Legge Bossi-Fini

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Legge Bossi-Fini è il modo in cui comunemente viene indicata la legge della Repubblica Italiana 30 luglio 2002, n. 189, varata dal Parlamento italiano nel corso della XIV Legislatura, di modifica del Testo Unico delle disposizioni circa la disciplina dell'immigrazione e norme sulla condizione dello straniero, ovvero il decreto legislativo 25 luglio 1998 n. 286, al fine di regolamentare le politiche sull'immigrazione e sostituisce ed ha integrato la precedente modifica, la cosiddetta legge Turco-Napolitano, ovvero la legge 6 marzo 1998, n. 40, confluita poi nel predetto Testo Unico. La legge prende il nome dai primi firmatari Gianfranco Fini ed Umberto Bossi che nel governo Berlusconi II ricoprivano, rispettivamente, le cariche di vicepresidente del Consiglio dei ministri e di ministro per le Riforme istituzionali e la Devoluzione.

Caratteristiche

Essa prevede che l'espulsione, emessa in via amministrativa dal Prefetto della Provincia dove viene rintracciato lo straniero clandestino, sia immediatamente eseguita con l'accompagnamento alla frontiera da parte della forza pubblica. Gli immigrati clandestini, privi di validi documenti di identità, vengono portati in centri di permanenza temporanea, istituiti dalla legge Turco-Napolitano, al fine di essere identificati.

La legge prevede il rilascio del permesso di soggiorno alle persone che dimostrino di avere un lavoro per il loro mantenimento economico. A questa regola generale si aggiungono i permessi di soggiorno speciali e quelli in applicazione del diritto di asilo.

La norma ammette i respingimenti al Paese di origine in acque extraterritoriali, in base ad accordi bilaterali fra Italia e Paesi limitrofi, che impegnano le polizie dei rispettivi Paesi a cooperare per la prevenzione dell'immigrazione clandestina. Le navi di clandestini non attraccano sul suolo italiano, l'identificazione degli aventi diritto all'asilo politico e a prestazioni di cure mediche e assistenza avvengono nei mezzi delle forze di polizia in mare.

Diritto di asilo

Come Amnesty International ha evidenziato nel Rapporto Annuale 2006[1], nonostante l'Italia aderisca alla Convenzione delle Nazioni Unite sui rifugiati, la legge Bossi-Fini (che ha emendato la precedente normativa sull’immigrazione) non è considerabile una legge specifica e completa sul diritto di asilo, in quanto si limita a modificare taluni aspetti della Legge Martelli (legge 28 febbraio 1990, n. 39, conversione del d.l. 30 dicembre 1989, n. 416, recante Norme urgenti in materia di asilo politico, di ingresso e soggiorno dei cittadini extracomunitari e di regolarizzazione dei cittadini extracomunitari ed apolidi presenti nel territorio dello Stato), ancora oggi il testo base nel merito. L'istituzione dei centri di identificazione per la detenzione dei richiedenti asilo e di una procedura veloce per la determinazione del diritto di asilo per i richiedenti detenuti, "genera preoccupazione" per

  • l’accesso alle procedure di asilo, per la detenzione dei richiedenti asilo in violazione degli standard previsti dalla normativa internazionale e per la violazione del principio del non-refoulement (non respingimento) che vieta di rimpatriare o espellere forzatamente i richiedenti asilo verso Paesi in cui potrebbero essere a rischio di gravi abusi dei diritti umani;
  • la possibilità che molte delle migliaia di migranti e richiedenti asilo giunti in Italia via mare, principalmente dalla Libia, siano stati respinti verso Paesi in cui erano a rischio di violazioni dei diritti umani (tra gennaio e ottobre 2005 almeno 1425 persone sono state trasferite in Libia).

