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Apple

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Apple Inc.
Logo
Logo
StatoStati Uniti (bandiera) Stati Uniti
Borse valori
ISINUS0378331005
Fondazione
Fondata da
Sede principale1 Infinite Loop, Cupertino, Stati Uniti
Prodotti
FatturatoAumento 182,79 miliardi $[1]
Utile nettoAumento 39,51 miliardi $[1]
Dipendenti115.000 [2] [3]
Slogan«Think different.»
Sito webwww.apple.com/it/

Apple Inc. (pronuncia italiana [ˈɛppol][4]) è un'azienda statunitense che produce sistemi operativi, computer e dispositivi multimediali con sede a Cupertino, nello Stato della California. È attualmente una delle aziende più note, discusse e produttive del mondo. Con il suo prodotto iPhone 5S, l'azienda detiene il record di smartphone più venduto al mondo.[5] Precedentemente era conosciuta come Apple Computer Company, dal 1º aprile 1976 al 3 gennaio 1977, e Apple Computer Inc., dal 3 gennaio 1977 al 2007. La società fu fondata da Steve Jobs, Steve Wozniak e Ronald Wayne nel 1976, a Cupertino, nella Silicon Valley, in California.

Conosciuta in tutto il mondo dai primi anni ottanta grazie alla vasta gamma di computer Macintosh, attualmente il suo nome è associato anche al lettore di musica digitale iPod, al negozio di musica online iTunes Store, all'iPhone, smartphone basato sul sistema operativo iOS, al tablet iPad, al recente Apple Watch, al media center Apple TV e ai vari accessori. Nel corso del tempo Apple ha introdotto presso il grande pubblico numerose innovazioni nel campo dell'alta tecnologia e del design applicate ai prodotti informatici.

A partire da agosto 2011, Apple diventa una delle più grandi aziende al mondo per capitalizzazione azionaria e di maggior valore al mondo, davanti alla eterna rivale Microsoft.[6]. Il titolo è quotato al Nasdaq. Il 12 agosto 2012 Apple diviene la società privata con maggiore capitalizzazione di mercato di sempre, battendo il precedente record della rivale Microsoft risalente al 1999[7], anche se è nettamente inferiore alle compagnie nazionali, come Saudi Aramco. Nel 2012 gli utili sono cresciuti del 94%. Il 25 novembre 2014 Apple sfonda la quota di 700 miliardi di dollari di capitalizzazione di mercato, battendo il suo precedente record risalente al 2012. Mai nessuna azienda statunitense aveva superato tale soglia.[8]

Storia

Lo stesso argomento in dettaglio: Storia di Apple.

Gli inizi

Wozniak era un hacker e programmatore per la HP che nel 1975 aveva cominciato a tenere conferenze al Homebrew Computer Club e che fu il progettista del primo modello di computer venduto da Apple.

In attesa del giorno in cui avrebbe potuto permettersi una CPU, e dal momento che avrebbe voluto utilizzare il Motorola 6800, Wozniak cominciò a osservare, a imparare e a progettare i suoi computer sulla carta perché entrambi i processori commerciali disponibili a metà degli anni '70, l'Intel 8080, che costava 179 dollari, e il Motorola 6800 che costava 170 dollari, erano fuori dal suo budget.

Quando la MOS Technologies mise in commercio il suo chip 6502 nel 1976 al modico prezzo di 25 dollari,[9] Wozniak cominciò immediatamente a scrivere una versione del linguaggio di programmazione BASIC per il nuovo processore. Una volta completata, cominciò a progettare un computer sul quale farlo girare. Il chip 6502 era stato progettato dallo stesso team che aveva progettato il 6800, cosa più che comprensibile, dal momento che molti impiegati nella Silicon Valley lasciavano le loro società per formarne di nuove. Il vecchio progetto del computer di Wozniak basato sul 6800 aveva solo bisogno di alcune piccole modifiche per poter utilizzare il nuovo processore.

Una volta completato un prototipo nel garage, Wozniak prese subito a parlarne durante le sue conferenze all'Homebrew Computer Club, dove mostrò per la prima volta il suo sistema. Fu lì che incontrò il suo vecchio amico Steve Jobs, enormemente interessato alla futura applicazione commerciale di queste piccole macchine "da hobby". Jobs riuscì a convincere Wozniak ad assemblare la macchina che aveva progettato e a venderla assieme a lui. Jobs prese contatti con il proprietario di un negozio di computer della zona, The Byte Shop, e gli presentò la macchina. Il proprietario era interessato alla macchina e si impegnò a comprare 50 esemplari del computer pagandoli 500 dollari l'uno, ma non intendeva venderli in scatola di montaggio, li voleva tutti montati. Quindi, per non perdere il contratto, Jobs e Wozniak dovevano assemblare tutti i computer senza però disporre né di una fabbrica né dei soldi necessari per impiantarla.

Immagine dell'Apple Store inglese. Aperto a Londra in Regent Street il 20 novembre 2004, è il primo store di Apple in Europa e il terzo fuori dagli Stati Uniti.

La macchina era dotata di un paio di caratteristiche interessanti: la prima era quella di poter essere collegata a un televisore. Visto che molti computer dell'epoca non prevedevano nemmeno un dispositivo video, quella era un'innovazione notevole; il video era tuttavia piuttosto lento, soltanto 600 caratteri per secondo. La macchina si chiamava Apple I (1976) e includeva delle ROM da dove caricava il codice all'accensione: questo rendeva molto semplice l'accensione della macchina. Spinto dall'insistenza di Paul Terrell, Wozniak progettò anche un modulo per interfacciare il computer a un lettore a cassette per caricare e salvare i programmi. Il lettore era molto rapido (per l'epoca): leggeva e scriveva 1.200 byte per secondo.

Il pregio dell'Apple I era la semplicità: era un computer discretamente potente, ma Wozniak era riuscito a progettarlo utilizzando pochi componenti (rispetto ai computer concorrenti) quindi era relativamente economico. La capacità di Wozniak di semplificare un circuito elettronico per ridurne i costi è leggendaria, e buona parte di questa leggenda è dovuta proprio al progetto dell'Apple I e dell'Apple II (1977).

Dopo essersi associati con Ronald Wayne, il quale avrebbe dovuto fare da mediatore tra i due amici,[10] cominciarono ad assemblare i computer. I ragazzi usarono qualsiasi mezzo per poter acquistare i pezzi necessari (compreso vendere la calcolatrice scientifica HP di Wozniak e il furgoncino Volkswagen di Jobs) e "sequestrarono" il garage alla famiglia di Jobs, dove potevano lavorare indisturbati. In giugno riuscirono a consegnare i computer che vennero regolarmente pagati. I computer venivano forniti senza telaio, cosa frequente all'epoca. Chi acquistava il computer doveva quindi provvedere in proprio alla realizzazione dell'alloggiamento; vi sono fotografie dell'epoca, infatti, che mostrano l'Apple I contenuto in una scatola di legno. Alla fine vennero costruiti 200 esemplari di Apple I.

