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Frosolone
Monumento al lavoro
Stato
Regione
Territorio
Altitudine
Superficie
Abitanti
Nome abitanti
Prefisso tel
CAP
Fuso orario
Patrono
Posizione
Mappa dell'Italia
Mappa dell'Italia
Frosolone
Sito del turismo
Sito istituzionale

Frosolone è un centro del Molise.

Da sapere

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Il paese fa parte dei Borghi più belli d'Italia.

Cenni geografici

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La città si sviluppa sull'Appennino molisano, fra i monti dell'Isernino: dista 17 km da Bojano, 25 da Pietrabbondante, 30 da Trivento, 32 da Isernia, 33 da Campobasso, 45 da Agnone.

Cenni storici

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Prima dell'età romana la zona era abitata da popolazioni di ceppo sannitico, come testimoniato dalla presenza di recinti di mura megalitiche di tipo poligonale, visibili sulla montagna sovrastante il paese, in località Civitelle. Tali resti appartengono a un insediamento d'altura, un abitato fortificato di dimensioni non molto grandi destinato probabilmente a essere abitato soltanto in determinati periodi dell'anno, dalle funzioni genericamente difensive.

Il centro abitato risale all'epoca medievale: in un documento custodito a Montecassino e risalente alla prima metà del secolo XI compare, fra i punti di riferimento della zona, un torrente detto Aqua Freselona.

A Frosolone sarebbero stati processati e imprigionati alcuni frati molisani: la loro detenzione sarebbe avvenuta nel "castello", l'attuale palazzo baronale.

Soltanto verso la fine del medioevo, Frosolone ha cominciato ad assumere le sembianze di un vero e proprio nucleo urbano. Come ricorda un documento conservato presso l'Archivio di Stato di Napoli, il paese sarebbe assurto al grado di parrocchia grazie al trasferimento del titolo dalla chiesa di San Martino alla chiesa di Santa Maria Assunta, nella parte alta dell'attuale borgo. La chiesa di San Martino viene ricordata come collegata a un convento; si suppone che in origine fosse un insediamento autonomo, di piccole dimensioni, abbandonato per ragioni sconosciute (la causa potrebbe essere il terremoto del 1349).

Come per tanti altri centri del Molise, la fase medievale del paese si è conclusa, drasticamente, con il terremoto del 1456: le fonti ricordano che «in gran parte cadde, con morte di 318 persone».

Testimonianze regolari di Frosolone si hanno, poi, a partire dal periodo spagnolo; in quest'epoca ha attraversato un'intensa fase di sviluppo: insieme ad Agnone e Trivento ospitava una delle tre residenze vescovili della diocesi.

La crescita è continuata per tutta l'età moderna; nel 1796 annoverava 3.876 abitanti ed era già rinomato per la produzione di forbici e coltelli. In questo periodo contava «tre Parrocchie, delle quali due sono Collegiate [...]; tredici Cappelle pubbliche [...]; una Commenda di Malta; due Conventi di Regolari [...]; una Casa d'Educazione de' Padri Missionarj [...]; tre Confraternite Laicali [...]; uno Spedale per ricovero degl'infermi; sette Monti Frumentarj [...] due Parrochi e un Arciprete».

Il XIX secolo ha visto Frosolone nel ruolo di uno dei centri abitati più popolosi e industriosi del Contado di Molise: nello stesso periodo in cui esso sfiorava i 4.000 abitanti, Agnone ne contava circa 7.500, Bojano circa 3.500, Campobasso circa 5.500, Isernia circa 6.900. Il terremoto del 1805 ha però imposto una forte battuta d'arresto allo sviluppo; questa seconda catastrofe ha avuto un esito altrettanto disastroso di quella del 1456: fonti dell'epoca lo definiscono «adeguato al suolo quasi per intero», e riportano una cifra tra gli ottocento e i mille morti e 46 feriti su una popolazione di 4.000 anime. Nonostante questa nuova calamità, al 1 gennaio 1835 a Frosolone erano presenti 2.431 maschi e 2.407 femmine, per un totale di 4.838 abitanti; il centro abitato, però, rimase a lungo occupato dalle macerie delle abitazioni crollate, la chiesa di Santa Maria Assunta richiese dei lavori di ricostruzione che si conclusero solo nel 1870, la chiesa di San Pietro non fu più ricostruita (lo spazio lasciato libero è oggi Largo Vittoria).

La ricostruzione successiva al terremoto e in seguito l'Unità d'Italia hanno dato a Frosolone un nuovo volto e ambiziose prospettive di sviluppo: ad esempio, venne riorganizzato in più fasi l'impianto urbano e realizzate opere quali la Fonte dell'Immacolata, l'illuminazione pubblica e la fognatura; nel 1901 è stato istituito il Regio Ginnasio.

