Coordinate: 40°43′08.51″N 9°06′05.35″E

Oschiri

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Oschiri
comune
Oschiri – Stemma
Oschiri – Veduta
Oschiri – Veduta
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Sardegna
Provincia Sassari
Amministrazione
SindacoRoberto Carta (lista civica) dal 26-10-2020
Territorio
Coordinate40°43′08.51″N 9°06′05.35″E
Altitudine202 m s.l.m.
Superficie215,61 km²
Abitanti2 957[1] (31-3-2024)
Densità13,71 ab./km²
FrazioniSan Leonardo, Lu pecurili, Su signaladu, Su Noduladu
Comuni confinantiAlà dei Sardi, Berchidda, Buddusò, Ozieri, Pattada, Tempio Pausania, Tula
Altre informazioni
Cod. postale07027
Prefisso079
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT090049
Cod. catastaleG153
TargaSS
Cl. sismicazona 4 (sismicità molto bassa)[2]
Nome abitanti(IT) oschiresi
(SC) oschiresos
Patronosan Demetrio
PIL(nominale) 9784
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Oschiri
Oschiri
Oschiri – Mappa
Oschiri – Mappa
Posizione del comune di Oschiri nella provincia di Sassari
Sito istituzionale

Oschiri (Oscheri in sardo, Óscari in gallurese) è un comune italiano di 2 957 abitanti della provincia di Sassari ai piedi del monte Limbara.

Nel suo territorio è compreso il bacino artificiale del Coghinas, il fiume bottiglia e la centrale idroelettrica (centrale di Muzzone) di proprietà di Enel Spa.

L'area è stata abitata già in epoca neolitica per la presenza sul territorio di alcune Domus de janas, specialmente quelle del sito rupestre di Santo Stefano, e in epoca nuragica per la presenza di numerosi ed importanti nuraghi. Fu anche un importante centro in epoca romana, testimoniato da una necropoli e da altri reperti archeologici.

Nel medioevo fece parte del giudicato di Torres, nella curatoria di Monte Acuto. I giudici di Torres vi edificarono un castello, detto Cugato o Castro, e fu sede vescovile (diocesi di Castro) dal 1116 al 1503. Alla caduta del giudicato (1259) passò sotto la signoria dei Doria, e successivamente, intorno al 1350, sotto il dominio aragonese, che incorporarono il paese nel ducato di Monte Acuto, feudo dei Tellez - Giron, ai quali fu riscattato nel 1839 con la soppressione del sistema feudale.

Lo stemma e il gonfalone del comune di Oschiri sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 14 luglio 1971.[3] Lo stemma si blasona:

«troncato: il primo, d'azzurro, alla montagna di granito al naturale; il secondo, di rosso, alla facciata della chiesa di Nostra Signora di Castro d'argento. Ornamenti esteriori da Comune.»

Monumenti e luoghi d'interesse

[modifica | modifica wikitesto]

Architetture religiose

[modifica | modifica wikitesto]
Nostra Signora di Castro

Nel centro urbano la chiesa più importante è la parrocchiale della Beata Vergine Immacolata, edificio del XVIII secolo mentre la più interessante è senz'altro la chiesa romanica di San Demetrio risalente all'XI secolo.

Nostra Signora di Otti

A qualche chilometro da Oschiri si trova la chiesa di Nostra Signora di Castro[4], la cui festa si svolge la domenica dopo Pasqua con l'esibizione di canti e balli tradizionali, e le chiese di Nostra Signora di Otti e chiesa di San Leonardo le cui feste si svolgono rispettivamente l'ultima e la terza domenica di maggio.

Siti archeologici

[modifica | modifica wikitesto]

Monumento enigmatico è l'altare rupestre di Santo Stefano, una parete di roccia granitica nella quale sono state scolpite, in epoca non accertata, nicchie geometriche triangolari e quadrangolari. È oggetto di dibattito non soltanto la sua datazione ma soprattutto il suo utilizzo e la sua funzione.

  • Nuraghe o probabilmente protonuraghe Monte Uri

Evoluzione demografica

[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[5]

Lingue e dialetti

[modifica | modifica wikitesto]

La variante del sardo parlata a Oschiri è quella logudorese settentrionale.

La pietanza tipica sono le panadas, cestelli di pasta ripieni di carne, che vengono esibiti orgogliosamente come simbolo del paese. A loro è dedicata una sagra, che si svolge intorno alla metà del mese di agosto.

La notevole somiglianza, anche lessicale, con analoghe pietanze, come l'empanada argentina o l'empada portoghese sembrerebbe indicare un'antica derivazione della panada dall'area culturale iberica, o quantomeno una parentela. Questa pietanza è diffusa anche nella Sardegna centro-occidentale, precisamente a Cuglieri, in provincia di Oristano in cui si offre un ripieno d'anguilla e/o di verdure e, infine, nella Sardegna del sud, in particolare Assemini, dove è comune il ripieno di carne d'agnello accompagnata da patate e pomodoro secco, con l'aggiunta di alcune verdure come i carciofi di legumi come i piselli e le fave.

Infrastrutture e trasporti

[modifica | modifica wikitesto]
La stazione ferroviaria di Oschiri

Oschiri è collegata al territorio circostante da quattro strade statali, la SS 199, la SS 392, la SS 597 e la nuova SS 729, oltre che dalla strada provinciale 37.

Lo stesso argomento in dettaglio: Ferrovia Cagliari-Golfo Aranci e Stazione di Oschiri.

A sud dell'abitato è situata la stazione di Oschiri, aperta al pubblico nel 1880 e situata lungo la ferrovia Cagliari-Golfo Aranci. Lo scalo è servito dai treni regionali di Trenitalia.

Amministrazione

[modifica | modifica wikitesto]
Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
23 aprile 1995 16 aprile 2000 Leonardo Vargiu liste civiche di centro-sinistra Sindaco [6]
16 aprile 2000 8 maggio 2005 Antonio Perinu lista civica Sindaco [7]
8 maggio 2005 30 maggio 2010 Antonio Perinu lista civica Sindaco [8]
30 maggio 2010 31 maggio 2015 Pietro Lucio Giuseppe Sircana lista civica "Per Oschiri Insieme" Sindaco [9]
31 maggio 2015 26 ottobre 2020 Pietro Lucio Giuseppe Sircana lista civica "Per Oschiri Insieme" Sindaco [10]
26 ottobre 2020 in carica Roberto Carta lista civica "Per Oschiri Insieme" Sindaco [11]

La squadra di calcio del paese è la S.S. Oschirese che milita nel girone D di Prima Categoria.

A Oschiri è presente anche una società di atletica leggera nata nel 2005 che organizza manifestazioni internazionali.

  1. ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 marzo 2024.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Oschiri, decreto 1971-07-14 DPR, concessione di stemma e gonfalone, su Archivio Centrale dello Stato. URL consultato il 24 luglio 2022.
  4. ^ Daniel Sotgia, La diocesi medievale di Castro: dalle origini all'"Iberizzazione" delle istituzioni (secc. X-XVI). URL consultato il 30 luglio 2024.
  5. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  6. ^ Comunali 23/04/1995, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
  7. ^ Comunali 16/04/2000, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
  8. ^ Comunali 08/05/2005, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
  9. ^ Comunali 30/05/2010, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
  10. ^ Comunali 31/05/2015, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
  11. ^ Comunali 26/10/2020, su elezioni.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 27 ottobre 2020 (archiviato dall'url originale il 30 ottobre 2020).

Voci correlate

[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
  Portale Sardegna: accedi alle voci di Wikipedia che parlano della Sardegna