Wozniak intanto stava già pensando al modello successivo. Molte delle scelte progettuali del primo computer erano dovute alle limitazioni economiche che Wozniak dovette affrontare durante lo sviluppo del prototipo. Ma ora, dopo avere venduto i primi computer, Wozniak aveva più risorse a disposizione e cominciò a progettare l'Apple II, che sarebbe stato un radicale miglioramento del predecessore.

La progettazione della macchina si stava rivelando molto più costosa del previsto e cominciavano a mancare i soldi. Jobs chiese a Wayne di impegnarsi economicamente, ma Wayne, scottato da un fallimento avvenuto qualche anno prima, si rifiutò e decise di uscire dall'azienda. Jobs contattò così Mike Markkula il quale, fiducioso nel progetto, investì 250.000 dollari nella neo-nata Apple Computer, fondata ufficialmente il 1º aprile 1976.

Una delle differenze fondamentali era il circuito TV che era stato totalmente ridisegnato: ora visualizzava i dati contenuti nella memoria del computer e non stringhe di testo inviategli dal processore. L'Apple II era in grado di visualizzare anche grafica, non solo semplice testo, ed era in grado di utilizzare anche dei colori. Jobs insistette per la realizzazione del case e di una tastiera migliori dell'Apple I. L'idea di Jobs era che il computer una volta tirato fuori dalla scatola dovesse essere pronto e funzionante subito, senza software da programmare o parti da montare. Questo computer era effettivamente un grande miglioramento rispetto al computer venduto a The Byte Shop, ma non era ancora completo e bisognava anche scrivere il BASIC per consentire agli utenti di programmarlo.

L'Apple II fu presentato al pubblico il 16 aprile del 1977 durante il primo West Coast Computer Faire. Con la sua presentazione generalmente si ritiene sia nata l'era del personal computer. Milioni di computer vennero venduti negli anni ottanta. Quando Apple si quotò in borsa generò più ricchezza di quanta ne avesse generata l'IPO della Ford nel 1956 e creò il maggior numero di milionari per compagnia che la storia ricordi.

Vennero prodotti molti modelli della famiglia Apple II, inclusi gli Apple II e Apple IIGS, che venivano ancora utilizzati da molte scuole non aggiornate verso la fine degli anni novanta.

Il Macintosh

Negli anni ottanta Apple emerse nel mercato dei personal computer. Sull'onda del successo anche un peso massimo come IBM decise di entrare nel mercato e quindi presentò il suo personal computer. Il computer di IBM utilizzava MS-DOS, un sistema operativo solo testuale prodotto dalla Microsoft di Bill Gates. Questo computer, pur essendo inferiore come prestazioni agli avversari, era spinto dalla potenza commerciale dell'IBM e conquistò presto ampie fette di mercato. Il prodotto della IBM era acquistato principalmente dalle aziende, dato l'alto costo e le prestazioni non eccelse.

Molte piccole aziende utilizzavano l'Apple II, ma la compagnia (che Stephen Wozniak aveva lasciato nel 1981, dopo un incidente con un aereo privato) decise che era meglio uscire con una nuova macchina e mise sotto pressione i progettisti per realizzare in tempi rapidi un nuovo computer dedicato al mercato aziendale. I progettisti sfornarono l'Apple III anche se non ne erano pienamente soddisfatti: durante la progettazione erano infatti dovuti scendere a compromessi per questioni di tempo e scelte aziendali. Una delle scelte sbagliate riguardava la mancanza di una ventola per il raffreddamento del computer. È riportato che Jobs si oppose alla ventola ritenendola non elegante. La nuova macchina a causa di questa scelta si rivelò un disastro: si surriscaldava facilmente e molti modelli dovettero essere richiamati. L'Apple III era costoso e malgrado nel 1983 ne fosse introdotta una versione aggiornata, non vendette comunque mai bene.

Nel frattempo vari gruppi di tecnici all'interno di Apple stavano lavorando al completamento di un nuovo computer, basato sulle più avanzate tecnologie allora disponibili, che comprendevano un'interfaccia grafica, un mouse, la programmazione orientata agli oggetti e il supporto per le reti informatiche. Questi sviluppatori comprendevano Jef Raskin e Bill Atkinson ed erano spronati da Steve Jobs, che desiderava concentrare tutta l'azienda sullo sviluppo del nuovo computer.

Quando, nel dicembre del 1979, Jobs fu autorizzato dalla Xerox a visitare lo Xerox PARC e vide il nuovo sistema Alto, capì che l'informatica stava per subire una nuova rivoluzione. Vedendo quel computer dotato di interfaccia grafica aveva compreso che i computer prodotti all'epoca sarebbero stati sostituiti da nuovi computer più semplici da usare e quindi molto più interessanti per il grande pubblico. Decise di spronare Apple verso i nuovi computer: nacque dunque il progetto Lisa e il progetto Macintosh. Jobs riuscì ad aver accesso ai laboratori Xerox per tre giorni, grazie a un accordo di prevendita di un milione di azioni Apple prima dell'IPO (circa 18 milioni di dollari). Quando si presentò nei laboratori trovò però l'opposizione di alcuni progettisti della Xerox, che vedevano Jobs come un pirata che assaltava un vascello pieno di dobloni anche se, in seguito, alcuni di essi andarono a lavorare per Apple. Lisa venne presentato nel gennaio 1983 e costava 10.000 dollari. Come molti dei prodotti che seguiranno, Lisa era un prodotto troppo innovativo per i suoi tempi e troppo costoso per gli utenti a cui era indirizzato. Apple non riuscì a conquistare il mercato e Lisa venne abbandonato nel 1986.

A metà dello sviluppo del Lisa, Jobs fu estromesso da tale progetto e riuscì, non senza ripercussioni che portarono all'abbandono del progettista capo Jef Raskin, ad assumere il comando su quello parallelo del Macintosh, che inizialmente era stato previsto come versione economica del Lisa. L'Apple Macintosh venne presentato nel 1984 con una pubblicità televisiva trasmessa durante il Super Bowl. Questo spot, divenuto celebre, si basava sul romanzo 1984 di George Orwell e sottintendeva un'analogia tra il Grande Fratello e IBM, dove nella parte del liberatore si trovava, ovviamente, il Macintosh. La pubblicità infatti terminava con la seguente frase: «On January 24, Apple Computer will introduce Macintosh. And you'll see why 1984 won't be like "1984"» (Il 24 gennaio Apple Computer presenterà il Macintosh. E vedrete perché il 1984 non sarà come '1984'). La liberazione sottintesa è legata all'Interfaccia grafica (GUI), che effettivamente consentirà anche agli utenti meno esperti di utilizzare il computer. Dentro Apple nasce spontaneamente la figura del Mac evangelista, una persona che, convinta della superiorità del Macintosh rispetto agli altri computer, cerca di convincere conoscenti e amici. I primi Mac evangelisti sono infatti alcuni impiegati della società.

