Armata Rossa
Рабоче-Крестьянская Красная Армия Raboče-Krest'janskaja Krasnaja Armija Armata Rossa dei Lavoratori e dei Contadini | |
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Bandiera ufficiale dell'Armata Rossa. | |
Descrizione generale | |
Attiva | 1918 - 1991 |
Nazione | Unione Sovietica |
Tipo | esercito di terra |
Dimensione | 11.000.000 (seconda guerra mondiale) 2.800.000 (guerra fredda) |
Battaglie/guerre | Guerra civile russa Guerra sovietico-polacca Guerra civile spagnola Guerra di confine sovietico-giapponese Seconda guerra mondiale Guerra di Corea Guerra in Afghanistan |
Anniversari | 23 febbraio (calendario gregoriano) |
Parte di | |
Forze armate sovietiche | |
Comandanti | |
Degni di nota | Lev Trockij Michail Tuchačevskij Semën Budënnyj Boris Šapošnikov Semën Timošenko Georgij Žukov Aleksandr Vasilevskij Konstantin Rokossovskij Ivan Konev Nikolaj Vatutin Vasilij Sokolovskij Andrej Grečko Ivan Jakubovskij Viktor Kulikov Dmitrij Ustinov Dmitrij Jazov |
Simboli | |
Spilla da cappello | |
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L'Armata Rossa dei Lavoratori e dei Contadini (in russo Рабоче-Крестьянская Красная Армия?, Raboče-Krest'janskaja Krasnaja Armija in sigla RKKA), più comunemente Armata Rossa, fu il nome dato alle forze armate dell'Unione Sovietica dopo la disintegrazione delle forze zariste nel 1917. L'aggettivo “rossa” fa riferimento al colore tradizionale del movimento socialista e comunista.
L'Armata Rossa fu istituita su decreto del Consiglio dei commissari del popolo nel 1918 e divenne l'esercito dell'URSS al momento della fondazione dello Stato stesso, nel 1922. Lev Trockij, commissario del popolo per la guerra dal 1918 al 1924, ne è considerato il fondatore.
L'Armata Rossa, guidata direttamente da Stalin con la collaborazione di capaci generali, svolse una funzione decisiva durante la seconda guerra mondiale sconfiggendo durante quattro anni di violente e sanguinose battaglie la grande maggioranza delle forze della Wehrmacht della Germania nazista e concludendo vittoriosamente il conflitto con la conquista di Berlino e Vienna[1].
Nel suo periodo di massima espansione d'organico, nel 1943, l'Armata Rossa contava 10,5 milioni di effettivi tra ufficiali, sottufficiali e soldati ed era equipaggiata con migliaia di carri armati e cannoni moderni; le perdite per raggiungere la vittoria furono elevatissime: 11,2 milioni di soldati morti per cause di guerra nel periodo 1941-1945[2].
Dopo la vittoria sulla Germania nazista, l'Armata Rossa, pur riducendo i suoi effettivi a circa 3 milioni, rimase il più potente esercito in Europa e durante la Guerra fredda mantenne le sue armate migliori schierate lungo la Cortina di ferro insieme alle forze degli altri paesi del Patto di Varsavia[3].
Nel 1946 la denominazione Armata Rossa venne, almeno ufficialmente, modificata in Armata Sovietica (in russo Советская Армия?, Sovetskaja Armija in sigla SA).[4]
Storia
Come in parte già citato, il Consiglio dei commissari del popolo decretò la fondazione dell'Armata rossa il 28 gennaio 1918, secondo il calendario giuliano (il 10 febbraio 1918 secondo il calendario gregoriano)[5]. Il 23 febbraio 1918 (calendario gregoriano) sancisce il giorno in cui a Mosca e a Pietrogrado vi fu il reclutamento di massa di persone che si arruolarono nell'Armata Rossa e fu anche il giorno del primo combattimento contro gli invasori tedeschi. Questo giorno diventò poi festa nazionale, celebrato come Giorno dell'Armata Rossa (rus. cir. День Советской Армии и Военно Морской Флот / rus. lat. Den' Sovketskoj Armii i Voenno Morskoj Flot / it. Giorno dell'Armata Sovietica e della Marina Militare) in tutta l'Unione Sovietica e ancor festeggiato attualmente come Giorno dei difensori della Patria (rus. cir. День защитника Отечества / rus. lat. Den' zaščitnika Otečestva).
Inizialmente l'Armata Rossa funzionava come una formazione volontaria, senza gradi e mostrine, e gli ufficiali venivano scelti tramite elezioni democratiche; tuttavia un decreto emanato il 29 maggio del 1918, prevedette l'introduzione del servizio militare obbligatorio, per gli uomini dai 18 ai 40 anni.
