Moana Pozzi
Moana Pozzi | |
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Moana nel 1992 | |
Dati biografici | |
Nome di nascita | Anna Moana Rosa Pozzi[1] |
Nazionalità | Italia |
Dati fisici | |
Altezza | 178 cm |
Etnia | caucasica |
Occhi | verdi |
Capelli | biondi |
Dati professionali | |
Altri pseudonimi | Linda Heveret, Margaux Jobert, Anna Maria Pozzi, Anna Moana Pozzi, Moana, Moanna, Moanna Pozzi |
Film girati | 44[2] |
Moana Pozzi all'anagrafe Anna Moana Rosa Pozzi (Genova, 27 aprile 1961 – Lione, 15 settembre 1994) è stata un'attrice pornografica, conduttrice televisiva e politica italiana, talvolta menzionata con il solo nome Moana.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Le origini: la carriera cinematografica
[modifica | modifica wikitesto]Nacque a Genova il 27 aprile 1961, primogenita di Alfredo Pozzi, ricercatore nucleare genovese, e di una casalinga, Rosanna Alloisio[3], originaria di Lerma in provincia di Alessandria. A tredici anni Moana, a causa del lavoro del padre, si trasferì insieme ai familiari prima in Brasile, poi in Canada e infine a Lione. Da qui, nel 1979, lasciò la famiglia (che comunque poco dopo la sua partenza si trasferì di nuovo a Genova) per vivere indipendentemente a Roma, cominciando a lavorare saltuariamente come modella e come comparsa in numerosi film. Prima di diventare modella aveva studiato al liceo scientifico di Ovada, poi aveva continuato gli studi di chitarra classica e clavicembalo al conservatorio e infine frequentò la scuola di recitazione di Alessandro Fersen.[4]
La sua carriera cinematografica iniziò nel 1980 con piccole parti in commedie. Sempre nel 1980 girò il suo primo lavoro in cui compariva a seno nudo, un cortometraggio dal titolo Smorza 'e llights ovvero Caserta by night,[5] per la regia di Arnaldo Delehaye, con Renzo Arbore, nella stanza da letto reale della Reggia di Caserta.[6][7] Nel 1981 partecipa come concorrente al concorso di Miss Italia con la fascia di Miss Cinema Roma. Nel 1982 le fu affidata la conduzione di un programma pomeridiano per bambini sulla Rete 2 (l'attuale Rai 2), Tip Tap Club, assieme a Bobby Solo e Sergio Leonardi.
Nel frattempo, quando era ventenne, cominciò a girare film porno, accreditata con pseudonimi sempre diversi (Linda Heveret in Valentina, ragazza in calore, il suo primo film pornografico, e Margaux Jobert in Erotic Flash) per non farsi riconoscere, ma venne ugualmente scoperta e allontanata dal programma (fu sostituita alla conduzione dall'annunciatrice televisiva Roberta Giusti). Ad ogni modo, come ammise lei stessa, dalla vicenda ricavò una certa pubblicità. Moana aveva una sorella di due anni più giovane di lei, Maria Tamiko detta Mima, con cui per circa tre anni, dal 1988 al 1991, condivise la carriera professionale divenendo pornostar a sua volta con il nome d'arte di Baby Pozzi, senza però mai ottenere un successo paragonabile a quello di Moana.
L'ingresso nella pornografia e altre attività
[modifica | modifica wikitesto]Moana come pornoattrice esordì nel 1981, ma risale al 1987 la sua pellicola di lancio pornografico nel principale circuito di settore, accreditata col suo nome fin dal titolo, Fantastica Moana, per la regia di Riccardo Schicchi. Entrata nella scuderia dell'agenzia Diva Futura di Schicchi, nello stesso anno partecipò allo spettacolo dal vivo Curve deliziose che la lanciò definitivamente nel mondo del porno e le diede anche una notevole pubblicità sulla stampa per via dello scandalo, con risvolti giudiziari, che ne nacque.
Fra i film di maggior successo il già citato Fantastica Moana, Moana la bella di giorno e Cicciolina e Moana "Mondiali". Divenne assai popolare grazie alla televisione, ai cui programmi cominciò a essere invitata, anche grazie alle sue doti intellettuali e culturali sino ad allora, per il grande pubblico, insospettabili per un personaggio della pornografia. Più che la sua collega Ilona Staller, Moana Pozzi portò alla luce l'esistenza, precedentemente pressoché sotterranea, del vasto universo della pornografia e dei relativi consumatori.
