François de La Rochefoucauld
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François de La Rochefoucauld (1613 – 1680), scrittore, filosofo e aforista francese.
Citazioni di François de La Rochefoucauld
[modifica]- Colui al quale confidate il vostro segreto, diventa il padrone della vostra libertà.[1]
- In Francia, tutto accade, soprattutto ciò che è impossibile.[2]
- En France tout arrive, surtout l'impossible.
Massime
[modifica]Riflessioni morali
[modifica]- Il più delle volte, le nostre virtù sono soltanto vizi camuffati. (epigrafe)[3]
- L'amor proprio è il più grande di tutti gli adulatori. (2)
- La durata delle nostre passioni, come la durata della nostra vita, non dipende da noi. (5)
- La passione fa sovente un pazzo dell'uomo più abile, e rende spesso abili i più sciocchi. (6)
- Le passioni sono i soli oratori che persuadono sempre. Sono come un'arte della natura le cui regole sono infallibili; il più semplice degli uomini che nutra una passione è più convincente del più eloquente che ne sia privo. (8)
- Nel cuore umano c'è una produzione perpetua di passioni, dimodoché la rovina dell'una coincide quasi sempre con l'insediarsi di un'altra. (9)
- Le passioni ne generano spesso altre opposte. L'avarizia produce talvolta la prodigalità; spesso si è determinati per debolezza, e audaci per timidezza. (11)
- La clemenza dei sovrani spesso non è altro che una politica per conquistare l'affetto dei popoli. (15)
- La moderazione delle persone felici deriva dalla calma che la buona sorte conferisce al loro carattere. (17)
- Tutti abbiamo forza sufficiente per sopportare i mali altrui. (19)
- La costanza dei saggi non è altro che l'arte di tenere la propria agitazione prigioniera nel cuore. (20)
- La filosofia trionfa agevolmente sui mali trascorsi e sui mali a venire. Ma i mali presenti trionfano su di essa. (22)
- Sono necessarie maggiori virtù per sostenere la buona sorte piuttosto che la cattiva sorte. (25)
- Né il sole né la morte si possono guardare fissamente. (26)
- La gelosia è in un certo senso giusta e ragionevole, poiché tende solo a conservare un bene che ci appartiene, o che crediamo ci appartenga; mentre l'invidia è un furore che non può sopportare il bene altrui. (28)
- Il male che facciamo non ci attira tante persecuzioni e tanto odio quanto le nostre buone qualità. (29)
- Se non avessimo difetti, non proveremmo tanto piacere a notare quelli degli altri. (31)
- La gelosia si nutre di dubbi, e diviene furore, o cessa non appena si passa dal dubbio alla certezza. (32)
- Se non avessimo orgoglio, non ci lamenteremmo di quello degli altri. (34)
- Promettiamo secondo le nostre speranze, e manteniamo secondo le nostre paure. (38)
- L'interesse, che acceca gli uni, illumina gli altri. (40)
- Coloro che si applicano troppo alle piccole cose, diventano solitamente incapaci delle grandi. (41)
- Non abbiamo abbastanza forza per seguire tutta la nostra ragione. (42)
- La forza e la debolezza d'animo hanno nomi sbagliati; in realtà altro non sono se non la buona o la cattiva disposizione degli organi del corpo. (44)
- Il capriccio del nostro umore è ancor più bizzarro di quello della fortuna. (45)
- Il nostro umore dà un prezzo a tutto ciò che ci proviene dalla sorte. (47)
- La felicità sta nel gusto e non nelle cose; si è felici perché si ha ciò che ci piace, e non perché si ha ciò che gli altri trovano piacevole. (48)
- Non si è mai così felici o così infelici come si crede. (49)
- Per quanto i destini possano sembrare diversi, c'è nondimeno una certa compensazione di beni e di mali che li rende uguali. (52)
- Per affermarsi in società, si fa di tutto pur di farsi credere già affermati. (56)
- La felicità e l'infelicità degli uomini dipendono tanto dalla loro buona sorte quanto dal loro umore. (61)
- Il bene che la verità produce nel mondo non eguaglia il male che vi arrecano le sue apparenze. (64)
- La grazia è per il corpo ciò che il buon senso è per la mente. (67)
- Se c'è un amore puro e incontaminato dalle nostre altre passioni, è nascosto in fondo al cuore, e noi stessi lo ignoriamo. (69)
- Non c'è travestimento che possa nascondere a lungo l'amore dov'è, né fingerlo dove non è. (70)
