Classe Città (1962)
Classe Città | |
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La capoclasse Città di Napoli | |
Descrizione generale | |
Tipo | nave mista merci-passeggeri |
Armatore | Tirrenia di Navigazione |
Registro navale | RINA |
Porto di registrazione | Napoli, Italia |
Ordine | 14 marzo 1960 |
Costruttori | Navalmeccanica (Città di Napoli), Cantieri Navali Riuniti (Città di Nuoro) |
Cantiere | Castellammare di Stabia (Città di Napoli), Ancona (Città di Nuoro) |
Impostazione | 15 giugno 1960 (la capoclasse) |
Varo | 12 novembre 1961 (la capoclasse) |
Consegna | 24 luglio 1962 |
Destino finale | demolita a Genova nel 1988 |
Caratteristiche generali | |
Dislocamento | 5 427 |
Stazza lorda | 5 735 tsl |
Portata lorda | 1 079 tpl |
Lunghezza | 120,5 m |
Larghezza | 16,8 m |
Pescaggio | 5,41 m |
Propulsione | 2 eliche quadripala a passo variabile 2 motori FIAT C 609 TS, 12 600 cavalli |
Velocità | 19,5 nodi (36,11 km/h) |
Capacità di carico | due stive, capacità complessiva 990 m³, 32 automobili |
Numero di cabine | 182 |
Equipaggio | 99 |
Passeggeri | 1200 |
Note | |
Soprannome | "navi pullman"[1] |
Bruno Balsamo, Le navi della Tirrenia[2] | |
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La classe Città fu composta da due unità in servizio per la società Tirrenia dal 1962 al 1987. Le navi, battezzate con i nomi Città di Napoli e Città di Nuoro, vennero costruite presso i Cantieri navali Navalmeccanica di Castellammare di Stabia nel 1961 e 1962.
Contesto
[modifica | modifica wikitesto]Nel corso degli anni '50 la Tirrenia di Navigazione mise in servizio otto nuove unità merci-passeggeri, le cinque appartenenti alla Classe Regione, le gemelle Arborea e Caralis e la Torres. La domanda di trasporto interna, tuttavia, crebbe a ritmo sostenuto e richiese ben presto l'immissione in servizio di nuove unità, in particolare per espletare la tratta Civitavecchia - Olbia[1]. Sfruttando gli sgravi fiscali alla cantieristica concessi dalla cosiddetta "Legge Tambroni" del 1954, nel 1959 la Tirrenia realizzò il progetto preliminare di due unità miste merci-passeggeri, assegnandone l'anno seguente il progetto di dettaglio e la realizzazione alla Navalmeccanica di Castellammare di Stabia[1][3].
Caratteristiche
[modifica | modifica wikitesto]Le due unità potevano trasportare fino a un massimo di 1200 passeggeri[2] ed erano caratterizzate da diverse novità rispetto alle navi messe fino a quel momento in servizio dalla Tirrenia. Una delle principali innovazioni fu l'abolizione della terza classe e dei relativi cameroni comuni; con l'intento di garantire al maggior numero possibile di passeggeri una sistemazione fissa durante il viaggio, furono introdotte delle sale poltrone di prima e seconda classe; proprio la presenza a bordo di un gran numero di poltrone reclinabili valse alle due unità il soprannome di "navi pullman"[1]. In totale, le navi disponevano di 103 cabine di prima classe (con un totale di 165 posti letto), 79 cabine di seconda classe (con 282 posti letto) e di ben 14 sale poltrone (due di "prima classe super", cinque di prima classe e sette di seconda classe) con un totale di 530 posti[2]. Erano poi presenti, come di consueto, due cabine destinate a eventuali detenuti e ai carabinieri della scorta[2]. L'arredamento delle sale pubbliche riservate alla prima classe fu progettato dal noto architetto Gustavo Pulitzer-Finali[2]. Gli spazi comuni a disposizione dei passeggeri comprendevano un ristorante da 72 posti e un soggiorno-bar, al quale ne fu aggiunto un secondo nel 1968 eliminando due sale poltrone[2].