Per sostenere il reclutamento di massa, vennero formati Commissariati Militari Regionali Военный Комиссариат spesso abbreviati in Военкомат (Voennyj Komissariat o Voenkomat), che ancora esistono nella Russia attuale, con lo stesso nome e con la stessa funzione (da non confondere con i commissariati politici). Il 29 luglio 1918 venne ordinata la mobilitazione generale degli ufficiali, dei sottufficiali e del personale amministrativo della vecchia Armata dell'Impero russo; le autorità bolsceviche istituirono così una commissione speciale, sotto la supervisione di Lev Glezarov (Лев Маркович Глезаров), la quale, nell'agosto 1920, aveva già reclutato circa 315.000 ex appartenenti all'armata zarista. Molti di essi occuparono il ruolo di consiglieri militari (voenspec: "военспец" per "военный специалист" (voennyj specialist) "specialisti militari"). Di fatto un numero consistente di militari imperiali, e in particolare un membro del Consiglio Militare Supremo, Michail Bonč-Bruevič, si era già unito ai Bolscevichi.
Poiché all'inizio le autorità bolsceviche diffidavano della fedeltà degli elementi provenienti dall'armata zarista, assegnarono a ogni unità dell'Armata Rossa un Politruk (commissario politico) che aveva il ruolo di controllare i comandanti militari e avallarne le decisioni. In molti casi ciò portò ad indebite interferenze dei commissari politici nelle decisioni di carattere esclusivamente militare.
Purghe
La fine degli anni 1930, vide la cosiddetta Purga dei quadri dell'Armata Rossa in concomitanza con la Grande Purga della società sovietica da parte di Stalin. Nel 1936 e 1937, per ordine Stalin, migliaia di ufficiali dell'Armata Rossa furono dismessi dai loro comandi. Le purghe avevano l'obiettivo di pulire l'Armata Rossa dagli "elementi politicamente scorretti", soprattutto fra gli ufficiali del rango superiore.
Questo inevitabilmente fornì un comodo pretesto per vendette personali o per sbarazzarsi di concorrenti nella competizione fra ufficiali che aspiravano allo stesso comando. Molti ufficiali furono espulsi dalle forze armate, altri furono imprigionati o inviati nei campi di lavoro; diversi furono giustiziati. Fra le vittime vi fu uno dei maggiori teorici militari dell'Armata Rossa, il Maresciallo Michail Tuchačevskij, forse percepito da Stalin come un possibile rivale politico.
Gli ufficiali che conservarono il loro ruolo furono sottoposti al controllo dei funzionari politici e tutte le loro decisioni furono attentamente esaminate, anche quelle riguardanti questioni di poca importanza, come la tenuta dei registri di campo e gli esercizi d'allenamento.[6] Un'atmosfera di paura avvolse l'Armata Rossa, inficiando lo spirito d'iniziativa degli ufficiali; i tassi di suicidio di giovani ufficiali salirono a livelli record.[6] La maggior parte degli storici ritengono che le Purghe alterarono significativamente la capacità di combattimento dell'Armata Rossa. Tuttavia, l'entità dei danni conseguenti ad essa attribuiti è ancora oggetto di dibattito.
Gradi
All'inizio della sua storia, l'Armata Rossa, abbandonò ogni riferimento al grado di ufficiale professionista, per marcare il distacco dal vecchio esercito zarista. Al loro posto venne istituito un ruolo di comando di basso livello chiamato "comandante", ma con il ruolo simile a quello di un tenente. Anche le insegne vennero abbandonate e al posto dei gradi "classici" si usarono termini come "comandante di divisione" e altri simili.
Nel 1924 venne integrato questo sistema, con l'introduzione delle categorie di servizio, da K-1 (la più bassa) a K-14 (la più alta); queste categorie fungevano da grado e indicavano l'esperienza e la qualifica dei comandanti; ma non la posizione. Il 22 settembre 1935 l'Armata Rossa abbandonò il sistema delle categorie di servizio, e introdusse i gradi personali; che tuttavia consistevano in un misto di titoli funzionali e gradi tradizionali. Per esempio i gradi includevano quelli di "luogotenente" e di Komdiv (Комдив, comandante di divisione). Inoltre alcune complicazioni sorsero riguardo ai gradi da assegnare agli ufficiali politici ("commissario di brigata", "2º commissario di armata"), ai corpi tecnici ("3º ingegnere", "ingegnere di divisione"), ai corpi amministrativi, medici e altri ruoli non combattenti.
Il 7 maggio 1940 vennero apportate altre modifiche: i gradi di "generale" e "ammiraglio" sostituirono i ranghi funzionali di combrig, comdiv, comcor, comandarm; mentre quelli di "ingegnere di divisione", ecc., rimasero inalterati.
Il 2 novembre 1940 furono inoltre aboliti i ranghi funzionali per quanto riguarda i sottufficiali, e venne introdotto il grado di Podpolkovnik (sotto-colonnello).
All'inizio del 1942, tutti i ranghi funzionali del personale amministrativo e tecnico, vennero regolarizzati (es. "ingegnere maggiore", "ingegnere colonnello", ecc.), finché, il 9 ottobre dello stesso anno, le Autorità politiche abolirono il sistema dei commissari militari, e con esso anche il grado stesso di commissario. I ranghi funzionali, rimasero quindi, solo per il personale medico, veterinario e legislativo.