- Se si giudica l'amore dalla maggior parte dei suoi effetti, assomiglia più all'odio che all'amicizia. (72)
- Si possono trovare donne che non hanno mai avuto avventure galanti; ma è raro trovarne che ne abbiano avuta una sola. (73)
- C'è una sola specie d'amore, ma mille copie diverse. (74)
- L'amore, come il fuoco, non può sopravvivere senza un moto continuo; cessa di vivere non appena cessa di sperare o di temere. (75)
- Accade per il vero amore come per l'apparizione dei fantasmi: tutti ne parlano, ma pochi li hanno visti. (76)
- L'amore per la giustizia è, per la maggior parte degli uomini, paura di sopportare l'ingiustizia. (78)
- Il silenzio è il partito più sicuro per chi diffida di se stesso. (79)
- È più vergognoso diffidare dei propri amici che esserne ingannato. (84)
- La nostra diffidenza giustifica l'inganno altrui. (86)
- Tutti si lamentano della propria memoria, ma nessuno si lamenta del proprio giudizio. (89)
- La più grande ambizione si dissimula completamente quando incappa nell'assoluta impossibilità di arrivare a ciò cui aspira. (91)
- I vecchi amano dare buoni consigli per consolarsi di non poter più dare cattivi esempi. (93)
- I grandi nomi, invece di elevare, abbassano chi non sa sostenerne il peso. (94)
- Sintomo di un merito straordinario è vedere che chi più lo invidia è costretto a lodarlo. (95)
- Ciascuno parla bene del proprio cuore, nessuno osa farlo della propria mente. (98)
- La mente è sempre vittima del cuore. (102)
- Per conoscere bene le cose bisogna conoscerne i dettagli; ma dato che questi sono quasi sterminati, le nostre conoscenze sono sempre superficiali e imperfette. (106)
- La giovinezza cambia i suoi gusti con l'ardore del sangue, la vecchiaia conserva i suoi per abitudine. (109)
- Nulla si dona con tanta prodigalità quanto i propri consigli. (110)
- Più si ama un'amante, più si è prossimi a odiarla. (111)
- Ci sono matrimoni buoni, ma non deliziosi. (113)
- Ingannare se stessi senza accorgersene è altrettanto facile che ingannare gli altri senza che se ne accorgano. (115)
- Il proposito di non ingannare mai ci espone a essere ingannati spesso. (118)
- Siamo così abituati a mascherarci dinanzi agli altri che finiamo per mascherarci dinanzi a noi stessi. (119)
- Si tradisce più spesso per debolezza che per un prestabilito intento di tradire. (120)
- Spesso si fa del bene per poter fare impunemente del male. (121)
- Se resistiamo alle nostre passioni, è più per la loro debolezza che per la nostra forza. (122)
- Astuzie e tradimenti derivano soltanto da mancanza di accortezza. (126)
- Il vero mezzo di essere ingannati è di credersi più furbo degli altri. (127)
- Talvolta basta essere rozzo per non essere ingannato da un uomo astuto. (129)
- La debolezza è il solo difetto che non si saprebbe correggere. (130)
- È più facile esser saggi per gli altri che per sé stessi. (132)
- Le sole copie buone sono quelle che ci rivelano il ridicolo dei cattivi originali. (133)
- Non si è mai tanto ridicoli per le qualità che si hanno quanto per quelle che si ostenta di avere. (134)
- Talvolta si è tanto diversi da sé stessi quanto dagli altri. (135)
- Ci sono persone che non si sarebbero mai innamorate se non avessero mai sentito parlare dell'amore. (136)
- Si parla poco quando la vanità non fa parlare. (137)
- Un uomo intelligente si troverebbe spesso in imbarazzo senza la compagnia di qualche sciocco. (140)
- Di solito si loda solo per essere lodati. (146)
- Pochi sono tanto saggi da preferire un benefico biasimo a una lode traditrice. (147)
- Rifiutare un elogio è come desiderare di essere elogiato due volte. (149)
- Se non fossimo noi stessi ad adularci, l'adulazione altrui non potrebbe nuocerci. (152)
- La fortuna ci corregge da parecchi difetti, che la ragione non saprebbe correggere. (154)
- La gloria dei grandi uomini si deve sempre rapportare ai mezzi di cui si sono serviti per conquistarla. (157)
- La lusinga è una moneta falsa che ha corso solo grazie alla nostra vanità. (158)
- Non basta avere grandi qualità; bisogna anche saperle amministrare. (159)
- Il nostro merito ci attira la stima dei galantuomini, la nostra buona stella quella del pubblico. (165)