Le unità erano dotate di due stive prodiere con una capacità complessiva di 990 m³[2]. A prua era poi presente un garage con una capienza di 32 automobili, che potevano essere caricate con l'impiego di due portelloni laterali e scivoli mobili; un ulteriore spazio per le automobili fu poi ricavato a poppa, in coperta[2]. La propulsione era assicurata da due eliche quadripala a passo variabile, ciascuna mossa da un motore nove cilindri Diesel a due tempi 9 cilindri FIAT C 609 TS, direttamente collegato all'asse[2]. Anche l'impiego di motori a due tempi fu una novità rispetto alle navi precedenti, sui quali erano montati motori a quattro tempi connessi agli assi delle eliche con dei giunti elettromagnetici[1]. I motori sviluppavano ciascuno una potenza di 6 300 cavalli, garantendo una velocità di crociera di 19,5 nodi[2]; questo permise di ridurre i tempi della traversata Civitavecchia - Olbia da otto a sette ore[4].
Servizio
[modifica | modifica wikitesto]La Città di Napoli fu impostata il 15 giugno 1960 sugli scali del cantiere navale di Castellammare di Stabia, scendendo per la prima volta in acqua il 12 novembre 1961[5]. Dopo le prove in mare, fu consegnata alla Tirrenia il 24 luglio 1962[5]. La gemella Città di Nuoro fu invece impostata, nel cantiere navale di Ancona, il 25 giugno del 1960[6]. Il varo si svolse il 16 giugno 1962, mentre la consegna avvenne il 4 agosto 1962[6].
Entrambe le navi furono subito destinate alla Civitavecchia - Olbia, linea per la quale erano state progettate. Nel 1978, in seguito all'entrata in servizio delle nuove unità della classe Poeta Deledda e Verga, entrambe le navi vennero messe in disarmo[7]. Città di Napoli e Città di Nuoro alternarono da questo momento dei lunghi periodi di disarmo a sporadici rientri in servizio, soprattutto nel periodo di alta stagione[6]. Tutte e due le navi vennero utilizzate, tra 1980 e 1981, come alloggio per gli sfollati del Terremoto dell'Irpinia del 1980[5][6]. Nel 1984 la Città di Napoli e la Città di Nuoro furono utilizzate per brevissimo tempo su un collegamento tra Cagliari e Sant'Antioco, prolungamento della linea Civitavecchia - Cagliari[8] Dal dicembre 1985 al marzo 1986 le due navi furono impiegate per alloggiare i cittadini di Napoli sfollati in seguito all'esplosione del deposito Agip[8].
Nel 1988, dopo alcuni anni di disarmo a Palermo, Città di Napoli e Città di Nuoro furono vendute alla Bulkitalia di Genova per la demolizione.
Unità della classe
[modifica | modifica wikitesto]Nome | Immagine | Cantiere | Varo | Entrata in servizio | Rotta principale | Destino finale |
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Città di Napoli | Castellammare di Stabia | 12 novembre 1961 | luglio 1962 | Civitavecchia - Olbia | demolita presso Genova nel 1988 | |
Città di Nuoro | Ancona | 16 giugno 1962 | agosto 1962 | Civitavecchia - Olbia | demolita presso Genova nel 1988 |
Origine dei nomi
[modifica | modifica wikitesto]I nomi sono dedicati alle due città italiane Napoli (Campania) e Nuoro (Sardegna). Il nome Città di Napoli era già appartenuto a un'altra unità della flotta Tirrenia, affondata durante la Seconda Guerra mondiale.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e Bruno Balsamo, pp. 461-462
- ^ a b c d e f g h i j Bruno Balsamo, pp. 464-468
- ^ Tambroni Armaroli, Fernando, su treccani.it. URL consultato il 10 marzo 2020.
- ^ Il Secolo XIX - Notiziario del Traffico Marittimo - In sosta a Genova la «Città di Napoli» in viaggio inaugurale
- ^ a b c Bruno Balsamo, p. 463
- ^ a b c d Bruno Balsamo, p. 474
- ^ Bruno Balsamo, p. 63
- ^ a b Bruno Balsamo, p. 65
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Bruno Balsamo, Le navi della Tirrenia, Sorrento, Con-fine Edizioni di arte & cultura, 2018, ISBN 978-88-96427-73-6.