Coordinate: 42°05′55.75″N 13°05′18.82″E

Carsoli

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Carsoli
comune
Carsoli – Stemma
Carsoli – Bandiera
Carsoli – Veduta
Carsoli – Veduta
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Abruzzo
Provincia L'Aquila
Amministrazione
SindacoMaria Cristina Di Stefano (Comm. pref.) dal 15-10-2024
Territorio
Coordinate42°05′55.75″N 13°05′18.82″E
Altitudine616 m s.l.m.
Superficie95,8 km²
Abitanti4 989[1] (30-6-2024)
Densità52,08 ab./km²
Frazionivedi elenco
Comuni confinantiCollalto Sabino (RI), Nespolo (RI), Oricola, Pereto, Pescorocchiano (RI), Sante Marie, Tagliacozzo, Turania (RI), Vivaro Romano (RM)
Altre informazioni
Cod. postale67061
Prefisso0863
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT066025
Cod. catastaleB842
TargaAQ
Cl. sismicazona 2 (sismicità media)[2]
Cl. climaticazona E, 2 603 GG[3]
Nome abitanticarsolani, carseolani
Patronosanta Vittoria
Giorno festivo23 agosto
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Carsoli
Carsoli
Carsoli – Mappa
Carsoli – Mappa
Posizione del comune di Carsoli all'interno della provincia dell'Aquila
Sito istituzionale

Carsoli (pronuncia /karˈsɔli/[4]; Carsòi in dialetto locale[5]) è un comune italiano di 4 989 abitanti[1] della provincia dell'Aquila in Abruzzo.

Geografia fisica

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«Frigida Carseoli, nec olivis apta ferendis Terrae; sed ad segetes ingeniosus ager.[6] (Ha Carsoli un terren frigido, e poco acconcio il frutto a generar di olivo; ma per biade produr fecondo loco.[7]

Ruderi del castello sul colle Sant'Angelo

La cittadina, circondata dai monti Carseolani, è situata al confine dell'Abruzzo marsicano con il Lazio, sul versante settentrionale della piana del Cavaliere alle pendici del monte Fontecellese (1 623 m s.l.m.). Il nucleo urbano si articola in due zone, la parte più antica che sorge a circa 650 m s.l.m. sul colle Sant'Angelo, dove si trova il castello medievale[8], e la parte moderna a poco più di 600 m s.l.m.

A ridosso del casello Carsoli-Oricola dell'autostrada A24 si sviluppa l'area artigianale, industriale e commerciale della piana del Cavaliere lungo la strada statale 5 Via Tiburtina Valeria.

Il nucleo urbano di Carsoli è attraversato dal fiume Turano che forma nel confinante territorio reatino l'omonimo lago artificiale. Il corso d'acqua è alimentato da due torrenti, il Rio Sant'Antonio e il Rio Valle Mura, le cui sorgenti si trovano sul monte Bove. In località Valle Mura, non distante da Tufo Basso, è stata realizzata una diga artificiale dotata di vasche di laminazione circondate da terreni in servitù di allagamento, onde evitare esondazioni a valle del Rio Valle Mura e del fiume Turano[9].

Lo stesso argomento in dettaglio: Stazione meteorologica di Carsoli.

Una delle caratteristiche climatiche più interessanti del luogo, e che si verifica in tutte le stagioni, è la forte escursione termica diurna: in condizioni di cielo sereno, calma di vento ed elevata umidità relativa si arriva fino a 20 °C di variazione, complici la forte vegetazione e il verde preponderante che amplificano gli scambi termici ed igrometrici giornalieri, consentendo una forte e rapida evapotraspirazione.

La media pluviometrica annuale si attesta intorno ai 1 100 mm ed è tra le più elevate della provincia dell'Aquila, grazie soprattutto all'apertura verso ovest della valle, che così beneficia al meglio delle correnti umide occidentali. Con aria fredda al suolo, in inverno, si raggiungono con facilità i −10 °C anche in centro paese. In generale il clima è fresco nelle stagioni intermedie, non eccessivamente freddo in inverno e non eccessivamente caldo in estate.

Con perturbazioni occidentali il luogo beneficia di abbondanti precipitazioni, mentre con afflusso di aria fredda da oriente, le giornate sono tipicamente serene, con bassa umidità relativa e vento anche forte di caduta dai monti posti alle spalle del paese, determinante un moderato riscaldamento dell'aria. La neve cade in quantità modesta, a causa della quota non elevatissima, e principalmente con perturbazioni di matrice occidentale.

