Emily Gerard
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Emily Gerard (1849 – 1905), scrittrice scozzese.
Transylvanian Superstitions
[modifica]Incipit
[modifica]- La Transilvania potrebbe ben essere definita la terra della superstizione, poiché in nessun altro luogo questa curiosa e distorta erbaccia di illusione prospera in modo altrettanto persistente e con sconcertante varietà. Sembrerebbe quasi come se tutte le specie di demoni, fate, streghe e folletti, cacciati dal resto d'Europa dalla bacchetta della scienza, si fossero rifugiati in questo bastione montagnoso, coscienti che qui troverebbero rifugi sicuri ove potrebbero beffare ancora un po' dei loro persecutori.
- Transylvania might well be termed the land of superstition, for nowhere else does this curious crooked plant of delusion flourish as persistently and in such bewildering variety. It would almost seem as though the whole species of demons, pixies, witches, and hobgoblins, driven from the rest of Europe by the wand of science, had taken refuge within this mountain rampart, well aware that here they would find secure lurking-places, whence they might defy their persecutors yet awhile.
Citazioni
[modifica]- Lo spirito del male (o, senza parlare in mezzi termini, il diavolo) svolge un ruolo cospicuo nel codice rumeno di superstizione, e tali designazioni come il Gregynia Drakuluj (giardino del diavolo), il Gania Drakuluj (montagna del diavolo), Yadu Drakuluj (l'inferno o abisso del diavolo), ecc. ecc., che troviamo spesso etichettati sulle rocce, le caverne, o le alture, attestano il fatto che questo popolo si crede circondato da tutti i lati da un'intera legione di spiriti maligni.
- The spirit of evil (or, not to put too fine a point upon it, the devil) plays a conspicuous part in the Roumenian code of superstition, and such designations as the Gregynia Drakuluj (devil’s garden), the Gania Drakuluj (devil’s mountain), Yadu Drakuluj (devil’s hell or abyss), &c. &c., which we frequently find attached to rocks, caverns, or heights, attest the fact that these people believe themselves to be surrounded on all sides by a whole legion of evil spirits.
- Nella notte prima di Pasqua, vagano le streghe e i demoni, e si dice che i tesori nascosti rivelano il loro nascondiglio attraverso una fiamma luminosa. Nessun contadino pio, però, si lascia tentare dalle speranze di tali ricchezze, di cui non può in quel giorno impossessarsi senza peccato. In nessun caso si permetterebbe di assentarsi dalla funzione religiosa di mezzanotte, e la sua devozione sarà ricompensata dalle qualità mistiche attribuite alla candela di cera che egli ha tenuto in mano, e che, in futuro, se accesa durante una tempesta, infallibilmente impedirà ai fulmini di colpire casa sua.
- In the night preceding Easter Sunday witches and demons are abroad, and hidden treasures are said to betray their site by a glowing flame. No God-fearing peasant will, however, allow himself to be tempted by the hopes of such riches, which he cannot on that day appropriate without sin. On no account should he presume to absent himself from the midnight church service, and his devotion will be rewarded by the mystic qualities attached to the wax candle he has carried in his hand, and which when lighted hereafter during a thunderstorm will infallibly keep the lightning from striking his house.
- Dato che sono sul soggetto delle tempeste, ne vale la pena menzionare la Scolomanzia, o scuola che si suppone esista da qualche parte nel cuore delle montagne, dove tutti i segreti della natura, il linguaggio degli animali, e tutti gli incantesimi magici e sortilegi immaginabili vengono insegnati dal diavolo in persona. Solo dieci scolari vengono ammessi al tempo, e quando il corso di studio finisce e nove vengono rilasciati alle loro case, il decimo scolaro è imprigionato dal diavolo come riscatto, e montato su un Ismeju (drago) e diventa da quel punto in poi l'aiutante di campo del diavolo, e lo assiste nel "fare il tempo", ovvero, preparare i fulmini.
Si dice che un laghetto, di smisurata profondità, che si trova in alto tra le montagne a sud di Hermannstadt, è il calderone dove viene preparato il tuono, e nel tempo mite il drago dorme sotto le acque. I contadini rumeni avvertono ansiosi il viandante di stare attento quando si butta un sasso in questo lago, affinché non svegli il drago e provochi una tempesta. Non è, però, mera superstizione che nell'estate ci siano in questo luogo tempeste quasi quotidiane, a mezzogiorno, circa, e i numerosi tumuli di pietre che circondano le rive attestano il fatto che molte persone hanno trovato la morte qui per i lampi. Perciò, questo posto viene evitato e nessun rumeno si arrischierà a riposarvi all'ora di mezzogiorno.
- As I am on the subject of thunderstorms, I may as well here mention the Scholomance, or school supposed to exist somewhere in the heart of the mountains, and where all the secrets of nature, the language of animals, and all imaginable magic spells and charms are taught by the devil in person. Only ten scholars are admitted at a time, and when the course of learning has expired and nine of them are released to return to their homes, the tenth scholar is detained by the devil as payment, and mounted upon an Ismeju (dragon) he becomes henceforward the devil’s aide-de-camp, and assists him in "making the weather," that is to say, preparing the thunderbolts.
