Vai al contenuto

Mario Ferrari (calciatore)

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Mario Ferrari
Mario Ferrari
NazionalitàItalia (bandiera) Italia
Italia (bandiera) Italia (dal 1946)
Calcio
RuoloAllenatore (ex attaccante)
Carriera
Squadre di club1
1942-1947Brescia12 (1)
1947-1948Venezia24 (7)
1948-1951Reggina77 (12)
1951-1952Villasanta? (?)
????Falck Vobarno? (?)
1955-1956Lumezzane24 (1)
Carriera da allenatore
????Falck Vobarno
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato.
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
Pallavolo
Carriera
Squadre di club
1947-1949 Lale Brescia
1952-1953 Torrione Brescia
Nazionale
????Italia (bandiera) Italia?
 

Mario Ferrari (Brescia, 27 novembre 1926Firenze, 9 settembre 2018) è stato un pallavolista, allenatore di calcio e calciatore italiano, di ruolo attaccante.

Inizia a giocare nelle giovanili del Brescia, con cui esordisce sedicenne nel ruolo di ala sinistra nel campionato di Serie B 1942-1943 concluso con la promozione delle Rondinelle nella massima serie: l'allenatore József Bánás lo schiera in 8 occasioni, nelle quali Ferrari realizza una rete. Al termine della guerra, riprende l'attività nella formazione bresciana, con cui partecipa al campionato di Divisione Nazionale 1945-1946 e al successivo torneo nella massima serie, venendo impiegato come rincalzo per un totale di 4 presenze in campionato.

Nel 1947 viene ceduto al Venezia[1], allenato da Alfredo Foni e partecipante al campionato di Serie B[2]. Con i lagunari guadagna il posto da titolare, collezionando 24 presenze e 7 reti; a fine stagione, tuttavia, scende ulteriormente di categoria, ingaggiato dalla Reggina. Qui rimane per tre stagioni consecutive, fino al 1951, partecipando ad altrettanti campionati di Serie C nei quali la formazione calabrese sfiora per due volte la promozione tra i cadetti. Ferrari è stabilmente impiegato come titolare, con 77 presenze complessive e 12 reti[3].

Nel 1951 rientra a Brescia, proseguendo l'attività di calciatore fino al 1956 in IV Serie con Falck Vobarno (dove ricopre anche l'incarico di allenatore)[senza fonte] e Lumezzane.

Durante la militanza in squadre del Nord alterna l'attività di calciatore a quella di pallavolista. Conta infatti 200 presenze in serie A ed una convocazione in Nazionale[senza fonte] con la Lale Brescia e successivamente con il Torrione Brescia[4].

Allenatore di calcio

[modifica | modifica wikitesto]

Dopo gli esordi come allenatore nel Bresciano, consegue il patentino di allenatore di prima categoria e in seguito passa al ruolo di direttore tecnico[5]. Nel 1958 partecipa al primo corso per allenatori del neonato centro tecnico di Coverciano[6], di cui in seguito diventa direttore[7].

Stabilitosi definitivamente a Firenze[7], a partire dal 1959 entra a far parte del Settore Tecnico della FIGC come istruttore[6][8], rimanendovi fino agli anni novanta[5]; in tale ruolo si è occupato dei corsi per allenatori[9] e nel 1979 ha collaborato alla stesura di un manuale in proposito[10].

  1. ^ Giocatori di Serie A e B autorizzati a cambiare società per la stagione 1947-48, Il Corriere dello Sport, 30 agosto 1947, pag.2
  2. ^ Almanacco illustrato del calcio 1948, ed. Rizzoli, pag.174
  3. ^ Giusva Branca, Reggina (1914-2008). La storia, Reggio Calabria, Laruffa, 2008, pp. 34-42, ISBN 88-7221-400-9.
  4. ^ Statistiche su Legavolley.it
  5. ^ a b Almanacco illustrato del calcio 1995, ed. Panini, pag.14
  6. ^ a b 50 anni del centro tecnico di Coverciano Settoretecnico.figc.it
  7. ^ a b Ecco l'ItalBrescia: tanto biancazzurro per la Nazionale[collegamento interrotto] Bresciaoggi.it
  8. ^ Anche Bearzot ai funerali di Alfredo Foni, La Stampa, 30 gennaio 1985, pag.20
  9. ^ Cinesinho si prepara alla panchina, La Stampa, 4 marzo 1978, pag.17
  10. ^ Nel mega-spareggio il sesto protagonista sarà il caldo, L'Unità, 13 giugno 1979, pag.13 - edizione Toscana
  • Sergio Bonetti, Cesare Pettinari, 50 rossoblù - i protagonisti che hanno fatto la storia dell'A.C. Lumezzane, Brescia, Lumezzane story promotion, 1998.

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]