Fast Forward (Joe Jackson)
Fast Forward album in studio | |
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Artista | Joe Jackson |
Pubblicazione | 2 ottobre 2015 |
Durata | 71:15 |
Dischi | 1 (CD) 2 (LP) |
Tracce | 16 |
Genere | Pop rock |
Etichetta | Caroline Records, Universal |
Produttore | Joe Jackson (intero album) Stefan Kruger e Stefan Schmid (Amsterdam EP) |
Registrazione | Patrick Dillett studio, New York Electric Monkey, Amsterdam Teldex Studio, Berlino Ballsaal Studios, Berlino Esplanade, New Orleans |
Formati | LP, CD, download digitale |
Joe Jackson - cronologia | |
Fast Forward è il diciannovesimo album in studio del cantautore britannico Joe Jackson, pubblicato il 2 ottobre 2015.
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]L'album è suddiviso in quattro parti, corrispondenti ad altrettante sedute di registrazione tenute da Jackson in quattro diverse città – New York, Amsterdam, Berlino e New Orleans – accompagnato ogni volta da musicisti differenti; il nome di ciascuna città dà anche il titolo alla sezione corrispondente; sull'edizione in vinile in particolare, le parti coincidono con le quattro facciate di un doppio long playing. Ogni sezione a sua volta si compone di quattro brani: l'album contiene dunque sedici tracce in totale, di cui quattordici inediti e due cover.
New York
[modifica | modifica wikitesto]Per le session newyorchesi, accanto a Jackson vi sono il bassista Graham Maby, suo collaboratore di lungo corso, Bill Frisell alla chitarra e Brian Blade alla batteria. Oltre a tre canzoni originali, la formazione esegue See No Evil, cover di un brano del 1977 del gruppo punk rock newyorkese Television. La violinista Regina Carter, anche lei in precedenza parte della band di Jackson, è ospite nella title track di apertura.
Amsterdam
[modifica | modifica wikitesto]I brani registrati nei Paesi Bassi vedono due componenti del trio olandese Zuco 103, il batterista Stefan Kruger e il tastierista Stefan Schmid, qui in veste anche di produttori assieme allo stesso Jackson. Al basso c'è Aram Kersbergen, insegnante presso il conservatorio reale dell'Aia nonché membro stabile della Metropole Orkest. Completano l'organico sette professori dell'Orchestra reale del Concertgebouw di Amsterdam. Ospite alla voce solista nella prima parte del brano Far Away è infine l'attore e cantante texano Mitchell Sink, all'epoca della registrazione dell'album appena quattordicenne e già interprete in vari musical di Broadway.
Berlino
[modifica | modifica wikitesto]In Germania Jackson si accompagna a due musicisti statunitensi come lui stabilmente residenti nella capitale tedesca: il bassista Greg Cohen e il batterista Earl Harvin; la chitarra è affidata al jazzista tedesco Dirk Berger. Il brano If I Could See Your Face ospita Markus Ehrlich al sax, mentre il trombettista ucraino Dmitry "Dima" Bondarev, anch'egli berlinese d'adozione, è il solista sul brano The Blue Time.
Il testo di If I Could See Your Face è una tagliente riflessione di Jackson sul tema dell'integrazione culturale, ispirata ad un fatto di cronaca avvenuto ad Amburgo nel maggio 2008: la morte di Morsal Obeidi, sedicenne di origine afgana uccisa a coltellate dal fratello maggiore perché vestiva e si comportava come le sue coetanee tedesche.[1] La tematica della convivenza tra culture diverse è simboleggiata anche in musica: nel brano ricorre infatti un passaggio a due voci per fiati, scritto secondo il contrappunto della tradizione occidentale ma con scale tipiche della musica araba; inoltre Jackson vi esegue all'organo Hammond un solo che accosta modi mediorientali al soggetto della fuga dalla celebre Toccata e fuga in Re minore di Johann Sebastian Bach.
La sezione berlinese dell'album si conclude con la rivisitazione di Good Bye Jonny, brano del repertorio cabarettistico tedesco dei primi anni trenta del XX secolo.
New Orleans
[modifica | modifica wikitesto]Nella città della Louisiana culla del jazz, il cantautore si avvale di tre musicisti provenienti dal gruppo jazz-funk locale Galactic: Stanton Moore, Robert Mercurio e Jeff Raines. A questi, in tre brani su quattro, si aggiunge una sezione fiati composta da Donald Harrison Jr., "Big" Sam Williams e John Michael Bradford, tutti originari di New Orleans. Il brano conclusivo dell'intero album, Ode to Joy, contiene una citazione del celebre tema dell'Inno alla gioia dal quarto movimento della Sinfonia n.9 di Beethoven, adattato da Jackson su un metro di 5/8.
Tracce
[modifica | modifica wikitesto]Testi e musiche di Joe Jackson, eccetto dove indicato.
- Lato A – New York
- Fast Forward – 6:02
- If It Wasn't for You – 3:39
- See No Evil – 4:08 (testo e musica: Tom Verlaine – arr. Joe Jackson)
- Kings of the City – 5:22
Durata totale: 19:11
- Lato B – Amsterdam
- A Little Smile – 4:00
- Far Away – 4:02
- So You Say – 2:52
- Poor Thing – 3:32
Durata totale: 14:26
- Lato C – Berlin
- Junkie Diva – 5:38
- If I Could See Your Face – 4:19
- The Blue Time – 5:31
- Good Bye Jonny – 5:41 (testo: Hans Fritz Beckmann – musica: Peter Kreuder – arr. Joe Jackson)
Durata totale: 21:09
- Lato D – New Orleans
- Neon Rain – 3:35
- Satellite – 4:24
- Keep on Dreaming – 4:17
- Ode to Joy – 4:16
Durata totale: 16:32
Musicisti
[modifica | modifica wikitesto]- Joe Jackson (intero album) – voce, pianoforte, tastiere, programmazione
- New York
- Bill Frisell – chitarra
- Brian Blade – batteria
- Graham Maby – basso
- Regina Carter – violino (traccia 1)
- Amsterdam
- Stefan Kruger – batteria
- Stefan Schmid – tastiere
- Aram Kersbergen – basso e contrabbasso
- Mitchell Sink – voce (traccia 6)
- Musicisti dell'Orchestra reale del Concertgebouw:
- Borika Van Den Booren – primo violino
- Michael Waterman – secondo violino
- Edith Van Moergastel – viola
- Benedikt Enzler – violoncello
- Guido Nijs – sassofono
- Jan van Duikeren – tromba
- Claus Tofft – percussioni
- Berlin
- Greg Cohen – basso
- Earl Havin – batteria
- Dirk Berger – chitarra
- Marcus Ehrlich – sax tenore (traccia 10)
- Dmitry "Dima" Bondarev – tromba (traccia 11)
- New Orleans
- Stanton Moore – batteria
- Robert Mercurio – basso
- Jeffrey Raines – chitarra
- sezione fiati:
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (EN) Morsal Obeidi | Memini, su memini.co. URL consultato il 27 settembre 2018.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Fast Forward, su MusicBrainz, MetaBrainz Foundation.
- (EN) Fast Forward, su Metacritic, Red Ventures.