Tabarka
Tabarka o Tabarca. Baia con piccolo porto (5000 abitanti circa) della Tunisia, sul Mediterraneo, presso il confine con l'Algeria.
È l'antica Thabraca, toponimo di evidente origine libico-berbera, buon rifugio di navi, poi colonia romana, sede cristiana dal IV secolo.
Appartenne in sequito a Genova che ne fece una base per la pesca del corallo, dandola in proprietà alle famiglie dei Grimaldi e dei Lomellini (secolo XVI). Nel 1741 Tabarca fu occupata dal bey di Tunisi che rese schiavi gli abitanti; costoro furono poi riscattati da Carlo Emanuele III che li condusse nelle isole diSan Pietro e Sant'Antioco in Sardegna dove dettero origine alle comunità di Carloforte e di Calasetta. In conseguenza di ciò, il dialetto di queste due località, il cosiddetto tabarchino, è un dialetto di tipo ligure in un territorio linguisticamente sardo, di un tipo completamente differente.
La regione di Tabarka ebbe una sinistra fama negli ultimi decenni dell'Ottocento per via delle scorrerie dei Crumiri, una tribù dell'entroterra particolarmente rapace, che depredavano le navi che si avventuravano o si incagliavano da quelle parti (le sorrerie dei Crumiri furono poi il pretesto dell'intervento francese nel 1881 che ridusse la Tunisia a un protettorato).
L'economia della città è fondata sulla pesca (praticata soprattutto da pescatori di sardine in buona parte italiani) e sul commercio (esportazione di pesce). Non ancora molto elevato ma in costante crescita il movimento turistico.