Il Macintosh rappresenta dunque la chiave del successo di Apple, sebbene non sia stato il successo commerciale che avrebbe potuto essere. Durante una visita di Bill Gates a Cupertino, Jobs gli mostrò un'anteprima della GUI del Mac. Nel 1985, dopo avere ottenuto una prima licenza da Apple, Microsoft presentò Microsoft Windows, la GUI per i sistemi prodotti da IBM. Sebbene la GUI di Apple fosse notevolmente più avanzata rispetto a quella prodotta da Microsoft, quest'ultima aveva un vantaggio: la diffusione. Molte ditte avevano copiato il computer prodotto da IBM e ne avevano realizzato modelli compatibili, ma che costavano meno dell'originale. Quindi, sebbene gli IBM-compatibili fossero tecnologicamente inferiori al progetto Macintosh, essi costavano meno ed erano più diffusi, accaparrandosi ampie fette di mercato.

Microsoft e Windows sono uno dei maggiori successi commerciali della storia del XX secolo; dall'apparizione di Windows, Apple ha sempre perso quote di mercato e non è più riuscita a diventare la numero uno nel settore dei personal computer. Nel 2003 Apple deteneva circa il 5% del mercato dei personal computer.[11]

Ingresso della sede centrale a Cupertino, in California

Dopo il fallimento del primo computer portatile Macintosh Portable avvenuto nel 1989, Apple presentò un nuovo portatile chiamato PowerBook nel 1990. La serie originale, la 1xx, era formata da due prodotti distinti: il PowerBook 100 realizzato in collaborazione con Sony, molto simile a un subnotebook, basato sul vecchio processore Motorola 6800, e i più potenti e completi nella loro configurazione, PowerBook 140 e PowerBook 170. PowerBook stabilì lo standard per tutti i futuri portatili che lo seguirono: introduceva lo schermo posto verticalmente e collegato tramite una cerniera alla tastiera posta orizzontalmente, la trackball e altre innovazioni. Supportava le reti AppleTalk ed era incluso il software QuickTime che forniva un supporto multimediale.

Nel 1994 Apple rivoluzionò i Macintosh adottando come processore il PowerPC, creando per l'occasione un consorzio con Motorola e IBM, aziende detentrici della tecnologia utilizzata per creare questo nuovo processore. Il PowerPC era sensibilmente diverso rispetto ai precedenti processori della famiglia 68000, difatti Apple dovette sviluppare uno strato di emulazione per le applicazioni software sviluppate prima del PowerPC.

L'uscita e il ritorno di Steve Jobs

Dopo una lotta di potere interna alla società con il nuovo CEO John Sculley, Jobs fu costretto ad abbandonare la società nel 1985, fondando quindi una nuova compagnia, la NeXT Computer. Inizialmente l'azienda sembrava molto promettente, sospinta dall'alta tecnologia adottata, ma in seguito i suoi computer non riuscirono a conquistare un mercato abbastanza ampio e quindi la società si avviò verso la chiusura.

Verso la metà degli anni novanta, dopo una serie di scelte discutibili Apple si trovava in crisi di vendite e di idee. Il 21 dicembre 1996 il consiglio di amministrazione di Apple acquistò NeXT per 400 milioni di dollari con l'intenzione di utilizzare NEXTSTEP (il sistema operativo sviluppato da NeXT) come base per le future versioni del sistema operativo Mac OS. Jobs divenne consigliere personale del presidente Gil Amelio[12] che pochi mesi dopo, l'11 luglio 1997, diede le dimissioni come il suo braccio destro Ellen Hancock.[13] Senza ancora un presidente, il 6 agosto l'azienda annunciò un accordo con Microsoft in base al quale quest'ultima avrebbe acquistato un pacchetto azionario Apple (senza diritto di voto) di 150 milioni di dollari, impegnandosi a realizzare versioni di Internet Explorer e Office per Mac e a terminare le cause in corso con licenze incrociate sui brevetti.[14]

Jobs, divenuto il 16 settembre chief executive officer ad interim con un compenso simbolico di un dollaro annuo,[15][16] riuscì rapidamente a far risorgere Apple[17] promuovendo soprattutto lo sviluppo della linea iMac, nel mercato dal settembre 1998.[18] Tuttavia ancora per tutto il 2001 continuò a guadagnare annualmente un dollaro di salario e nessuna stock option.[19]

L'idea di Jobs fu di lavorare al connubio macchina-software, puntando a realizzare sia i dispositivi sia i software che li facevano funzionare. Tale strategia si rivelò vincente: la Apple riuscì a sostituirsi ai produttori nella distribuzione dei loro contenuti. I risultati furono l'iPod, lettore di musica digitale, l'iPhone, sintesi di un telefono cellulare, un computer palmare e l'iPad, un tablet computer di nuova generazione.[20]

I tempi del sistema operativo Mac OS X

Nel 2000 Apple presentò Mac OS X, il sistema operativo basato su NeXTStep. Questo sistema coniuga la sicurezza e stabilità di un sistema Unix con la semplicità ed eleganza tipica dei prodotti Apple. È rivolto sia ai professionisti sia agli utenti comuni, a differenza del precedente Mac OS X Server 1.0, che aveva ancora un'interfaccia grafica piuttosto simile a quella di Mac OS 9, introduce una nuova interfaccia grafica conosciuta come Aqua. Con l'introduzione di Mac OS X 10.0, Apple presenta anche l'Ambiente Classic, un programma che consente di emulare il precedente ambiente sul nuovo Mac OS X, per preservare la compatibilità con le vecchie applicazioni Mac OS 9.

Apple rese disponibili anche le librerie Carbon per consentire agli sviluppatori di effettuare in modo rapido il porting del vecchio e ampio parco software di Mac OS 9 sul nuovo sistema operativo.