Origini del nome

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Carsioli a destra di Roma nella Tavola Peutingeriana

Il toponimo deriva dal termine latino "Carsiolis" (o "Carseolis") relativo all'antica città popolata dagli Equi e presa dai Romani nel IV secolo a.C.; ha attestazioni in Ovidio, Livio e Strabone[10]; deriva dalla base prelatina *kar(s) ‘roccia’[11].

Un'ipotesi fantasiosa che fa derivare il toponimo da un termine ebraico, con significato di "città della volpe" o "del lupo", trova un riscontro in Ovidio, che nel libro IV dei Fasti (come riportato da Anton Ludovico Antinori nel I volume degli Annali degli Abruzzi) riferisce di un leggendario episodio accaduto a Carsoli cui fece seguito l'istituzione della "corsa delle volpi" ai giochi cerealici che avevano luogo a Roma il 20 maggio di ogni anno[12][13].

I ruderi del castello di Carsoli

L'antica Carsioli (o Carseoli) era situata sulla via Tiburtina Valeria a circa 63 chilometri da Roma e tre chilometri a ovest rispetto al contemporaneo centro urbano di Carsoli, in località Civita, dove sono stati rinvenuti numerosi resti dell'antica città. Carsioli fu sottomessa dai Romani alla fine del IV secolo a.C. e rappresentò, insieme ad Alba Fucens, un importante avamposto fortificato, in area equa, contro gli attacchi del popolo antico dei Marsi. All'inizio del II secolo d.C., con la divisione dell'Italia in 17 province e la riorganizzazione amministrativa voluta da Adriano, entrò a far parte della provincia Valeria nella Samnium Regio[14].

La caduta dell'Impero Romano d'occidente porta Carsioli, con tutta l'area marsicana, sotto il controllo dei Longobardi: le loro continue incursioni, anche qui, provocano devastazioni e distruzioni. Nonostante ciò ancora nel VII secolo, Paolo Diacono nell'opera Historia Langobardorum, parla di "Carseoli" come di una delle città principali della provincia Valeria, zona annessa al ducato di Spoleto[15].

La successiva comparsa dei Franchi sul territorio italiano causò una forte riduzione dei possedimenti degli aristocratici longobardi; in particolare il ducato spoletino fu notevolmente ridimensionato. Si costituì così la contea dei Marsi, tra la fine del IX e l'inizio del X secolo. Tra il X e l'XI secolo Carsioli venne indicata anche con il nome di "Sala", per concessione fatta dalla allora potente abbazia di Subiaco.

Nel 993 quando il conte dei Marsi Rainaldo scelse di risiedere a Carsoli, con il figlio Berardo e il fratello Gualtiero, donò al monastero sublacense notevoli territori carseolani fra cui la chiesa di Santa Maria in Cellis.

Durante l'episcopato di Pandolfo, nel 1048, a causa della rivalità fra i conti dei Marsi, uno di questi, Attone, si creò una propria diocesi con sede nella chiesa di Santa Maria in Cellis. Lo scisma durò fino al 1057, quando il sinodo romano di quell'anno riconobbe Pandolfo come unico vescovo dei Marsi[16].

In seguito al rafforzamento del sistema difensivo di colle Sant'Angelo e alla costruzione del castello che, sotto i Normanni, Carsoli divenne sede comitale dell'omonima contea. Il toponimo "Cellis", rimasto a indicare la chiesa di Santa Maria, nella forma di Celle Carsolarum o più semplicemente Celle, è riportato dai documenti più antichi che riguardano l'aggregato urbano che si andava formando sulle pendici di colle Sant'Angelo intorno al castello-recinto. Il colle più tardi avrebbe definitivamente preso il nome di Carsoli.

I successori di Berardo e Oderisio si spartiranno il territorio, abitando uno nel castello di Oricola, l'altro a Colli di Monte Bove, il terzo nel castello di Sant'Angelo alle Celle. Gradualmente molte terre verranno donate, dagli stessi conti, ai principali monasteri dell'Italia centrale, in particolare a Farfa, Subiaco e Montecassino. I monaci si sostituiranno così ai legittimi feudatari, almeno fino all'epoca sveva, quando, sotto Federico Barbarossa, Celle venne assediata e di nuovo occupata militarmente; nel 1176 il re di Sicilia, Guglielmo il Buono, subì in questi luoghi una pesante sconfitta contro gli svevi[17].

