Lista di legioni romane
Legioni dell'antica Roma | |
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L'aquila, uno dei simboli della legione romana | |
Descrizione generale | |
Attiva | dal 58 a.C. al 400 d.C. circa |
Tipo | legione romana |
Campi | Dislocazione legioni |
Battaglie/guerre | Storia delle campagne militari |
Comandanti | |
Degni di nota | Consoli repubblicani Imperatori e Usurpatori |
Voci su unità militari presenti su Wikipedia |
Questo è un elenco di legioni romane. Si tratta principalmente di legioni del periodo tardo repubblicano ed imperiale romano; le legioni precedenti non erano permanenti.
I commenti a fianco delle legioni comprendono il periodo di vita della legione, le cause della scomparsa (se rilevanti) e il comandante originale, ovvero l'uomo che costituì la legione. Uno dei segni delle legioni è l'aquila.
Legioni tardo repubblicane (58 - 31 a.C.)
[modifica | modifica wikitesto]LEGIONE (senza numerale) |
DATA CREAZIONE |
CREATA DA | DATA SCOMPARSA O NUOVA FORMAZIONE |
CONFLUITA IN | SIMBOLO E/O MONETAZIONE |
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Legio Gemella | 49 a.C.[1][2] | Gneo Pompeo Magno | 48 a.C. | XXXV-XXXVIII[3] | |
Legio Martia | 49-48 a.C. | Gaio Giulio Cesare | 42 a.C.[4] | nessuna | |
Legio Pontica | 48 a.C.[5] | Gaio Giulio Cesare | 30-14 a.C.[6] | nessuna | |
Legio Vernacula | 49 a.C.[7] | Gneo Pompeo Magno | 31 a.C. (?) | legio I Augusta (?)[8] |
Legioni dell'alto impero, fino ai Severi (30 a.C. - 235)
[modifica | modifica wikitesto]Questa è una lista delle legioni dell'Alto Impero (in ordine alfanumerico), dal regno di Augusto fino ai Severi, con il nomitativo delle legioni "attive" del periodo ed i loro rispettivi simboli.
Legioni del III-prima metà del IV secolo: da Massimino Trace (235) a Costantino (324-337)
[modifica | modifica wikitesto]Nuove e numerose legioni furono formate durante il periodo dell'anarchia militare (235-285), ma soprattutto da Diocleziano e Costantino I. Con la riforma tetrarchica il numero complessivo delle legioni fu portato nel 300 a 53/56,[127] mentre con l'ascesa al trono di Costantino I ed il ripristino di una monarchia dinastica, il numero delle legioni romane fu elevato ulteriormente fino a 62/64, attorno all'anno 330.[128] Fu soprattutto quest'ultimo, nella seconda parte del suo regno (dal 324 al 337), quando rimase unico Augusto, a riorganizzare l'esercito imperiale, per rispondere meglio alle esigenze del tempo che vedevano una sempre più marcata minaccia delle popolazioni barbariche del nord Europa e a quella dei Sasanidi dall'Oriente. L'esercito cominciò già con Gallieno, poi con Diocleziano, ed infine con Costantino I e venir diviso in unità di frontiera (disposte in accampamenti fortificati lungo i confini imperiali), e in unità dell'esercito campale "mobile" (ovvero armate, tipicamente stazionanti dietro le frontiere, e in grado di intervenire, dove c'era bisogno).
L'aspetto complessivo che l'esercito assunse conseguentemente all'operato di Diocleziano, lodato dallo storico Zosimo, è quello di un apparato quantitativamente concentrato lungo le frontiere[129], che nello stesso tempo però manteneva un ristretto nucleo mobile centrale qualitativamente eccelso, il comitatus. Diocleziano, infatti, perfezionò ciò che di buono era stato "riformato" sotto Gallieno e gli imperatori Illirici (da Aureliano a Marco Aurelio Caro). Egli, difatti, trasformò la "riserva strategica mobile" introdotta da Gallieno in un vero e proprio "esercito mobile" detto comitatus[130] ("compagnia"), nettamente distinto dall'"esercito di confine" o limitaneo.