Ammissibilità costituzionale

I tribunali di Genova, Torino, Bologna, Ancona (sezione distaccata di Jesi), Gorizia, Trieste, Milano, Terni e Verona avevano sollevato una questione sulla legittimità costituzionale della norma chiedendo un giudizio di legittimità costituzionale in merito alla pena della reclusione da 1 a 4 anni prevista per gli stranieri che non rispettano i decreti di espulsione e rimangono illegalmente sul territorio italiano.

La Corte Costituzionale, con la sentenza n. 22/2007[2], ha sancito che il rapporto reato-pena previsto nella legge Bossi-Fini non viola il canone della ragionevolezza e ha dichiarato inammissibili le questioni di legittimità sollevate.

Note

Bibliografia

  • Luigi Di Maio, Maria Proto, Maria Grazia Longarzia, Manuale di legislazione sugli stranieri. Aggiornato con la legge Bossi-Fini, Laurus Robuffo, Roma 2002, 2004.
  • Bada alla Bossi-Fini. Contenuti, cultura e demagogia della nuova legge sull'immigrazione, allegato a Lo straniero n. 29, nov. 2002.
  • Alessandra Ballerini, Alessandro Benna, Il muro invisibile: immigrazione e Legge Bossi-Fini, Fratelli Frilli Editori, Genova 2002.
  • Ugo Terracciano, Marco Chiacchiera, Stranieri. Cosa cambia con la Legge Bossi-Fini. Ingresso, soggiorno, lavoro, studio e ricongiungimento familiare, Experta, Forlì 2002.
  • Vito Ingletti, Diritto di polizia giudiziaria. Diritto penale, procedura penale, diritto di polizia. Aggiornato con le nuove attribuzioni della polizia giudiziaria in materia di reati devoluti alla competenza del giudice di pace, la nuova disciplina afferente gli stranieri (cosiddetta legge Bossi-Fini), il "legittimo sospetto", l'omissione di soccorso, il "patteggiamento allargato", i processi penali nei confronti delle alte cariche dello stato (c.d. "lodo Maccanico") e le misure contro la tratta di persone, Laurus Robuffo, Roma 2003, 2004.
  • Ufficio immigrazione DS; Forum Fratelli d'Italia, Libro bianco sulla Bossi-Fini. Rapporto sulla politica delle destre in materia di immigrazione, Nuova iniziativa editoriale, Roma 2004.
  • Giovanni Correale, Luigi Di Muro (a cura di), Il codice per gli stranieri. Commentato con la giurisprudenza. Aggiornato con il regolamento attuativo della Legge Bossi-Fini, La Tribuna, Piacenza 2005.
  • Filca CISL Lombardia; ANOLF; Università degli Studi di Bergamo, Immigrazione. Informazioni per viverla senza problemi. Aggiornate con la Bossi-Fini (Legge 189/02) e la legge 271/04 che ha convertito il dl 241/04, s.l., 2005.
  • Cristina Artoni, L'amore ai tempi della Bossi-Fini, Bruno Mondadori, Milano 2005.
  • Vincenzo Lovallo, Donatella Signore, Gli stranieri e l'anagrafe. Guida per l'operatore con casi pratici risolti. Iscrizioni, variazioni e cancellazioni; legalizzazione e traduzione degli atti; rappresentanze straniere in Italia. Aggiornato con il D.P.R. 334/2004 (Regolamento Legge Bossi-Fini), Maggioli, Santarcangelo di Romagna 2005.
  • Paolo Benvenuti (a cura di), Flussi migratori e fruizione dei diritti fondamentali, il Sirente, Ripa di Fagnano Alto, 2008.
  • Andrea Villa, Immigrazione. Legislazione italiana tra fonti del diritto e rappresentazione sociale, Patti (Me), 2008, isbn 9788860961938.
  • Andrea Villa, Il lavoratore extracomunitario in Italia. Legittimità del soggiorno e modalità di inserimento, in "Economia & Lavoro", n.02/2009.

Voci correlate

Collegamenti esterni