Arteria
Le arterie (dal greco ἀρτηρία, canale anatomico respiratorio o sanguifero) sono vasi sanguigni (3 tipi in totale: arterie, arteriole e capillari arteriosi) che nascono dai ventricoli del cuore: solitamente esse portano il sangue ricco di ossigeno lontano dal cuore (fatta eccezione per le arterie polmonari e per le arterie ombelicali).
Da un punto di vista istologico si denota una condivisione nella organizzazione strutturale tra tutti i vasi sanguigni a eccezione dei capillari; infatti nelle arterie, arteriole, vene e venule è possibile infatti ritrovare una conseguente divisione in tonaca intima, media e avventizia.
Il sistema circolatorio è estremamente importante per la vita. La sua funzione primaria è quella di portare ossigeno e nutrienti a tutte le cellule del corpo, rimuovere l'anidride carbonica e i prodotti di rifiuto, mantenere un pH ottimale e trasportare tutte le componenti funzionali del sangue, siano queste proteine o cellule con funzioni di difesa.
La contrazione autonoma e involontaria del cuore è caratterizzata da due periodi alternati e distinti che ne consentono il corretto funzionamento: la sistole, o fase di contrazione, e la diastole o fase di rilascio. Questo ciclo, noto come ciclo cardiaco ha inizio con la sistole atriale per terminare con la diastole ventricolare-tardiva. Si ha infatti un preciso movimento del flusso sanguigno dovuto alla coordinazione e a una precisa sequenza che coinvolge dapprima gli atri e in seguito i ventricoli. Sappiamo che l'attività regolare cardiaca può alterarsi per diversi motivi, gli effetti della noradrenalina e dell'acetilcolina sono conosciuti per le loro capacità di variare la frequenza cardiaca, con un rispettivo aumento e riduzione di quest'ultima .
Le arterie del circolo sistemico hanno il ruolo di portare il sangue ricco di ossigeno e nutrienti, partendo dal cuore e raggiungendo la periferia del corpo; l'arteria polmonare invece trasporta sangue povero di ossigeno dal ventricolo destro ai polmoni.
Sono molte le patologie legate a un malfunzionamento cardiaco, numerosi fattori, prevenibili e non, contribuiscono alla crescita del numero di persone colpite dalle malattie cardiovascolari che dimostrano il tasso di mortalità maggiore nei paesi sviluppati a causa principalmente di malattie cardiache coronariche e ictus. Al momento i fattori di rischio noti non prevenibili sono l'invecchiamento e la storia familiare; tuttavia, numerosi studi dimostrano che le cause principali di complicanze nel corretto funzionamento dell'organismo sia dovuto a fattori prevenibili tra cui il fumo e il crescente tasso di obesità che accompagna il diffondersi di uno stile di vita sedentario.
Nei paesi sviluppati, le due principali cause di morte sono l'infarto del miocardio e il colpo apoplettico (ictus), le quali possono derivare entrambe da un sistema arterioso deteriorato in maniera lenta e progressiva con il passare degli anni. (Vedi Aterosclerosi).
Indice
· 1Storia
· 8Note
Storia
William Harvey descrisse e divulgò, nel XVII secolo, il concetto moderno di sistema circolatorio e il ruolo di vene e arterie.
Theodor Kocher nel XX secolo, introdusse il concetto di aterosclerosi come patologia acquisita: riportò infatti che tale patologia si sviluppava frequentemente nei pazienti sottoposti a tiroidectomie e suggerì che l'ipotiroidismo potesse favorire la aterosclerosi. Egli giunse a questa conclusione notando che, autopticamente, l’aterosclerosi era più frequente in Austria, il cui regime alimentare era carente di iodio, rispetto che in altre nazioni la cui dieta ne era invece ricca, come l’Islanda. Turner riportò l'efficacia degli ioduri e degli estratti essiccati di tiroide nella prevenzione della arteriosclerosi nei conigli di laboratorio.