- La società ricompensa più spesso meriti apparenti che reali. (166)
- Le virtù si perdono nell'interesse come i fiumi si perdono nel mare. (171)
- Vi sono diverse specie di curiosità; l'una d'interesse, che ci porta a desiderare d'imparare ciò che può esserci utile; e l'altra d'orgoglio, che proviene dal desiderio di sapere quello che gli altri ignorano. (173; 1873, p. 53)
- È meglio impiegare la nostra mente a sopportare le sventure che ci capitano che a prevedere quelle che ci possono capitare. (174)
- Talvolta ci lamentiamo con leggerezza dei nostri amici per giustificare in anticipo la nostra leggerezza. (179)
- Confessiamo i nostri difetti per riparare con la sincerità al danno che essi ci arrecano nel giudizio altrui. (184)
- Ci sono eroi nel male come nel bene. (185)
- Avere grandi difetti è prerogativa soltanto dei grandi uomini. (190)
- Quando i vizi ci abbandonano, ci lusinghiamo all'idea che siamo noi ad averli abbandonati. (192)
- Ciò che spesso ci impedisce di abbandonarci a un vizio solo è che ne abbiamo parecchi. (195)
- Dimentichiamo facilmente le nostre colpe quando siamo i soli a conoscerle. (196)
- Il desiderio di apparire abile spesso impedisce di diventarlo. (199)
- La virtù non farebbe molta strada se la vanità non le tenesse compagnia. (200)
- Il vero galantuomo è quello che non si picca di nulla. (203)
- L'onestà delle donne è spesso amore della propria reputazione e della propria quiete. (205)
- Chi vive senza follia non è poi così saggio come crede. (209)
- Invecchiando si diventa più folli, ma anche più saggi. (210)
- Ci sono persone che assomigliano ai motivetti in voga, che si cantano solo per poco tempo. (211)
- La maggior parte delle persone giudicano gli uomini solo dalla loro affermazione, o dal loro patrimonio. (212)
- Il perfetto valore consiste nel fare senza testimoni ciò che si sarebbe capaci di fare davanti a tutti. (216)
- L'ipocrisia è un omaggio che il vizio rende alla virtù. (218)
- Noi paghiamo non già perché sia giusto sdebitarci, ma per trovare più facilmente persone che ci facciano credito. (223)
- L'esagerata premura di sdebitarsi di un obbligo è una forma di ingratitudine. (226)
- L'orgoglio non vuol essere in debito e l'amor proprio non vuol pagare. (228)
- Il bene che abbiamo ricevuto da qualcuno ci costringe a rispettare il male che questi ci fa. (229)
- È una grande follia voler essere saggi da soli. (231)
- Ci consoliamo facilmente delle disgrazie dei nostri amici quando servono a dar mostra della nostra sensibilità nei loro confronti. (235)
- Nessuno merita di essere lodato per la propria bontà, se non ha la forza di essere cattivo; ogni altra bontà, il più delle volte, non è altro che pigrizia o assenza di volontà. (237)
- È una grande abilità saper nascondere la propria abilità. (245)
- Ciò che appare generosità spesso è solo ambizione travestita che disprezza i piccoli interessi per mirare ai più grandi. (246)
- Non c'è minor eloquenza nel tono della voce, negli occhi e nell'espressione della persona piuttosto che nella scelta delle parole. (249)
- La vera eloquenza consiste nel dire tutto e soltanto il necessario. (250)
- Ci sono persone cui si addicono i difetti, e altre che appaiono sgraziate con tutte le loro buone qualità. (251)
- L'interesse mette a frutto ogni sorta di virtù e di vizi. (253)
- L'umiltà spesso non è che una finta sottomissione, di cui ci si serve per sottomettere gli altri; è un artificio dell'orgoglio che si abbassa per esaltarsi; e benché si trasformi sotto mille spoglie, non è mai meglio camuffato e più ingannevole di quando si nasconde sotto la maschera dell'umiltà. (254)[4]
- Il piacere dell'amore sta nell'amare; si è più felici per la passione che si ha che per quella che si dà. (259)
- Ciò che si chiama liberalità il più delle volte non è altro che vanità di donare, che preferiamo a ciò che doniamo. (263)
- La giovinezza è un'ebbrezza continua: è la febbre della ragione. (271)
- L'assenza affievolisce le passioni mediocri e aumenta le grandi, come il vento spegne le candele e ravviva il fuoco. (276)
- Ci sono dei malvagi che sarebbero meno pericolosi se non fossero assolutamente capaci di bontà. (284)