Nel XII secolo il territorio carseolano, secondo una tradizione del luogo, ospitò san Francesco d'Assisi[18].

Verso la fine del secolo, il paese vide il passaggio di Corradino di Svevia e di Carlo I d'Angiò. A quest'ultimo sarebbe da attribuirsi, secondo alcuni studiosi, la costruzione della chiesa di Santa Vittoria che però, secondo altri storici, sarebbe più antica[19].

Età moderna e contemporanea

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Passata sotto il ducato di Tagliacozzo, unitamente alla baronia carseolana e alla contea di Albe, anche Carsoli divenne un feudo degli Orsini, per passare stabilmente durante la seconda metà del XVI secolo sotto i Colonna, restando sede baronale fino all'abolizione dei feudi attuata a cominciare dal 1806[20]. La peste del 1656 decimò la popolazione residente che in pochi mesi passò da 1600 a 300 unità. La seconda metà del Seicento fu caratterizzata dal dispotismo di un "signore" del luogo, Giovanni Festa De Leoni, contro il quale nel 1686 scoppiò a Carsoli e nei centri limitrofi, una violenta sollevazione popolare. La tirannia del feudatario terminò nel 1690 quando questi accusato di connivenza con gli Orsini venne ucciso sotto l'arco di Sbarrino, nei pressi della cinta muraria del borgo fortificato[21][22].

Carsoli, situata alla frontiera del Regno delle Due Sicilie con lo Stato Pontificio, è stata inevitabilmente coinvolta in tutte le principali vicende politiche e sociali del Settecento e dell'Ottocento.

Nei primi anni della seconda guerra mondiale, tra il 1940 e 1943, Carsoli fu uno dei comuni dell'Abruzzo a essere designato dalle autorità fasciste come luogo di internamento civile per profughi ebrei stranieri presenti in Italia. Gli internati furono 17, uno dei gruppi più numerosi nella provincia dell'Aquila[23].

La cittadina fu devastata dai bombardamenti aerei degli Alleati: il 16 aprile 1944 si registrarono 39 vittime, altre due persone furono uccise da un altro attacco aereo[24]. A cominciare dagli anni Sessanta Carsoli ha fatto registrare uno sviluppo urbanistico ed economico, agevolato grazie all'apertura dell'autostrada A24 e alla conseguente creazione del distretto industriale della piana del Cavaliere[25].

Lo stemma è stato riconosciuto con D.P.C.M. del 17 marzo 1958.[26] Nello stemma è rappresentata in campo azzurro un'aquila sorante su un portale d'argento con arco a tutto sesto chiuso da un portone d'oro. Il gonfalone, concesso con D.P.R. del 29 aprile 1958[26], è un drappo troncato di bianco e di azzurro.

Medaglia d'argento al merito civile - nastrino per uniforme ordinaria
«Centro nodale delle vie di comunicazione del Centro Italia, durante l'ultimo conflitto mondiale, venne sottoposto a ripetuti e violenti bombardamenti che procurarono numerose vittime civili e la quasi totale distruzione del centro abitato. La popolazione offriva altresì un'ammirevole prova di generoso spirito di solidarietà, prodigandosi in soccorso dei feriti e nel recupero e composizione delle salme, nonché nell'accogliere gli sfollati. I sopravvissuti seppero affrontare, col ritorno alla pace, la difficile opera di ricostruzione materiale e spirituale del paese. Carsoli (L'Aquila), gennaio-agosto 1944»
— 17 aprile 2004[27]

Monumenti e luoghi d'interesse

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Architetture religiose

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Chiesa di Santa Maria in Cellis
Chiesa di Santa Vittoria
Chiesa della Madonna del Carmine
Chiesa di Santa Maria in Cellis
Antico edificio di culto edificato nel X secolo. Una nicchia esterna, posizionata al centro del campanile, conserva la supposta immagine di Carlo I d'Angiò[28].
Chiesa di Sant'Antonio
Citata in un documento del 1576 venne utilizzata come hospitale-ricovero. Dedicata a Sant'Antonio Abate successivamente è stata adibita ad asilo[29].

