Charito

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Charito (fl. 363-364) è stata l'imperatrice consorte dell'imperatore romano Gioviano (363-364).

Biografia

Il suo nome non compare nel racconto di Ammiano Marcellino, una delle principali fonti per il periodo. La prima fonte a fare il suo nome fu il Chronographikon syntom di Niceforo I di Costantinopoli; la prima fonte latina fu invece la traduzione del Chronographicon fatta da Anastasio il Bibliotecario. Secondo alcuni storici moderni, l'assenza del nome di Charito in Ammiano è dovuta al fatto che ella ebbe una scarsa influenza politica; allo stesso modo, infatti, Ammiano non nomina la moglie di Valente, Albia Dominica, anche lei di peso politico nullo.[1]

Il padre di Charito fu Lucilliano,[2] un comandante che aveva servito sotto Costanzo II, era caduto in disgrazia sotto Giuliano e poi era brevemente tornato in carica dopo la proclamazione di Gioviano, avvenuta in seguito alla morte di Giuliano durante la sua campagna contro i Sasanidi.

Lucilliano fu ucciso da soldati ribelli. Charito aveva da poco dato alla luce il figlio Varroniano,[3] il loro secondo figlio,[4] che fu nominato console per il 364 assieme al padre. Secondo Temistio Charito raggiunse Gioviano dopo la sua elezione, e questa versione è normalmente preferita a quella di Giovanni Zonara, che descrive invece l'episodio in cui Charito, ancora piangente la morte del padre, va incontro al marito in arrivo dall'Oriente solo per scoprire che è morto durante il viaggio.[5][6]

Una interpretazione di un passaggio della Lettera a una giovane vedova di Giovanni Crisostomo vuole Charito ancora viva diversi anni dopo la morte di Gioviano, timorosa per il fato di Varroniano, il quale, essendo stato console e cesare potrebbe essere messo a morte da un imperatore regnante in quanto possibile pretendente al trono.[7]

Charito e Gioviano furono sepolti nella chiesa dei Santi Apostoli a Costantinopoli.[6][8]

Note

  1. ^ Timothy Barnes, Ammianus Marcellinus and the Representation of Historical Reality, 1998, p. 123.
  2. ^ Ammiano Marcellino, 25.8.9.
  3. ^ Ammiano Marcellino, 25.10.11; Zonara xiii.14.
  4. ^ L'unica fonte dell'esistenza di un precedente figlio è Filostorgio (Storia ecclesiastica, viii.8).
  5. ^ Temistio, Orazioni, v; Giovanni Zonara, Annal., xiii.14.
  6. ^ a b Thomas Banchich, "Jovian", Henry Wace ed., Dictionary of Christian Biography and Literature to the End of the Sixth Century A.D., with an Account of the Principal Sects and Heresies.
  7. ^ Giovanni Crisostomo, Lettera a una giovane vedova, datata 380 circa.
  8. ^ Zonara, Annal., xiii.14.
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