Rajuvula

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Rajuvula
Il satrapo settentrionale Rajuvula.
Testa. Busto del re e iscrizione greca che recita BASILEOS BASILEON SOTEROS RAZU, "Il salvatore e re dei re, Rajuvula".[1][2]
Croce. Legenda di Atena Alkidemos e Kharoshthi che recita Chatrapasa apratihatachakrasa rajuvulasa "il satrapo Rajuvula la cui aura (cakra) è ineluttabile". Tali monete, forse coniate a Sagala, sono state rinvenute presso Sankissa, lungo le rive del Gange, e nel Punjab orientale[3] Le monete si ispirano agli stili indo-greci di Stratone II[3]
re indo-scita
In carica10 - 25 d.C.

Rajuvula (greco ΡΑΖΥ Razy; Brahmi: Rā-ju-vu-la, Rājuvula; Kharosthi: 𐨪𐨗𐨂𐨬𐨂𐨫 Ra-ju-vu-la, Rajuvula; fl. I secolo) è stato uno dei satrapi settentrionali che governò nell'area di Mathura, nel Subcontinente indiano settentrionale, negli anni intorno al 10 d.C.

Il nome di Rajuvula è attestato sulle sue monete nella forma Brahmi Rājuvula e nelle forme Kharosthi Rajuvula (𐨪𐨗𐨂𐨬𐨂𐨫), Rajavula (𐨪𐨗𐨬𐨂𐨫), e Rajula (𐨪𐨗𐨂𐨫), che derivano dal nome Saka *Rāzavara, che significa "re regnante"

Rajuvula è stato un "Grande Satrapo" indo-scita (Mahākṣatrapa), con sede a Mathura. Nell'India centrale, gli indo-sciti avevano conquistato l'area di Mathura dai re indiani intorno al 60 a.C.. Alcuni dei loro satrapi furono Hagamasha e Hagana, che furono a loro volta seguiti da Rajuvula.

Si ritiene che Rajuvula abbia invaso gli ultimi territori indo-greci nel Punjab orientale e abbia sostituito gli ultimi re indo-greci, Stratone II e Stratone III che governavano dalla città di Sagala. La principale monetazione di Rajuvula imitava quella dei sovrani indo-greci che aveva soppiantato.

Il capitello leonino di Mathura, un capitello indo-scita in pietra arenaria proveniente da Mathura, nell'India centrale, e datato al I secolo d.C., descrive in kharoshthi il dono di uno stupa con una reliquia del Buddha, da parte della regina Nadasi Kasa, "moglie di Rajuvula" e "figlia di Aiyasi Kamuia".

Il capitello cita anche la genealogia di diversi satrapi indo-sciti di Mathura.

La presenza del simbolo buddista triratana al centro del capitello suggerisce che Rajuvula seguiva, almeno nominalmente, la fede buddista.

Voci correlate

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  1. ^ (EN) Śrīrāma Goyala, The Dynastic Coins of Ancient India, Kusumanjali Prakashan, 1995, p. 40.
  2. ^ (EN) Baij Nath Puri, History of Indian Administration, Bharatiya Vidya Rhavan, 1968, p. 93.
  3. ^ a b John M. Rosenfield, The Dynastic Arts of the Kushans, University of California Press, 1967, p. 135.