Alexis Carrel, all'inizio del XX secolo, descrisse per primo la tecnica per la sutura vascolare e l'anastomosi, inoltre trapiantò con successo molti organi in animali. Di fatto egli aprì la strada alla chirurgia vascolare moderna, che fino ad allora si limitava alla legatura permanente dei vasi.
Il sistema arterioso[modifica | modifica wikitesto][modifica | modifica wikitesto]
Il sistema arterioso è la parte del sistema circolatorio ad alta pressione. La pressione arteriosa varia, il picco massimo si ha quando il cuore si contrae e si chiama pressione sistolica, mentre il minimo, o pressione diastolica, si ha fra le contrazioni, quando il cuore si espande e si riempie di nuovo di sangue. Questa variazione di pressione all'interno delle arterie produce la classica pulsazione osservabile in qualsiasi vaso arterioso e riflette l'attività cardiaca. Le arterie inoltre aiutano il cuore a pompare il sangue. Fatta eccezione per le arterie polmonari, che portano il sangue ai polmoni per ossigenarlo, le arterie del circolo sistemico portano il sangue ricco di ossigeno lontano dal cuore a tutti i tessuti del corpo.
Le arterie si suddividono in 3 tipi differenti: arterie elastiche, arterie muscolari ed arteriole; il cui diametro tende a diminuire mentre il numero di ramificazioni aumenta: attraverso questa rete conduttiva il sangue scorre nel suo percorso dal cuore verso i capillari periferici. Le arterie elastiche, o conduttive, mostrano il diametro maggiore con un massimo di 2,5 mm; seguono le arterie muscolari, o arterie di distribuzione (note anche come arterie di medio e piccolo calibro) fino ad un diametro di circa 4 mm e quindi ancora visibili ad occhio nudo, seguono quelle di dimensioni microscopiche, ovvero le arteriole, con un diametro che si aggira intorno ai 30 µm ed una struttura caratterizzata da una tonaca avventizia poco definita ed una tonaca media le cui fibrocellule muscolari lisce non formano uno strato completo.
Le arterie elastiche, o arterie di conduzione, sono capaci di trasportare grandi volumi di sangue, date le notevoli dimensioni; tra queste possiamo individuare il tronco polmonare e l’aorta con i loro primi rami nei quali si vanno a suddividere, ovvero rispettivamente possiamo collocare nell'insieme delle arterie di conduzione le arterie polmonari destra e sinistra, e le arterie carotidi, succlavie e iliache comuni. Queste arterie si mostrano estremamente resilienti sebbene il loro spessore in relazione al diametro non sia particolarmente spesso; questa caratteristica è dovuta a un'elevata percentuale di fibre elastiche e in relazione a quest'ultima una percentuale relativamente bassa di fibrocellule muscolari lisce. Questa composizione rende possibile una notevole resistenza a quella che è la frequente variazione della pressione sanguigna che si modifica nel corso del ciclo cardiaco. Con la fase di contrazione, ovvero la sistole, le arterie elastiche, come risposta a un aumento della pressione, si distendono; hanno una reazione contraria quando nella fase di diastole si ha un abbassamento della pressione sanguigna, la quale permette alle arterie di tornare alle loro dimensioni originali: questo ritorno elastico consente all’energia cinetica accumulata durante la distensione sistolica di essere rilasciata durante la fase diastolica, consentendo la progressione del fluido sanguigno anche quando la funzione di pompa del cuore non è attiva.
Le arterie muscolari, o arterie di distribuzione, hanno il ruolo di distribuzione del sangue agli organi interni e ai muscoli scheletrici, la loro tonaca media a differenza di quella delle arterie elastiche mostra un contenuto nettamente maggiore di fibre muscolari lisce; inoltre, esse presentano uno strato intermedio tra la tonaca intima e media costituito da una fitta trama di fibre elastiche a decorso spirale, detta membrana elastica interna. Il sistema nervoso autonomo agisce per mezzo della muscolatura liscia variando in modo involontario il calibro del vaso. In questo modo il flusso sanguigno che fluisce a valle può essere variato a seconda delle necessità fisiologiche: un effetto strettamente correlato a questo fenomeno è la variazione della pressione sanguigna.