Il dinamismo è stato assicurato, in particolare, dallo sviluppo della produzione di forbici e coltelli, con centinaia di piccoli laboratori che nel periodo giolittiano diedero vita addirittura ad un'avanguardistica cooperativa. Ciò ha assicurato al paese una classe operaia, condizione abbastanza rara in Molise. Parallelamente l'attività agropastorale ha garantito la sussistenza a numerose famiglie.

Le condizioni economiche medie della popolazione, tuttavia, sono rimaste alquanto difficili. Così, tra fine Ottocento e inizi del novecento, il paese ha pesantemente contribuito alla grande migrazione dei primi del Novecento, riducendo drasticamente il numero dei residenti che tra i due secoli aveva raggiunto le 6.200 anime. Le prime migrazioni hanno interessato come meta soprattutto le Americhe (Argentina, Brasile e Stati Uniti in primis) e l'Australia, mentre in Italia principalmente Napoli. Una nuova ondata migratoria, dopo la seconda guerra mondiale, s'è invece indirizzata verso l'Europa (principalmente Belgio, Germania e Svizzera), il Canada, il Nord Italia e Roma, quest'ultima anche come meta universitaria. Nella sola capitale, secondo una ricerca condotta dall'associazione "Forche Caudine", il circolo dei molisani a Roma, nel 2010 si contavano un migliaio di famiglie di origine frosolonese. Tutto ciò ha contribuito al consistente calo demografico (nel 2020 la popolazione è scesa sotto i tremila residenti) e al lento ma costante invecchiamento della stessa.

Come orientarsi

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Mappa a tutto schermo Frosolone

Quartieri

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Il suo territorio comunale comprende anche le frazioni di San Pietro in Valle, Cerasito, Aquevive, Sant'Anna, Pedengone e Colle Carrise.

Come arrivare

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In aereo

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In auto

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  • Autostrada Adriatica A14
  • da nord uscire al casello di Montenero di Bisaccia/Vasto Sud/San Salvo, immettersi sulla SS 650 (Fondo Valle Trigno) in direzione di Isernia, svoltare in direzione di Civitanova del Sannio, continuare lungo la SP 74 in direzione di Frosolone.
  • da sud seguire la direzione Pescara, continuare sull'autostrada A16, seguire la direzione Benevento, a Benevento continuare sulla SS 88, uscire a Campobasso, prendere la SS 87 (strada statale Bifernina) in direzione di Campobasso/Isernia, continuare sulla SS 17, SS 618 in direzione di Frosolone.
  • Autostrada del Sole:
  • da nord uscire a San Vittore, seguire la direzione Venafro sulla SS 6, a Venafro continuare sulla SS 85 in direzione di Isernia, proseguire sulla SS 17 in direzione di Campobasso, attraversare Isernia, prendere la SS 618 in direzione di Frosolone.
  • da sud uscire al casello di Caianello, seguire le indicazioni per Isernia, SS 85, continuare sulla SS 17 in direzione di Campobasso, attraversare Isernia, prendere la SS 618 in direzione di Frosolone.
  • Da Isernia prendere la SS 85, continuare sulla SS 17 in direzione di Campobasso, prendere la SS 618 in direzione di Frosolone.
  • Da Campobasso prendere la SS 87 (strada statale Bifernina), continuare sulla SS 647 dir B, SS 647, proseguire sulla SP 169, SS 618 in direzione di Frosolone.

In treno

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Collegamenti per Frosolone in autobus con le Autolinee "Lariviera".

In autobus

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Le principali aziende di trasporto pubblico che operano nel territorio molisano sono le seguenti:


