Camuzio

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I Camuzio o Camozio o Camizzio furono una famiglia di scultori e stuccatori originari del Canton Ticino probabilmente di Montagnola, che svolse la propria attività a partire dalla fine del XVII secolo con Giovanni Pietro, fino alla seconda metà del XIX secolo con Agostino architetto in un territorio comprendente il Canton Ticino, il comasco e la bergamasca.

La famiglia

Giovanni Pietro

Di Giovanni Pietro non si conosce la data di nascita, ma si ritiene che le sue origini siano d'oltralpe forse Lugano o di Montagnola, si trasferì giovanissimo a Passavia dove divenne stuccatore di corte ottenendone dopo il matrimonio, la cittadinanza. Tra le sue opere di maggior impegno ci sono la decorazione della cappella del castello di Katzenberg nel 1680. la chiesa a Gastern dei frati benedettini eseuiti nel 1682 con Giovanni Battista e Bartoloneo Carloni e Domenico Garon; nella residenza vescovile di Passavia la sala e la biblioteca, nella chiesa di Marihilf a Vilshofen nel biennio 1693 1694 l'altare, e gli stucchi nel contento degli agostiniani a Suben nel 1702.
Si ritirò a vita privata in tarda età, gestendo un'osteria fino alla sua morte nel 1718. L'intensa collaborazione con Carloni che aveva una scuola d'arte la si coglie nella similarità delle opere.

Antonio

figlio di Eugenio, nacque a Montagnola nel 1655, lavorò con i fratelli Francesco e Fabio, e imparò alla scuola del Casella. Fece parte di quella categoria di artisti che scese dal Canton Ticino per trovare lavoro a Bergamo nelle chiese e nei palazzi che vi erano in costruzione. Gli stuccatori a differenza degli altri artisti, non potevano avere una bottega propria, il loro lavoro di decoro richiedeva la vicinanza attiva presso i committenti. Caratterizzano i suoi stucchi una forte presenza di cartocci e girali, forse condizionato dai lavori del Barberini. Con i fratelli nel 1690 decorò la chiesa di Castelrotto nel 1694 la volta e il presbiterio della chiesa di S. Abbondio a Gentilino, risulta inoltre la sua collaborazione per gli stucchi della Basilica di Santa Maria Maggiore in Bergamo. Morirà nel 1724 a Montagnola suo paese di origine.

Muzio

Figlio di Francesco Domenico e nipote di Antonio, nacque nel 1717 a Montagnola, e nell'ambiente familiare iniziò la conoscenza del lavoro di stuccatore, forse frequentando anche la suola di Rodolfo Furlani. Il suo primo lavoro datato 1739 lo eseguì presso la chiesa di Muzzano, è stata infatti ritrovata la sua firma nei restauri del 1970, anche se la maggior parte dei suoi lavori vennero eseguiti nella bergamasca, forse grazie al pittore Carlo Innocenzo Carloni, anche se i suoi cinque figli risultano nati tutti nel suo paese natale. Lavorò agli stucchi della chiesa di Tagliuno affrescata dal Carloni negli anni tra il 1743 e il 1750, nella chiesa di san Bartolomeo in Bergamo sugli affreschi di Francesco Monti nel 1742, e le volte e le arcate nella chiesa di Serina nel 1750, risultano lavori nel santuario della Madonna d'Orgero, nella chiesa di San Rocco a Lugano, gli stucchi della cappella del rosario nella parrocchia di San Martino ad Alzano Lombardo. Nella villa Sola a Bolvedro sul lago di Como, lavorò nel 1764, i bellissimi stucchi della sala terrena della villa Sola, forse questo il suo lavoro più importante. Presumibilmente i suoi lavori in Bergamo furono molto numerosi, ma non si ha testimonianza certa, i suoi stucchi sono dal rilievo leggero e piatto, caratterizzato da fiori e gruppi di testine di putti, risulta lieve e non appesantito. Non si conosce la data della sua morte.

Agostino

Nacque a Bergamo nel 1808, non si conosce la sua parentela con gli omonimi stuccatori, ma sicuramente ebbe un forte legame con Montagnola paese originario della famiglia Camuzio, dove morì nel 1869. Agostino fu architetto, e giovanissimo si recò in Russia per terminare gli studi a San Pietroburgo dove lavorò a molti progetti tanto che gli venne conferita la cittadinanza e un titolo nobiliare. Suo il progetto del 1853 per il rifacimento della villa Laval all'Aptekarskij Ostrov, lavoro poi eseguito da Giuseppe Bruni nel 1873, suo il progetto per l'orfanotrofio di Gatčina, coì come la villa imperiale di Carskoe Selo in collaborazione con Ippolito Monighetti. Tornato in Svizzera collaborò ai progetti per la ferrovia del San Gottardo.

Note

Bibliografia

  • Anna Maria Cito Filomarino, Palazzo Terzi in Bergamo Alta, Arte illustrata, 1972, ISSN 0004-3435 (WC · ACNP), OCLC 888689024.
  • bolletino trimestrale fondato da Emilio Motta, La famiglia Camuzio, 1870, OCLC 635706796.
  • Paolo Mazziarol, I Camuzio di Montagnola : stuccatori a Bergamo e nel Bergamasco, 2009, OCLC 896874932.