Le arteriole si presentano con un calibro nettamente minore, già le arterie muscolari visibili ad occhio nudo non potevano tuttavia essere apprezzate in modo accurato e dettagliato senza l'intervento di apposite strumentazioni. Questo tipo di arterie, insieme alle arterie muscolari di minori dimensioni, sono capaci di modificare le proprie dimensioni in risposta a numerosi fattori che modificano le condizioni interne dell'organismo, come nel caso di un cambiamento dovuto alla stimolazione endocrina o simpatica, oppure sono modifiche dovute a un adattamento verso le condizioni locali. Le arteriole sono responsabili del controllo dell’afflusso del sangue agli organi periferici. Allontanandosi dal cuore abbiamo una conseguente e progressiva modifica di quelle che sono le caratteristiche di composizione e dimensione dell'arterie. Più vicina l'arteria sarà al cuore maggiore è il suo calibro ed il contenuto di tessuto elastico; procedendo verso la periferia non solo si ha una riduzione del calibro ma la componente elastica diminuisce a favore di quella muscolare liscia, e quindi prevale l’attività contrattile involontaria che presiede al controllo del flusso sanguigno nei distretti circolatori posti a valle di quello arterioso.
Anatomia
L'anatomia di qualsiasi organo o tessuto si può dividere in anatomia macroscopica e anatomia microscopica, a seconda del livello di ingrandimento visivo a cui si ricorre.
Le arterie sistemiche sono le arterie che appartengono alla circolazione sistemica, o grande circolo, che è la parte del sistema cardiovascolare che porta sangue ricco di ossigeno dal cuore a tutto il corpo, per poi tornare al cuore privo di ossigeno e carico di prodotti di scarto delle cellule e anidride carbonica . Viceversa, le arterie del circolo polmonare, o piccolo circolo, portano sangue povero di ossigeno dal cuore ai polmoni per poi tornare al cuore arricchito di ossigeno ed impoverito di anidride carbonica.
A livello dei capillari sistemici, l'ossigeno si diffonde verso lo spazio interstiziale, mentre il processo inverso avviene per l'anidride carbonica la quale dovrà essere e rimossa dall'organismo e liberata all’esterno a livello dei polmoni. La circolazione sistemica, in ogni momento del suo ciclo di trasporto, contiene circa l'84% del volume ematico totale.
L'Aorta
Lo stesso argomento in dettaglio: Aorta. |
L'Aorta è l'arteria principale del sistema arterioso. Essa riceve il sangue direttamente dal ventricolo sinistro attraverso la valvola semilunare aortica. Le prime diramazioni in assoluto dell'Aorta sono le arterie coronarie che riforniscono di sangue il cuore. L'aorta è suddivisa in 3 diverse sezioni: aorta ascendente, arco aortico (noto anche come arco dell'aorta) e aorta discendente; l'aorta inoltre rappresenta la prima arteria della circolazione sistemica. Sarà dall'arco dell'aorta che si originano tre arterie elastiche, il tronco brachiocefalico (noto anche come arteria anonima), l'arteria carotide comune sinistra e l'arteria succlavia sinistra; queste sono responsabili del trasporto di sangue alla testa, al collo, alle spalle e agli arti superiori.
Anatomia microscopica
La parete di un'arteria sezionata mostra 3 strati concentrici, o tuniche. Lo strato più esterno dell'arteria è conosciuto come "tunica avventizia" ed è composto da un tessuto connettivo lasso contenente fibre collagene ed elastiche orientate secondo l'asse del vaso e, nelle arterie di calibro maggiore, i vasa vasorum che garantiscono il trofismo delle cellule della parete arteriosa. Immediatamente sotto si trova la tonaca o tunica media, più spessa, , è composta da muscolatura liscia e tessuto elastico con un orientamento spirale e circolare. Lo strato più interno, che è a diretto contatto con il flusso sanguigno, è detto tonaca o tunica intima. Questo strato è composto principalmente da cellule endoteliali, che formano l'endotelio, il quale è separato dalla tunica media da uno strato di connettivo lasso contente sparse cellule muscolari lisce e che termina a ridosso della membrana elastica interna. La cavità interna dell'arteria, nella quale scorre il sangue, è detta lume.