Nuove legioni (o distaccamenti legionari): da Costantino (324-337) alla Notitia Dignitatum (400 ca.)
[modifica | modifica wikitesto]In questa parte dell'elenco sono menzionate tutte quelle nuove legioni create dopo la disfatta di Licinio del 324, quando Costantino I, rimase unico Augustus dell'Impero romano.[155] In realtà a partire dalla seconda parte del suo regno molte delle legioni tradizionali (composte da 5.000/5.500 armati) cominciarono, in modo assai più evidente, ad inviare loro vexillationes in forti/fortezze di nuova costruzione, o in città/borghi,[156] perdendo la loro abituale numerazione, ma soprattutto non facendo più ritorno alla sede principale della "legione madre". Alcuni studiosi hanno creduto che ciò andasse ad aumentare considerevolmente il numero delle legioni, in realtà molte di queste legioni erano semplici "distaccamenti legionari" (es. gli Ioviani dalla legio I Iovia, i Septimiani dalla legio VII Claudia, ecc.) formati ora da 1.000/1.500 armati, prelevati dalla "legione madre" (di 5.500 armati), che andava così in modo definitivo a ridurre i propri effettivi. È vero anche che se buona parte di queste legioni "nacquero" da questo scorporo, altre furono create ex novo, da reparti specifici dell'esercito romano (es. i Ballistari, quali reparti di artiglieria) o da vecchie unità ausiliarie (es. i Germaniciani).[157]
Fu, infatti, Costantino ad operare una vera e propria riforma, più di Diocleziano. Il percorso che egli compì, fu però graduale nel corso degli ultimi tredici anni di regno (dal 324 al 337, anno della sua morte). Molte legioni alto-imperiali divennero unità di frontiera, in quanto stanziate in accampamenti fortificati lungo il limes romano.
In sintesi possiamo così riassumere la nuova organizzazione delle nuove legioni romane:[158]
- la legio palatina, appartenente all'esercito mobile praesentalis che dipendeva direttamente dall'imperatore;
- la legio comitatensis, facente parte di quelle unità "mobili regionali" a disposizione dei singoli Cesari (nel caso dei figli di Costantino) o dei vari magistri militum non-praesentalis (non di "corte");
- la legio pseudocomitatensis, ovvero quel genere di unità "prestate" dalle frontiere imperiali all'esercito "mobile";
- la legio limitanea, facente parte di quelle unità poste a difesa "lungo le frontiere" dei Limitanei e/o dei Riparienses.
LEGIONE |
NASCE DA... e AL FINE DI... |
DATA CREAZIONE |
CREATA DA IMPERATORE |
TIPO DI UNITA' | SIMBOLO DELLA LEGIONE |
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Abrincanteni | Abrincatum (città della Gallia Lugdunense) |
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Antianenses | Antiana (fortezza presso Aquincum) |
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Armenii | da legioni I e II Armeniaca | Giustiniano I (?)
|
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Armigeri defensores seniores e Armigeri defensores iuniores |
da Armigeri defensores | ||||
Armigeri propugnatores seniores e Armigeri propugnatores iuniores |
da Armigeri propugnatores | ||||
Augustenses | da città di Augustae in Moesia II |
||||
Balistarii Dafnenses | da reparti di ballistari in Moesia II (Dafne) |
post Gallieno
|
|||
Balistarii seniores e Balistarii iuniores |
da reparti di ballistari | ||||
Balistarii Theodosiaci e Balistarii Theodosiani iuniores |
da reparti di ballistari | ||||
Britones seniores e Britones iuniores |
dalla Britannia |
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Cesare, De Bello civili, III, 4.
- ^ T.A. Dodge, Caesar, p. 489.
- ^ J. R. Gonzalez, Historia del las legiones romanas, p. 441.
- ^ Appiano, Guerra civile, IV, 115-116.
- ^ Aulo Irzio, Bellum Alexandrinum, 34.
- ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q Augusto, Res Gestae Divi Augusti, III, 15, 16.