A small lake, immeasurably deep, lying high up among the mountains to the south of Hermanstadt, is supposed to be the cauldron where is brewed the thunder, and in fair weather the dragon sleeps beneath the waters. Roumenian peasants anxiously warn the traveller to beware of throwing a stone into this lake lest it should wake the dragon and provoke a thunderstorm. It is, however, no mere superstition that in summer there occur almost daily thunderstorms at this spot, about the hour of midday, and numerous cairns of stones round the shores attest the fact that many people have here found their death by lightning. On this account the place is shunned, and no Roumenians will venture to rest here at the hour of noon.
- Decisamente più maligno, però, è il vampiro, o nosferatu, in cui ogni contadino rumeno crede fermamente quanto nel paradiso o nell'inferno. Ci sono due tipi di vampiri – viventi e morti. Il vampiro vivente è in genere la prole illegittima di due persone illegittime, ma anche un pedigree immacolato non è per nessuno una garanzia contro l'intrusione d'un vampiro nella propria cripta di famiglia, poiché ogni persona uccisa da un nosferatu diventa a sua volta un vampiro dopo la morte, e continuerà a succhiare il sangue di altre persone innocenti finché lo spirito non venga esorcizzato, o aprendo la tomba della persona sospettata e conficcando un palo nel cadavere, o sparando nella bara con una pistola. In casi molto ostinati viene inoltre consigliato di tagliare la testa e rimetterla nella bara con la bocca riempita di aglio, o di estrarre il cuore e bruciarlo, spargendo le ceneri sopra la tomba.
- More decidedly evil, however, is the vampire, or nosferatu, in whom every Roumenian peasant believes as firmly as he does in heaven or hell. There are two sorts of vampires – living and dead. The living vampire is in general the illegitimate offspring of two illegitimate persons, but even a flawless pedigree will not ensure anyone against the intrusion of a vampire into his family vault, since every person killed by a nosferatu becomes likewise a vampire after death, and will continue to suck the blood of other innocent people till the spirit has been exorcised, either by opening the grave of the person suspected and driving a stake through the corpse, or firing a pistol shot into the coffin. In very obstinate cases it is further recommended to cut off the head and replace it in the coffin with the mouth filled with garlic, or to extract the heart and burn it, strewing the ashes over the grave.
- Gli zingari assumono una posizione diversa sia da quella dei rumeni che dei sassoni riguardo alla superstizione, dato che potrebbero ben essere considerati cause dirette e moventi principali di superstizione piuttosto che vittime della credulità. Difficilmente si può supporre che lo zigano, la cui religione è di natura così estremamente superficiale che raramente crede in qualcosa di così complicato come l'immortalità dell'anima, possa dare maggior peso al soprannaturale; e se evita per istinto posti come cimiteri, patiboli, ecc.; i suoi sentimenti sono più quelli di un bambino che si ritrae se gli si rammenta qualsiasi cosa di così sgradevole come la morte e la sepoltura.
- The gipsies take up a different position as regards superstition from either Roumenian or Saxon, since they may be rather considered to be direct causes and mainsprings of superstition, than victims of credulity themselves. The Tzigane, whose religion is of such an extremely superficial nature that he rarely believes in anything as complicated as the immortality of the soul, can hardly be supposed to lay much weight upon the supernatural; and if he instinctively avoids such places as churchyards, gallow-trees, &c., his feelings are rather those of a child who shirks being reminded of anything so unpleasant as death or burial.
Explicit
[modifica]- La superstizione è un male di cui ogni persona con una mente ben equilibrata dovrebbe desiderare la scomparsa, eppure non si può negare che alcune di queste credenze sono graziose e suggestive. Le ortiche e i rovi, sebbene piante maligne, potrebbero ancora abbellire un paesaggio; e anche se l'agricoltore severo non può che rallegrarsi della loro eradicazione, l'artista, dal cuore più mite, è certamente libero di sospirare di rimpianto per loro.
- Superstition is an evil which every person with a well-balanced mind should wish to die out, yet it cannot be denied that some of these fancies are graceful and suggestive. Nettles and briars, albeit mischievous plants, may yet come in picturesquely in a landscape; and although the stern agriculturist is bound to rejoice at their uprooting, the softer-hearted artist is surely free to give them a passing sigh of regret.
Citazioni su Emily Gerard
[modifica]- Madame Gerard fornì a Stoker valide informazioni sul folclore vampiresco transilvano, e rappresentò un'utile fonte di ispirazione per la sua storia. (Radu Florescu e Raymond T. McNally)
Bibliografia
[modifica]- Emily Gerard, Transylvanian Superstitions, The Nineteenth Century (Vol. 18), Londra, luglio-dicembre 1885, pp. 130-150
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