Oltre che nel settore dei computer, Apple si era mossa anche nel settore delle periferiche. Uno degli sviluppi più interessanti lo si è avuto nel settore dei Personal Digital Assistant (PDA). Apple nel 1993 mette in commercio il Newton da un'idea di John Sculley (fu proprio lui a coniare l'acronimo PDA), un prodotto interessante ma troppo in anticipo per i suoi tempi e quindi con scarso successo commerciale. Nel 1990 si era iniziata la corsa inarrestabile di Windows e Apple si era vista ridurre le quote di mercato, che erano passate dal 20% dell'inizio degli anni 90 al 5% della fine del decennio. La compagnia ha dovuto affrontare anche una crisi finanziaria che ha avuto il suo epilogo quando il 6 agosto 1996 Jobs annunciò che Microsoft aveva comprato il 7% circa delle azioni (senza diritto di voto) di Apple, per 150 milioni di dollari. L'acquisto delle azioni era stato subordinato a un accordo che prevedeva l'installazione di Microsoft Internet Explorer su tutti i computer prodotti da Apple. Microsoft sostenne la società annunciando anche che avrebbe continuato lo sviluppo della suite Office per Macintosh. La crisi finanziaria venne successivamente superata e le azioni in mano Microsoft vennero ricomprate, anche se la quota di mercato continuò ad assottigliarsi e nel 2004 raggiunse il 3%.

Molti dei prodotti recenti includono la tecnologia AirPort. Questa tecnologia serve per costruire reti senza fili. Vengono anche presentati i processori PowerPC G4 e l'iBook. Nel 2002 viene presentato il nuovo iMac G4, dotato di una base semisferica collegata a uno schermo TFT tramite un braccio metallico orientabile. Questo modello è stato dismesso nell'estate del 2004. Il nuovo modello l'iMac G5, basato sul PowerPC G5, è stato presentato il 31 agosto 2004. Questo modello racchiude l'intera logica del computer nello schermo TFT. Il nuovo iMac è uno dei computer più silenziosi e sottili che esistano sul mercato.

Morte di Steve Jobs

A causa di un tumore al pancreas il 5 ottobre del 2011, a 56 anni scompare Steve Jobs. Già gravemente malato, il 24 agosto 2011 Steve Jobs aveva lasciato il ruolo di CEO di Apple, ceduto ufficialmente al COO Tim Cook.

L'annuncio avviene nella notte, sulla home page del sito, dove campeggia una foto in scala di grigi di Steve Jobs con l'anno della nascita e quello della morte: 1955-2011.

«Apple ha perso un genio creativo e visionario e il mondo ha perso un formidabile essere umano»

«Quelli di noi che hanno avuto la fortuna di conoscerlo abbastanza e di lavorare con lui - si legge ancora sul sito - hanno perso un caro amico e un mentore ispiratore. Steve lascia una società che solo lui avrebbe potuto costruire e il suo spirito sarà sempre il fondamento di Apple». Lo scorso 25 agosto aveva annunciato le dimissioni irrevocabili da a.d., l'azienda che ha fondato, lasciato (perché costretto) e rilanciato consegnandola come una delle stelle più brillanti della tecnologia. La malattia l'aveva tormentato e consumato per anni.

Immediate le reazioni da parte della stampa Usa. Il sito del New York Times titola a tutto schermo: «Steve Jobs, il visionario della Apple, muore a 56 anni» e sotto una foto con un iPhone. Il Washington Post: «Muore Steve Jobs, il pioniere della tecnologia».

La Cnn, sopra una foto della sua ultima creatura, l'iPad, il titolo «Muore il fondatore della Apple». Mobilitate anche le tv che hanno puntato le telecamere su Cupertino. Mentre sono già arrivate le reazioni da parte delle più alte cariche e del mondo della tecnologia. «Steve era tra i più grandi innovatori americani – ha detto il presidente degli Stati Uniti Barack Obama - e noi siamo rattristati dalla notizia della sua morte». «Ha fatto felici tantissime persone», ha ricordato Steve Wozniak, l'amico e l'uomo con cui ha fondato Apple nel 1976.

I fan: all'Apple Store sulla Quinta Strada a New York i fan si sono radunati lasciando fiori e candele accese. «I love Steve» è una delle scritte sulle impalcature che avvolgono l'Apple Store in via di ristrutturazione. Alla memoria di Steve Jobs, il nuovo iPhone 4S è stato definito dai fan «iPhone per Steve».

La rivale: parole di cordoglio anche da parte di Samsung, protagonista negli ultimi anni di una accesa battaglia legale sui brevetti. In un comunicato diffuso dalla società coreana viene affermato che: «Il presidente Steve Jobs ha introdotto numerosi rivoluzionari cambiamenti all'industria dell'information technology ed è stato un grande imprenditore. Il suo spirito innovativo - è scritto nel comunicato diffuso anche in Cina e firmato da Choi Gee-sung, direttore generale e vice presidente della Samsung Electronics - e i traguardi importanti saranno per sempre ricordati dal popolo di tutto il mondo».

Il fondatore di Microsoft Bill Gates ha dichiarato «Sono profondamente rattristato. Steve e io ci siamo incontrati 30 anni fa e siamo stati colleghi, concorrenti e amici per oltre metà delle nostre vite».

Prodotti

Famiglie di prodotti

Computer (Macintosh)

Tablet (iPad)

Server di Apple

Riproduttori Musicali (iPod)

Telefoni cellulari smartphone (iPhone)

Orologi da polso (Apple Watch)

Media Center

Accessori Apple per Internet

Accessori

Servizi

Software

Storia dell'Hardware

1976
1977
1980
1983
1984
1985
1986
1987
1988
1989
1990
1991
1992
1993
1994
1995
1996
1997
1998
1999
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
2012
2013
2014
2015
2016

Storia del Software

Loghi e origini

Loghi

Il primissimo logo, utilizzato solo per gli Apple I (nelle brochure e manuali), fu disegnato da Ronald Wayne, all'epoca socio di Jobs e Wozniak. Esso rappresenta, con uno stile grafico molto barocco e per niente iconico, Isaac Newton seduto al di sotto di un melo.

Il logo di Apple, oggi a tutti noto, fu disegnato nel 1976 da Rob Janoff, che lo creò per fare un favore a Regis McKenna, suo datore di lavoro e amico di Steve Jobs. Janoff per aver l'ispirazione andò al supermercato dove acquistò un sacchetto di mele, poi tornò a casa, le tagliò, le dispose sul tavolo e cominciò a osservarle. Dalle mele tagliate Janoff estrasse una semplice mela monocromatica con un morso. Il logo venne presentato a Jobs ma questo richiese un logo con più colore. Janoff rispose alle obiezioni di Jobs dicendo che un logo monocromatico era più semplice e economico da stampare ma Jobs rispose che il colore avrebbe permesso di "umanizzare" la società. Il grafico quindi prese il logo e aggiunse le bande colorate secondo la sua ispirazione del momento.[22] Questo logo è spesso erroneamente considerato un tributo ad Alan Turing, con la mela morsicata che fu, molto probabilmente, il modo in cui egli si uccise.[23][24] Sia Janoff sia Apple negano ogni forma d'omaggio a Turing nel design del logo.[25] Il logo Apple venne immediatamente abbinato con lo slogan "BITE THAT APPLE" quando furono in commercio Apple I e Apple II.