Pubblicò a proprie spese il libro La filosofia di Moana (20 000 copie per un costo di sessanta milioni di lire), fondando una casa editrice diretta dal giornalista Brunetto Fantauzzi.[8] In esso raccontava di personaggi famosi con cui avrebbe avuto rapporti sessuali occasionali. Il libro fece scalpore, anche per alcuni commenti, e veri e propri voti sulle "prestazioni" degli occasionali partner, fra i quali figurava anche un uomo politico inserito senza nome, ma riconoscibile per i notevoli indizi come Bettino Craxi, che Moana incontrò quando questi non era ancora Presidente del Consiglio, ma comunque già segretario del PSI.[9]
Molto nota è anche la sua performance televisiva nel programma L'araba fenice (1988), nel quale faceva la critica di costume nuda o "vestita" solamente di un cellophane trasparente. Nell'estate 1992 condusse su Italia 1 in seconda serata il programma televisivo Magico David dedicato al mago David Copperfield. La popolarità di Moana fu tale che divenne anche protagonista di un cartone animato, realizzato dal cartonista Mario Verger, che la vide coinvolta nella regia: il cartoon, intitolato Moanaland, fu trasmesso a più riprese da Blob e nelle puntate monografiche dedicate alla diva dell'hard. Sempre Verger, questa volta da solo, le dedicò un altro film d'animazione I Remember Moana, raccogliendo l'attenzione di Marco Giusti ed Enrico Ghezzi per Fuori Orario; l'opera vinse la Menzione Speciale all'Erotic Film Festival negli Stati Uniti. Nel 1993 solcò le passerelle milanesi per la collezione di Chiara Boni.
La parentesi politica: il Partito dell'Amore
[modifica | modifica wikitesto]Moana Pozzi | |
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Moana Pozzi durante la propaganda elettorale del Partito dell'Amore per le elezioni politiche del 1992 | |
Leader del Partito dell'Amore | |
Durata mandato | 1991 – 1994 |
Coalizione | con il Partito Radicale |
Circoscrizione | Collegio Unico Nazionale |
Segretario generale del Partito dell'Amore | |
Durata mandato | 1992 – 1994 |
Dati generali | |
Partito politico | Partito dell'Amore |
Professione | Attrice pornografica |
Personaggio discusso, non solo per il genere cinematografico grazie al quale divenne famosa (quello hardcore), ebbe anche una breve ma popolarissima esperienza in politica. Moana fu per quattro mesi al centro dell'attenzione dei media nelle elezioni politiche del 1992, le ultime della Prima Repubblica, che si svolgevano nel pieno dell'inchiesta detta Mani pulite o Tangentopoli. Moana con il Partito dell'Amore fu invitata al pari di altri a Tribuna elettorale[10][11][12] e riuscì a farsi conoscere anche all'estero, raccogliendo quasi duecento articoli di stampa e inoltre venne anche parodiata dalla comica Sabina Guzzanti nel programma televisivo satirico di Rai 3, Avanzi.[13]
Quando nel 1991 la collega Ilona Staller uscì dal Partito dell'Amore,[14] fondato da Riccardo Schicchi e Mauro Biuzzi,[15] Moana rifondò il partito a fine gennaio 1992, concedendo il suo volto per il nuovo simbolo.[16] Le proposte di legge, dette Staller, per legalizzare i bordelli, migliorare l'educazione sessuale e la formazione di "parchi dell'amore", presentate con il Partito Radicale nel 1987 furono messe in secondo piano per un programma più in linea con gli interessi di Moana: lotta alla corruzione politica e alla criminalità organizzata.[17] Guidò in prima fila il suo partito alle elezioni politiche del 1992 e alle elezioni comunali a Roma dell'anno successivo.
In questa seconda campagna elettorale abbandonò del tutto la precedente linea scandalistica[18][19][20] con la firma pubblica del documento di revoca delle cariche nel partito a Schicchi e alla Staller[21] e con la promozione di Moana a segretario nazionale[22] e di Mauro Biuzzi a vicesegretario e capolista per le successive elezioni amministrative del 1993.[23][24] Non riuscì ad arrivare al ballottaggio: in un primo momento dichiarò che, se si fosse verificata tale situazione, avrebbe supportato il candidato di Rifondazione Comunista Renato Nicolini, che però non riuscì ad arrivare al secondo turno e il Partito dell'Amore diede allora indicazione ai propri elettori di far confluire i voti su Francesco Rutelli.