- ^ Cesare, De Bello civili, I, 85; II, 20.
- ^ J. R. Gonzalez, Historia del las legiones romanas, p. 445.
- ^ a b c d e f g h i j k l m Keppie, p. 199.
- ^ a b Keppie, p. 205.
- ^ J. R. Gonzalez, Historia del las legiones romanas, p. 32.
- ^ a b c d e H. Parker, p. 68.
- ^ Piganiol, p. 372.
- ^ Lawrence Keppie, Legions and Veterans, in Roman Army Papers 1971-2000, p. 125.
- ^ H. Cohen, Description historique des monnaies frappés sous 1'empire romain communément appellés medailles impériales, a cura della Akademische Druck- u. Verlagsanstalt, Graz, I, p. 41, n. 27.
- ^ E. Ritterling, voce Legio, in Realencyclopädie der Klassischen Altertumswissenschaft, Stuttgart 1924-1925, p. 1437.
- ^ J. R. Gonzalez, Historia del las legiones romanas, pp. 70-71.
- ^ J. R. Gonzalez, Historia del las legiones romanas, p. 73.
- ^ J. R. Gonzalez, Historia del las legiones romanas, p. 106.
- ^ J. R. Gonzalez, Historia del las legiones romanas, p. 140.
- ^ Cesare, De Bello civili, III, 88; L. Keppie, The making of the roman army, p. 109.
- ^ Parker, Roman legions, p. 68.
- ^ Appiano, Guerra civile, IV, 117.
- ^ H. Cohen, Description historique des monnaies frappés sous l'empire romain communément appellés medailles impériales, Akademische Druck- u. Verlagsanstalt, Graz, I, p. 41, n. 29.
- ^ J. R. Gonzalez, Historia del las legiones romanas, p. 156.
- ^ J. R. Gonzalez, Historia del las legiones romanas, p. 183.
- ^ Cesare, De bello civili, I, 85-87.
- ^ J. R. Gonzalez, Historia del las legiones romanas, p. 184.
- ^ AE 1996, 591.
- ^ J. R. Gonzalez, Historia del las legiones romanas, p. 193.
- ^ J. Carcopino, Julio César. El proceso Clásico de la concentracion del poder, Madrid 1974, pp. 339-340.
- ^ a b c A.R. Birley, VI Victrix in Britain, in Soldier and Civilian in roman York, Leicester 1971, p. 81.
- ^ Aulo Irzio, Bellum Africum, 35.
- ^ Aulo Irzio, Bellum Africum, 52.
- ^ J. R. González, Historia del las legiones romanas, p. 230.
- ^ a b c Aulo Irzio, Bellum Africum, 60 e 62.
- ^ J.R.González, Historia del las legiones romanas, p. 233.
- ^ Cohen, (1955) p. 41, n. 34; Grueber (1970, II), p. 528, n. 198.
- ^ Cicerone, Ad familiares, X, 32-33; Appiano di Alessandria, III, 72; Cassio Dione Cocceiano, Storia romana, XLV, 12, 2-3.
- ^ J. R. González, Historia del las legiones romanas, p. 255.
- ^ J. R. González, Historia del las legiones romanas, p. 270.
- ^ Keppie, p. 204.
- ^ Gonzales, p. 291.
- ^ Cesare, De Bello civili, III, 89; Plutarco, Vita di Cesare, 44; Vita di Pompeo, 69; Appiano di Alessandria, Guerra civile, II, 76, 79 e 82.
- ^ H. Parker, Roman legions, pp. 60 e 62.
- ^ Cesare, De bello Gallico, VI, 1.
- ^ a b c d e H. Parker, Roman legions, p. 58.
- ^ a b H. Parker, Roman legions, Cambridge 1958, p. 55.
- ^ Dessau, 2224.
- ^ AE 1895, 153.
- ^ Cesare, De bello civili, III, 4.
- ^ Gonzales, pp. 387 e 441.
- ^ CIL X, 4862.
- ^ a b c d H. Parker, Roman legions, p. 64.