È possibile utilizzare il logo Apple mediante la pressione della combinazione Alt+ Maiusc+8 su sistema operativo Mac OS X, il carattere così ottenuto sarà visibile soltanto se il documento sarà aperto tramite un computer Macintosh o un dispositivo iOS. Esempio: →← La "mela" sarà visibile solo da coloro che visitano questa pagina tramite i dispositivi Apple.

Il primo logo Mac, raffigurante un computer Macintosh stilizzato con tratti picasseschi venne disegnato da Tom Hughes e John Casado[26], direttori artistici del team di sviluppo del Macintosh. Originariamente il logo era stato disegnato dall'artista Jean-Michel Folon, che aveva ricevuto da Steve Jobs 30.000 dollari in anticipo per il lavoro, e aveva uno stile completamente differente[27]. Folon avrebbe ricevuto i diritti pari a un dollaro per ogni Mac venduto, ma prima della commercializzazione del Macintosh, Steve Jobs cambiò idea e fece sostituire il logo con quello disegnato da Houghes e Casado[senza fonte]. Il logo Mac venne usato come messaggio di benvenuto su tutti i Macintosh fino alla versione 7.6.1, quando fu rimpiazzato dalle due faccine colorate. Con la distribuzione di Mac OS X 10.2, l'attuale logo Apple ha preso il posto delle faccine.

Origine del nome "Apple"

  • Pare che nell'estate del 1975, Steve Jobs lavorasse in una piantagione di mele in Oregon e fu proprio in quel periodo che il nome cominciò ad apparirgli "unico e interessante" (versione raccontata da Steve Wozniak il 22 novembre 2010),[28] e si narra che fosse rimasto particolarmente colpito da una copertina di un LP dei Beatles rappresentante appunto una mela (da cui il nome della casa discografica da loro fondata nel 1968, la "Apple Corps").[29]
  • Pure lo stesso steve Jobs disse delle parole importanti: "A quel tempo in realtà ero un fruttariano. Mangiavo solo frutta. Ora sono un bidone della spazzatura come tutti gli altri. E siamo stati circa tre mesi in ritardo per depositare un nome di business di fantasia così ho minacciato di chiamare la società Apple Computer a meno che qualcuno non avesse suggerito un nome più interessante entro le cinque di quel giorno. Sperando di stimolare la creatività. E niente si è mosso. L'interesse mi è nato leggendo le opere di Arnold Ehret. Ed è per questo che ci chiamiamo Apple."
  • Un'altra ipotesi (confermata anche in un documentario da Steve Jobs) narra che mentre stavano scegliendo il nome della casa, videro, poggiata su un tavolo, una mela morsicata.
  • Può darsi pure che, come rappresentava il primissimo logo Apple, la mela rappresenti un simbolo di innovazione, con un chiaro riferimento alla mela che colpì e illuminò Isaac Newton sulla legge di gravitazione universale o che rappresentasse il morso della conoscenza che Eva diede al famoso frutto proibito, che era appunto la mela.
  • Altra ipotesi è che scelsero come logo e nome la mela per far capire che utilizzare prodotti Apple fosse facile quanto mangiare una mela.
  • Si dice anche che Steve Wozniak avesse scelto il nome Apple anche per farla risultare tra le prime aziende nella lista nell'elenco telefonico.

Slogan utilizzati

  • "Soon there'll be two kinds of people: those who'll use computers and those who will use Apple's", che recita "Presto esisteranno due tipi di persone: quelle che useranno dei computer e quelle che useranno Apple" (1983, nello spot di Apple Lisa, con Kevin Costner).
  • "Changing the world - one person at a time", ovvero "Cambiamo il mondo - una persona alla volta" (metà anni ottanta).
  • "The computer for the rest of us", all'incirca "Il computer per il resto di noi (per la gente comune)" (1984).
  • "...you'll see why 1984 won't be like "1984"" ovvero "...vedrai perché il 1984 non sarà come "1984", utilizzato nello spot di lancio del Macintosh durante il Superbowl (1984).
  • "The power to be your best", all'incirca "La forza di essere il tuo meglio" - (1980 - 1990).
  • "Think different", ovvero "Pensa in modo diverso" - (1997).
  • "I think, therefore iMac", ovvero "Penso, dunque iMac", basato sul famoso "Penso, dunque esisto" (Cogito ergo sum) di Cartesio (1998).
  • "One more thing", ovvero "Ancora una cosa" (durante le WWDC e i MacWorld).
  • "There's something in the air" ovvero "C'è qualcosa nell'aria", per la presentazione del nuovo MacBook Air durante il Macworld del 2008.
  • "Let's rock" cioè "Muoviamoci (a ritmo di musica)", per la presentazione della nuova generazione di iPod nel settembre 2008;
  • "It's only rock and roll but we like it!", vale a dire "È solo rock and roll, ma a noi piace!", slogan e nome dell'evento avvenuto il 9 settembre 2009, ispirato all'omonima canzone dei Rolling Stones;
  • "There is an App for that", ovvero "C'è una Applicazione per questo", utilizzato dalla fine del 2009 fino a estate 2010 come frase e slogan della pubblicità sugli iDevice;
  • If you don't have an iPhone well... you don't have an iPhone ovvero Se non hai un iPhone, beh... non hai un iPhone;
  • Let's talk iPhone ovvero Parliamo, iPhone, in merito all'uscita dell'iPhone 4S ironizzando sul nuovo Siri.
  • Designed by Apple in California, frase impressa normalmente sul retro di tutti gli iDevice, utilizzata nel giugno 2013 in uno spot pubblicitario per mettere in evidenza la paternità del design dei prodotti.

Azienda e dipendenti

Apple Fellows

Un Apple Fellow (in inglese membro, collega) è un dipendente che è stato nominato come tale da Apple stessa in riconoscimento ai suoi straordinari contributi tecnici o carismatici al mondo dell'informatica. L'Apple Fellows program ha finora elargito questo titolo a pochissime persone, tra le quali Al Alcorn, Bill Atkinson, Guy Kawasaki, Alan Kay, Don Norman e Steve Wozniak.[31][32][33]

Critiche e controversie

Apple viene spesso criticata per il suo modello di sviluppo verticale. L'azienda viene accusata di non tenere conto delle logiche di mercato e di sviluppare intenzionalmente prodotti non compatibili con il resto del mercato. Questa strategia impedirebbe di utilizzare efficacemente l'economia di scala che l'industria dei personal computer consente e quindi i prodotti Apple tendenzialmente costano di più dei prodotti della concorrenza. A tale critica si può opporre la constatazione che, almeno nell'hardware, attualmente i computer Apple sfruttano standard più simili a quelli degli altri Personal Computer rispetto al passato e che ciò in effetti ha di molto ridotto il divario di prezzo, specie se si fa una comparazione a parità di prestazioni.