Anatomia dell'arteria
La componente muscolare è prevalente nelle arterie di piccolo calibro. Nelle arterie maggiori prevale invece la componente elastica che, come detto sopra, ha capacità di dilatarsi ad ogni nuova sistole cardiaca.
Arterie polmonari
Le arterie polmonari portano il sangue deossigenato che ritorna da tutto il corpo al settore destro del cuore tramite le vene cave, dal ventricolo destro ai polmoni per scambiare l'anidride carbonica con l'ossigeno. Insieme alle vene polmonari costituiscono la circolazione polmonare, la quale è conosciuta anche col nome di "piccolo circolo" e che contiene circa il 9% del volume ematico totale. Le arterie della piccola circolazione differiscono da quelle sistemiche in quanto sono responsabili del trasporto di sangue deossigenato. Le grandi arterie polmonari destra e sinistra si originano dal tronco polmonare, queste andranno poi a ramificarsi in più ordini di calibro decrescente fino alle arteriole polmonari che immettono in una rete capillare che circonda gli alveoli polmonari, piccole sacche ripiene di aria che rappresentano le estremità delle vie respiratorie. Lasciati poi i capillari alveolari, il sangue nuovamente ricco di ossigeno si reca nelle venule che unendosi diventeranno sempre più grandi per formare le quattro vene polmonari; due per ogni polmone, che si gettano nell’atrio sinistro del cuore.
Arteriole
Lo stesso argomento in dettaglio: Arteriole. |
Le arteriole, ovvero le arterie più piccole di dimensioni microscopiche, assieme alle arterie muscolari di calibro maggiore, giocano un ruolo fondamentale nella regolazione della pressione sanguigna tramite la contrazione della muscolatura liscia presente sulle loro pareti.
Le arteriole presiedono inoltre alla regolazione del flusso sanguigno locale, ridistribuendo il sangue di momento in momento nei diversi distretti capillari di un organo. La combinazione della gittata cardiaca e della resistenza del sistema vascolare, che si riferisce alla resistenza totale di tutte le arteriole del corpo umano, sono le componenti principali che determinano la pressione arteriosa in ogni momento.
Capillari
Lo stesso argomento in dettaglio: Capillare. |
I capillari sono il sito di scambio del sistema circolatorio. Il loro nome ha origine dagli studi pionieri dell'anatomico Marcello Malpighi, il quale li identificò col nome di "capillare" a causa del loro modesto spessore. I capillari hanno un diametro pari o inferiore a quello di una sola cellula circolante ed uno spessore esiguo, di solito inferiore ad 1 μm, per facilitare la diffusione di gas e metaboliti ai tessuti adiacenti. La loro funzione, quindi, è quella di consentire gli scambi metabolici, di garantire l'allontanamento delle sostanze di scarto ed il rifornimento di ossigeno.
I capillari non hanno tessuto muscolare liscio nelle loro pareti e hanno un diametro inferiore a quello degli eritrociti; un globulo rosso, mediamente, ha un diametro esterno di 7 µm, mentre i capillari più piccoli hanno un diametro interno di 5 µm. Per passare nei capillari, gli eritrociti si deformano. Il diametro molto ridotto dei capillari permette una superficie di scambio dei nutrienti e dei gas relativamente grande.
Funzione dei capillari
· Nei polmoni, per gradiente di concentrazione rispetto alla composizione dell’aria inspirata, l'anidride carbonica viene scambiata con l'ossigeno
· Nei tessuti, sempre per gradiente di concentrazione, l'ossigeno viene scambiato con i prodotti di scarto delle cellule e con l'anidride carbonica
· Nei reni, il sangue viene filtrato, i prodotti di scarto infatti vengono rilasciati nelle urine per essere eliminati dal corpo
· Nell'intestino, vengono assorbiti i nutrienti
Patologie delle arterie
Esistono molte patologie che possono riguardare le arterie.
