gl’Indiani Candragupta,1 costrinse Eudemo stesso e tutto il suo esercito a lasciare Panjâbî.2 Questo Sandrocotto era nella città di Taxila, quando Alessandro aveva allora allora cominciato la sua campagna nell’India. Lo si dice un principe del paese dei Gangaridi e dei Prasi,3 esiliato come nemico del monarca che vi regnava, il quale aveva nome Aggramme. E si narra che si presentasse al duce macedone, e, fattogli conoscere come fosse facile conquista quella del reame di detto Aggramme, e vantando diritti ch’ei pretendeva avere al trono occupato da quel sovrano, si profferisse, egli ed i suoi, in aiuto all’esercito greco. Tali proposte non furono però accolte come egli credevasi. Ciò non ostante appena Alessandro ebbe lasciato il Panjabî, Sandrocotto alla testa di avventurieri s’impadronì di Pâtaliputra,4 e ne ottenne il governo, ponendo fine alla dinastia Nanda, che allora dominava sul Magadha;5 quindi cacciò i Greci dall’India, e stabilì il suo impero sull’intero Industani e nel Panjâbî.6 Trent’anni dopo
- ↑ Le ordinarie forme greche di questo nome, Σανδρόχοττοζ,
Σανδράχοττοζ, Σανδρόχυτταζ, si dice derivino dalla forma prâkrita del nome stesso, e Σανδρόχυττοζ, dalla sanscrita.
- ↑ Diodoro Siculo, xix, 14. — Giustino, xv, 4. — Lassen, Ind. Alt. t. ii, p. 64.
- ↑ Col nome di Πράσιοι o Πραἰσιοι, da Prâcya, orientale, s’indicava un popolo ad oriente del paese indiano occupato dai Greci. Gangaridi è un nome generico per gli abitanti delle rive del Grange. Con questi due nomi però sembra si voglia indicare i paesi di Magadha e Kosala.
- ↑ Pâtaliputra, Παλἰβοζρα o Παλἰμβοζρα di Arriano, che egli pone nel territorio dei Prasi, giace al punto di confluenza del fiume Çona (detto anche Hiranyavâhu, e da Megasthene ’Εραννοβόαζ) col Gange. Questa città ebbe anche il nome di Pushpapûra e Kusumapûra.
- ↑ Lassen, Ind. Alt. t. ii, p. 211 e 214.
- ↑ Plutarco, Vita d’Alessandro.