Architetture militari

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Il castello di Carsoli
Castello di Carsoli
Il castello di colle Sant'Angelo, noto anche come Forte de' Leoni, venne costruito con ogni probabilità, intorno all'anno mille dai conti dei Marsi. Nel XIV secolo passò prima sotto il dominio degli Orsini e poi fu dei Colonna. Posto in posizione strategica su tutta l'area della Piana del Cavaliere e del Turano e in comunicazione con il castello di Oricola, rappresenta bene il sistema difensivo attuato in zona dagli Angioini nel XIII secolo. I resti del castello, nel cuore del borgo di Colle Sant'Angelo, rappresentano la parte più antica di Carsoli[35]. Dal 2013 la proprietà è passata dalla famiglia De Leoni all'amministrazione comunale[36].
  • Monumento ai caduti delle guerre, opera dello scultore Francesco Marcangeli[37].

Siti archeologici

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Carsioli
Il sito dell'antica città di origine equa Carsioli (detta anche Carseoli) fu localizzato nel 1645 nella località di Civita di Oricola dal famoso cartografo Lukas Holstenius. Da allora nelle antiche mappe topografiche la città venne indicata nei pressi della contemporanea frazione oricolana. La prima vera e propria ricognizione dell'area archeologica fu eseguita da due archeologi, il tedesco George J. Pfeyffer e il collega britannico Thomas Ashby nel 1901. Cinta muraria e ruderi sono presenti in posizione nord rispetto all'abitato di Civita. In direzione ovest, in località Muro Pertuso oltre il bosco di Sesera, sono visibili i resti di un acquedotto romano. Dopo la conquista romana avvenuta nel 298 a.C. Carsioli divenne, insieme ad Alba Fucens, un'importante colonia che qui contava circa 4000 uomini. Antichissime iscrizioni presenti in un miliare, un piedistallo, ed alcune epigrafi sono ancora visibili lungo le contrade che circondano l'antica via Valeria. Nell'area denominata Porta di Civita è emersa parte di un pavimento musivo con tessere bianche e nere[38][39].
Valle Mura
Sito produttivo risalente tra il III e il I secolo a.C. Sviluppatosi con l'occupazione romana del territorio carseolano fu in attività fino all'epoca medievale. La vicina necropoli risale invece ad un arco temporale precedente che spazia tra il IX e il VI secolo a.C. Con ogni probabilità fu realizzato su un precedente sito di epoca protostorica (XII-X secolo a.C.)[40].
  • Area degli scavi effettuati nel 1950 da Antonio Cederna e Lucos Cozza. Da diverse trincee di scavo sono tornati alla luce innumerevoli bronzetti, frammenti di teste, facce, gambe, piedi, mani e, tra gli altri rinvenimenti, decine e decine di monete, tra cui quella con Giano bifronte[41][42].
    • Grotta di Sant'Angelo[43]

Aree naturali

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Riserva naturale speciale delle Grotte di Pietrasecca
Area naturale protetta dell'Abruzzo, istituita nel 1992. L'area carsica presenta la grotta grande del Cervo e quella dell'Ovito dove sono stati scoperti, nel 2015, i cosiddetti "rami aquilani" grazie ad un lavoro di ricerca ed esplorativo che ha permesso di rilevare per la prima volta 200 metri di ulteriore profondità della grotta[44].
Bosco di Sesera
Sito di interesse comunitario situato tra i 570 e i 640 m s.l.m. La superficie del bosco è pari a circa 598 ettari e ricade per oltre il 90% nel territorio comunale di Oricola e per il resto in quello di Carsoli, segnando il confine con i comuni di Riofreddo, Vallinfreda e Vivaro Romano. Secondo una leggenda il luogo fu dimora del generale Sisara dal quale il bosco avrebbe acquisito il toponimo[45]. La vegetazione del bosco consiste in sempreverdi come castagni, cerri, faggi, pioppi e querce.
Il parco del Colonnello
Parco esteso su 15.000 tra sentieri e aree attrezzate presenta alcuni percorsi acrobatici. Nel territorio può essere praticato il canyoning con la guida di personale qualificato[46].

Evoluzione demografica

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Abitanti censiti[47]

Etnie e minoranze straniere

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I cittadini stranieri residenti a Carsoli rilevati dall'Istat al 31 dicembre 2020 erano 551, pari circa all'11% della popolazione residente[48].