Arteriopatia periferica
L'arteriopatia periferica è una patologia che comporta una diminuzione del flusso sanguigno nelle arterie di arti superiori ed inferiori a causa di un’occlusione o un restringimento della parete che si verifica a livello di quest'ultime. È una patologia che colpisce più frequentemente gli arti inferiori.
È più comune che questa malattia si presenti nelle persone anziane, difatti si stima che un ultrasettantenne su 3 ne soffra. Ci sono però dei fattori, quali la sedentarietà, il vizio del fumo e la presenza di patologie come, ad esempio, il diabete e l’ipercolesterolemia, spesso associati nella cosiddetta sindrome metabolica, che incrementano il rischio di sviluppare questa malattia anche in giovane età.
L'arteriopatia periferica si origina da una condizione patologica preesistente nell'individuo, ossia l'aterosclerosi. L'aterosclerosi si presenta con delle placche lipidiche che si depositano sulle pareti interne delle arterie, inizialmente nella tunica intima e poi a coinvolgere anche la tunica media, ostruendole e rendendo così difficoltosa la circolazione del sangue.
L'arteriopatia, se non in forma grave, può essere del tutto asintomatica poiché la perfusione dei tessuti a valle è comunque sufficiente attraverso i circoli collaterali, o talvolta può manifestare sintomi lievi. Nei casi più gravi, la sintomatologia ischemica può essere severa, portando alla morte dei tessuti insufficientemente irrorati.
Il sintomo tipico di questa patologia è chiamato "claudicatio intermittens", ossia un dolore muscolare che si presenta ogniqualvolta che il soggetto malato compie attività motorie, come per esempio camminare, aumentando il fabbisogno di ossigeno e metaboliti da parte del muscolo che, non adeguatamente, rifornito, ne soffre. Il dolore è infatti avvertito in corrispondenza del muscolo ischemico, comunemente a livello del polpaccio.
Per prevenire questa malattia è raccomandabile praticare dell'attività motoria più volte la settimana, seguire una dieta sana, controllare e gestire in maniera molto attenta i livelli plasmatici di glucosio, colesterolo e trigliceridi, tenere sotto controllo la pressione arteriosa e smettere di fumare.
Cardiopatia coronarica
La cardiopatia coronarica (CC) è una patologia caratterizzata dall’occlusione/restringimento aterosclerotico delle arterie coronarie, dovuto alle stesse cause sopra descritte per le arteriopatie periferiche.
I sintomi più frequenti che si possono riscontrare in un individuo affetto da questa patologia sono l'angina pectoris (ossia dolore al torace di origine dal miocardio ischemico), la sensazione di mancanza di respiro, le aritmie cardiache, percepite come fastidiose palpitazioni. Le forme più gravi culminano nell’infarto del miocardio e, se il paziente sopravvive, ad un decadimento della struttura e della funzione de cuore, nota come insufficienza cardiaca.
Qualora il paziente presenti tali sintomi, il medico può richiedere degli esami per la valutazione del rischio; gli esami più richiesti sono l'elettrocardiogramma e gli enzimi miocardici (es. troponina T cardiaca, cTnT): Per valutare la condizione delle arterie coronariche possono essere utilizzati metodi di diagnostica per immagini, quali ad esempio la risonanza magnetica, l’angiografia coronarica e l’angio-tomografia computerizzata.
Non esistono vere e proprie cure per questa malattia, ma esistono dei trattamenti per controllare i sintomi e ridurre il rischio di infarto, come farmaci specifici per gestire il colesterolo e fluidificare il sangue. Il trattamento chirurgico dell’infarto acuto viene comunemente eseguito ricanalizzando l’arteria coronarica ostruita con un intervento di angioplastica coronarica mediante catetere (Angioplastica Coronarica Percutanea Transluminale, PTCA o PCI) e stabilizzando la zona stenotica mediante l’applicazione in loco di un dilatatore (stent).