- Non c'è uomo tanto accorto da rendersi conto di tutto il male che fa. (289)
- Amiamo sempre quelli che ci ammirano; non sempre amiamo quelli che ammiriamo. (294)
- È difficile amare chi non si stima affatto; ma non lo è di meno amare chi stimiamo molto più di noi. (296)
- La riconoscenza, per la maggior parte degli uomini, è solo un intimo desiderio di ricevere maggiori benefici. (298)
- Ci sono follie che si contraggono come le malattie contagiose. (300)
- Per quanto bene dicano di noi, non ci insegnano nulla di nuovo. (303)
- Perdoniamo spesso chi ci annoia, ma non possiamo perdonare chi è annoiato da noi. (304)
- Talvolta nella vita capitano infortuni in cui bisogna avere un briciolo di follia per cavasela. (310)
- Se esistono uomini che non si sono mai coperti di ridicolo, è perché non lo si è cercato bene. (311)
- Tra amanti non ci si annoia mai a stare insieme perché si parla sempre di sé stessi. (312)
- L'estremo piacere che proviamo nel parlare di noi stessi ci deve far temere di procurarne assai poco a chi ci ascolta. (314)
- Nella gelosia c'è più amor proprio che amore. (324)
- Confessiamo i piccoli difetti soltanto per convincere che non ne abbiamo di grandi. (327)
- Si perdona finché si ama. (330)
- Per essere grande bisogna mettere a frutto tutta la propria fortuna. (343)
- Reputiamo persone di buon senso soltanto quelle che la pensano come noi. (347)
- Si dura fatica a lasciarsi, quando non si ama più. (351)
- Un gentiluomo può essere innamorato come un pazzo, ma non come uno sciocco. (353)
- Certi difetti, messi bene a frutto, brillano più della stessa virtù. (354)
- Solo le persone che evitano di suscitare la gelosia meritano che se ne abbia per loro. (359)
- La gelosia nasce sempre con l'amore, ma non sempre muore con esso. (361)
- Per quanto possiamo diffidare della sincerità di chi ci parla, crediamo sempre che dicano il vero più con noi che con gli altri. (366)
- Ben poche sono le donne oneste che non siano stanche di questo ruolo. (367)
- La maggior parte delle donne oneste sono tesori nascosti, che sono al sicuro solo perché nessuno sa dove cercarli. (368)
- È quasi sempre colpa di chi ama non rendersi conto di non essere più amati. (371)
- Gli spiriti mediocri di solito condannano tutto ciò che non è alla loro portata. (375)
- Si danno consigli, ma non si ispirano condotte. (378)[5]
- La violenza che ci si fa per restare fedeli a chi si ama non vale molto più di un'infedeltà. (381)
- Ciò che ci rende insopportabile la vanità altrui, è che essa ferisce la nostra. (389)
- La fortuna non sembra mai così cieca come a quelli che non ne sono beneficiati. (391)
- Si può essere più furbi di un altro, ma non di tutti gli altri. (394)
- Il primo amante si conserva a lungo, quando non se ne prende un secondo. (396)
- La cosa che è più difficile trovare nelle avventure galanti è l'amore. (402)
- Ci vergogneremmo sovente delle nostre più belle imprese se la gente vedesse tutti i motivi che le producono. (409)
- In amore guarisce meglio chi guarisce per primo. (417)
- Le giovani donne che non vogliono sembrare civette, e gli uomini in età avanzata che non vogliono essere ridicoli, non devono mai parlare di amore come di una cosa cui possono prendere parte. (418)
- Tutte le passioni ci fanno commettere errori, ma l'amore ci induce a fare i più ridicoli. (422)
- Pochi sanno essere vecchi. (423)
- Perdoniamo facilmente ai nostri amici i difetti che non ci riguardano. (428)
- Nulla impedisce di essere naturale quanto il desiderio di sembrarlo. (431)
- Il segno più autentico che si è nati con grandi qualità, è di esser nati senza invidia. (433)
- Non si devono giudicare i meriti di un uomo dalle sue grandi qualità, ma dall'uso che ne sa fare. (437)
- La maggior parte delle donne sono poco inclini all'amicizia perché essa è insipida dopo che si è assaporato l'amore. (440)
- In amicizia come in amore spesso si è spesso più felici per ciò che si ignora che per ciò che si sa. (441)
- La debolezza è più opposta alla virtù di quanto non lo sia il vizio. (445)
- Non ci sono sciocchi tanto inopportuni quanto quelli che hanno dello spirito. (451)