Lingue e dialetti

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Lo stesso argomento in dettaglio: Dialetti della Marsica.
Dialetti italiani mediani

Il dialetto di Carsoli e del suo territorio si inserisce nel gruppo carseolano (o sublacense) del dialetto sabino, che appartiene ai dialetti italiani mediani. È parlato attorno a Carsoli fra la Marsica e la valle dell'Aniene.

Tradizioni e folclore

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Il 23 agosto si svolge annualmente la festa patronale di santa Vittoria, patrona del comune di Carsoli.

Museo privato dell'agricoltura eroica a Montesabinese[49].

Geografia antropica

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Palazzo baronale di Poggio Cinolfo

Nel territorio comunale si trovano le seguenti frazioni:

Panoramica della piana del Cavaliere

L'agricoltura e l'allevamento sono da sempre importanti fonti dell'economia carseolana. Prodotti tipici di Carsoli sono i latticini, i salumi e le carni ovine e bovine.

Tra Carsoli ed Oricola, nei pressi dell'area autostradale della A24, venne istituito negli anni settanta il distretto industriale della piana del Cavaliere. Si tratta di una delle aree industrializzate dell'Abruzzo montano in cui operano diverse aziende del settore manifatturiero dell'editoria, grafica, ottica ed elettronica e tante altre operanti nei settori del legno, ceramica, della metallurgica, della chimica, dell'abbigliamento e degli alimentari. Molte le aziende note a livello nazionale e internazionale che hanno operato e che operano nel distretto carseolano: Il Sole 24 Ore, Rotosud Gruppo Espresso, Italpneumatica, Coca-Cola HBC, Mael, Lilli petroli ed Olivetti[50][51].

Carsoli fa parte dell'associazione nazionale Borghi autentici d'Italia[52]. È un ideale punto di partenza verso i borghi antichi situati sui monti Carseolani che circondano la piana del Cavaliere e i numerosi sentieri naturalistici dell'alta valle dell'Aniene e dei territori limitrofi del sublacense e del turanense.

Infrastrutture e trasporti

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Il centro di Carsoli

Carsoli rappresenta un nodo viario importante tra il Lazio e l'Abruzzo. Lungo l'autostrada A24, vicino al confine tra le due regioni, c'è lo svincolo di Carsoli-Oricola, che serve la piana del Cavaliere. Un secondo svincolo nel territorio comunale, quello di Tagliacozzo, si trova nei pressi della frazione di Pietrasecca; raggiungibile tramite la strada statale 5 quater Via Tiburtina Valeria, è accessibile in uscita solo in direzione Teramo e in ingresso solo in direzione Roma. La strada statale 5 Via Tiburtina Valeria attraversa il tratto urbano di Carsoli collegando Roma ad Avezzano e Pescara.

La ferrovia Roma-Pescara attraversa il comune di Carsoli servendolo con due stazioni: quella principale del capoluogo e quella di Colli di Monte Bove, a servizio dell'omonima frazione.

Amministrazione

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Municipio di Carsoli

Elenco dei sindaci di Carsoli dal 1985[53].

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
29 giugno 1985 7 giugno 1990 Giuseppe Negrini Partito Comunista Italiano (PCI) Sindaco [53]
7 giugno 1990 9 gennaio 1993 Vincenzo Lucarelli Democrazia Cristiana (DC) Sindaco [53]
9 gennaio 1993 15 settembre 1994 Eros De Angelis Partito Socialista Italiano (PSI) Sindaco [53]
15 settembre 1994 21 novembre 1994 Maria Cristina Di Stefano Comm. pref.
21 novembre 1994 30 novembre 1998 Mauro Di Natale Partito Democratico della Sinistra (PDS) Sindaco [54]
30 novembre 1998 27 maggio 2003 Luciano Lauri Lista civica Sindaco [55]
27 maggio 2003 15 aprile 2008 Luciano Lauri Liste civiche di centro-destra Sindaco [56]
15 aprile 2008 28 maggio 2013 Mario Mazzetti Lista civica Sindaco [57]
28 maggio 2013 12 gennaio 2015 Domenico D'Antonio Lista civica Costruiamo il futuro ora Sindaco [58]
12 gennaio 2015 30 maggio 2015 Ilaria Tortelli Comm. pref.
31 maggio 2015 21 settembre 2020 Velia Nazzarro Lista civica Carsoli domani Sindaco [59]
22 settembre 2020 14 ottobre 2024 Velia Nazzarro Lista civica Vivere Carsoli Sindaco
15 ottobre 2024 in carica Maria Cristina Di Stefano Comm. pref. [60]
Stadio "Edoardo Marcangeli"

L'A.S.D. Carsoli è la principale società calcistica del comune, milita nei tornei dilettantistici abruzzesi. Raccoglie l'eredità dell'A.S.D. Piana del Cavaliere, realtà nata dalla fusione delle società sportive di Carsoli e Oricola e del Real Carsoli. I colori sociali sono il bianco e l'azzurro[61].