Uno stile di vita sano può ridurre il rischio di sviluppare questa patologia.
Arteriosclerosi
Arteriosclerosi significa letteramente indurimento delle arterie, ed è un termine al quale si fa riferimento per indicare numerose malattie in cui la parete di un'arteria diventa meno elastica e più spessa.
Si distinguono 3 tipi di arteriosclerosi:
· Arteriosclerosi di Mönckeberg
L'arteriolosclerosi, come si può capire dal nome, suggerisce un indurimento delle arteriole. Ad essere colpiti in particolare sono gli strati più interni della loro parete. Le pareti si ispessiscono a causa della progressiva deposizione di collagene (sclerosi), non consentendo la corretta circolazione sanguigna: questo comporta che gli organi destinatari del flusso sanguigno non ricevano sangue a sufficienza. Questa patologia è più comune negli individui che soffrono di ipertensione arteriosa e diabete, in quanto entrambe queste condizioni possono causare uno stress sulle pareti delle arteriole che ha come conseguenza il loro ispessimento. L’iperglicemia del diabete non ben controllato causa direttamente la glicazione delle macromolecole delle cellule muscolari lisce ed endoteliali, compromettendone la funzione ed inducendo uno stato di stress ossidativo e di infiammazione cronica latente che culmina con la sclerosi.
L'arteriosclerosi di Mönckeberg è caratterizzata dalla presenza di calcio sulle pareti di arterie di calibro intermedio. Il calcio depositandosi rende rigide le pareti, ma non le ostruisce. È una patologia benigna che interessa generalmente uomini e donne ultracinquantenni.
L'aterosclerosi , indica un indurimento ed un ispessimento delle pareti di arterie di medio/grosso calibro dovuto alla presenza di ateromi sulle pareti interne delle arterie.
L'origine di questa condizione è riconducibile ad una lieve lesione ripetuta nell'endotelio dell'arteria attraverso diversi meccanismi. Tra questi meccanismi ci sono: stress fisici causati da un flusso non regolare di sangue, per esempio nei soggetti ipertesi; colesterolo alto o glicemia alta; azione protratta nel tempo della nicotina del fumo di sigaretta.
L'insorgenza dell’aterosclerosi può essere ricondotta anche alla presenza di alcune infezioni batteriche o virali che infiammano ulteriormente la parete dell'endotelio arterioso.
Gli ateromi, inizialmente sotto forma di strie di accumulo lipidico nella tunica intima, tendono ad accrescersi di dimensioni coinvolgendo anche la tunica media. Con il tempo, essi inducono la morte delle cellule delle pareti arteriose ed una risposta infiammatoria cronica, che porta a due eventi istopatologici che rendono le lesioni arteriose irreversibili: la calcificazione dell’ateroma e la sclerosi della parete.
I fattori di rischio dell'aterosclerosi comprendono il diabete, la sedentarietà, l'obesità e la dieta non bilanciata (eccessivo consumo di proteine, grassi e carboidrati e scarso consumo di frutta e verdura). Questi sono fattori modificabili, ossia che l'individuo può controllare. È consigliato infatti condurre una vita dallo stile sano al fine di ridurre il rischio dell'insorgenza di tali patologie.
I fattori non modificabili invece comprendono l'avanzare dell'età e l'essere di sesso maschile.
Embolia
L'embolia è una patologia che consiste nell'ostruzione di un'arteria da parte di un grumo (solitamente un coagulo o un frustolo di tessuto adiposo distaccatosi da una lesione traumatica) o da una bolla d'aria (si parlerà allora di embolia gassosa, tipica degli incidenti da decompressione dei subacquei). Se l'arteria rimane ostruita per molto tempo, l'organo destinatario dell'arteria va in ischemia con possibilità di subire danni permanenti. Le embolie più frequenti e più gravi sono quella cerebrale e polmonare. Nell'embolia cerebrale l'arteria ostruita blocca il flusso sanguigno al cervello, mentre in quella polmonare viene bloccato il flusso di sangue destinato ai polmoni e questo, spesso per un meccanismo nervoso riflesso, causa un fatale arresto cardiaco.