Un'altra critica che viene rivolta è la guida eccessivamente personale del CEO specialmente durante la gestione di Steve Jobs. Jobs viene accusato di eccessiva personalizzazione della società e di accentramento delle funzioni di comando.

Come altre multinazionali, Apple è stata criticata da diversi enti e testate giornalistiche per le condizioni di lavoro degli operai che confezionano i suoi prodotti nelle fabbriche della cinese Foxconn;[34][35] parte di queste critiche sono state pubblicate dal "New York Times" nel 2012[36][37][38] e hanno spinto il CEO "Tim Cook" a inviare una lettera aperta ai suoi dipendenti.[39][40] Il clamore generato da questa serie di articoli ha portato Apple a stringere un accordo con la FLA (Fair Labor Association), che ha condotto una serie di ispezioni nelle fabbriche Foxconn rilevando numerose problematiche,[41] il rapporto della FLA ha fatto sì che Apple e Foxconn dichiarassero la loro volontà nel migliorare le condizioni di lavoro dei dipendenti, spesso sottopagati e costretti a rimanere in fabbrica per 60 ore alla settimana[42], miglioramenti che non sono avvenuti[43].

La China Labor Watch, un'associazione americana che si batte per i diritti dei lavoratori in Cina, ha evidenziato nel giugno 2012 come le ditte legate all'intera catena di produzione e fornitura dei prodotti Apple non rispettino i diritti dei lavoratori, in modo anche più grave rispetto alla Foxconn[44].

Gestione del software

Dal punto di vista tecnico, Apple è stata criticata per la chiusura con cui gestisce la propria tecnologia. Quest'ultimo argomento è stato notevolmente ridimensionato con l'arrivo del Mac OS X: il nuovo sistema operativo è basato su standard aperti e Apple stessa ha spesso appoggiato gli standard aperti piuttosto che utilizzare soluzioni proprietarie. Quando uno standard libero non esisteva, spesso Apple ha provveduto a crearne uno (es. FireWire o Zeroconf) e a renderlo disponibile agli sviluppatori. D'altro canto, Mac OS X (con l'esclusione della versione server) non può essere legalmente installato su hardware non Apple. Questo, ad esempio, impedisce di installare Mac OS X in virtualizzazione su altro hardware.[45]

Una delle critiche che gli sviluppatori rivolgono ad Apple è la sua tendenza a mettere in competizione tra di loro i vari gruppi di ricerca per i finanziamenti. Un esempio è la rivalità che si è creata tra gli sviluppatori delle vecchie librerie Carbon (appartenenti al vecchio sistema operativo) e gli sviluppatori delle nuove librerie Cocoa (provenienti dal sistema operativo di NeXT). Molti sviluppatori ritengono queste rivalità controproducenti e non necessarie per uno sviluppo funzionale del sistema operativo.

Le critiche si estendono anche al di fuori dei software prodotti da Apple, come nel caso della gestione e politica dei software di terze parti presenti nell'App Store, dove prima dell'inserimento effettivo vengono vidimati da Apple stessa e successivamente inseriti, conferendo una maggiore sicurezza nel download e utilizzo dello stesso, ma ciò non evita che vi possano verificare la presenza di applicazioni non funzionanti e/o che s'ispirino a prodotti licenziati di grande fama, registrando in rari casi anche un'elevata diffusione delle stesse.[46] La gestione delle app è caratterizzata anche dal rispetto delle limitazioni imposte da Apple;[47] questo ha spinto alcuni produttori al ritiro dei propri prodotti a causa delle limitazioni stesse, come le imposte sui ricavi[48][49] o la limitazione del tipo di contenuti;[50] sempre nell'ambito delle limitazioni nell'app store, si può annoverare il caso Opera, che nel 2011 è entrato a far parte dell'App Store Mac, ma che può essere fruito solo da un pubblico con più di 17 anni, motivando tale limite con la possibilità di visualizzare contenuti erotici tramite lo stesso;[51] un altro caso è dato dalla rimozione di app dallo store, come nel caso della "Phone Story", la quale spiegava tutti i lati legati alla produzione dell'iPhone, tra cui lo sfruttamento dei lavoratori nei paesi poveri e per via di questi contenuti violenti è stata rimossa, in modo da tutelare i minori dalla visione d'immagini cruente;[52] in altri casi la rimozione è avvenuta solo dopo aggiornamenti che estendevano le funzionalità di applicazioni presenti nello store da svariati anni.[53]

Ha inoltre perseguito una politica controcorrente sull'uso e supporto della tecnologia flash, la quale secondo Apple dovrebbe essere libera, mentre è tuttora una proprietà di Adobe; il suo utilizzo ha portato a problemi di sicurezza (riferiti al 2009) e ha dato problemi di affidabilità nei dispositivi Apple. Inoltre per quanto riguarda i video flash, pur rappresentando il 75% dei video totali presenti sul web, sono in molti casi disponibili anche nel formato video H.264, contando anche il fatto che con la riproduzione nel formato flash si verifica un maggiore consumo di risorse energetiche (che porta a una minore durata delle batterie dei dispositivi mobili), questo perché necessita di una decodifica software non hardware. Questa tecnologia attualmente presenta una scarsa prestazione sui dispositivi mobili con interfaccia MultiTouch, visto che nella maggior parte dei casi è sviluppata e pensata per dispositivi che utilizzano un puntatore (comunemente conosciuto come freccetta) gestito dal mouse o simili. Secondo Apple, un uso di software di terze parti che s'interpone tra la piattaforma e lo sviluppatore, ostacola le migliorie e il progresso della piattaforma stessa, potendo portare l'azienda in balia di terzi per quanto riguarda la disponibilità di migliorie software per gli sviluppatori, dato che generalmente per uno strumento di sviluppo cross-platform gli sviluppatori potrebbero decidere di renderne disponibili gli aggiornamenti solo quanto questo sia effettivamente disponibile per tutte le piattaforme supportate.[54][55]

Nel 2011 Adobe ha distribuito Flash Media Server 4.5 per ricodificare i soli filmati flash e renderli così disponibili per i dispositivi Apple che non supportano tale standard.[56]

Rispetto dell'ambiente

Il 25 agosto 2006, Greenpeace International ha lanciato la "Eco guida ai prodotti elettronici", con l'intento di premiare le aziende che non fanno uso di sostanze chimiche pericolose e contribuiscono al riciclaggio dei rifiuti elettronici. Prese in considerazione 14 aziende al vertice del settore computer e telefonia cellulare, nessuna ha ottenuto un punteggio soddisfacente e in particolare Apple (classificatasi inizialmente all'11º posto con un punteggio di 2,7/10) è risultata essere molto indietro per quanto riguarda l'impatto ambientale dei suoi prodotti.[57] Infatti, con 262 milligrammi per chilo il MacBook di Apple conteneva i livelli più alti, tra i 5 modelli testati – Acer, Apple, Dell, HP e Sony – di una sostanza tossica, il ritardante di fiamma brominato (BFR) (TBBPA).[58]