La morte
[modifica | modifica wikitesto]Moana morì all'Hôtel-Dieu di Lione, dove era ricoverata da cinque mesi, il 15 settembre 1994, all'età di 33 anni.[25] Sul comodino a fianco del letto fu trovata una copia delle Confessioni di Sant'Agostino.[26] La sua morte, ufficialmente dovuta a un carcinoma epatocellulare, forse causato da epatite di tipo B o C,[27] fu improvvisa, inattesa e diede origine a voci non confermate che affermavano fosse dovuta all'AIDS, o che la stessa notizia del decesso fosse falsa,[25] e diverse altre teorie del complotto.[28][29] Tali teorie si sono rincorse negli anni e sono state alimentate anche attraverso la pubblicazione di pamphlet.[25][30]
Dopo i funerali, Moana Pozzi è stata cremata il 19 settembre presso il crematorio dell'VIII arrondissement di Lione e le ceneri sono state consegnate alla famiglia, come risulta dai documenti diffusi da Chi l'ha visto?.[31]
Il 19 settembre 1994 l'arcivescovo di Napoli Michele Giordano parlò di lei durante l'omelia per il miracolo di San Gennaro ricordando il suo riavvicinamento alla fede cristiana nei mesi prima della morte.[32]
Le indagini e le speculazioni sul decesso
[modifica | modifica wikitesto]Nel 2004, anno del decimo anniversario della morte di Moana Pozzi, nuove voci sulla sua improvvisa scomparsa sono affiorate. La Procura della Repubblica di Roma aprì un'indagine per stabilire se Moana fosse ancora in vita. Il 18 settembre 2005, invitato in un programma di Enrico Vaime, Mauro Biuzzi (già esecutore testamentario di Moana),[33] mostrò per la prima volta il certificato anagrafico italiano, riportante come data della morte di Moana il 15 settembre 1994.[34] Nel dicembre 2005, nel corso del programma televisivo Chi l'ha visto?, fu mostrato per la prima volta il certificato di morte dell'ospedale di Lione. La famiglia ha confermato la circostanza in diverse interviste ed è stata mostrata anche una lapide senza nome nella tomba di famiglia Pozzi a Lerma.[35]
Nel 2005 la famiglia, tramite il fratello Simone, annunciò la pubblicazione di un libro dedicato alla biografia dell'attrice, dal titolo Moana, tutta la verità. Nel febbraio del 2006, nel corso dell'intervista rilasciata al programma televisivo Chi l'ha visto?, colui che si credeva essere il fratello minore di Moana, Simone Pozzi, dichiarò di esserne in realtà il figlio, anche se resta ancora un mistero la paternità. Simone dichiarò di non avere intenzione di cercare il padre che non si era mai preoccupato né di lui né della madre. Mauro Biuzzi ha scritto una postfazione al libro di Simone ed è intervenuto più volte sul caso.[36][37]
Nell'aprile 2007 Antonio Di Ciesco, marito dell'attrice, dichiarò in un'intervista al quotidiano Il Messaggero di aver aiutato Moana a morire,[28] praticandole l'eutanasia quando il tumore al fegato era ormai in una fase avanzata. Rifiutando l'idea di una lunga agonia, Moana aveva preso accordi con il marito e nel settembre 1994, quando ormai non c'era più nulla da fare, questi fece entrare delle bollicine d'aria nel tubo della flebo.[38] A metà mese la Procura della Repubblica di Roma, su istanza del produttore Riccardo Schicchi, aprì un'inchiesta iscrivendo Di Ciesco nel registro degli indagati.[39] Mauro Biuzzi ha smentito le affermazioni di Di Ciesco.[40]
Il 22 giugno 2007 andò in onda una puntata dedicata a Moana Pozzi del programma televisivo Enigma condotto da Corrado Augias. In tale puntata Mauro Biuzzi, responsabile dell'associazione da lui fondata insieme alla famiglia per tutelare l'immagine dell'attrice, mostrò i risultati del test dell'HIV cui si sottopose Moana nel 1992 e che era risultato negativo.[41]
Il 16 febbraio 2014 nella trasmissione Lucignolo, l'avvocato Michele Cianci, legale della famiglia di Nicolino Matera, ultimo impresario di Moana Pozzi, ha mostrato un estratto del film inedito L'ultima volta di Moana, girato da Riccardo Schicchi quattro mesi prima della sua morte, dalla quale si nota palesemente la malattia dell'attrice.[42]
