Età georgiana
L'età georgiana fu un periodo della storia dell'Inghilterra, di norma definito come il periodo che va dal regno di Giorgio I a quello di Giorgio IV, fra il 1714 e il 1830 (includendo anche il sub-periodo della Reggenza di Giorgio IV come Principe di Galles durante l'infermità di suo padre Giorgio III).
Il termine "georgiano" è usato, di norma, nel contesto dell'architettura dell'epoca e della storia sociale.
Le arti
[modifica | modifica wikitesto]Soprattutto intorno alla metà del XVIII secolo si ebbero interessanti fermenti culturali con la fondazione del British Museum nel 1753, e le opere di importanti uomini come Samuel Johnson, William Hogarth, Samuel Richardson e Georg Friedrich Händel, solo per citarne alcuni.
La società georgiana e le sue preoccupazioni vennero ben tratteggiate nei romanzi di Henry Fielding e Jane Austen, caratterizzate nelle architetture di Robert Adam, John Nash e James Wyatt con l'emergere dello stile neogotico, quale ritorno all'età dell'oro dell'architettura.
La fioritura delle arti emerse in maniera vivace dalle opere dei poeti romantici come Samuel Taylor Coleridge, William Wordsworth, Percy Bysshe Shelley, William Blake, John Keats e Lord Byron. I loro lavori annunziarono la nascita di una nuova era della poesia, caratterizzata da un linguaggio vivace e colorito evocativo di elevati ideali.
Le pitture di Thomas Gainsborough, Joshua Reynolds e dei giovani William Turner e John Constable illustrarono i cambiamenti dell'età georgiana così come fece il disegnatore Capability Brown nel disegno del paesaggio.
Mutazioni sociali
[modifica | modifica wikitesto]In quel periodo si realizzò, in Gran Bretagna ed in altre parti dell'impero britannico, un'enorme rivoluzione sociale.
Le riforme sociali realizzate sotto i governi di politici come Robert Peel ed attivisti come William Wilberforce, Thomas Clarkson. Essi iniziarono ad operare per apportare importanti cambiamenti in aree come l'abolizione della schiavitù, la riforma delle prigioni e la giustizia sociale. Una rinascita del Cristianesimo fece capolino nella Chiesa anglicana per merito di John Wesley (poi fondatore del metodismo) e John Newton, ed il sorgere di non conformisti come George Whitefield ed altri gruppi dissenzienti.
Filantropi e scrittori come Hannah More, Thomas Coram, Robert Raikes e Beilby Porteus, vescovo di Londra, iniziarono a pensare a delle iniziative sociali come la fondazione di ospedali, scuole domenicali ed orfanotrofi.
La perdita delle colonie americane, a seguito della guerra d'indipendenza americana, venne considerata come un disastro nazionale. In Europa, le guerre napoleoniche durarono per oltre 25 anni facendo emergere statisti ed eroi quali il duca di Wellington e l'ammiraglio Horatio Nelson.
L'espansione dell'impero britannico diede fama agli statisti e agli esploratori come Robert Clive ed il capitano James Cook e pose le basi per la nascita dell'Era vittoriana e di quella edoardiana che sarebbero poi seguite.
Politica e rivoluzione sociale
[modifica | modifica wikitesto]Con la fine delle guerre contro la Francia, il Regno Unito entrò in un periodo di grande depressione economica e di incertezza politica caratterizzato da scontento sociale e insoddisfazione. Il partito radicale pubblicò un manifesto dal titolo The Political Register, noto anche come "The Two Penny Trash"[1] indirizzato ai suoi rivali politici. I cosiddetti Blanketeers, (filatori) parteciparono in oltre 400 ad una marcia di protesta da Manchester a Londra, nel marzo del 1817, per presentare una petizione al governo. I luddisti danneggiarono e distrussero macchinari nelle zone industriali del nord-ovest dell'Inghilterra. Il massacro di Peterloo del 1819, ebbe inizio dalla protesta, che vide la partecipazione di 60.000 manifestanti, contro le loro miserevoli condizioni di vita. Essa venne però stroncata da una repressione militare che causò 11 vittime e circa 400 feriti. La Cato Street Conspiracy del 1820 tentò di rovesciare il governo e assalire la Torre di Londra, ma il piano venne sventato ed i cospiratori furono condannati a morte o deportati in Australia.
Cronologia dell'età georgiana
[modifica | modifica wikitesto]- 1714: Salita al trono di Giorgio I.
- 1715: Il partito Whig vince le elezioni parlamentari del 1715.
- 1727: Salita al trono di Giorgio II.
- 1746: Fine dell'insurrezione giacobita nella Battaglia di Culloden.
- 1756 - 1763: Guerra dei sette anni.
- 1760: Salita al trono di Giorgio III.
- 1765: Stamp Act 1765 proclamato dal Parlamento britannico.
- 1775: La guerra d'indipendenza americana inizia con l'insurrezione delle tredici colonie.
- 1783: La Gran Bretagna riconosce gli Stati Uniti d'America con il Trattato di Parigi firmato da David Hartley rappresentante di Giorgio III.
- 1811: Giorgio IV inizia i suoi nove anni di reggenza come Principe di Galles.
- 1815: Napoleone viene sconfitto dalla settima coalizione nella Battaglia di Waterloo.
- 1819: Massacro di Peterloo
- 1820: Morte di Giorgio III. Salita al trono di Giorgio IV.
- 1830: Morte di Giorgio IV. Fine dell'età georgiana.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ "Due soldi di spazzatura"
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Hochschild, Adam. Bury the Chains, The British Struggle to Abolish Slavery (Basingstoke: Pan Macmillan, 2005)
- Phillips, Charles. The Illustrated Encyclopedia of the Kings and Queens of Britain. London: Hermes House (Arness Publishing), 2006 ISBN 0-681-45961-1
- Napierała, Piotr , Sir Robert Walpole (1676-1745) – twórca brytyjskiej potęgi, Wydawnictwo Naukowe UAM, Poznań 2008, s. 33-38. ISBN 978-83-232-1898-2
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