli affari francesi; infatti, nel 1415 inviò un contingente di 2.000 uomini, che prese parte, comportandosi valorosamente, alla battaglia di Azincourt[29], dove perdette circa 100 cavalieri.[30]
Riuscì poi ad ottenere dall'imperatore Sigismondo la trasformazione della contea in ducato nel 1416, evento salutato nel paese con grandi feste; Sigismondo il 19 gennaio, trovandosi a Chambéry, eresse la contea di Savoia e Piemonte in ducato, come ricompensa alla nobiltà, al valore e alla prudenza dimostrati dal cavaliere Amedeo VIII[31]; il documento di elezione a ducato è datato 19 febbraio 1416[32], mentre il documento che investe Amedeo VIII titolare del ducato è datato 20 febbraio 1416.[33]
Nel 1414, Amedeo VIII si oppose alla confederazione svizzera, impedendole di conquistare la Val d'Ossola[34], e negli anni successivi, assoldato il conte di Carmagnola e la sua compagnia di ventura, che con massacri e saccheggi, cercò invano di assoggettare il Vallese.[35]
In quello stesso periodo riuscì ad ottenere l'omaggio feudale dai marchesi di Saluzzo, senza però riuscire a sostituire la loro influenza nelle vallate piemontesi[36]; mentre non gli riuscì di estendere la sua supremazia su Genova, che ad Amedeo VIII, gli preferì prima il marchesato di Monferrato e poi i Visconti, nel 1421.[36]
Secondo Samuel Guichenon, il cognato nonché cugino di Amedeo VIII, marito di sua sorella, Bona, il Signore del Piemonte Ludovico di Savoia-Acaia, morì a Pinerolo l'11 dicembre 1418[37]; e dato che Ludovico e Bona non avevano figli legittimi, il ramo dei Savoia-Acaia andò estinto e Amedeo VIII gli succedette nei suoi titoli.[37]
Sua sorella Bona, nel 1429, fece testamento, designando suo erede il figlio naturale del marito, anche lui di nome Ludovico (Dominum Ludovicum Bastardum Achayæ), e destinando lasciti a Giovanna (dominæ Joannæ de Sabaudia marchionissæ Montisferrati, eiusdem dominæ testracisis sorori), alla madre (dominæ Bonæ de Biturio eius matri) e ad Amedeo VIII (dominum Amedeum Sabaudiæ ducem eius fratrem).[38]
Secondo il documento nº 5372 dei Titres de la maison ducale de Bourbon, par m. Huillard-Bréholles, il 18 settembre 1430, sua madre, Bona di Berry (Bonne de Berry comtesse d’Armaganc et de Rhodes vicomtesse de Carlades, veuve de Bernard comte d’Armagnac et Rhodes) fece testamento, lasciando come erede della viscontea di Carlat il figlio, Bernardo (son fils Bernard d’Armagac comte de Pardiac), stabilendo dei lasciti per gli altri figli ancora in vita, tra cui Amedeo (Amédée duc de Savoie son fils issu de son première mariage).[39]
Nel 1430 promulgò gli Statuta Sabaudiæ, un corpus che raccoglieva le leggi degli stati da lui retti[40], che in quell'anno si estendevano dal Lago di Neuchâtel alle coste del mar Ligure.[41] Negli Statuta si trovano anche le prime disposizioni contro i giudei nei territori della Savoia.