Il nome
[modifica | modifica wikitesto]Nel suo libro La filosofia di Moana l'attrice spiega che il suo nome deriva da quello di un'isola delle Hawaii, e che in dialetto polinesiano significa "il punto dove il mare è più profondo". Spiega inoltre che i suoi genitori lo scoprirono sfogliando un atlante geografico, e che dovettero insistere molto con il prete perché questi non accettava di amministrare il sacramento conferendo un nome privo di santo protettore. L'attrice, nello stesso libro, dichiara di essere stata felice della scelta dei genitori per il suono dolce del suo nome, per la originalità, e perché nel suo lavoro era perfetto, oltre al fatto che tutti pensavano fosse inventato. Nel suo significato originario il nome fu scelto dalla Disney per un suo film di animazione che in Italia e in alcuni paesi d'Europa venne modificato in Oceania o Vaiana. Quantunque la spiegazione ufficiale fosse che, in alcune nazioni, Moana sarebbe stato inutilizzabile in quanto marchio registrato, alcune testate giornalistiche hanno ipotizzato che il titolo fosse stato modificato allo scopo di evitare rimandi alla pornografia.[43]
Associazione Moana Pozzi
[modifica | modifica wikitesto]A cinque anni dalla morte di Moana, il 7 giugno 1999, Mauro Biuzzi e la madre Rosanna Alloisio costituirono l'Associazione Moana Pozzi.[44] Il sito Internet dell'associazione, aperto nel 2004 dopo cinque anni di preparazione, è un "museo online" dedicato all'attrice e il maggiore archivio gratuito esistente di immagini, informazioni e documenti originali su tutte le attività di Moana. Biuzzi, quale Presidente dell'AMP, ha svolto numerosi interventi nei media italiani[45] e stranieri,[46] come anche alcune azioni legali a tutela dell'immagine di Moana.[47] L'associazione ha anche istituito il premio annuale Miss Moana.[48]
Omaggi
[modifica | modifica wikitesto]- Il film di Davide Ferrario Guardami, del 1999, si ispira alla figura di Moana Pozzi.
- Il 15 settembre 2009, a 15 anni di distanza dalla morte, Sky Uno ha trasmesso un'intervista concessa da Moana a Pippo Baudo pochi mesi prima della sua scomparsa e, a seguire, il film-documentario Moana, magnifica ossessione, diretto da Hakim Zejjari e Max Croci: 40 minuti di filmati di repertorio e interviste.
- Nell'autunno 2009, Sky Italia ha co-prodotto e mandato in onda Moana, miniserie televisiva in due puntate dedicata alla vita e alla carriera di Moana Pozzi, dall'adolescenza alla tragica morte. A interpretare la pornostar italiana è l'attrice Violante Placido. La miniserie è stata trasmessa in prima visione l'1 e il 2 dicembre 2009 su Sky Cinema 1 e, successivamente, replicata su LA7 nel luglio del 2011.
- Nel 2009, Vittoria Risi ha interpretato Moana Pozzi in I segreti di Moana, un film diretto e interpretato da Riccardo Schicchi. Il film è stato girato sia in versione softcore che hardcore e presenta (a detta degli autori) rivelazioni inedite su Moana. Nel cast sono presenti diversi nomi celebri del cinema hard italiano, alcuni dei quali hanno lavorato con Moana Pozzi tra gli anni ottanta e novanta.
Filmografia
[modifica | modifica wikitesto]Filmografia tradizionale
[modifica | modifica wikitesto]Cinema
[modifica | modifica wikitesto]- Smorza 'e llights ovvero Caserta by night, regia di Arnaldo Delehaye – cortometraggio (1980)
- La compagna di viaggio, regia di Ferdinando Baldi (1980) – accreditata come Anna Moana Pozzi
- Erotic Flash, regia di George Curor (1981) – accreditata come Margaux Jobert
- Miracoloni, regia di Francesco Massaro (1981)
- Borotalco, regia di Carlo Verdone (1982)
- W la foca, regia di Nando Cicero (1982)
- Vieni avanti cretino, regia di Luciano Salce (1982)
- Delitto carnale, regia di Cesare Canevari (1982)[n 1]
- Fuga dal Bronx, regia di Enzo G. Castellari (1983)