Come spostarsi

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Cosa vedere

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  • 41.60063814.4490531 Chiesa di Santa Maria Assunta. Come molti monumenti molisani, anche questa chiesa è stata più volte restaurata dopo le rovine portate dai terremoti, in particolare quelli del 1456 e del 1805. L'impianto di fondazione risale al XIII secolo. L'edificio attuale ha interno a croce latina, a tre navate delimitate da pilastri. La navata centrale è a volta, con cupola sulla crociera. Ha facciata barocca ed alto campanile.
    Custodisce dipinti di Giacinto Diana della prima metà del XVIII secolo negli altari laterali.
  • Chiesa di San Pietro, Corso Garibaldi. Custodisce pregevoli opere di Dupré (Sacro Cuore e Sacra Famiglia di Amalia Dupré).
  • Chiesa di Santa Maria delle Grazie. Sorta nel Quattrocento nella periferia est dell'abitato, fu ampliata e ristrutturata nel 1533; è stata oggetto di un recente restauro.
    L'altare maggiore ligneo conserva nove artistici dipinti riconducibili al manierismo napoletano del Seicento.
    La facciata si può ricondurre al tardo rinascimento.
  • Convento dei Cappuccini. Sorge accanto alla chiesa di Santa Maria delle Grazie; costruito nel 1580, fu in seguito rimaneggiato e gestito fino al 1799 dai Cappuccini. Soppresso e confiscato da Murat, fu riattivato nel 1812 con i padri Mannarini, rimasti senza convento a seguito del terremoto del 1805.
  • Chiostro di Santa Chiara. A fianco della chiesa di San Pietro, il chiostro fa parte dell’antico complesso di S. Chiara. Fu fondato nel 1367 per volere dal barone Giovanni D’Evoli. Nato come convento, divenne poi carcere mandamentale e dal maggio del 1995 sede municipale. Un accurato restauro ha riportato il complesso al suo pregevole aspetto.
  • Chiesa di San Michele Arcangelo. Situata all'interno dell'antico insediamento abitativo, rivela il suo originario impianto duecentesco soprattutto negli archi a sesto acuto delle due cappelle laterali, che ricordano lo stile benedettino. Ricostruita anch'essa più volte, la chiesa conserva due pregevoli tele della Madonna delle Grazie e della Madonna del Rosario nei due altari laterali.
  • Fontana dell'Immacolata (Fonte Grossa). È nel cuore moderno del paese, fuori dal centro storico.
    Esempio dell'artigianato locale, è in pietra calcarea squadrata, con lavatoi laterali e mascheroni pittoreschi.
  • Palazzo Ruberto-Vago, Corso Vittorio Emanuele, . Palazzo settecentesco, dall'Ottocento di proprietà della famiglia Ruberto, che qui vi ha trasferito i beni provenienti dal cinquecentesco e limitrofo Palazzo Vago. Precedentemente apparteneva alle famiglie d'Alena e poi Tasillo.All'interno affreschi di Amalia Duprè.
  • Palazzo baronale Zampini. Oltre agli Zampini, appartenne atutti i signori di Frosolone a partire dalla metà del XII secolo.

Musei

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  • Museo dei ferri taglienti, via Garibaldi. Raccoglie centinaia di esemplari di forbici e coltelli fabbricati a Frosolone nei secoli scorsi. Conserva anche una raccolta di lame da taglio di uso militare. Nel museo è allestita una bottega artigiana dove si può assistere alla forgiatura delle lame secondo le antiche tecniche artigianali del paese.
  • Museo del costume. Raccoglie antichi costumi della tradizione popolare del paese e delle sue borgate, abiti caratteristici che possono variare anche secondo le differenti feste tradizionali.
  • Casetta del pastore, corso Garibaldi. Nell'abitazione, che ricostruisce l'ambiente tradizionale di vita contadina, vengono mostrate al visitatore le tecniche di produzione dei formaggi tipiche di frosolone: scamorza, caciocavallo, ricotta, treccia, manteca, che vengono fatti assaggiare.
  • Museo arti e mestieri. Dedicato agli strumenti di lavoro prodotti dagli artigiani locali


Eventi e feste

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Cosa fare

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Grazie alle catene rocciose in falesia nell'area della cosiddetta Morgia Quadra, il centro richiama ogni anno centinaia di sportivi appassionati di arrampicata sulla roccia.

Nella stessa area operano appassionati di speleologia.

Acquisti

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  • Sono particolarmente pregiati nella zona i prodotti derivanti dall'allevamento, quali la produzione di formaggi ma anche di salumi, carne e insaccati.
  • Caciocavallo di Frosolone
  • Scamorza
  • Manteca
  • Pecorino
  • Carne
  • Soppressata
  • Salsicce
  • In continua espansione è il settore legato alla cavatura del tartufo.
  • Ancora praticata è la produzione artigianale di forbici e coltelli.


Come divertirsi

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Dove mangiare

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Prezzi medi

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Dove alloggiare

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Prezzi medi

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Sicurezza

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Farmacia


Come restare in contatto

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  • 41.60033914.4474152 Poste italiane, Piazza Alessandro Volta, +39 0874 890817.


Nei dintorni

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  • Campobasso La città vecchia si sviluppa su un colle attorno al castello in posizione dominante. La città moderna si è sviluppata nel piano. È il centro più popoloso del Molise, di cui è capoluogo regionale.
  • Isernia Tra i primi insediamenti paleolitici documentati d'Europa, fu poi fiorente città sannita, capitale della Lega Italica, in seguito Municipium romano. Il suo millenario passato le ha lasciato un importante patrimonio monumentale che si estende fino all'epoca preromana, oltre ad importantissimi reperti della preistoria.
  • Bojano Fu potente città sannita, poi centro romano. Nel medioevo divenne sede episcopale. Conserva un bel centro storico ricco di chiese, oltre alla cattedrale.
  • Trivento Antica sede vescovile, nella sua cattedrale si conserva la cripta di particolare valore storico-architettonico risalente all'XI-XII secolo.

Itinerari

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Informazioni utili

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Altri progetti

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