Nel 1943 una riunificazione del sistema, segnò l'abolizione di tutti i ranghi funzionali rimanenti; e venne introdotta la parola "ufficiale" insieme alle spalline che sostituirono le precedenti insegne sulle divise militari. Queste nuove insegne non cambiano tanto da quelle in uso in Russia ai giorni nostri, e i vecchi ranghi funzionali di "combat", "combrig" e "comdiv" sono ancora in uso seppure in modo ufficioso.
Equipaggiamento
All'inizio l'Armata Rossa era equipaggiata con i fucili Mosin-Nagant 1891/30 e le pistole Tokarev TT-33. Le armi pesanti erano la mitragliatrice PM M1910 "Maxim" e vari mortai. Durante le prime fasi e l'inizio della seconda guerra mondiale si era tentato di produrre un fucile semiautomatico che sostituisse i Mosin-Nagant ad otturatore girevole-scorrevole, l'SVT-38 e il suo successore, l'SVT-40; ma l'inizio dell'Operazione Barbarossa fece interrompere la produzione per tornare al Mosin-Nagant. Vennero prodotti vari mitra lungo il conflitto, il cui più popolare era il PPSh-41, il sostituto del PPD-40. Le mitragliatrici più usate furono la DP-28, seguita dalla SG-43 Goryunov, la DShK e l'RPD. Vi era bisogno di armi anticarro, quindi vennero costruiti i fuciloni PTRD-41 e PTRS-41. Finito il conflitto, l'equipaggiamento standard divenne l'AK-47, usato nelle sue infinite varianti, come il fucile da tiratore scelto: l'SVD Dragunov e la mitragliatrice RPK. A seguito vennero tutte le sue derivazioni.
Carri armati e mezzi
All'inizio della guerra civile l'Armata Rossa aveva in dotazione alcuni carri ippotrainati, ma subito si tentò di produrne di moderni, basandosi principalmente sui modelli francesi. Nacque così il T-18. A lui seguirono il carro leggero T-26, impiegato nella guerra civile spagnola, dove sortiva lo stesso effetto che avrebbe fatto il Tiger nella guerra successiva. Vi erano la Tankette T-27 e il carro armato medio T-28. C'erano poi i carri leggeri BT, le autoblindo BA-10 e BA-20 e insieme a loro il colosso multitorretta T-35. Fu durante il secondo conflitto mondiale che l'Unione Sovietica divenne leader mondiale dei carri armati, grazie al carro medio T-34, il carro pesante KV e i carri leggeri T-60 e T-70. I cacciacarri erano i SU-85 e il SU-100. Insieme a loro vi erano i semoventi SU-76, SU-122 e SU-152. Fu verso la fine della guerra che vennero sviluppati il carro medio T-34/85 e il carro pesante JS-2, ideati per combattere i Panther e Tiger tedeschi. Nell'immediato dopoguerra vennero messi in produzione gli ottimi carri T-54, che durarono per tutta la metà finale degli anni quaranta e gli anni cinquanta. Fu sostituito dal T-62, a sua volta rimpiazzato dal T-64, dal T-72 e dal T-80. Per quanto riguarda i mezzi da trasporto truppe e i veicoli da combattimento della fanteria, durante la seconda guerra l'Unione Sovietica non aveva gli autocarri sufficienti per spostare le sue enormi truppe. Le vennero quindi forniti dagli Stati Uniti. Nel dopoguerra il corpo di fanteria venne sciolto e quello della fanteria meccanizzata divenne il fulcro dell'Armata Rossa. Si cercò già dall'inizio di produrre mezzi da trasporto dal quale si potesse anche combattere senza scendere a terra. Vennero allora create le serie BRMD, BTR e BMP, tutte famiglie di mezzi da trasporto truppe, anche se potevano essere impiegati in molti altri ruoli.
Altre "Armate Rosse"
Erano comunemente chiamati "Armata Rossa" anche gli eserciti, derivati dalla presa del potere politico da parte di forze rivoluzionarie guerrigliere e partigiane, della Baviera sovietica, della Cina maoista, della Jugoslavia titina e altre. Nella resistenza rumena, prese il nome di "Armata Rossa" un gruppo di partigiani, che poco prima della fine della guerra confluì nell'altra formazione chiamata Bandiera Rossa, di assai più rilevante consistenza numerica.
Note
- ^ D. Glantz/J. House, La Grande guerra patriottica dell'Armata Rossa 1941-1945, pp. 415-424.
- ^ D. Glantz/J. House, La Grande guerra patriottica dell'Armata Rossa 1941-1945, pp. 430 e 451.
- ^ AA.VV., Guerre in tempo di pace dal 1945, pp. 268-269 e 272-273.
- ^ (EN) Archives in Russia: B-8, ArcheoBiblioBase
- ^ Earl F Ziemke, Red Army, 1918-1941: From Vanguard of World Revolution to America's Ally, Londra, Routledge, 2004, p. 30.
- ^ a b Merridale, Catherine, Ivan's War: Life and Death in the Red Army, 1939–1945, New York: Macmillan (2007), ISBN 0-312-42652-6, ISBN 978-0-312-42652-1, p. 70
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