Lo stadio comunale in erba sintetica in cui la squadra carseolana disputa le gare casalinghe è stato intitolato ab antiquo a Cesare De Angelis e dal 2019 a Edoardo Marcangeli[62][63].

Aviazione sportiva

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A Carsoli è ubicata l'aviosuperficie "Il Pratone", utilizzata per il volo sportivo e ultraleggero[64].

  1. ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2024 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ Luciano Canepari, Carsoli, in Il DiPI: dizionario di pronuncia italiana, Bologna, Zanichelli, 1999, ISBN 88-08-09344-1.
  5. ^ Angelo Bernardini, Attecchia po'. Il dialetto nel territorio di Carsoli, Pietrasecca, A.C. Lumen, 2003.
  6. ^ Fasti, libro IV, capitolo IV (p. 286.), su books.google.it, Ovidio.
  7. ^ Fasti, libro IV, capitolo IV (p. 287.), su books.google.it, Ovidio.
  8. ^ Carsoli: il paese tra i monti Carseolani e la valle del cavaliere, su abruzzo24ore.tv, Abruzzo 24 Ore.
  9. ^ Ecco il fiume Rio Valle Mura e il nuovo deflusso, su confinelive.it, Confine Live. URL consultato il 4 febbraio 2019.
  10. ^ Dizionario di toponomastica, UTET, 1997 [1990], ISBN 88-02-07228-0.
  11. ^ Giovanni Alessio e Marcello de Giovanni, Preistoria e protostoria linguistica dell'Abruzzo, Lanciano, Itinerari, 1983, p. 63.
  12. ^ Carseoli, su oricola.terremarsicane.it, Terre Marsicane (archiviato dall'url originale il 19 giugno 2018).
  13. ^ Antinori, XVIII secolo.
  14. ^ Storia di Carsoli, su carsoli.terremarsicane.it, Terre Marsicane (archiviato dall'url originale il 15 febbraio 2015).
  15. ^ Comune di Carsoli, su cittadellegrotte.it, Città delle Grotte (archiviato dall'url originale il 15 febbraio 2015).
  16. ^ Chiesa di Santa Maria in Cellis di Carsoli, su webmarsica.it, Web Marsica. URL consultato il 24 gennaio 2021.
  17. ^ La politica militare di Guglielmo II, su historiaregni.it. URL consultato il 6 gennaio 2021.
  18. ^ Sintesi storica, su carsoli.terremarsicane.it, Terre Marsicane (archiviato dall'url originale il 15 febbraio 2015).
  19. ^ Chiesa di Santa Vittoria, su comune.carsoli.aq.it, Comune di Carsoli (archiviato dall'url originale il 15 febbraio 2015).
  20. ^ Castello Sant'Angelo di Carsoli, su webmarsica.it, Web Marsica. URL consultato l'11 gennaio 2021.
  21. ^ La storia di Carsoli, il leggendario Giovanni Festa De Leoni, su confinelive.it, Confine Live, 22 agosto 2018. URL consultato il 7 marzo 2020.
  22. ^ Piana del Cavaliere, Porta d'Abruzzo (galleria fotografica e sintesi storica), su paesaggidabruzzo.com, Paesaggi d'Abruzzo (archiviato dall'url originale il 15 febbraio 2015).
  23. ^ Anna Pizzuti, Ebrei stranieri internati in Abruzzo, su annapizzuti.it. URL consultato il 4 novembre 2023.
  24. ^ Giovanni Marcangeli, La guerra a Carsoli…, su confinelive.it, Confine Live, 15 aprile 2018. URL consultato il 16 aprile 2024.
  25. ^ Carsoli indietro nel tempo; inizia la ricostruzione dopo la guerra, su confinelive.it, Confine Live. URL consultato il 7 ottobre 2018.
  26. ^ a b Carsoli, su Archivio Centrale dello Stato. URL consultato il 26 maggio 2023.
  27. ^ Pubblicazione Gazzetta Ufficiale 16-12-2006.
  28. ^ Chiesa di Santa Maria in Cellis, su carsoli.terremarsicane.it, Terre Marsicane (archiviato dall'url originale il 23 settembre 2015).
