Anatolio Demidoff
Anatolio Demidoff | |
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Il principe Anatolio Demidoff nel 1865 circa | |
Principe di San Donato | |
In carica | 1840 – 1870 |
Predecessore | Titolo creato |
Successore | Paolo II |
Nome completo | russo: Anatolij Nikolaevič Demidov italiano: Anatolio Demidoff |
Trattamento | Sua eccellenza |
Nascita | Firenze, 17 aprile 1812 |
Morte | Parigi, 29 aprile 1870 (58 anni) |
Dinastia | Demidov |
Padre | Nicola Demidoff |
Madre | Elizaveta Aleksandrovna Stroganova |
Consorte | Matilde Bonaparte |
Anatolio Demidoff (in russo Анатолий Николаевич Демидов?; Firenze, 17 aprile 1812 – Parigi, 29 aprile 1870) è stato un imprenditore russo, e primo Principe di San Donato.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Giovinezza
[modifica | modifica wikitesto]Figlio del ricchissimo ambasciatore Nicola Demidoff, era fratello di Paolo Demidoff. Fu uno dei Demidoff più attivi e seguiva sia i suoi interessi nelle industrie di armi di famiglia in Russia, sia l'arte europea (fu committente di Paul Delaroche e Eugène Delacroix), sia i suoi interessi a Firenze, sua patria d'adozione.
A 24 anni prese parte a una spedizione scientifica che intendeva mappare le zone russe di recente acquisizione verso sud, come la Moldavia e la Crimea.
Imprenditore
[modifica | modifica wikitesto]Con la morte del padre (1828) si ritrovò a capo del più grande impero industriale russo nel campo delle armi, mine e munizioni, con 15 villaggi-stabilimento e nove fabbriche nella zona degli Urali, con uno stratosferico appannaggio annuo di circa 5 milioni di rubli. Fu un grande industriale e durante la sua gestione il livello di affari della sua industria crebbe del 32%. Sua consuetudine era quella di mandare i dirigenti dei suoi stabilimenti a formarsi in Inghilterra e in Francia, dove era più sviluppata la cultura aziendale e capitalistica.
Matrimonio
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1840 si sposò con la principessa Matilde Bonaparte, figlia del re Girolamo Bonaparte, già suo padrino e ospite della sua famiglia.
L'unione fu burrascosa e durò solo sei anni, durante i quali non ebbero nessun figlio. Nonostante questo spiacevole episodio, Anatolio fu sempre un devoto napoleonico e nel 1851 acquistò la Villa napoleonica di San Martino, all'Isola d'Elba e vi realizzò un museo. Sotto la villa eresse un ampio salone espositivo in stile neoclassico, oggi chiamato Galleria Demidoff.
Principe di San Donato
[modifica | modifica wikitesto]Anatolio fu creato Principe di San Donato da Leopoldo II di Toscana nel 1840, per fare in modo che potesse sposare Matilde Bonaparte senza che lei perdesse il suo titolo di Principessa.
Il titolo non fu mai riconosciuto in Russia. Fu chiamato così in onore di Villa San Donato, la villa della famiglia Demidoff a Firenze.
Morte
[modifica | modifica wikitesto]Il Principe morì a Parigi il 29 aprile 1870 senza aver avuto figli, di conseguenza il titolo passò al nipote Paolo.
Interessi artistici e sportivi
[modifica | modifica wikitesto]Fu tra i primi estimatori della nascente arte romantica e sostenne pittori francesi e russi (Karl Brjullov, Paul Delaroche, Eugène Delacroix, Eugène Lami e Auguste Raffet): fu inoltre tra i migliori clienti della prestigiosa gioielleria Chaumet di Parigi.
A Firenze fu nel 1850 presidente della Società Anonima Fiorentina che organizzava le corse di cavalli presso l'ippodromo "Le Cascine" il cui tracciato era inizialmente sul "prato del Quercione" e venne in seguito spostato in quello del Visarno.[1] Fu il committente del gruppo statuario di Lorenzo Bartolini dedicata al padre, che, dopo la donazione alla città, si trova in piazza Demidoff.
Fu inoltre il committente della statua, sempre di Lorenzo Bartolini, dedicata a Pio IX e oggi conservata alla Reggia di Caserta, modellata a Roma nel 1847 e scolpita in marmo a Firenze il 21 luglio 1849, come recita l'iscrizione sul retro della statua.
Onorificenze
[modifica | modifica wikitesto]Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ L. A. Calabrini, Storia delle Corse di Cavalli in Italia, Roma, Casa Editrice Colombo, 1955.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikisource contiene una pagina dedicata a Anatolio Demidoff
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Anatolio Demidoff
- Wikispecies contiene informazioni su Anatolio Demidoff
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Anatoly Nikolayevich Demidov, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- Opere di Anatolio Demidoff / Anatolio Demidoff (altra versione), su MLOL, Horizons Unlimited.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 179578309 · ISNI (EN) 0000 0001 2136 8283 · BAV 495/92122 · CERL cnp00803299 · ULAN (EN) 500436773 · LCCN (EN) no89014224 · GND (DE) 116069236 · BNE (ES) XX1248697 (data) · BNF (FR) cb124722985 (data) · J9U (EN, HE) 987007281783205171 |
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