Associazione dei santuari shintoisti
L'Associazione dei templi shintoisti, in giapponese Jinja Honcho (神社本庁) , è un'istituzione religiosa fondata nel febbraio 1946 con la separazione tra Stato giapponese e Shintoismo, con la pubblicazione della cosiddetta Direttiva shintoista. L'organizzazione ha lo scopo primario di amministrare in modo uniforme i templi shintoisti del Giappone e conservare la tradizionale cultura religiosa giapponese. La Chiesa oggi amministra all'incirca 100.000 templi e oltre 140 scuole in tutto il Giappone e negli ultimi decenni ha dimostrato una certa apertura anche verso Paesi esteri, ha infatti iniziato ad esportare lo Shintoismo edificando i primi templi in America e Australia e ordinando i primi sacerdoti shintoisti non-giapponesi. Nonostante il vertice comune, tutti i templi shintoisti godono di una certa autonomia, in quanto ognuno ha una propria storia di fondazione.
Centri amministrativi e affiliazioni
La sede centrale della Jinja Honcho, al vertice della piramide ecclesiastica, si trova a Tokyo. Da questo nucleo si dipanano una serie di organi, ovvero uffici sussidiari, ubicati in ogni prefettura del Giappone, volti a consentire una più equilibrata amministrazione. Questi centri sussidiari sono chiamati Jinjacho. Essi amministrano i templi delle prefetture. Sono aperti al pubblico e possono essere contattati per ricevere informazioni su templi, attività di vario genere e festival. La Jinja Honcho gestisce anche una biblioteca contenente oltre 28.000 testi sullo Shintoismo.
Ogni tempio ha poi una relativa autonomia, potendo definire ulteriormente la propria forma di amministrazione e approccio ai fedeli. I templi più eminenti si organizzano ad esempio in sotto-organizzazioni in cui il tempio principale diviene tempio madre facendo aprire templi affiliati in vari territori, solitamente consacrati alla stessa divinità del tempio centrale.
Obiettivi e attività
Gli obiettivi principali della Jinja Honcho sono i seguenti:
- Amministrare e guidare il clero dei templi shintoisti;
- Preservare i festival, i riti e promuovere la morale tradizionale;
- Pregare per uno sviluppo prospero della società giapponese e mondiale;
- Contribuire a stabilizzare la pace nel mondo.
La Jinja Honcho considera il servizio di informazione come mezzo principale per portare a compimento questi obiettivi. Essa organizza infatti parecchie attività per incoraggiare la diffusione della morale e dei valori shintoisti. Le principali sono riportate di seguito, ovviamente sono solo le principali e ricorrenti, l'amministrazione ne organizza infatti molte altre.
- Servizi informativi sullo Shintoismo;
- Pratica dei rituali;
- Attività educative per i fedeli shintoisti;
- Pellegrinaggi al tempio di Ise (e ad altri templi) e distribuzione dei suoi amuleti;
- Corsi di sacerdozio nei templi e nelle università;
- Pubblicazione e distribuzione di opuscoli, volantini e libri sullo Shintoismo.
Questo genere di attività fanno della Jinja Honcho un'istituzione all'avanguardia, pronta a rispondere ai requisiti dell'uomo moderno, ed in particolare a quel Paese così sviluppato sotto ogni aspetto che è il Giappone. Questo approccio moderno alla fede è necessario per mantenere il contatto con la sacralità della natura in un mondo secolarizzato e tecnologizzato. La Jinja Honcho ha di recente preso in considerazione anche l'utilizzo di Internet come mezzo attraverso cui evolvere i suoi obiettivi: ogni tempio ha infatti un proprio sito web, con informazioni indirizzi e persino attività di venerazione e pellegrinaggio online.
Dettami basilari
Alla base della Chiesa non ci sono dottrine fisse ma una semplice costituzione che descrive gli obiettivi dell'organizzazione e le caratteristiche generali della vita che un fedele shintoista deve seguire per la venerazione dei kami, gli dèi. I punti principali di questa costituzione sono i seguenti:
- Essere grati per la benedizione dei kami e degli avi ed essere diligenti nell'osservanza dei riti, applicandosi ad essi con sincerità, gioia e purezza di cuore.
- Offrire agli altri la propria disponibilità e partecipare ad attività di miglioramento sociale, di carità e di assistenza, senza pretendere ricompense immediate; favorire il progresso del mondo in ogni suo aspetto.
Il secondo punto deve essere praticato in piena armonia con i kami, tanto da interpretare le azioni descritte come una sorta di missione volta a realizzare il volere degli dèi.
Collegamenti esterni
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