Per questi motivi Greenpeace ha poi lanciato una campagna chiamata "Green my Apple" dove ha chiesto all'azienda di «impegnarsi a non utilizzare composti chimici pericolosi nei suoi prodotti, per essere all'avanguardia non solo nel design, ma anche nel rispetto dell'ambiente e della salute dei consumatori».[59]

Tuttavia, nella seconda versione dell'eco guida aggiornata al dicembre 2006, Apple è scivolata all'ultimo posto rimanendo ferma a un punteggio di 2,7/10.[60]

Apple nel frattempo ha reso nota una serie di termini ultimi per eliminare le sostanze inquinanti dai suoi prodotti.[61] Questa nota si aggiunge alla sezione del sito che la società dedica da tempo alle problematiche ambientali e in cui illustra le proprie politiche e i traguardi ottenuti in questo ambito. A conferma del rispetto delle legislazioni in materia, l'EPEAT ha premiato con la medaglia d'argento 19 prodotti Apple.[62]

Nonostante questo, nella classifica di Greenpeace di aprile 2007 Apple è stata collocata in decima posizione con 5,3 punti. Greenpeace ha preso atto delle dichiarazioni della società, ma attende le presentazioni dei prodotti ecocompatibili per innalzare significativamente il rating della società.[63]

Nel gennaio del 2008 Jobs presenta al keynote i nuovi prodotti di casa Apple e fa notare come non sono stati usati mercurio o arsenico e inoltre i ritardanti di fiamma brominati (BFR) e il PVC sono assenti dalle parti progettate direttamente da Apple. Greenpeace ammette che questo rappresenta un passo avanti, ma che non è del tutto sufficiente e che possono esserci ancora delle migliorie.

Nel corso dell'anno 2009 Apple ha aggiornato tutta la propria linea di prodotti,[64] eliminando completamente l'utilizzo delle sostanze tossiche precedentemente elencate. Grazie a questi sforzi, il 7 gennaio 2010 Greenpeace assegna ad Apple il primo posto nella classifica "Greener Electronics" specificatamente per l'eliminazione di tali sostanze. La nota recita: «Apple is leading the way on eliminating toxic PVC and BFRs from all it's new products with the new iMac and MacBook being the first PC's completely free of PVC and BFR» ovvero che Apple è la prima azienda del settore a produrre computer completamente privi di PVC e BFR.[65][66]

Nell'ottobre del 2010 Apple si porta alla nona posizione con 4,9 punti. Pur migliorando la sua posizione in classifica rispetto al 2007, peggiora nel risultato finale dei "Greener Electronics", soprattutto per la mancata pubblicazione di informazioni riguardo ai piani futuri di smaltimento delle sostanze nocive.[67]

Nel novembre 2011 Apple si porta alla quarta posizione con 4,6 punti. Le valutazioni negative nel rapporto dettagliato fanno riferimento non tanto a pratiche scorrette da parte dell'azienda, quanto alla carenza di informazioni relative alla politica di Apple riguardo al riciclaggio di determinati materiali.[68][69]

La società di anno in anno pubblica il documento “Supplier Responsibility Progress Report”, dove analizza la situazione sulla condotta dei partner manifatturieri. Nel rapporto 2011 segnalava come l'11% dei 127 impianti collegati non gestissero i rifiuti in maniera adeguata, mentre il 31% non si erano conformati agli standard delle emissioni atmosferiche.[70]

Apple contro Apple

Fin dalla nascita di Apple si è posto il problema del rapporto con l'omonima (e preesistente) etichetta discografica Apple Records, problema che ha dato luogo a una lunghissima controversia legale. Un primo accordo si ebbe nel 1991, quando Apple Computer si impegnò a non introdurre nei propri prodotti alcun elemento musicale; accordo ben presto violato quando i computer con la mela cominciarono a emettere suoni (e uno di questi suoni fu ironicamente chiamato dai programmatori sosumi, che si pronuncia come so sue me, cioè «e adesso fammi causa»). La contesa si fece più aspra nel 2003 con l'avvento dell'iTunes Store, negozio online di musica digitale gestito dalla Apple Inc. Solo nel febbraio 2007 le due società sono giunte a un accordo legale che ha placato la controversia e aperto la strada alla messa in vendita della musica dei Beatles nello store online di iTunes. Il 16 novembre 2010, dopo anni di attesa, l'intero catalogo dei Beatles è approdato su iTunes corredato da molti extra quali video, documentari e interviste.[71][72] Nell'ottobre del 2012 il simbolo della mela dei Beatles è diventato ufficialmente di proprietà della Apple.[73]

Brevetti e proprietà intellettuali

Apple detiene diversi brevetti e il consorzio W3C di cui Apple risulta essere uno dei membri, ha chiesto fin dal 2009 di liberalizzare due suoi brevetti, riguardanti widget web. Data l'assenza di risultati ha pubblicato una lettera aperta per verificare l'esistenza di queste tecniche prima del 2005, in modo che tramite il concetto "prior art" si possano invalidare tali brevetti.[74][75]

Nei primi anni del XXI secolo, Apple ha fatto molte cause per violazioni dei brevetti a molte aziende telefoniche (per guadagnare soldi e per togliere i suoi principali concorrenti), ma in particolar modo a Samsung, che oltre a un concorrente risulta essere anche un fornitore di componenti hardware, denunciata principalmente per un plagio estetico dei prodotti Apple,[76][77] anche con metodi ritenuti poco consoni.[78][79] La causa nei Paesi Bassi è finita con il verdetto di inconsistenza delle accuse di Apple;[80] Il Galaxy Tab 10.1 in alcuni paesi è stato ritenuto diverso dal prodotto Apple, mentre in altri, come negli USA, è stato ritenuto una copia (perché secondo alcuni i giudici stavano dalla parte di Apple);[81] negli USA anche il Samsung Nexus è stato ritenuto simile all'iPhone, ma solo dopo una dimostrazione reale della violazione dei brevetti estetici[82], mentre in Inghilterra Apple è stata costretta a specificare nei suoi spot come non ci sia alcuna violazione al riguardo[83].