- ^ a b c d H.Parker, Roman legions, pp. 63-64.
- ^ CIL XI, 4650, CIL XI, 4654.
- ^ a b c d e f H.M.D. Parker, The roman legions, p. 86; R. Syme, Some notes on the legions under Augustus, pp. 15-17; E. Ritterling, voce Legio, p. 1223.
- ^ Gonzales, p.44-46.
- ^ a b c d e f g h L. Keppie, The making of the roman army, from Republic to Empire, p. 214.
- ^ a b c d e f g h i j k L.Keppie, The making of the roman army, from Republic to Empire, p.213.
- ^ RIC, Septimius Severus, IV, 2; RSC 256.
- ^ a b c Svetonio, Nerone, 19.2.
- ^ CIL III, 6230.
- ^ RIC, Septimius Severus, IV, 3; BMCRE p. 21; RSC 256.
- ^ RIC, Gallienus, V, 320; MIR 36, 986n; RSC 455.
- ^ Tacito, Historiae, II.97.
- ^ Tacito, Historiae, I.7.
- ^ Göbl MIR 988r.
- ^ BMC pg. 135, 7. Sear# 3804.
- ^ a b c d Tacito, Historiae, III, 50 e 55.
- ^ RIC, Septimius Severus, IV, 5; RSC 260.
- ^ Notitia dignitatum, pars Occidentalis, XXVIII.
- ^ RIC V 329; MIR 36, 993j; RSC 474a.
- ^ Göbl MIR 36, 709b.
- ^ Cassio Dione Cocceiano, Storia romana, LV, 20.
- ^ Notitia dignitatum, in partibus Orientis, XXVIII.
- ^ Notitia dignitatum, in partibus Occidentis, V e VII.
- ^ Notitia dignitatum, in partibus Orientibus, XXXVII.
- ^ Crawford 544/15; Sear, CRI 350; Sydenham 1217; BMCRR (East) 193; RSC 28.
- ^ Notitia dignitatum, in partibus Orientibus, XXXII.
- ^ BMC pg.274, 394.
- ^ Notitia Dignitatum, in partibus Occidentis, XXXV.
- ^ RIC, Gallienus, V pt. 2, 339; Göbl, MIR 36, 999r; RSC 487.
- ^ a b Notitia Dignitatum, in partibus Orientibus, XLI.
- ^ Göbl MIR 1002r.
- ^ RIC, Carausius, V pt. 2, 69 var.
- ^ Erodiano, Storia dell'impero dopo Marco Aurelio, VI, 3.1; H. Parker, The Roman legions, p. 176.
- ^ a b c d e f g h i j k l Notitia Dignitatum, in partibus Orientibus, VII.
- ^ Augusto, Res Gestae Divi Augusti, III, 15, 16; J. R. Gonzalez, Historia del las legiones romanas, p. 156.
- ^ a b Notitia Dignitatum, in partibus Orientibus, XXXIII.
- ^ Svetonio, Domiziano, 6; Dione, Storia romana, LXVIII, 9.3.
- ^ Crawford 443/1; CRI 9; Sydenham 1006; RSC 49.
- ^ J.R.Gonzalez, Historia del las legiones romanas, p.193.
- ^ Notitia Dignitatum, in partibus Orientibus, XLII.
- ^ RIC, Gallienus, 5a, 345; Göbl 1007n; RSC 504.
- ^ a b AMNG I 9; Varbanov 6 var. (obv. legenda); Mionnet Supp. II 5.
- ^ a b RPC 4547; Rouvier 509; SNG Copenhagen 94; BMC 75-6.
- ^ Meshorer, Aelia 168.
- ^ Notitia Dignitatum, in partibus Occidentis, XL.
- ^ J.R.González, Historia del las legiones romanas, p.233; L. Keppie, The making of the roman army, p. 207.
- ^ Tacito, Historiae, 86; III, 7 e 21.
- ^ AE 1972, 203.
- ^ Notitia Dignitatum, in partibus Occidentibus, XLII.