- Ci guadagneremmo di più se ci mostrassimo come siamo che se tentassimo di apparire ciò che non siamo. (457)
- Non si desidera mai ardentemente ciò che si desidera con la sola ragione. (469)
- Per quanto raro sia il vero amore, lo è ancor meno della vera amicizia. (473)
- La nostra invidia dura sempre più a lungo della felicità di quelli che invidiamo. (476)
- Si passa spesso dall'amore all'ambizione, ma non si torna mai dall'ambizione all'amore. (490)
- Le liti non durerebbero tanto a lungo se il torto fosse solo da una parte. (496)
- Non serve a nulla esser giovane se non si è bella, né esser bella se non si è giovane. (497)
- Ci sono persone così piene di sé che, quando sono innamorate, trovano il modo di occuparsi della loro passione senza occuparsi della persona amata. (500)
- La gelosia è il più grande di tutti i mali, e quello che impietosisce di meno le persone che la provocano. (503)
Massime soppresse
[modifica]- Nell'avversità dei nostri migliori amici, troviamo sempre qualcosa che non ci dispiace.[6] (18)
- Non amare troppo in amore è un mezzo sicuro per essere amati.[6] (57)
- Come pretendiamo che un altro mantenga un nostro segreto se noi stessi non siamo capaci di farlo?[7] (64)
- Ci sono delitti che diventano innocenti per il loro clamore, il loro numero e il loro eccesso.[7] (68)
- Ci piace intuire gli altri; ma non ci piace essere intuiti.[7] (71)
Massime postume
[modifica]- Non esiste miglior prova che la morte sia temibile, della pena che i filosofi si prendono per convincere che bisogna disprezzarla.[8] (12)
- Speranza e timore sono inseparabili; non c'è timore senza speranza, né speranza senza timore.[8] (23)
- La noia estrema serve a disannoiarci.[9] (29)
- È assai più facile spegnere un primo desiderio che soddisfare tutti quelli che lo seguono.[10] (41)
- La saggezza è per l'anima ciò che la salute è per il corpo.[10] (42)
- Prima di desiderare fortemente una cosa, bisogna verificare quanto sia felice chi la possiede.[10] (44)
- Un vero amico è il maggiore di tutti i beni e fra tutti quello che meno si pensa di acquistare.[10] (45)
- La prudenza e l'amore non sono fatti l'una per l'altro: a mano a mano che l'amore cresce, la prudenza diminuisce.[10] (47)
- È più difficile dissimulare i sentimenti che si hanno che fingere quelli che non si hanno.[10] (56)
- Un uomo a cui non piace nessuno è assai più infelice di chi non piace a nessuno.[10] (58)
Riflessioni varie
[modifica]- Ci sono tante specie di uomini quante sono le specie di animali, e gli uomini, rispetto agli altri uomini, sono come le diverse specie di animali tra di loro e l'una rispetto all'altra. (XI; 1994, p. 552)
- Ci sono levrieri che vivono del loro valore, che si dedicano alla guerra e che sono nobili nel loro coraggio; ci sono mastini accaniti, che non hanno altra qualità che il furore; ci sono cani, più o meno inutili, che abbaiano spesso, che qualche volta mordono, e ci sono perfino cani da ortolano. Ci sono scimmie e bertucce che piacciono per le loro maniere, sono spassose e combinano sempre guai. (XI; 2005, p. 93)
- Ci sono dei pavoni che sono soltanto belli, hanno un canto sgraziato e distruggono i luoghi in cui abitano. (XI; 1994, p. 552)
- Quanti cavalli si impiegano in tanti usi, ma si abbandonano quando non servono più; quanti buoi, che lavorano tutta la vita per arricchire chi impone loro il giogo [...]. (XI; 2005, pp. 93-94)
- Quante api, che rispettano il loro capo e si comportano con tanta disciplina e accortezza! Quanti calabroni, vagabondi e buonannulla, che cercano di sistemarsi a spese delle api! Quante formiche, che grazie alla loro previdenza e alla loro economia appagano ogni necessità! (XI; 2005, p. 94)
- Quanti coccodrilli, che fingono di lamentarsi per divorare chi si lascia commuovere dal loro lamento! Quanti animali che si lasciano sottomettere perché non conoscono la loro forza! (XI; 1994, p. 553)
- Se si esamina la natura delle malattie, si vedrà che esse traggono origine dalle passioni e dalle pene dello spirito. L'età dell'oro, che ne era immune, era immune da malattie. (XII; 2005, p. 94)
La fatica di diventare migliori
[modifica]- La cortesia è il desiderio di essere ricambiati e di essere considerati gentili.