Le denuncia di plagio sono state rivolte anche contro Apple da diverse aziende, quali VIA Technologies, per una violazione sulla comunicazione dei microprocessori[84] e dalla Cequint per il sistema di riconoscimento del mittente di una telefonata.[85]

Apple nel 2009 è stata accusata dalla "Elan Microelectronics" della violazione del brevetto sulla tecnologia touchscreen; il verdetto finale del 2012 ha decretato la colpevolezza di Apple, costretta a pagarne un indennizzo.[86]

Nel 2010 è stata aperta una causa alla Apple per violazione del diritto d'autore di alcuni autori cinesi, che hanno visto le proprie opere trasformarsi in applicazioni a pagamento, senza il riconoscimento del proprio diritto d'autore,[87] la Apple alla presentazione della denuncia dichiara d'aver rimosso alcuni dei titoli in questione, ma alcuni sviluppatori li avrebbero reinseriti online, mentre Wang Guohua, rappresentate legale degli scrittori, sostiene che la mancata punizione degli sviluppatori costituirebbe un incoraggiamento alla violazione del copyright.[88]

Al termine del 2011 è emerso come Apple abbia ceduto determinati brevetti alla "Meet Digitude Innovations" per eseguire Patent Troll nei confronti dei suoi concorrenti[89] (ovvero l'utilizzo di brevetti non per scopi produttivi, ma per estorcere royalties a chiunque utilizzi l'idea oggetto del brevetto).

Nel gennaio del 2012 Apple avvia una causa nei confronti di Android per la violazione del brevetto 263 ("l'interfaccia di programmazione di un'applicazione in tempo reale"),[90] qualora venisse confermata la violazione del brevetto, per Android potrebbe significare riscrivere la maggior parte del sistema operativo.[91]

Nel gennaio 2013 è stata rivelata l'esistenza di un brevetto a nome di Apple per delle scarpe dotate di sensori, presumbilmente da utilizzare in attività sportiva.[92]

Nel 2014 Apple venne accusata di aver violato un brevetto e tecnologia utilizzate sul suo processore A7, appartenente alla WARF (Wisconsin Alumni Research Foundation), registrato nel 1998 e denominato "Table Based Data Speculation Circuit for Parallel Processing Computer"[93]

Antitrust e altre autorità

In diversi anni e stati la Apple è stata denunciata e multata per via dell'errata comunicazione e applicazione della garanzia sui suoi prodotti, il primo a denunciarlo fu l'Antitrust (AGCM: Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato) ha chiesto che venisse specificato in modo più chiaro l'estensione dell'anno di garanzia di Apple sui suoi prodotti, dato che è un servizio a pagamento che si sovrappone alla garanzia legale e gratuita del venditore,[94] e che in passato ha portato ad avanzare una denuncia con esito positivo da parte di un consumatore,[95] arrivando poi ad aprire un'istruttoria su tale caso,[96] che si è conclusa con una multa di 900 mila euro,[97] (confermata anche dopo il ricorso della Apple[98]) successivamente venne pubblicata la relativa pagina e documento comparativo tra l'assistenza minima dovuta per legge e il servizio Apple care[99], successivamente nel 2012 il commissario europeo per la giustizia, Viviane Reding, ha informato la Commissione Europea a riguardo di tale pratiche, la quale può solo informare i relativi paesi europei per le eventuali manovre sanzionatorie[100]. Al termine del 2012 Apple ha riconosciuto i 2 anni di garanzia da parte del venditore previsti in Italia[101] , ma dato che tale adempimento non è avvenuto nei tempi prestabiliti è stata comunque sia multata di 200 mila euro.[102]

Nel contempo si apre un'inchiesta su Apple e altri cinque grandi gruppi editoriali per verificare un eventuale cartello per condizionare al rialzo i prezzi degli e-books, cartello confermato tramite tre gruppi editoriali,[103] permettendo anche l'avvio della class action contro questi gruppi e Apple.[104]

Nel 2011 Apple è stata denunciata per violazione sulla privacy, prima tramite azione singola dell'avvocato Kim Hyung-Suk, poi tramite class action, per via del suo sistema di geolocalizzazione, che venivano raccolti dall'azienda,[105] portando poi l'azienda alla distribuzione di un aggiornamento software (iOS 4.3.3) per correggere questa registrazione.[106] La questione privacy venne ripresa nel 2012 dalla Ars Technica, che ha analizzato il servizio iCloud della Apple, evidenziando come possiede una chiave master di decodifica per visualizzare anteprime, spostare, rifiutare, modificare e/o rimuovere i file dei utenti, inoltre secondo i termini e le condizioni di utilizzo del servizio, Apple ha la possibilità di accedere, utilizzare, salvaguardare o divulgare informazioni sugli account e sui contenuti alle autorità.[107]

Nel 2012 è stata accusata per pubblicità ingannevole, nello specifico sono stati messi sotto accusa i servizi offerti da Siri, in quanto non sarebbero garantiti in alcun modo come mostrato nelle pubblicità, inoltre viene menzionato come tale software porti a un eccessivo consumo di dati[108], per questo motivo è stata avviata una class-action[109]; le accuse di pubblicità ingannevole sono state rivolte anche da Altroconsumo nel 2011 per la pubblicità di AirPlay, in quanto non specificava le condizioni necessarie per usufruirne.[110]

In Australia l'Apple dietro il consenso della Corte Federale australiana ha dovuto modificare una pubblicità, ingannevole, in quanto veniva pubblicizzato in modo errato l'iPad 4G, il quale non poteva utilizzare la rete 4G australiana in quanto non compatibile, mentre nel messaggio pubblicitario appariva come compatibile,[111] le class action riguardanti tali pubblicità (SIRI e rete 4G) sono state avviate in diversi stati,[112] portando poi Apple a cambiare dicitura da "Wi-Fi + 4G" a "Wi-Fi + Cellular".[113]

Nel 2015 venne constatato come Apple Italia avesse evaso 880 milioni di euro.[114]

Riferimenti nei media

  • In un episodio della ventesima stagione de I Simpson viene aperto a Springfield un Mapple store, palese riferimento alla catena di negozi di Apple. Lisa è interessata a comprare un Mypod e nel corso della puntata si trova a parlare di persona con Steve Mobbs (ovvia caricatura dell' ex CEO di Apple). Le citazioni e parodie nella puntata si susseguono incessantemente, ad esempio in una scena viene replicato il famoso spot "1984", con l'uomo dei fumetti che scaglia il martello contro un mega-schermo dal quale Mobbs parla alla folla. Presente un riferimento al MacBook Air e al fatto che sia talmente sottile da sparire se visto di profilo.
  • Sempre ne I Simpson, viene parodiato uno dei primi dispositivi tascabili prodotti da Apple, il Message Pad basato su NewtonOS, e sulle difficoltà del sistema di riconoscimento calligrafico che proponeva questa generazione di computer palmari.
  • Nel film Forrest Gump viene accennata un'azienda dove Forrest e il suo socio in affari investiranno, nominata come "una specie di azienda fruttifera" che poi, vedendo il simbolo sul foglio, si scopre essere la Apple.

Note

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