  29. ^ Lumen presenta il libro di Luciano Del Giudice sull'hospitale chiesa di Sant'Antonio Abate, su confinelive.it, Confine Live. URL consultato il 17 gennaio 2019.
  30. ^ Luciano Del Giudice, L'affascinante storia della chiesa di Santa Martellecchia in Carsoli…, su confinelive.it, Confine Live, 13 giugno 2020. URL consultato il 15 agosto 2023.
  31. ^ Chiese e monumenti di Carsoli, su carsoli.terremarsicane.it, Terre Marsicane (archiviato dall'url originale il 6 luglio 2015).
  32. ^ Andrea Di Pietro, Chiese e parrocchie nella piana del Cavaliere alla fine del XIX secolo, su lumenassociazione.it, Il foglio di Lumen. URL consultato il 7 luglio 2016 (archiviato dall'url originale il 23 aprile 2016).
  33. ^ Chiese di Carsoli, su beweb.chiesacattolica.it, BeWeB. URL consultato il 7 luglio 2016.
  34. ^ Frazioni di Carsoli, su carsoli.terremarsicane.it, Terre Marsicane (archiviato dall'url originale il 6 luglio 2015).
  35. ^ Castello di Carsoli, su cultura.regione.abruzzo.it, Regione Abruzzo.
  36. ^ Eleonora Beradinetti, Fortezza, dono al Comune dai De Leoni, su ilcentro.it, Il Centro, 18 luglio 2013. URL consultato il 7 marzo 2020.
  37. ^ La morte del soldato, su catalogo.beniculturali.it, Ministero della cultura. URL consultato il 24 giugno 2024.
  38. ^ Carseoli, su cultura.regione.abruzzo.it, Regione Abruzzo.
  39. ^ Civita di Oricola e l'antica città di Carsioli, su aequa.org.
  40. ^ Maria Tortora, Importanti scoperte archeologiche in Valle Mura di Carsoli illustrate in un convegno, su terremarsicane.it, Terre Marsicane, 27 agosto 2019. URL consultato il 27 agosto 2019.
  41. ^ Lo scavo di Antonio Cederna a Carsoli (ottobre 1950), su lumenassociazione.it, Il foglio di Lumen. URL consultato il 7 luglio 2016 (archiviato dall'url originale il 23 aprile 2016).
  42. ^ Scavo archeologico eseguito da Antonio Cederna e da Lucos Cozza, su archiviocederna.it.
  43. ^ Grotta di San Lorenzo, su youcango.it.
  44. ^ Grotta dell'Ovito: scoperti i rami aquilani, su cavalierenews.it, Cavaliere News.
  45. ^ Achille Laurenti, Carseoli, su oricola.terremarsicane.it, Terre Marsicane. URL consultato il 2 giugno 2018 (archiviato dall'url originale il 19 giugno 2018).
  46. ^ Parco del Colonnello, su ilparcodelcolonnello.it.
  47. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  48. ^ Cittadini stranieri Carsoli, su demo.istat.it, Istat. URL consultato il 18 marzo 2022.
  49. ^ A Montesabinese di Carsoli apre il museo privato dell'agricoltura eroica, su confinelive.it, Confine Live, 5 novembre 2023. URL consultato il 23 luglio 2024.
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  • Carsoli, in Borghi e paesi d'Abruzzo, vol. 10, Pescara, Carsa Edizioni, 2008, pp. 21-30, SBN IT\ICCU\TER\0031819.
  • Anton Ludovico Antinori, Annali degli Abruzzi. Volume I. Dai tempi preromani fino alla venuta di Cristo (Abruzzo, XVIII secolo), ed. in facsimile Arnaldo Forni Editore, Sala Bolognese, 1971.
  • Marco Bianchini, Edilizia storica della Marsica occidentale, Editrice Dedalo, Roma, 2011.
  • Andrea Di Pietro, Storia dei paesi della Marsica: edizione completa con i mandamenti di Carsoli e Tagliacozzo, Adelmo Polla, Avezzano, 1983.

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