- ^ J.R.Gonzalez, Historia del las legiones romanas, p.258.
- ^ RIC IV 11; BMCRE 13.
- ^ J.R.Gonzalez, Historia del las legiones romanas, p.273.
- ^ Notitia Dignitatum, in partibus Orientibus, XXXIV.
- ^ RPC I 2226; for c/m: Howgego 119, 291, 410, and 733i.
- ^ Meshorer, Aelia 30; Rosenberger, 19.
- ^ a b c Notitia Dignitatum, in partibus Occidentibus, XXXIV.
- ^ J.R.Gonzalez, Historia del las legiones romanas, p.308.
- ^ Notitia Dignitatum, in partibus Orientibus, XL.
- ^ Göbl, MIR 993o.
- ^ Gaio Giulio Cesare, De bello Gallico, I 10.
- ^ a b c d Notitia Dignitatum, in partibus Orientibus, XXXVIII.
- ^ RPC I 1256.35-54; BCD Peloponnesus 545.
- ^ a b Gaio Giulio Cesare, De bello Gallico, II, 2.
- ^ Notitia Dignitatum, in partibus Orientibus, XXVIII.
- ^ Notitia Dignitatum, in partibus Occidentis, XXXIV.
- ^ Roman Imperial Coinage, Septimius Severus, IVa, 14; BMCRE 18; Cohen 271.
- ^ Possibili simboli della legio XV Apollinaris Archiviato il 26 gennaio 2009 in Internet Archive..
- ^ Possibile simbolo della legio XVI Gallica Archiviato il 20 dicembre 2008 in Internet Archive..
- ^ a b c Tacito, Annales, I, 60.3; II, 25.1-2. Velleio Patercolo, Storia Romana, II, 117-120; Cassio Dione Cocceiano, Storia romana, LVI, 18-21.
- ^ H. Parker, Roman legions, Cambridge 1958, pp. 110-111.
- ^ RSC 277.
- ^ RSC 278.
- ^ J. R. González, Historia de las legiones romanas, pp. 709-710.
- ^ J.R.González, Historia de las legiones romanas, pp. 711-712.
- ^ Zosimo, Libro II, 34, in Storia Nuova, 2013.
- ^ (LA) Acta Maximiliani: «in sacro comitatu dominorum nostrorum Diocletiani et Maximiani, Constantii et Maximiani (= Galerio) milites christiani sunt et militant».
- ^ a b J.R.Gonzales, Historia de las legiones romanas, Madrid 2003, p.456.
- ^ a b c Ritterling, c.1354, 1405.
- ^ a b c A.H.M. Jones, The later roman empire, vol. III, Oxford 1964, p. 357.
- ^ Notitia Dignitatum, in partibus Occidentibus, V; VII e XXXVII.
- ^ a b c d H.M.D. Parker, The legions of Diocletian and Constantine, in Journal of roman studies n. 23, Londra 1933, p. 180.
- ^ a b c d e Notitia Dignitatum, in partibus Orientibus, VIII.
- ^ a b Gonzales, p.458.
- ^ a b c d e f g h Notitia Dignitatum, in partibus Occidentibus, V.
- ^ a b R.S.O. Tomlin, Seniores-iuniores in the late roman field army, in American Journal of Philology 93, vol. 2, Baltimora 1972, p. 257.
- ^ a b Notitia Dignitatum, in partibus Orientibus, XXXII.
- ^ a b c d e Notitia Dignitatum, in partibus Orientibus, XXXIX.
- ^ a b c d e f g h i Notitia Dignitatum, in partibus Occidentibus, VII.
- ^ a b La legio I Martia non viene menzionata nella Notitia Dignitatum (se non i Martenses). Vi è il dubbio che, come altre legioni, sia da identificare con una precedente unità di epoca alto-imperiale. In questo caso apparirebbe plausibile la legio I Adiutrix, che oltre ad aver trascorso alcuni anni ad Augusta Raurica (tra il 70 e l'89 in Germania superiore; iscr. legio I Martia in: AE 1941, 32, AE 1977, 592 e CIL XIII, 5270), fu in seguito trasferita in Pannonia inferiore, a Brigetio, dove vi sarebbero altri elementi per ipotizzare che la legio I Martia possa aver partecipato alla campagna contro i Quadi di Valentiniano I.
