nuove; fra le quali si contano il Dêvadaçanikâyaçâstra, opera di Nâgârjuna, e il Çataçâstra, scritto da Dêvabôdhisatva. Dopo questi monaci forestieri, cominciò in Cina con Wei Tao-an una serie numerosa di traduttori indigeni, che sarebbe lungo nominare.1 Gli scrittori cinesi di cose buddhiche fanno parola di raccolte generali di traduzioni fatte in diversi tempi, come quelle accennate di sopra fatte al tempo della dinastia dei Liang. Ma una delle più importanti di colali raccolte è quella che venne compilata regnante un monarca della dinastia mongola degli Yüan, che signoreggiò la Cina a cominciare dal 1280. In una prefazione a un catalogo di libri buddhici, che porta la data del 1289, vien detto che il primo monarca di questa stirpe convocò i dotti più rinomati nella intelligenza dei testi sacri; e li incaricò di comparare la collezione tibetana con la cinese, e di riscontrarne le mancanze; inoltre ordinò a letterati
- ↑ Ecco, secondo alcuni libri cinesi di bibliografia buddhica, come ha proceduto l’opera di traduzione dei testi sacri: Da Hsiao-Ming-ti degli Han (67 d. C.) fino a Cih-yüan (1285), cioè durante 1219 anni, ci furono 194 traduttori che hanno pubblicato fra tutti 1440 opere, formanti un corpo di 5596 volumi. — Questo lungo spazio di tempo si distingue in varii periodi, dei quali il primo è il più fecondo e laborioso in fatto di traduzioni. — Da Ming-ti degli Han (67 d. C.) a Hsiuan-tsung degl’Thang, (730 d, C), ossia per 663 anni, si contano 173 traduttori di 968 opere, formanti 4507 volumi. — Da Hsiuan-tsung dei Thang (730) fino a Tê-tsung pure dei Thang (789), cioè per uno spazio di 60 anni, si ebbero 7 traduttori, per 127 opere, in tutto 242 volumi. — Dal 789 fino al 982 non si fa menzione di alcun nuovo traduttore. — Nel 982 si stabilì, regnando Thai-tsung dei Sung, un ufficio apposta di traduzione (J-chang), di cui facevano parte uomini versati nel Sanscrito, nel Tibetano, pel Mongolo, nel Uiguro, nel Manciurico e nel Cinese. Da questo tempo fino a Cên-tsung (1011), 6 traduttori fecero la versione di 200 opere, comprese in 248 volumi. — Da Cên-tsung (1011) fino a Jên-tsung (1037) i medesimi tradussero 19 opere in 128 volumi. — Finalmente da Jên-tsung (1037) a Cih-yüan (1285) vi furono 3 traduttori di 20 opere, formanti 114 volumi.