- La modestia, che sembra rifiutare le lodi, in realtà desidera soltanto riceverne di più raffinate.
- Niente è più raro della vera bontà: quelli che credono di averla hanno in genere soltanto compiacenza o debolezza.
- Non possiamo amare niente che non sia in rapporto a noi stessi, e quando preferiamo i nostri amici a noi stessi non facciamo che seguire i nostri gusti e il nostro piacere. Eppure, solo grazie a questa preferenza può esserci un'amicizia vera e perfetta.
- Se si fa tanto discutere contro le massime che mettono a nudo il cuore umano è perché ciascuno teme di esservi messo a nudo.
- Spesso ci convinciamo di voler bene alle persone più potenti di noi, mentre è solo l'interesse a produrre in noi tale amicizia. Noi ci dedichiamo a loro non per il bene che vogliamo fare, ma per quello che vogliamo ricevere.
Citazioni su François de La Rochefoucauld
[modifica]- Ha mai letto le Massime di La Rochefoucauld? Suonano piuttosto amare e malinconiche, ma attraverso la loro oggettivazione della natura umana suscitano nel lettore uno strano senso di liberazione. Nella persona di la Rochefoucauld vediamo un uomo che è riuscito a emanciparsi, anche se ha faticato molto per togliersi di dosso il pesante fardello delle passioni che la natura gli accollò durante il cammino della vita. (Albert Einstein)
Note
[modifica]- ↑ Da Mémoires; citato in Fernando Palazzi, Silvio Spaventa Filippi, Il libro dei mille savi, Hoepli, 19452.
- ↑ Citato in Giuseppe Fumagalli, Chi l'ha detto?, Hoepli, 1921, pp. 326-327.
- ↑ Inizialmente inserita da La Rochefoucauld nel corpo delle Massime, dalla quarta edizione (1675) è stata posta come epigrafe.
- ↑ Nel film Agente 007 - Una cascata di diamanti è presente una citazione esplicita simile: «L'umiltà è la peggior forma di presunzione».
- ↑ In una variante del 1693: «Si danno dei consigli, ma non si dà il giudizio per trarne profitto». (citato in Giuseppe Fumagalli, Chi l'ha detto?, Hoepli, 1921, p. 452)
- On donne des conseils, mais on ne donne point la sagesse d'en profiter.
- ↑ a b Massima eliminata dopo la prima edizione (1665).
- ↑ a b c Massima eliminata dopo la quarta edizione (1675).
- ↑ a b Massima dal manoscritto di Liancourt (1663).
- ↑ Massima in una lettera a Madeleine de Souvré de Sablé (1667).
- ↑ a b c d e f g Massima tratta dal supplemento alla sesta edizione (1693).
Bibliografia
[modifica]- Gino Ditadi, I filosofi e gli animali, vol. 2, Isonomia editrice, Este, 1994. ISBN 88-85944-12-4
- François de La Rochefoucauld, Massime, traduzione del Valeriani innovata da Francesco Ambrosoli, Sanvito, Milano, 1873.
- François de La Rochefoucauld, Massime, cura e traduzione di Maurizio Enoch, Newton Compton, Roma, 1993. ISBN 88-7983-124-0
- François de La Rochefoucauld, Massime, cura e traduzione di Maurizio Grasso, Newton Compton, Roma, 2005. ISBN 88-541-0436-1[nota 1]
- François de La Rochefoucauld, La fatica di diventare migliori, traduzione di Giuliano Vigini, Edizioni Paoline, Milano, 2002. ISBN 88-315-2336-8
Note alla bibliografia
[modifica]- ↑ Edizione usata solo per la sezione Riflessioni varie.
Altri progetti
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