- Paulo Roberto Cotechiño centravanti di sfondamento, regia di Nando Cicero (1983)
- Vacanze di Natale, regia di Carlo Vanzina (1983)
- Dagobert (Le bon roi Dagobert), regia di Dino Risi (1984)
- A tu per tu, regia di Sergio Corbucci (1984)
- I pompieri, regia di Neri Parenti (1985)
- Ginger e Fred, regia di Federico Fellini (1985) – non accreditata
- I vizi segreti degli italiani quando credono di non essere visti, regia di Camillo Teti (1987)
- Provocazione, regia di Piero Vivarelli (1988)
- Diva Futura - L'avventura dell'amore, regia di Ilona Staller e Arduino Sacco – non accreditata (1989)
- Ecstasy, regia di Luca Ronchi (1989)
- Gioco di seduzione, regia di Andrea Bianchi (1990)
- Amami, regia di Bruno Colella (1992)
- L'inquieta Moana, regia di Nicholas Moore (1993)
Televisione
[modifica | modifica wikitesto]- ...e la vita continua, regia di Dino Risi – film TV (1984)
- Doppio misto, regia di Sergio Martino – film TV (1985)
- L'Odissea, regia di Beppe Recchia – miniserie TV (1991)
Filmografia pornografica
[modifica | modifica wikitesto]- Valentina, ragazza in calore, regia di Jonas Rainer (1981) – accreditata come Linda Heveret
- Fantastica Moana, regia di Riccardo Schicchi (1987)
- Moana, la bella di giorno, regia di Riccardo Schicchi (1987)
- Chiamami, regia di Lawrence Webber (1987)[n 2]
- Moana e... le altre regine, regia di Lawrence Webber (1987)
- Moana la scandalosa, regia di Riccardo Schicchi (1988)[n 3]
- La bottega del piacere, regia di Hard Sac (1988)
- Una calda femmina da letto (The Beefeaters), regia di Jim Reynolds (1989)
- La donna dei sogni, regia di Mario Bianchi (1989)
- Inside Napoli, regia di Mario Salieri (1989)[n 4]
- Super vogliose di maschi (Backfield in Motion), regia di Jim Reynolds (1990)
- Lezioni anali (Super Balls), regia di Henri Pachard (1990)
- Una signora perbene (Nothing Personal), regia di Henri Pachard (1990)[n 5]
- Vogliose ed insaziabili per stalloni superdotati (Back Fire), regia di Gregory J. Schell (1990)[n 6]
- I vizi transessuali di Moana, regia di Jim Reynolds (1990)[n 7]
- Cicciolina e Moana "Mondiali" (Sexy Mundial '90), regia di Jim Reynolds (1990)[n 8]
- Le calde labbra bagnate di Moana (Call Girl House), regia di Jim Reynolds (1990)
- Tutte le provocazioni di Moana, regia di Dudy Steel (1990)
- Moana il trans e la tettona (Hard Love My Love), regia di Jim Reynolds (1990)[n 9]
- La ragazza e... lo stallone nero, regia di Sam Fox (1990)
- Le donne di Mandingo (Passionate Love), regia di Jim Reynolds (1990)
- Manbait, regia di Gerard Damiano (1991)[n 10]
- Malibù Gorilla (Malibu Spice), regia di Alex de Renzy (1992)[n 11]
- Il castello del piacere, regia di Martin White (1992)
- Super Moana (Double Crossing), regia di Jim Reynolds (1992)[n 12]
- Sognando Moana, regia di AA.VV. (1992)
- Bocca calda mani di velluto, regia di Martin White (1992)[n 13]
- Eccitazione fatale (My Friend Mary), regia di Giorgio Grand (1992)[n 14]
- Buco profondo (The Last Couple), regia di Gerard Damiano (1992)[n 15]
- The Naked Goddess, regia di Gerard Damiano (1992)[n 16]
- Visioni orgasmiche, regia di Nicholas Moore (1992)
- Tocco magico, regia di Martin White (1993)
- Vedo nudo, regia di Martin White (1993)
- A culo nudo, regia di Tony Yanker (1994)
- Offerta indecente, regia di Tony Yanker (1994)[n 17]
- Dentro il Vulcano, regia di Tony Yanker (1994)[n 18]
- Belle pazze scatenate - Le ragazze pon pon, regia di Ely Martin (1994)
- La grande sfida hard (Match bestiale), regia di Othezguine Jacques (1994)
- Una lunga carriera, regia di Franco Ludovisi (1994)[n 16]
- L'ultima volta di Moana, regia di Riccardo Schicchi (1994) - uscito postumo nel 2014
Programmi televisivi
[modifica | modifica wikitesto]- Miss Italia (Canale 5, 1981) - Concorrente[49]
- Tip Tap Club (Rete 2, 1982)[50]
- Jeans (Rai 3, 1987)
- L'araba fenice, regia di Paolo Beldì (Italia 1, 1988)