Eppure, Amedeo era stanco della politica e delle difficoltà che essa comportava: dopo aver portato il ducato ad una grande prosperità, decise di abbandonare tutto e di ritirarsi nel castello di Ripaglia che divenne una sorta di eremo e che ospitava anche un priorato di religiosi Agostiniani da lui stesso finanziato.[42] Così, nell'autunno del 1434 Amedeo VIII si ritirò nel castello di Ripaille, accompagnato dalla corte e dai più fidati cavalieri scelti fra coloro che, secondo la regola dell'Ordine Mauriziano, si erano distinti per meriti onorevoli; tra di loro figurarono Henri de Columbier, Claude de Saix, François de Bussy e Louis de Chevelu.[43] Il 7 novembre di quello stesso anno, di fronte ai deputati dei 3 stati del ducato, Amedeo si dimise, rimettendo il potere esecutivo nelle mani del figlio Ludovico.[44] Nei cinque anni successi, tuttavia, Amedeo VIII continuò a dirigere gli affari di Stato da Ripaglia, essendo Ludovico solo il suo luogotenente.[45]
Amedeo VIII antipapa
La carriera di Amedeo VIII sembrava essere destinata a terminare con la sua rinuncia al potere a favore del figlio Ludovico, eppure il suo nome tornò alla ribalta quando i padri conciliari si riunirono a Basilea. Le controversie tra i prelati che tacciavano papa Eugenio IV di simonia ed eresia erano talmente accese da portare alla deposizione del pontefice; il concilio venne quindi diviso: a Ferrara si riunì il pontefice con alcuni cardinali di sua fiducia, mentre a Basilea rimasero molti vescovi e cardinali che dichiararono il papa deposto il 24 maggio 1438, procedendo all'elezione di un nuovo pontefice. La tiara fu offerta proprio ad Amedeo VIII che in quei tempi risiedeva ancora nel castello di Ripaglia, sul Lago Lemano. Il duca non voleva diventare papa, non si considerava un religioso e non s'intendeva di teologia. Tuttavia le proposte dei padri conciliari furono tanto adulatorie e petulanti che Amedeo si vide costretto ad accettare il prestigioso incarico: fu quindi eletto papa il 5 novembre 1439, assunse il nome di Felice V.[46] Il documento che attesta la sua elezione a papa è datato 15 dicembre 1439.[47] Il 6 gennaio 1440, a Thonon, abdicò definitivamente in favore del figlio Ludovico.[48] Il 6 dicembre 1439 Amedeo (Amedeus Dux Sabaudiæ, Chablaysii et Augustæ Princeps, Marchio in Italia, Comes Pedemontium et Gebennensium Valentinensisque et Dyensis, ac Dominus civitatem Niciæ et Vercellarum) aveva fatto testamento, indicando come luogo di sepoltura l'Abbazia di Altacomba (ad monasterium Altæ combæ), dichiarando suo erede universale il figlio, Ludovico (Dominum Loudouicum haeredem universalem) e disponendo diversi lasciti.[49]
Egli non si recò mai a Roma al soglio pontificio: restò tra la Svizzera e la Savoia concedendo raramente udienze e conducendo una vita ritirata.
Abdicazione e morte
Quando morì papa Eugenio IV e, nel 1447, gli succedette Niccolò V[50], egli cedette alle richieste del nuovo pontefice romano di abbandonare la tiara e lo scisma terminò il 7 aprile 1449 quando Amedeo si dimise spontaneamente «per favorire l'unità dei cristiani»[51], e il 19 aprile il concilio riconobbe come unico papa Nicolò V[51]; il 25 aprile successivo il concilio, col consenso di Nicolò V concesse vari uffici ed onorificenze ad Amedeo, che dal papa aveva ottenuto il titolo cardinalizio della sede suburbicaria di Sabina e la carica di decano del collegio cardinalizio.[51] Felice V può essere considerato l'ultimo antipapa nella storia della Chiesa cattolica. Avendo ottenuto la diocesi di Ginevra, Amedeo non tornò più a Ripaglia, ma visse tra Ginevra, Torino e Thonon.[52]
In seguito all'abdicazione da antipapa, Amedeo VIII continuò ancora, come già faceva in precedenza, a consigliare il figlio Ludovico in politica e morì a Ginevra in odore di santità il 7 gennaio 1451.[52] Fu sepolto nello stesso territorio dell'abbazia; circa un secolo dopo le sue ossa furono trasferite a Torino insieme a quelle di Amedeo VII e tumulate nella Cappella della Sindone del duomo.[53]
Cardinali nominati da Felice V
L'antipapa Felice V tenne cinque concistori nel corso dei quali nominò 25 cardinali.