Ipertensione
Le pressioni del sangue nel sistema arterioso sono generate dalle potenti contrazioni del ventricolo sinistro del cuore in sistole e dal ritorno elastico delle arterie di conduzione in diastole. (Vedi pressione sanguigna) Normalmente, ad una pressione atmosferica circostante, a livello del mare, pari a 1 bar (760 mmHg, o 14.7 lbf/in²), la pressione arteriosa è relativamente bassa, nell’ordine di grandezza di 100 mmHg (circa 1.8 lbf/in²), ovviamente con considerevoli variazioni tra i valori sistolici e diastolici: per tale ragione, ai fini medici la pressione sanguigna viene sempre rappresentata da una coppia di valori, sistolico e diastolico: in un soggetto normale, i valori considerati normali si attestano su 120-80 mmHg, pur ammettendo considerevoli variazioni individuali. Per resistere e adattarsi alla pressione interna, la parete delle arterie è composta da più strati costituiti da elementi istologici con funzioni meccaniche, principalmente tessuto muscolare liscio e tessuto connettivo contenente fibre elastiche e fibre collagene. La differenza fra la pressione sistolica e diastolica è determinata principalmente dalla gittata cardiaca rispetto al volume e all'elasticità delle arterie principali. Col passare del tempo, la glicemia (vedi Diabete Mellito), la pressione alta non controllata, il colesterolo, il fumo e altri fattori possono provocare danni sia all'endotelio che alla parete delle arterie; il risultato è l'Aterosclerosi e, in conseguenza dello scadimento delle proprietà elastiche di resilienza delle pareti delle arterie, l’ipertensione.
Le arterie inoltre sono soggette ad un naturale processo di invecchiamento caratterizzato da un aumento del connettivo. Per questo motivo perdono progressivamente elasticità, ciò determina un aumento dei valori pressori normalmente osservati nelle persone anziane. Le lesioni dell'endotelio predispongono alla formazione di trombi per agglutinazione su di esse delle piastrine.
Le rotture traumatiche delle arterie possono interessare tutta la circonferenza o una parte solamente di essa. Contrariamente alle apparenze, sono meno pericolose le rotture complete, perché l'emorragia può essere ridotta dallo spasmo vascolare, che limita temporaneamente il flusso sanguigno ai tessuti irrorati da quel vaso, bloccando in questo modo una possibile emorragia.
Le rotture patologiche delle arterie sono dette aneurismi e, insorgendo su vasi dalla parete alterata incapaci di contrarsi, sono spesso fatali.
Note
1. ^ http://www.sapere.it/enciclopedia/art%C3%A8ria.html, per il significato in greco del termine arteria
2. ^
3. ^ Spasmo vascolare | MedicinaLive
Voci correlate
· Coagulazione intravascolare disseminata
· Infarto
· Malattie del sistema cardiovascolare
· Sangue
· Vena
· Teleangectasia emorragica ereditaria
· Metodiche radiologiche per lo studio dell'apparato circolatorio
Altri progetti
· Wikizionario contiene il lemma di dizionario «arteria»
· Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su arteria
Bibliografia
· Frederic H. Martini, Robert B. Tallitsch, Judi L. Nath, Anatomia Umana VII, Edises editore, 2019
· Le statistiche delle malattie cardiovascolari in Europa per il 2008 (iss.it)
· Embolia (ssalute.it )
· Arteriopatia periferica (humanitas.it)
· Arteriosclerosi (msdmanuals.com)
· Cardiopatia coronarica (topdoctors.it)
· Ateroma (msdmanuals.com)
· Capillari (humanitas.it)
· Arterie polmonari e arterie sistemiche (humanitas.it)
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V · D · M Apparato circolatorio |
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