- Magico David, regia di Riccardo Recchia (Italia 1, 1992)
Doppiatrici italiane
[modifica | modifica wikitesto]- Marinella Armagni in Assatanate del sesso
- Daniela Caroli in Cicciolina e Moana "Mondiali"
Discografia
[modifica | modifica wikitesto]Album
[modifica | modifica wikitesto]- 1989 – Impulsi di Sesso (Ginger Music - CD 09456)
Raccolte
[modifica | modifica wikitesto]- 1990 – AA.VV. Diva Futura - Sexy Girls (Diva Futura Srl, DIVA CD 44672-45) con i brani L'Ultima Notte e Let's Dance
- 1993 – AA.VV. Sigle TV (RTI Music, RTI 1021-2, CD) con il brano Ti amoana
- 2015 – AA.VV. Leo Mas Presents Mediterraneo - Rare Balearica Vol 1 (Music For Dreams, ZZZV15011) con il brano L'Ultima Notte
Singoli
[modifica | modifica wikitesto]- 1989 – Supermacho (ACV Sound, ACV 5471, 12")
- 1989 – L'ultima notte/Let's Dance (LGO Music, 022190, 7")
- 1992 – Machito!/Sapore di Maschio Part 1/Sapore di Maschio Part 2/Sapore di Maschio Part 3/Sapore di Maschio Part 4 (CD single/EP)
- 1993 – Aeroplano telecomandato/Ti amoana (Ginger Music – GI-0041, pubblicato in Spagna)
Altri brani incisi per gli spettacoli dal vivo
[modifica | modifica wikitesto]- 1986 – Io con te (Je t'aime) (incisa per lo spettacolo Curve meravigliose)
- Mi guarderai
- Mi sono rotta lo sai
- Nuda
Opere
[modifica | modifica wikitesto]- La filosofia di Moana, Roma, Moana's Club Edizioni, 1991
- Il sesso secondo Moana, Roma, Moana's Club Edizioni, 1992
Note
[modifica | modifica wikitesto]- Annotazioni
- ^ Il film è stato distribuito anche con il titolo La pantera bionda
- ^ Il film è stato distribuito con i titoli Chiamami - Sarò la tua bestia e Chiamami - Moana e le sue bestie
- ^ Il film è stato distribuito anche con il titolo Pelle di lusso
- ^ Il film è stato distribuito in 4 parti
- ^ Il film è stato distribuito in VHS con il titolo La signora per... pene
- ^ Il film è stato distribuito in DVD con il titolo Vogliose e insaziabili
- ^ Il film è stato distribuito in DVD con il titolo I vizi trans di Moana
- ^ Il film è stato distribuito in DVD con il titolo Mundial Sex - Cicciolina e Moana ai Mondiali
- ^ Il film è stato distribuito in DVD con il titolo Rocco e Moana nell'orgia trans
- ^ Il film è stato distribuito in 2 parti. La versione porno soft del film è stata distribuita in Italia con il titolo Papà non ti arrabbiare
- ^ Il film è stato distribuito anche con i titoli Vengo anch'io al Malibù Spice al cinema, Sesso e sole a Malibù in VHS e Spia d'amore in DVD
- ^ Il film è stato distribuito anche con il titolo Moana vive
- ^ Il film è stato distribuito anche con il titolo Cavalla per stalloni doc
- ^ La VHS del film indica erroneamente alla regia Gerard Damiano. Il film è noto anche con il titolo Le professoresse di sessuologia applicata
- ^ Il film è noto anche con il titolo L'insaziabile viziosa
- ^ a b Il film è stato distribuito in 2 parti
- ^ Il film è noto anche con il titolo Mai dire basta
- ^ Il film è noto anche con il titolo Mandingo Superstar
- Fonti
- ^ Camera 05/04/1992 Area ITALIA Circoscrizione ROMA-VITERBO-LATINA-FROSINONE, su Eligendo Archivio - Ministero dell'Interno DAIT.
- ^ (EN) Moana Pozzi, in Internet Adult Film Database.
- ^ La madre di Moana Pozzi: «Era una ragazza fuori dal comune e quei film nemmeno le piacevano. Non devo perdonarla di niente», in Open, 11 novembre 2023. URL consultato il 20 novembre 2023.
- ^ Moana Pozzi ospite al Maurizio Costanzo Show, su dailymotion.com.
- ^ Smorza 'e llights ovvero Caserta by night Archiviato il 30 agosto 2019 in Internet Archive., cinemabreve.org, 5 luglio 2016.
- ^ Moana Pozzi, La filosofia di Moana, Moana's Club, 1991, pag. 8. «Arbore (Renzo). Lo conobbi in casa di amici e si dimostrò subito molto gentile. Mi aiutò in un provino alla Rai (dove poi fui scritturata), mi fece fare l'attrice nel video della sua canzone "Smorza 'e lights" e andammo a letto insieme... Non molto fantasioso e forse un po' timido. Voto: sei.»