Genealogia episcopale
La genealogia episcopale è:
- Cardinale Jean Allarmet de Brogny
- Papa Martino V
- Cardinale Louis Aleman
- Cardinale Amedeo di Savoia
Discendenza
Amedeo VIII da Maria di Borgogna ebbe nove figli[54][55]:
- Margherita (1405 – 1418)[56]
- Antonio (†1408)[57]
- Antonio (†1409)[57]
- Maria di Savoia (1411-1469), citata nel testamento del padre (dominam Mariam Duchissam Mediolani)[49], andata sposa nel 1427 a Filippo Maria Visconti (1392 – 1447), duca di Milano[58]
- Amedeo (1412 – 1431), principe di Piemonte (1424 – 1431)
- Ludovico (1413 – 1465), citato nel testamento del padre (Dominum loudouicum haeredem universalem)[49], duca di Savoia, conte d'Aosta e di Nizza, principe del Piemonte[56]
- Bona (1415 – 1430)[56]
- Filippo (1417 – 1444), conte di Ginevra[59], citato nel testamento del padre (Dominus Philippum de Sabaudia filium)[49]
- Margherita di Savoia (1420 – 1479), citata nel testamento del padre (dominam Margaritam Reginam Siciliæ et Jerusalem)[49], andata sposa:
- nel 1432 a Luigi III (1403 – 1434), duca d'Angiò e conte di Provenza e re titolare di Sicilia e di Gerusalemme[56]
- nel 1444 a Ludovico IV del Palatinato (1424 – 1449), principe elettore del Palatinato[60]
- nel 1453 a Ulrico V (1413 – 1480), Conte di Württemberg[59]
Ascendenza
Genitori | Nonni | Bisnonni | Trisnonni | ||||||||||
Aimone di Savoia | Amedeo V di Savoia | ||||||||||||
Sibilla de Baugé | |||||||||||||
Amedeo VI di Savoia | |||||||||||||
Violante Paleologa | Teodoro I del Monferrato | ||||||||||||
Argentina Spinola | |||||||||||||
Amedeo VII di Savoia | |||||||||||||
Pietro I di Borbone | Luigi I di Borbone | ||||||||||||
Maria di Avesnes | |||||||||||||
Bona di Borbone | |||||||||||||
Isabella di Valois | Carlo di Valois | ||||||||||||
Mahaut di Châtillon | |||||||||||||
Amedeo VIII di Savoia | |||||||||||||
Giovanni II di Francia | Filippo VI di Francia | ||||||||||||
Giovanna di Borgogna | |||||||||||||
Giovanni, duca di Berry | |||||||||||||
Bona di Lussemburgo | Giovanni I di Lussemburgo | ||||||||||||
Elisabetta di Boemia | |||||||||||||
Bona di Berry | |||||||||||||
Giovanni I d'Armagnac | Bernardo VI d'Armagnac | ||||||||||||
Cecilia di Rodez | |||||||||||||
Jeanne d'Armagnac | |||||||||||||
Béatrice di Clermont | Giovanni di Charolais | ||||||||||||
Jeanne d'Argies | |||||||||||||
Onorificenze
Note
- ^ (FR) Histoire généalogique de la royale maison de Savoie, pag 439
- ^ a b (FR) RDocumens historiques et généalogiques sur les familles et les hommes remarquables du Rouergue, pag. 244
- ^ a b (FR) Histoire généalogique et chronologique de la maison royale de France, tomus III, comtes d'Armagnac, XVIII, pagina 421
- ^ (FR) RDocumens historiques et généalogiques sur les familles et les hommes remarquables du Rouergue, pag. 238
- ^ (FR) Histoire généalogique et chronologique de la maison royale de France, tomus III, comtes d'Armagnac, XIV, pagina 418
- ^ a b (FR) Histoire généalogique et chronologique de la maison royale de France, tomus III, comtes d'Armagnac, XIV, pagina 417
- ^ a b (FR) RDocumens historiques et généalogiques sur les familles et les hommes remarquables du Rouergue, pag. 237
- ^ (FR) RDocumens historiques et généalogiques sur les familles et les hommes remarquables du Rouergue, pag. 237, nota 2
- ^ (FR) Histoire généalogique de la royale maison de Savoie, pag 429
- ^ (FR) Histoire généalogique de la royale maison de Savoie, pag 428
- ^ (FR) Chronique parisienne anonyme du XIVe siècle, par. 91, pag 72, nota 2
- ^ Palluel-Guillard, p. 20.
- ^ a b (LA) Preuves de l'Histoire généalogique de la royale maison de Savoie, Testament d'Amè, pagine 232 - 235
- ^ (FR) Histoire de Savoie, pagg 381 e 382
- ^ (FR) Histoire de Savoie, pag 383
- ^ a b (FR) RDocumens historiques et généalogiques sur les familles et les hommes remarquables du Rouergue, pag. 242
- ^ a b (FR) Histoire généalogique et chronologique de la maison royale de France, tomus III, comtes d'Armagnac, XVI, pagina 419
- ^ (FR) Histoire de Savoie, pag 381
- ^ (FR) Histoire de Savoie, pag 383
- ^ (FR) Histoire de Savoie, pag 384
- ^ (FR) Histoire généalogique de la royale maison de Savoie, pag 446
- ^ (FR) Histoire généalogique de la royale maison de Savoie, pag 498
- ^ (FR) Preuves de l'Histoire généalogique de la royale maison de Savoie: justifiée par titres, di Samuel Guichenon, Mariage d'Amè pagg. 342 - 343
- ^ a b (FR) Histoire de Savoie, pag 387
- ^ (FR) Histoire de Savoie, pag 387, nota 2
- ^ (FR) Histoire généalogique de la royale maison de Savoie, pag 344
- ^ (FR) Histoire généalogique de la royale maison de Savoie, pagg 344 e 345
- ^ (LA) Storia dei principi di Savoia del ramo d'Acaia, signori del Piemonte, Volume 2, doc. III pagg 289 - 291
- ^ (FR) Histoire de Savoie, pag 389
- ^ (FR) Histoire de Savoie, pag 389, nota 1
- ^ (FR) Histoire de Savoie, pag 390
- ^ (LA) Preuves de l'Histoire généalogique de la royale maison de Savoie, Erection du comtè de Savoye in duchè, pagine 252 - 254
- ^ (LA) Preuves de l'Histoire généalogique de la royale maison de Savoie, Investiture, pagine 254 e 255
- ^ Paul E. Martin, La confederazione svizzera nel medioevo, cap. XI, vol. VI, pag. 441
- ^ (FR) Histoire de Savoie, pag 392
- ^ a b (FR) Histoire de Savoie, pag 393
- ^ a b (FR) Histoire généalogique de la royale maison de Savoie, pag 345
- ^ (FR) Preuves de l'Histoire généalogique de la royale maison de Savoie: justifiée par titres, di Samuel Guichenon, pagg. 131 e 132
- ^ (FR) Titres de la maison ducale de Bourbon, par m. Huillard-Bréholles, doc. 5372, pagg. 243 e 244
- ^ Paul Fournier, Il regno di Borgogna o d'Arles dal XI al XV secolo, cap. XI, vol. VII, pag. 408, nota 1
- ^ (FR) Histoire de Savoie, pag 391
- ^ (FR) Histoire de Savoie, pag 403
- ^ Oliva, op. cit., pp. 141.