- ^ a b c d e f Notitia Dignitatum, in partibus Orientibus, XXXI.
- ^ a b Sulla base della numerazione (da I a VI), che inizia con la costituzione della I Iovia, II Herculia (del 285?), III Herculia (del 288), IV Parthica (del 293 circa), V Iovia ed infine VI Herculia, sembrerebbe che la formazione delle legioni I Pontica e la I Noricorum siano avvenute o prima del 285 o dopo il 294. Non a caso troviamo dopo quest'ultima data, la costituzione di tre nuove legioni con numerazione che riparte da I: I Maximiana, II Flavia Constantia Thebaeorum e III Diocletiana. Non si spiegherebbero altrimenti le numerazioni delle legioni V e VI.
- ^ J.R.González, Historia de las legiones Romanas, Madrid 2003, p.471.
- ^ Ammiano Marcellino, Res Gestae, XX, 7.1.
- ^ a b c Notitia Dignitatum, in partibus Orientibus, XXIX.
- ^ Notitia Dignitatum, in partibus Orientibus, VI.
- ^ a b Notitia Dignitatum, in partibus Orientibus, XXXVII.
- ^ a b Notitia Dignitatum, in partibus Orientibus, XXXV.
- ^ ^ Simocatta, II 6.9
- ^ a b c d Notitia Dignitatum, in partibus Occidentibus, XXXII.
- ^ Historia Augusta, Aurelianus, 7.1.
- ^ Yann Le Bohec, Armi e guerrieri di Roma antica. Da Diocleziano alla caduta dell'impero, Roma, 2008, p. 53.
- ^ Zosimo, Storia nuova, II, 34.2.
- ^ Yann Le Bohec, Armi e guerrieri di Roma antica. Da Diocleziano alla caduta dell'impero, Roma, 2008, pp. 99-100, G. Cascarino & C. Sansilvestri, L'esercito romano. Armamento e organizzazione, Vol. III - Dal III secolo alla fine dell'Impero d'Occidente, Rimini 2009, pp. 53-57.
- ^ G. Cascarino & C. Sansilvestri, L'esercito romano. Armamento e organizzazione, Vol. III - Dal III secolo alla fine dell'Impero d'Occidente, Rimini 2009, pp. 49-69.
- ^ Not.Dign., in partibus Orientibus, IX.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Forcellini E. & De Vit V., Totius Latinitatis Onomasticon, Prato, 1887
- J. R. Gonzales, Historia de las legiones romanas, Madrid 2003.
- A.H.M. Jones, The later roman empire, Oxford 1964.
- Keppie Lawrence, The making of the roman army from republic to empire, Oklahoma 1998.
- Lawrence J.F. Keppie, Legions and Veterans, in Roman Army Papers 1971-2000, a cura di Franz Steiner, 2000. ISBN 978-3-515-07744-6
- Liberati A. – Silverio E., Organizzazione militare: esercito, Museo della civiltà romana, Roma 1988.
- Oxford Classical Dictionary
- H.M.D. Parker, Roman legions, New York 1928 e 1993.
- H.M.D. Parker, The legions of Diocletian and Constantine, in Journal of roman studies n.23, Londra 1933.
- Piganiol, Nouvelle inscriptiones d'Orange, in Comptes rendus de l'Academie des inscriptiones et belles lettres, Parigi 1951.
- Ritterling, "Legio", in P-W, Stuttgart 1924-1925.
- R.S.O. Tomlin, "Seniores-iuniores in the late roman field army", in American Journal of Philology 93, vol. 2, Baltimora 1972.
- G. Webster, The roman imperial army ao the I-II centuries AD, Oklahoma 1998.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- livius.org elenco di legioni, su livius.org. URL consultato il 1º febbraio 2005 (archiviato dall'url originale il 26 gennaio 2009).