- ^ Franco Tontoli, Arbore e Moana nel letto di Francesco II, Andreotti portò a cena 900 parlamentari - Usi e «abusi» della Reggia di Caserta: dal video hard di Renzo Arbore al battesimo di Maria Carolina di Borbone Archiviato il 2 giugno 2016 in Internet Archive., Corriere del Mezzogiorno, Napoli, 29 luglio 2010
- ^ Il calendario del 15 Settembre Archiviato il 1º gennaio 2018 in Internet Archive., culturacattolica.it.
- ^ Moana stessa poi nella sua autobiografia (incompleta e pubblicata solo all'interno di altri libri) rivelò chiaramente il nome di Craxi.
- ^ Mauro Biuzzi parla di anti-partito in una tribuna elettorale del 1992 Archiviato il 30 giugno 2015 in Internet Archive., al punto 1,45.
- ^ Mauro Biuzzi parla di anti-politica in un'intervista di Sky per la fiction Moana Archiviato il 1º luglio 2014 in Internet Archive., al punto 3,50.
- ^ Mauro Biuzzi parla di anti-politica in una conferenza stampa di presentazione del PdA del 1992 Archiviato il 26 marzo 2016 in Internet Archive., ai punti 1,12 e 1,58.
- ^ Un elenco e selezione dei principali articoli Archiviato il 12 maggio 2012 in Internet Archive. nel sito del PdA.
- ^ Diffida di Cicciolina al PdA Archiviato il 13 aprile 2011 in Internet Archive..
- ^ Atto costitutivo del Partito dell'Amore Archiviato il 15 dicembre 2013 in Internet Archive..
- ^ «Nel 1992 Moana entra in politica prendendo il posto di Ilona Staller come candidata del Partito dell'Amore di Mauro Biuzzi.» in Marco Giusti, Moana, secondo inserto fotografico, p. 8, 2004.
- ^ Video-estratto dalla tribuna politica di Moana detta La svolta della Balduina Archiviato il 10 giugno 2014 in Internet Archive., a Telemontecarlo, il 25/03/1992.
- ^ Un estratto video di questo cambiamento Archiviato il 26 marzo 2016 in Internet Archive. in un confronto tra i fondatori sul ruolo di Moana nel Partito dell'Amore, dal programma Enigma, Rai Tre, 2008.
- ^ Cfr. con il video della prima conferenza stampa di presentazione del PdA Archiviato il 16 maggio 2016 in Internet Archive., 10 gennaio 1992.
- ^ Primo volantino elettorale di Moana Archiviato il 3 marzo 2016 in Internet Archive..
- ^ Documento di revoca delle cariche a Schicchi e a Staller Archiviato il 24 settembre 2015 in Internet Archive..
- ^ Documento della nuova carica a Moana Archiviato il 13 aprile 2011 in Internet Archive..
- ^ Documento della nuova carica a Biuzzi Archiviato il 20 febbraio 2015 in Internet Archive..
- ^ Mauro Biuzzi parla del PdA come anti-partito e di Antipolitica in una tribuna elettorale del 1992 Archiviato il 17 settembre 2016 in Internet Archive., al punto 1,45.
- ^ a b c Daniele Mastrogiacomo, Addio Moana Pozzi, su ricerca.repubblica.it, la Repubblica, 18 settembre 1994. URL consultato il 5 gennaio 2018 (archiviato il 18 febbraio 2009).
- ^ I grandi manuali del Corriere della sera, Grandangolo, libro numero 9 su Sant'Agostino, 2019, pagina 131..
- ^ MORTE MOANA POZZI: AIUTI - NEI GIOVANI L'EPATITE È LA CAUSA, su www1.adnkronos.com. URL consultato il 25 agosto 2018 (archiviato il 26 agosto 2018).
- ^ a b Moana Pozzi: i retroscena di una morte misteriosa, in Mistero.me, 11 marzo 2013. URL consultato il 13 maggio 2017 (archiviato il 6 novembre 2016).
- ^ Daniela Vitiello, Eva Henger: "Moana Pozzi non è morta quel giorno" Archiviato il 1º gennaio 2018 in Internet Archive., livesicilia.it.
- ^ Riguardo ai dubbi circa la sua morte, si legga l'articolo 23 anni fa moriva Moana Pozzi e ancora non abbiamo capito niente (ma proprio niente) di lei Archiviato il 1º gennaio 2018 in Internet Archive. di Debora Attanasio, pubblicato sul sito marieclaire.it il 15 settembre 2017.
- ^ Moana Pozzi su Chi l'ha visto? stagione 2005-2006
- ^ La Stampa, 20 settembre 1994, pag. 12
- ^ Procura speciale Archiviato il 23 ottobre 2013 in Internet Archive. a Biuzzi nel testamento di Moana.
- ^ Video-estratto dal programma di Enrico Vaime Archiviato il 21 febbraio 2014 in Internet Archive..