- ^ (FR) Histoire de Savoie, pag 402
- ^ (FR) Histoire de Savoie, pag 404 e 405
- ^ W.T. Waugh, "I concilii di Costanza e di Basilea", cap. I, vol. VII, pag. 52
- ^ (LA) Preuves de l'Histoire généalogique de la royale maison de Savoie: justifiée par titres, di Samuel Guichenon, pagg. 314 - 316
- ^ (FR) Histoire de Savoie, pag 405 - 407
- ^ a b c d e (LA) Preuves de l'Histoire généalogique de la royale maison de Savoie: justifiée par titres, di Samuel Guichenon, pagg. 303 - 314
- ^ W.T. Waugh, "I concilii di Costanza e di Basilea", cap. I, vol. VII, pag. 55
- ^ a b c W.T. Waugh, "I concilii di Costanza e di Basilea", cap. I, vol. VII, pag. 56
- ^ a b (FR) Histoire de Savoie, pag 408
- ^ (FR) Histoire généalogique de la royale maison de Savoie, pag 493
- ^ (EN) Foundation for Medieval Genealogy: COMTES de SAVOIE et de MAURIENNE 1060-1417 - AMEDEE de Savoie
- ^ (EN) Genealogy:Savoy 2 - Amedeo VIII "il Pacifico"
- ^ a b c d (FR) Histoire généalogique de la royale maison de Savoie, pag 500
- ^ a b (FR) Histoire généalogique de la royale maison de Savoie, pag 503
- ^ (FR) Histoire généalogique de la royale maison de Savoie, pag 499
- ^ a b (FR) Histoire généalogique de la royale maison de Savoie, pag 502
- ^ (FR) Histoire généalogique de la royale maison de Savoie, pag 501
Bibliografia
Fonti primarie
- (LA) (FR) Preuves de l'Histoire généalogique de la royale maison de Savoie, justifiée par titres, ..par Guichenon, Samuel
- (FR) Chronique parisienne anonyme du XIVe siècle.
- (FR) Histoire généalogique et chronologique de la maison royale de France, tomus III.
- (FR) Documens historiques et généalogiques sur les familles et les hommes remarquables du Rouergue.
- (LA) Storia dei principi di Savoia del ramo d'Acaia, signori del Piemonte, Volume 2
Letteratura storiografica
- Romolo Caggese, Italia, 1313-1414, cap. VII, vol. VI (Declino dell'impero e del papato e sviluppo degli stati nazionali), Storia del Mondo Medievale, 1999, pp. 297–331.
- Paul E. Martin, La confederazione svizzera nel medioevo, cap. XI, vol. VI (Declino dell'impero e del papato e sviluppo degli stati nazionali), Storia del Mondo Medievale, 1999, pp. 423–459.
- W.T. Waugh, "I concilii di Costanza e di Basilea", cap. I, vol. VII (L'autunno del Medioevo e la nascita del mondo moderno) della Storia del Mondo Medievale, 1999, pp. 5–56.
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Collegamenti esterni
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Controllo di autorità | VIAF (EN) 67259817 · ISNI (EN) 0000 0000 6630 1851 · BAV 495/53301 · CERL cnp01015595 · LCCN (EN) nr92011809 · GND (DE) 118686526 · BNE (ES) XX922546 (data) · BNF (FR) cb122190721 (data) · J9U (EN, HE) 987007260892505171 |
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