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- ^ Video-estratto di un'intervista Archiviato il 1º luglio 2014 in Internet Archive. di Corrado Augias, programma Enigma, 22 giugno 2007.
- ^ Video-estratto di un'intervista Archiviato il 26 marzo 2016 in Internet Archive. di Daniela Miniucchi, programma Italia sul 2, 28 febbraio 2006.
- ^ "Ho aiutato Moana a morire" Il marito della pornostar racconta - cronaca - Repubblica.it, su Repubblica.it, 2 aprile 2007. URL consultato il 28 luglio 2018 (archiviato il 28 luglio 2018).
- ^ Borsaitaliana.reuters.it[collegamento interrotto].
- ^ Intervista di Giovanna Cavalli Archiviato il 17 novembre 2015 in Internet Archive., Corriere della Sera, 3 aprile 2007.
- ^ Biuzzi vs Schicchi da Augias. 2/3, su youtube.com, 6 settembre 2007. URL consultato il 28 luglio 2018 (archiviato il 25 maggio 2017)..
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- ^ (EN) Disney Changes 'Moana' Title in Italy to Avoid Porn Star Confusion, su The Hollywood Reporter. URL consultato il 21 maggio 2020.
- ^ Stralci dall'atto costitutivo dell'AMP Archiviato il 26 giugno 2015 in Internet Archive..
- ^ Video-estratto dal programma Chiambretti night Archiviato il 16 dicembre 2011 in Internet Archive..
- ^ (EN) Elisabetta Povoledo, The beatification of a porn star [collegamento interrotto], in Int. Herald Tribune, 22 settembre 2004.
- ^ Video del deposito della denuncia al Tribunale ordinario di Roma Archiviato il 21 febbraio 2014 in Internet Archive..
- ^ Vedi tutte le edizioni di Miss Moana Archiviato il 19 settembre 2012 in Internet Archive. nel sito dell'AMP.
- ^ Con la fascia di Miss Cinema Roma.
- ^ In seguito allontanata dal programma e sostituita da Roberta Giusti.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Noa Bonetti, Un'amica di nome Moana. Confidenze a cuore aperto di un'indimenticabile star a luci rosse, Sperling & Kupfer Editori, Milano, 1994, ISBN 8820020610; II ed: Roma, Iris4Edizioni, 2009. ISBN 88-89322-18-7
- Patrizia D'Agostino, Antoni Tentori, Alda Teodorani, Pornodive, Roma, Castelvecchi Editore, 1995.
- Andrea Di Quarto, Michele Giordano, Moana e le altre. Vent'anni di cinema porno in Italia, Gremese Editore, 1997, ISBN 88-7742-067-7.
- Tommaso Trini, Moana. Ultimo mito, Roma, Prearo Editore, 2003, ISBN 88-7348-032-2.
- Ermanno Krumm, Mimmo Rotella - Moana ultimo mito, Prearo Editore, Roma, 2003.
- Marco Giusti, Moana, Milano, Mondadori Editore, 2004, ISBN 88-04-53306-4.
- Francesca Parravicini, Simone Pozzi, Moana, tutta la verità, Reggio Emilia, Aliberti editore, 2006, ISBN 88-7424-134-8.
- Aldo Grasso (a cura di), Enciclopedia della televisione, 3ªed., Garzanti Editore, 2008, ISBN 978-88-11-50526-6.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikiquote contiene citazioni di o su Moana Pozzi
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Moana Pozzi
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Marco Giusti, POZZI, Moana, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 85, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2016.
- (EN) Moana Pozzi, su Discogs, Zink Media.
- (EN) Moana Pozzi, su MusicBrainz, MetaBrainz Foundation.
- Registrazioni audiovisive di Moana Pozzi, su Rai Teche, Rai.
- Moana Pozzi, su CineDataBase, Rivista del cinematografo.
- Moana Pozzi, su MYmovies.it, Mo-Net Srl.
- Moana Pozzi, su Movieplayer.it, NetAddiction S.r.l..
- Moana Pozzi, su FilmTv.it, Arnoldo Mondadori Editore.
- (EN) Moana Pozzi, su IMDb, IMDb.com.
- (EN) Moana Pozzi, su AllMovie, All Media Network.
- (EN) Moana Pozzi, su Rotten Tomatoes, Fandango Media, LLC.
- (EN) Moana Pozzi, su BFI Film & TV Database, British Film Institute (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2018).
- (EN) Moana Pozzi, su Adult Film Database.
- (EN) Moana Pozzi, su Internet Adult Film Database.
- Associazione Moana Pozzi, su moanamoana.it.
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